Il Trentino, terra di montagne e tradizioni, offre un'ampia varietà di dolci tipici, capaci di deliziare il palato con sapori autentici e genuini. In questo articolo, esploreremo alcune delle prelibatezze più amate, dalle marmellate artigianali agli strauben croccanti, fino al regale Kaiserschmarrn.
Le Marmellate Trentine: Un Tesoro di Sapori Autentici
Le marmellate trentine rappresentano un vero e proprio concentrato di tradizione e sapori autentici. Realizzate con frutta di montagna raccolta a piena maturazione e lavorata con metodi artigianali, queste marmellate sono perfette per esaltare piatti dolci e salati. La frutta utilizzata è spesso proveniente da coltivazioni in montagna, dove il clima fresco esalta aromi e sapori.
Le marmellate e confetture artigianali trentine si distinguono per l'alta qualità degli ingredienti e la genuinità dei prodotti. Sono naturali, genuine e ricche di sapore. Più di un semplice ingrediente, le marmellate trentine sono un ponte tra tradizione e creatività, perfette per colazioni, dessert o aperitivi, e capaci di portare in tavola il gusto autentico delle valli trentine.
Strauben: Spirali Dorate di Pura Delizia
Gli strauben del Trentino sono dolci fritti tipici della tradizione alpina, perfetti per le feste e le sagre di paese. Queste delizie croccanti e leggere, simili a spirali dorate, sono facili da preparare con pochi ingredienti economici. Tradizionalmente serviti con zucchero a velo e confettura di mirtilli, gli strauben sono l'ideale per concludere un pasto in dolcezza o per una merenda golosa.
Il nome "strauben" deriva dal termine tedesco "straub", che significa fine e sottile, in riferimento alla consistenza croccante e leggera di queste frittelle. Originari dell'Alto Adige e del Trentino, gli strauben sono una presenza fissa durante le feste tradizionali e i mercatini di Natale.
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Per preparare gli strauben, si mescola farina, latte, burro fuso, grappa e tuorli d'uovo. Si monta a neve l'albume con un pizzico di sale e si aggiunge all'impasto. L'impasto viene fatto colare con un apposito imbuto nell'olio bollente, seguendo un movimento circolare per formare una chiocciola. Si friggono fino a doratura e si scolano su carta assorbente. Gli strauben vanno consumati preferibilmente appena fatti, per mantenere la loro croccantezza. Se necessario, conservali in un luogo fresco e asciutto e riscaldali in forno per pochi minuti prima di servirli.
Kaiserschmarrn: La Frittata dell'Imperatore
Il Kaiserschmarrn, che significa ‘Frittata dell’imperatore', è un dolce austriaco, diffuso anche in Trentino e Alto Adige. Si tratta di un dessert ricco e sostanzioso a base di uova. La sua nascita risale agli inizi del ‘900, da un errore del cuoco dell’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria-Ungheria. L’imperatore aveva chiesto una crepe, ma il cuoco bruciò il composto e, nel tentativo di girarlo, si ruppe! Così, per rimediare, tagliò a quadrotti la frittata, la cosparse di zucchero a velo e la servì con marmellata di ribes! L’imperatore apprezzò talmente quella nuova versione, che prese il nome di Frittata (schmarrn) del Re (Kaiser), diventando una vera e propria specialità nazionale, proprio come la Torta Sacher e la magnifica Linzer torte! Oggi, in tutta la Baviera e nel Trentino, non c’è rifugio di montagna che non offra ai suoi sciatori in pausa una gustosa porzione di profumatissimo Kaiserschmarrn!
Esistono diversi modi di preparare il Kaiserschmarrn: c'è chi aggiunge all'impasto l'uvetta, chi separa i tuorli dagli albumi per avere un effetto maggiormente fluffy, chi omette il rum, chi ancora lo "strapazza" o chi come noi lo taglia in porzioni, e poi lo sfilaccia con la forchetta.
La leggenda narra che una sera l'imperatore Francesco Giuseppe, non avendo tempo di partecipare al solito pranzo serale, avesse ordinato al suo cuoco una crepe da servire nel suo studio. Il povero cuoco, preso alla sprovvista ed impegnato a preparare la cena per l'esigente famiglia reale, si scordò della crepe e la lasciò troppo sul fuoco facendola leggermente bruciare; in più al momento di girarla questa si ruppe. Poiché non aveva tempo di prepararne un'altra, il cuoco spezzettò del tutto la crepe, non potendola più farcire mise la marmellata al bordo del piatto e coprì le bruciature con abbondante zucchero.
Per preparare il Kaiserschmarrn, si uniscono tutti gli ingredienti insieme in una ciotola e si mescola fino ad ottenere una pastella liscia e omogena. Per evitare grumi, si consiglia di procedere unendo le uova con lo zucchero, quindi aggiungere la farina, il latte freddo ed infine la grappa trentina. Si scalda quindi una padella antiaderente con una noce di burro o, per una versione più light, con oleata con un filo d’olio di semi. Si procede versando la pastella e andando quindi a formare una crepes piuttosto alta. Quando inizia a rosolare, si taglia la crepe a tocchetti, sempre con l’ausilio di una spatola, partendo dal centro e rivoltando i vari pezzetti fino ad una completa doratura. Si spolvera di zucchero a velo e si serve con una confettura di mirtillo o ribes rosso (in dialetto garnètole) oppure con delle mele cotte insaporite con della cannella e accompagnate a del gelato fiordilatte. I bambini, invece, spesso amano l’abbinamento con della crema di nocciole.
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Buchteln: Soffici Palline con un Cuore di Marmellata
Il Buchteln (o sarà meglio dire i Buchteln?) è uno dei dolci tipici dell’Alto Adige e della cucina tirolese. Se non l’avete mai assaggiato è difficile darne una definizione precisa: sono delle palline soffici di pasta lievitata, cotte in forno e con un cuore di marmellata. Queste focaccine si preparano in una teglia, disponendole vicine: durante la cottura in forno, lievitano ancora e si attaccano una all’altra. Si tratta di un dolce molto semplice, dal sapore delicato di vaniglia e scorza di limone. All’interno, tradizionalmente si usa la confettura di albicocche ma nessuno vieta di sostituirla con un altro tipo di marmellata o di crema, come la crema pasticcera! Scegliete pure il ripieno in base ai vostri gusti, o di quello che avete in casa.
Per preparare i Buchteln, in una ciotola, versare i primi 50 grammi di farina e unire il lievito appena sciolto. Mescolare: otterrete un impasto liquido e liscio. Coprire la ciotola e lasciare lievitare per 15 minuti in un luogo caldo. Riprendere la ciotola con l’impasto lievitato e unire gli altri ingredienti, mescolando: i restanti 450 g di farina, burro fuso, zucchero, uova, vaniglia e scorza di limone. Lavorare il tutto fino a ottenere un impasto sodo, liscio e omogeneo. Potrà essere utile riversare l’impasto sulla spianatoia per poterlo impastare a mano fino a raggiungere la giusta consistenza. Dopo mezz’ora, l’impasto sarà raddoppiato di volume. Arriva il momento di dividere la pasta in palline da 50 grammi ciascuna. Schiacciare ogni pallina, mettere al centro un cucchiaino piccolo di confettura di albicocche e chiudere bene la pasta, formando delle palline ripiene. Spennellare le palline delicatamente con burro fuso e metterle in uno stampo (disporre le palline con la chiusura verso il basso). Cuocere in forno statico già caldo a 180° per 25 minuti. Basterà lasciarlo raffreddare un po’ prima di estrarlo dalla teglia (resistendo alla tentazione di mangiarlo caldo!). Spolverare con zucchero a velo.
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