Alla scoperta di Montevecchia: tra storia, natura e sapori autentici

Montevecchia, situata nel cuore del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, è un tesoro di storia, natura e tradizioni gastronomiche. Questo articolo si propone di esplorare le diverse sfaccettature di questo affascinante territorio, dalla sua storia mineraria alle delizie offerte dalle aziende agricole locali, con un focus particolare sui prodotti caseari di capra e sul salame.

La Frazione Cappona: un viaggio nella storia mineraria di Montevecchia

La Frazione Cappona, situata sull'alta collina lungo la strada panoramica, è un luogo ricco di storia. Si narra che un tempo fosse collegata al ponte della Verteggera attraverso un tracciato diagonale, meno ripido, che saliva verso la sommità della collina. A sostegno di questa ipotesi, alcuni appassionati di storia locale indicano la presenza di terrazzamenti più larghi che potrebbero aver identificato questo percorso. Si dice che i conducenti dei carri, dopo aver faticosamente percorso questa strada, fossero ricompensati dalla presenza di un'osteria in cima alla collina.

L'attività mineraria ha segnato profondamente il territorio del Parco di Montevecchia. A partire dagli inizi del '900 e fino agli anni '50, l'estrazione della marna da cemento ha rappresentato un'importante fonte di lavoro per la comunità locale. Questa attività richiedeva investimenti significativi e una cospicua produzione per garantire il rientro economico. Gli operai, spesso provenienti da famiglie che si dividevano tra l'attività agricola e il salario sicuro offerto dalla miniera, lavoravano su tre turni per coprire le 24 ore del giorno.

Nella Frazione Butto operava l'ITALCEMENTI, mentre nella Zona della Cappona, nel 1927, iniziò l'attività estrattiva della Società Collettiva Maggi e Ratti, poi trasformatasi in Società Anonima Cementi Brianza e, infine, in Vanoni e Fumagalli. La storia di questa miniera è particolarmente significativa per gli abitanti di Montevecchia, poiché ha profondamente segnato la loro vita e i loro ricordi.

L'attività estrattiva iniziò nel 1927 con una cava a cielo aperto. La marna veniva trasportata al cementificio di Lomaniga tramite una teleferica. Successivamente, furono costruite due gallerie autorizzate, a cui si aggiunsero, nel giro di pochi anni, altri sette livelli non autorizzati. Questa situazione portò il Podestà di Cernusco Montevecchia, Giuseppe Ancarani, e il Consorzio Acquedotti di Cernusco e Merate a promuovere un'azione legale contro la Società Anonima Cementi Brianza. Tuttavia, l'esito sfavorevole permise alla società di continuare l'estrazione.

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All'opposizione all'attività estrattiva, inizialmente promossa dal Comune di Cernusco Montevecchia e dal Consorzio Acquedotto di Cernusco e Merate, si aggiunsero in seguito la Sopraintendenza per i Beni Ambientali e l'Ente Provinciale per il Turismo. L'attività estrattiva aveva progressivamente svuotato la collina, causando un enorme crollo all'alba del 6 gennaio 1958, tra le località di San Bernardo e della Cappona, che modificò per sempre l'aspetto della collina. Gli anziani del luogo ricordano ancora oggi che alcune donne, di ritorno dalla Messa Prima, celebrata alle sei del mattino, non poterono fare ritorno alle loro case di Spiazzolo.

Oggi, la miniera Cappona è completamente invasa d'acqua in tutti i suoi livelli, ad eccezione del primo in alto, che è stato oggetto di studi e rilievi da parte del Politecnico di Milano. La parte a cielo aperto sta subendo lievi smottamenti in caso di forti precipitazioni, ma l'area interessata è completamente recintata e abbandonata.

Alla scoperta del territorio: itinerari naturalistici e scorci panoramici

Proseguendo sulla strada e svoltando a destra prima del parcheggio della Frazione Cappelletta, si raggiunge Piazza Agnesi, con le sue ville storiche Agnesi e Vittadini, da cui si può ammirare un panorama mozzafiato. Attraversando la piazza, si può percorrere in discesa il panoramico Sentiero dell'Oliva, sul crinale della collina di Montevecchia, che conduce velocemente alla Frazione Quattro Strade, offrendo una splendida vista sulla vallata.

Cascina Bagaggera: un'oasi biologica nel cuore del Parco

Nel cuore del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, si trova l'azienda agricola biologica Bagaggera. Questo nucleo di cascine, risalente al Seicento e all'Ottocento, si estende su 22 ettari di terreno coltivato a foraggio, pascolo e cereali. L'attività principale dell'azienda è l'allevamento di 120 capre camosciate, a cui si aggiungono 40 maiali allevati all'aperto, manze e asini.

Nel caseificio aziendale, il latte di capra viene trasformato in formaggi freschi e stagionati, yogurt e budini. L'azienda produce anche pane, focacce e biscotti con farine biologiche di produzione diretta, utilizzando lievito madre e cuocendo il pane nel forno a legna.

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Cascina Bagaggera si propone come uno spazio condiviso, un'esperienza e una famiglia. L'inclusione è un valore fondamentale per l'azienda, che offre un servizio di qualità in collaborazione con l'Associazione Corimbo Onlus, per l'inclusione sociale di giovani con disabilità.

L'azienda pratica agricoltura biologica e allevamento etico, con un'attenzione particolare al rispetto della natura e dei terreni. Non vengono utilizzati pesticidi o preparati chimici di alcun tipo. La scelta dell'agricoltura biologica risale al 1995. La cura delle capre è improntata al rispetto delle loro esigenze naturali, dal pascolo alla pausa invernale senza destagionalizzare i parti. Anche l'alimentazione è curata con foraggio autoprodotto, essiccato in una stalla moderna con un sistema di aerazione che permette al foraggio di mantenere tutti i suoi elementi nutritivi. Il latte caprino viene trasformato nel caseificio aziendale con l'uso di caglio vegetale.

I prodotti di Cascina Bagaggera: un'esplosione di sapori autentici

Cascina Bagaggera offre una vasta gamma di prodotti biologici, tra cui:

  • Biscotti: all'avena e noci, frollini con gocce di cioccolato fondente, frollini sablè al cacao, frollini semplici.
  • Brownies
  • Budino di capra: al cacao
  • Formaggi: caciotta semistagionata, caciottina fresca di capra (tipo brie), caprino alla francese bianco, caprino alla francese mediterraneo, caprino fresco aromatizzato al peperoncino, all'erba cipollina, allo zafferano, con sale, naturale, caprino muffettato, caprino stagionato "el vecc", formaggio bio bruna di Urzano.
  • Cheesecake di capra: ai mirtilli
  • Conserve: cipolle sottolio, confettura di cipolle all'aceto balsamico
  • Crostatine: con marmellata di frutti di bosco e albicocca
  • Kefir di capra: bianco
  • Latte di capra: pastorizzato
  • Pane: GIALT con farina di mais e segale, Grani Antichi frumento tenero, Integrale frumento tenero, Segale integrale, Semi-integrale con Curcuma e Semi di Zucca, Semi-integrale con Olive Taggiasche, Semi-integrale frumento tenero
  • Panbrioches: con pasta madre e uova della Cascina
  • Pandolce: semi-integrale, semi-integrale con uvetta bio e nocciole bio tostate
  • Pangrattato
  • Primo sale di capra: a caglio vegetale
  • Quiche: con verdure
  • Salamino tipo cacciatorino: da allevamento semibrado
  • Scrocchie: con semi di sesamo e papavero, semplici
  • Stracchino di capra della Val Curone: (tipo taleggio)
  • Yogurt di capra: albicocca, bianco, caffè, fragola, mirtillo, nocciola, pera, stracciatella con cioccolato fondente 66% Marco Colzani

Il salamino tipo cacciatorino è prodotto con carne di suino da allevamento semibrado, sale, destrosio, aromi, spezie, antiossidante E301 e conservanti E250 e E252. È di origine italiana e deve essere conservato a 4°C.

Eventi e manifestazioni a Montevecchia

Montevecchia è un luogo vivace, animato da eventi e manifestazioni che celebrano la sua cultura e le sue tradizioni. Tra questi, spiccano le feste di San Patrizio, che si svolgono ogni anno a marzo e che attirano numerosi visitatori.

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