Via Salami San Pietro in Casale: Storia e Trasformazioni di un Territorio

La storia di San Pietro in Casale è intrisa di trasformazioni, dal suo ruolo di centro direzionale in epoca vescovile fino alle vicende risorgimentali, passando per dominazioni e cambiamenti che ne hanno plasmato il territorio e la cultura.

Le Origini: Da Castrum a Principato Vescovile

Fin dal VI-VII secolo d.C., l'area di San Pietro in Casale rivestiva un ruolo centrale come fulcro direzionale di un vasto possedimento sotto il pieno dominio vescovile. Nel XII secolo, per volere dell'imperatore Enrico IV, questo luogo fu elevato a Principato del Sacro Romano Impero. Numerosi documenti storici attestano l’esistenza di un antico "Castrum" o Castello, descritto con grande dettaglio. Si fa menzione di "un forte castello con una Rocca acconcia a sostenere i più grandi sforzi di un esercito assediatole". La posizione, naturalmente rialzata rispetto al territorio circostante, assicurava, allora come oggi, una buona difesa dalle alluvioni e la possibilità di dominare il territorio circostante.

Trasformazioni Storiche: Da Ducato Imperiale a Corte Reale Svedese

Un ulteriore passaggio storico significativo riguarda la trasformazione del sito da sede di Principato a sede di Ducato. Dopo il passaggio di Napoleone, il fondo comprendente il Palazzo Vescovile - già Castrum fortificato - fu elevato a "Ducato Imperiale di Galliera", passando in dote alla nipote dell’Imperatore e, attraverso legami matrimoniali, alla Corte Reale Svedese.

Il Territorio: Posizione Geografica e Paesaggio Circostante

Geograficamente, San Pietro in Casale è ben collegata tramite ferrovia sia a Bologna sia a Ferrara, e oltre, anche a Firenze e Venezia. In posizione vicina c'è anche il casello autostradale. A distanza ciclabile, si estende una vastità di campi coltivati, per lo più a cereali, e alcune antiche località distinte da torri e antichi palazzi, come quello della "Ragione" che esercitava il potere giudiziario sul piccolo principato. Uno scenario molto suggestivo, anche per la presenza di numerosi corsi d'acqua che da secoli hanno plasmato il territorio e costituito le prima autostrada della storia.

Architettura e Residenze Storiche: Un Esempio di Trasformazione

Dalla porta orientale dell’ex Castrum si accede a un elegante androne che suddivide l’abitazione in due ali: sulla destra si trova una spaziosa cucina con zona pranzo e area relax, mentre sulla sinistra si apre un ampio soggiorno con camino. Una raffinata scala conduce al primo piano, dove si sviluppano tre grandi camere da letto e un secondo bagno. Al secondo piano è posta una ampia soffitta con altezze notevoli, questi ampi locali di sgombero sono ideali per ricavare una zona studio o anche ulteriori camere. All’ingresso si apre un gradevole giardino recintato di circa 90 mq, mentre sul retro, nell’antica corte interna del Palazzo Vescovile, è presente un’ulteriore area cortiliva di circa 48 mq.

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Operazione “Craftsman” e il Contesto Bellico

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il territorio di San Pietro in Casale fu coinvolto nell’Operazione “Craftsman” (Artigiano). L'offensiva alleata di primavera, programmata per il 12 aprile, è stata temporaneamente rinviata per le avverse condizioni atmosferiche e per la morte del presidente americano F.D. La direttrice di attacco via terra prevista privilegia le strade secondarie a ovest della Porrettana, tra le valli del Reno e del Panaro. La riserva di fuoco degli Alleati è prevista per un mese. Vi sono razioni alimentari per 400.000 prigionieri.

Esempi di Immobili Indipendenti nella Zona

La presenza di case indipendenti nella zona circostante San Pietro in Casale testimonia la ricchezza e la varietà del patrimonio immobiliare:

  • Casa indipendente a Carrara in viale monzoni 2ter: € 259.000, 6 Locali, 150 m², 2 bagni, Piano Terra.
  • Casa indipendente a Castiglione del Lago pozzuolo in pozzuolo: € 220.000, 8 Locali, 250 m², 2 bagni, Piano Terra.
  • Casa indipendente a Monteprandone in via colleappeso 44: € 90.000, 7 Locali, 150 m², 1 bagno.
  • Casa indipendente a Capannori nord in per matraia 22: € 400.000, 4 Locali, 96 m², 1 bagno, Piano Terra.
  • Casa indipendente a Squillace lido in via delle orchidee 13: € 79.000, 4 Locali, 95 m², 2 bagni, 1° piano.
  • Casa indipendente a Casagiove in via nazionale appia 232: € 550.000, 6 Locali, 314 m², 3 bagni.
  • Casa indipendente a Osnago in via papa giovanni xxiii 12: € 310.000, 6 Locali, 200 m², 3 bagni.

Casale Monferrato: Un Parallelismo Storico e Culturale

Sorge sulle riva destra del Po, in un’area pianeggiante ai piedi delle colline del Monferrato, celebre regione vitivinicola della quale è considerata la capitale, Casale è il secondo comune della Provincia dopo il capoluogo Alessandria. Di origine celtico-gallica, successivamente insediamento romano, divenne libero comune attorno al 1100. Dopo varie dominazioni passa definitivamente nelle mani della famiglia Gonzaga verso la fine del 1500. I signori di Mantova trasformano il borgo in una piazzaforte nota in tutta Europa. Dopo aver subito numerosi assedi e saccheggi da parte degli eserciti spagnoli e francesi, nel corso del Settecento passa sotto il dominio dei Savoia, che trasformano profondamente la geografia urbana di alcune porzioni della città, in cui domina lo stile barocco. Nel periodo risorgimentale resiste ad oltranza alle truppe austriache, consolidando la sua posizione altamente strategica. Riceve la Medaglia d’Oro come Città Benemerita del Risorgimento Nazionale. Tra i molti monumenti e chiese da visitare ricordiamo il Duomo, il Castello dei Paleologi, la Sinagoga Ebraica e il Palazzo Treville, il Museo e la Torre Civica. La Festa Patronale di Sant’Evasio viene celebrata il 12 Novembre con processioni e feste popolari.

Frassinello Monferrato: Storia e Tradizioni di un Borgo Vicino

Il nome deriva da fraxinus, piantato a frassini. Un’affascinante ipotesi dal sapore leggendario, collega il toponimo alla presenza di Saraceni nella zona, che si sarebbero insediati nei dintorni del Castello attorno al 930. Provenienti dalla città di Le Garde Freinet, in Provenza, avrebbero attraversato le Alpi depredando vari centri del Piemonte, tra cui Frassineto Po. La leggenda vuole che i paesi venissero ribattezzati con il nome di quelli d’origine. Il paese di Frassinello sorse nella posizione attuale in epoca tardo-medievale. Si ha notizia dei primi insediamenti su un’altura, a nord-ovest del Castello. Il feudo appartenne a lungo all’Episcopato di Vercelli, per poi passare nel 1289 alla Casata dei Nemours. Il borgo, da sempre a forte vocazione contadina, subì diverse devastazioni: prima dalle milizie di Francesco Sforza nel 1431, successivamente dai soldati austrorussi nel corso dell’Ottocento. Frassinello conta attualmente seicento abitanti. La Festa del Patrono, San Spiridione, viene celebrata la prima Domenica di Maggio con processione per le vie del paese.

Vignale Monferrato: Tra Storia, Arte e Danza

Il nome deriva da vinelis, terra del vino. Già conosciuto in epoca romana, come testimoniano i reperti conservati nella chiesa di Malignano, venne citato in un diploma del Barbarossa del 1164. Il paese, infeudato dagli Aleramici del Monferrato che costruirono il Castello (di cui non rimane traccia), venne ampliato e circondato da mura, il cui tracciato è ancora intuibile dall’odierna planimetria. Fu in seguito conquistato dai Paleologi che promossero la costruzione del complesso dei Servi di Maria. A cavallo tra Cinque e Seicento, il borgo fu teatro di scontri dovuti ai conflitti tra Francia e Spagna. Fu infine feudo dei conti Callori, che ne mantennero il possesso fino all’Ottocento, e a cui si deve l’edificazione di un nuovo Castello. Il paese conta attualmente mille abitanti e può vantare l’organizzazione di una delle più prestigiose manifestazioni di danza classica del mondo, VignaleDanza, che si svolge dall’ultima settimana di Giugno fino ai primi di Agosto. Il Patrono è San Bartolomeo. La festa patronale viene celebrata dal 20 al 24 Agosto.

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Moleto: Leggende Saracene e Tradizioni Locali

Possesso dei marchesi di Monferrato, venne concesso in feudo a diverse famiglie tra cui Caloria e Ferrarsi. Di notevole interesse la chiese di San Pietro Apostolo e di San Pietro, nella piazza principale del comune. La sua storia è legata alla presenza dei Saraceni nell’area della Val Ghenza. Per molti anni, le popolazioni dei comuni limitrofi, cercarono senza successo, scavando all’interno delle cave di Moleto, il tesoro dei Saraceni. La leggenda narra di nascondigli di feroci califfi, che sgozzavano i prigionieri di cui non era pagato il riscatto e della maga Alcina, che compare nella valle in alcuni periodi dell’anno.

Il Grignolino del Monferrato Casalese: Un Vino Simbolo

Il Grignolino del Monferrato Casalese, in particolare, è il prodotto simbolo della zona, ne porta il nome ed è veicolo di identificazione e promozione del territorio. Pare che il nome derivi da “Grignola”, termine dialettale astigiano utilizzato per indicare i vinaccioli che in questo tipo di uva sono molto abbondanti. Ha colore rosso rubino chiaro, tendente all’arancione quando è invecchiato. Il suo profumo è delicato, con note di rosa e pepe, e si presenta al palato di buon corpo, asciutto e dal retrogusto amarognolo. Si tratta di un vino che trae origine da un vitigno difficile che il grande enologo Luigi Veronelli definì “vitigno di terre elette”, ma solo dopo aver dato al Grignolino “dell’anarchico o del testabalorda”.

La Cucina Monferrina: Un Mosaico di Sapori e Influenze

La cucina monferrina ha assimilato svariate influenze a causa delle continue dominazioni subite, dai Paleologi, ai Gonzaga fino ai Savoia. Il prodotto tipico più famoso è l’agnolotto, diffuso in tutto il territorio e cucinato con diverse ricette. Di pasta molto sottile con un ripieno di carni rosse e bianche, uovo, parmigiano e verdure, si serve in brodo, come tradizione vuole, o con un condimento di sugo d’arrosto o brasato. Portata fondamentale dei grandi pasti festivi è il bollito misto, preparato con carne di bue, pollastro o gallina, cotechini e salamini. La ricetta originale vuole che sette siano i tagli nobili, sette quelli minori e sette le verdure che accompagnano il bollito. Un’altra ricetta fondamentale è il fritto misto alla monferrina: interiora, carne, verdure, rognoncini di vitello, amaretti e mele. Infine, i dolci: budini, pere cotte al grignolino, pesche ripiene di amaretti, torte di zucca e mele, probabile ricordo dei Gonzaga. Tipici del casalese, i krumiri, biscotti dalla particolare forma arcuata composti da farina, aromi e burro. Le carni sono rosse, usate per i bolliti, e bianche come polli, conigli e oche. Il pane è la Monferrina, rigorosamente bianco e di pasta dura. Tra la frutta che si coltiva nel territorio, si ricorda uva, mele, pere, ciliegie e fichi. Non mancano noci e nocciole.

La Nascita della Veni Basket: Una Storia di Passione e Sacrificio

Un bel giorno di primavera Giuseppa aveva dato alla luce ben sei figli tutti rosa pallido con qualche pelo sul muso e una coda attorcigliata sui loro tondi sederini.Sì avete capito benissimo erano maiali.Nel frattempo per San Pietro in Casale si aggiravano tre ragazzi entusiasti che sognavano di fondare non la solita squadra di calcio, ma una squadra di uno sport che veniva dal lontano Farwest; avete presente i cowboy, gli indiani. Dalla lontana, ma bellissima America. Il Basket era nato molti anni prima a Springfield proprio là in America o meglio negli Stati Uniti.Quella palla arancione, allora era solo arancione, che rimbalzando rimbalzando aveva conquistato i nostri tre ragazzi fece nascere nella loro mente un progetto.Occorrevano soldi per creare la loro squadra, non molti, ma abbastanza perché loro non ne avessero.Ed ecco che il destino di uno di quei maialini rosa, si intrecciò con quello dei nostri amici: Valter, Ennio e Luciano appassionati di quel gioco che in Italia avevamo ribattezzato Pallacanestro.Comprarono il maialino più promettente lo allevarono, a turno con grande cura in modo che mangiasse e ingrassasse pronto per produrre salsicce, prosciutti, salami, ciccioli, coppe di testa e cotechini.Quando fu abbastanza grande, grosso e grasso lo vendettero e ricavarono i soldi necessari a comprare un nuovo pallone di cuoio, le divise nere e l’iscrizione ad una vera gara.Pensa e ripensa al nome della squadra, fu Luciano a districare il dubbio: La chiameremo più o meno come si chiama la via dove ci alleniamo. Via Vinicio Pescerelli, cioà Veni, che è anche un po’ di buon augurio, Veni Vidi Vici. Cioè venni, vidi e vinsi.Intanto il Sindaco Faccioli aveva fatto costruire un campo da pallacanestro vicino a quello del calcio, dove adesso c’è la piazza Testoni.Il campo era all’aperto e ad ogni partita la gente di San Pietro in Casale accorreva a fare il tifo per la loro squadra, rischiando qualche pallonata. Non esistevano gradinate.Il gioco come ora si giocava cinque contro cinque e spingere o peggio colpire l’avversario si faceva fallo. Poi non puoi camminare con la palla in mano, devi palleggiare, toc, toc, toc. accarezzando la palla.Queste regole sono ancora valide, altre invece sono cambiate e aggiunte con il tempo.Da allora i giocatori, compresa una mitica squadra femminile, hanno allenato altri giovani che a loro volta ne hanno richiamati altri fino ad oggi.Il più fedele giocatore e sostenitore della Veni Basket per anni è stato il nostro presidente Sanzio Gottardi, soprannominato dagli amici Krumina perché assomigliava ad un famoso giocatore Russo biondo come lui, alto ben due metri e dodici centimetri.Fu proprio Krumina a insegnare a tanti ragazzi cos’è la Pallacanestro ed è per merito suo che si è costituito il Minibaskett a cui possono partecipare tutti i bambini fino a 12 anni.

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