Panino di Notte Avola: Un Viaggio nel Gusto Siciliano

C'è un filo sottile che lega il mondo del vino e quello dei distillati: la passione per il buon bere. Questa passione, insieme all’innata curiosità e al desiderio di cercare l’eccellenza, spinge sempre a esplorare mondi diversi che custodiscono storie affascinanti e tradizioni secolari. E quando si parla di tradizioni e sapori autentici, la Sicilia è una terra che non smette mai di sorprendere.

Alla Scoperta dei Sapori Siciliani

La Sicilia è un’isola ricca di tradizioni culturali, religiose ed enogastronomiche. Visitare un’azienda vinicola e partecipare alle degustazioni di vino in cantina è un’esperienza adatta a tutti, ricca di suggestioni, imperdibile per avvicinarsi al fascino del mondo del vino. Si può fare un giro tra le vigne, ammirare la varietà dei vitigni tipici del territorio, conversare con il produttore e scoprire come nasce il vino. Si possono ascoltare aneddoti e storie tramandate di generazione in generazione, perché ogni calice degustato custodisce profumi e sapori che richiamano antiche memorie e tradizioni.

Eventi e Tradizioni Enogastronomiche

Il 19 marzo è il giorno in cui si celebra San Giuseppe ed è anche la festa di tutti i papà. La tradizione popolare siciliana ha dedicato al “Santo degli umili”, patrono dei lavoratori e padre putativo di Gesù, un dolce tipico: gli “sfinci di San Giuseppe”, a base di ricotta, cioccolato, granella di pistacchi e canditi, simbolo della cultura gastronomica siciliana e di devozione alla figura di San Giuseppe. Pasqua si avvicina e, come ogni anno, è l’occasione per riscoprire le tante tradizioni culturali, religiose ed enogastronomiche del nostro territorio. Il 24 e il 25 maggio 2025, in occasione di Cantine Aperte, tradizionale evento nazionale promosso dal Movimento Turismo del Vino e dedicato al vino e all’enoturismo, vi aspettiamo per scoprire la nostra cantina, degustare i nostri Calici di Storia e assaggiare alcune delle specialità del Salumificio De Pascalis di Palazzolo Acreide, Nuova Dolceria di Siracusa e Azienda agricola Cerruto di Modica. Natale si avvicina e i nostri vini, nella loro veste migliore, si preparano ad accompagnare pranzi e cene natalizie e, perché no, a diventare il dono perfetto per amici e familiari. Se non hai ancora le idee chiare o stai pensando di regalare vino a Natale, scegli una delle nostre nuove Gift Card natalizie oppure una delle eleganti confezioni regalo vini con i nostri Calici di Storia. Ottobre è tempo dei tipici dolci preparati con il mosto cotto: la mostarda di uva e i lolli di mosto.

Il Pane: Anima della Cucina Italiana e Siciliana

Il reportage dell’inviato di Rai2, Antonio Farnè, ci accompagna in un viaggio tra farine, forni e lieviti, alla scoperta del pane - sostentamento, sussistenza, alimento, cibo che si ottiene dopo il processo di lavorazione di farina, acqua, lievito, sale e che si conclude con la cottura di detti ingredienti sapientemente amalgamati - simbolo universale di nutrimento, convivialità e cultura. Dalle antiche ricette regionali del Nord e del Sud Italia alle innovazioni che rispettano la tradizione, ogni buon “pezzo di pane” - quelli tondi: pagnotta e panino e quelli di forma allungata: che (a secondo del tipo e della regione) si chiamano: sfilatino, filoncino,frusta, filone - ognuno racconta storie di mani, saperi e sapori che attraversano il tempo e le generazioni. In Italia chi si occupa di impastare, far lievitare e cuocere detto sacrosanto elemento, rispettando le norme igieniche e valorizzando le tecniche tradizionali o moderne, sono i fornai (chi ha il forno a legna) i panificatori(chi ha il forno meccanico) e i panettieri (chi lo vende) che insieme ne producono per i clienti italiani fino a 250 varianti, da un euro a 5 e più al Kg.

Varietà di Pane in Italia

Tra i più noti tradizionali, il pane di Altamura, quello di Matera, la focaccia genovese, il pane Carasau e come non menzionare il “pane soffiato” di Milano, la michetta di austro ungarica origine, così come la rosetta (solo austriaca questa…). La diversità riflette le memorie e le materie prime locali di ciascuna regione. Il Pane di Motecarotto (AN): non è un tipo specifico di pane, ma si riferisce genericamente al pane casalingo, con una lunga storia nella regione Marche, caratterizzato da una mollica morbida e alveolata e una crosta croccante e dorata. Questo pane viene preparato con una miscela di farine che include la semola di grano duro che conferisce un sapore più intenso e una consistenza corposa, ma anche farina bianca, per una lievitazione più semplice. Questo è il vero esempio di alimento tradizionale che si trova nelle zone rurali - come Montecarotto - e che evoca i sapori semplici e genuini della cucina italiana.

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Il Pane Pretzel (o Brezel) dell’Alto Adige (BZ) nato per caso dall’errore di un garzone - tale Anton Nepomuk Pfannenbrenner, bavarese, che per sbaglio utilizzò “soda caustica” al posto della soluzione zuccherata destinata a fare il Pretzel dolce, scuro e lucido e che infornandolo comunque, ottenne un ottimo pane croccante che soddisfece tutti quelli che lo mangiarono e che da allora lo vollero sempre così (come si fa ancora ai nostri giorni… sempre con la soda caustica che, ovviamente, scaldata in forno, tutte le proprietà deleterie). E comunque c’è anche un’altra leggenda relativa al Pretzel, che vuole protagonisti i monacidell’Alto Adige e del sud della Francia del VII secolo, quando i religiosi lo preparavano con le rimanenze del pane per premiare i bambini che avevano imparato a memoria le preghiere. In tempi più recenti divenne un pane popolare, soprattutto in Baviera e dal XX secolo, anche in America dove erano giunti molti immigrati, proprio, fornai tedeschi….

Il Pane nero di Castel Vetrano: è un pane rotondo e scuro, anche chiamato “vastedda“, dal sapore unico, ottenuto con una miscela di semole di antichi grani siciliani, una di grano biondo e una di un particolare di tumminia (grano duro autoctono siciliano con cariossidi scure) dalla cui farina di colore quasi nero, prende infatti la denominazione di “nero“. Tradizionalmente cotto in forni a legna con fronde di ulivo, è un prodotto presidio Slow Food amato per le sue proprietà nutrizionali e il legame con la tradizione siciliana. Ha una fragranza intensa e un sapore caratteristico che ricorda le terre arse siciliane, con note dolci e aromatiche. La crosta può avere un sentore di mandorla tostata. La mollica è morbida e compatta, mentre la crosta è croccante e scura.

Tra gli altri pani caratteristici, c’è l’“U’puciatiello” termine dialettale del Pane di Altamura che è così nominato per descriverne la forma “a cappello di prete (più bassa e larga rispetto ad altre forme, ma con una buona massa). L’Altamura DOP si caratterizza per una crosta spessa (almeno 3 mm) e croccante, profumata e di colore nocciola e la mollica è soffice, gialla paglierina e ben , fine e omogenea, grazie all’uso della semola rimacinata di grano duro. È un pane a lievitazione molto lenta, con lievito madre preparato con semola di grano duro e cotto in forno a legna; è ottimo per essere inzuppato e per accompagnare pietanze visto il suo gusto intenso e aromatico che lo rende ideale per essere mangiato da solo, con olio, o per accompagnare zuppe e altre preparazioni. Si mantiene a lungo grazie al giusto tasso di umidità e per finire in gloria, è indicato come uno dei pani “più buoni del mondo”…

Poi c’è ancora il Pane di Noale (VE): non ha una tipicità specifica, ma la tradizione del territorio veneto include il “pan biscotto“, secco e croccante, anche duraturo, molto gustoso e facile da digerire che si conserva a lungo (anche sei mesi) e viene cotto due volte (prima a una temperatura più alta, poi a una più bassa per disidratarlo); e ancora, c’è la rotonda, “Cioppa” (può essere anche a forma di “banana” (due panini ) tipica in tutto il Veneto, diffusa specie nell’area vicentina: è una pagnotta ottenuta da un impasto duro e senza grassi, caratterizzata da una croce incisa in cima, con mollica compatta e crosta friabile. Può essere consumata anche dura nel latte o più friabile per accompagnare salumi e formaggi. Ha la mollica compatta e la crosta friabile, ottima per essere mangiata con vari accompagnamenti.

E c’è anche il pane Pema: pane di segale integrale, il Pema è una scelta eccellente per chi cerca un’alimentazione sana e naturale. Composto al 100% da segale integrale macinata fresca, con pasta madre, acqua, sale e lievito, questo pane è privo di conservanti e adatto a diete vegane e vegetariane. Ma qual è il pane più buono al mondo? Ovviamente non esiste una risposta univoca, ma secondo diverse classifiche e fonti, il pane più buono del mondo è considerato il Roti Canai malese per il suo gusto e la sua semplicità (pane naturale cotto su piastra, simile ai pancake, che può essere accompagnato sia da condimenti dolci che salati); oppure il Naan all’aglio e burro indiano, buono per il suo sapore ricco (vincitore di una classifica di Taste Atlas) ha un impasto a base di farina, yogurt e lievito e viene spennellato con burro e aglio tritato dopo la cottura, solitamente nel “forno tandoor”- forno tradizionale di argilla a forma di campana rovesciata o cilindrica (una sorta di unione tra un forno interrato e uno piano in muratura, originario dell’Asia Centrale e ampiamente utilizzato in India e nel Medio Oriente e nelle cucine mediorientali) ed è riscaldato da carbone o legna alla base, raggiungendo alte temperature (fino a 480°C) che permettono di cuocere cibi come carne e pane. Il calore uniforme e il fumo conferiscono ai cibi un gusto e una consistenza unici, con carni morbide all’interno e croccanti all’esterno. Tra i pani considerati “i migliori“, c’è anche il pane italiano di Altamura, citato da Orazio che durante un viaggio, lo definì “il pane più buono del mondo” con ammirazione, evidenziando la sua eccellenza e la sua durevolezza, caratteristiche che lo rendevano ideale per i lunghi viaggi di contadini e pastori e aggiunse che “…il viaggiatore diligente se ne porta una provvista per il prosieguo del viaggio“.

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Il Pane di Casa Ragusano

Il pane di casa Ragusano è prevalentemente a pasta dura. Si distingue dagli altri pani, che si fanno nel resto della Sicilia, per via dell’utilizzo della farina di frumento e di poca acqua, così da ottenere un pane a pasta dura. La sua forma tipica è a “S”, e si chiama Pistolu e solotamente pesa un kg e la lavorazione richiede una tecnica particolare per ottenere la consistenza desiderata. Anticamente, in tutte le famiglie, si “panificava” una volta a settimana utilizzando a “sbriula” per facilitarne la lavorazione, per coprire il fabbisogno di tutta la famiglia. Il pane si faceva con la farina di grano duro, acqua e u “criscenti”, che evniva rinfrescato la sera prima, sostituito oggi dal lievito madre o dal lievito di birra e il sale che anticamente si conservava anche per una settimana.

L’origine del pane e della panificazione si perde nella notte dei tempi. L’uso di un impasto a base di farina di frumento o di altri cereali; anche se non lievitato risale alla preistoria. Ogni regione, quasi ogni provincia, in Italia ha le sue ricette e le sue forme di pane. Le forme del pane di casa erano di diverso peso e di diversa forma. Il pane si cuoceva nel forno a legna e con gli avanzi della panificazione settimanale si preparavano i cucciddati scaniati e le scacce. A seconda della legna che si utilizzava, il pane assumeva un particolare profumo e sapore. Ultimamente, in special modo d’estate mi è capitato spesso di fare il pane di casa a pasta dura come si faceva ai tempi della mia nonna che era di Scicli. Vi lascio qui la ricetta del pane di pasta dura: ricetta ragusana. Potete scegliere voi se confezionare le “cucchie” o il classico “pistolo di pane”, il pane tipico di casa da un kg. Le dosi di acqua e farina sono frutto dell’esperienza di Nonna Carmelina, panificatrice da 60 anni. In provincia di Ragusa, ‘u pani ri casa’ ha la caratteristica forma a “S” ed è preparato con pochi e semplici ingredienti: semola di grano duro rimacinata, pochissima acqua, lievito e sale. Potete utilizzare la farina di grano duro o di semola. Per “semola” si intende la farina di grano duro mentre con il generico termine “farina” si intende di solito la farina di grano tenero. La differenza tra semola e farina è in pratica rappresentata dal tipo di grano utilizzato. È ottimo caldo condito con olio e sale e i pomodori secchi o con il capuliatu.

Panini Siciliani: Un'Esplosione di Gusto

Il pane condito siciliano è più di un semplice panino imbottito. È un inno alla genuinità della cucina siciliana, al gusto e alla creatività che ne ha sempre contraddistinto ogni aspetto.

Il Panino di Notte dei Fratelli Cassia

Ancora una… IL ” PANINO DI NOTTE ” dei fratelli cassia è sempre disponibile per tutti voi inoltre. Offre panini di ottima qualità e convenienza, con supplementi veramente squisiti tipici della gastronomia siciliana. E non solo dispone di un personale numeroso, veloce, disponibile e molto simpatico. Cogli subito l’opportunità di poter prenotare i nostri prodotti online!! Neanche il tempo di arrivare ed è già pronto. Che aspetti!!!

Altri Sapori Siciliani da Scoprire

La cucina siciliana, con i suoi colori, le sue vivaci sfaccettature e i suoi accostamenti, ha sempre avuto il grande dono di trasformare ingredienti apparentemente di poco conto in piatti unici e deliziosi. Ecco alcuni esempi:

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  • "Citedda "di pane impastato con il grano arso.
  • "Tajella" di Funghi e Patate.
  • Acquasala.
  • Agnello pop corn.
  • Arancino salato con mandorla pizzuta d’Avola e agrumi.
  • Arroz negro.
  • Sarde a beccafico sono uno dei piatti più caratteristici della tradizione siciliana.
  • Pasta alla norma siciliana è un piatto tradizionale della cucina isolana, a base di ingredienti semplici che combina, in un connubio unico, i sapori tipici della Sicilia: melanzane, pomodoro, basilico fresco e ricotta salata.
  • Pesce spada è un ingrediente ricercato dell’arte culinaria e delle ricette tipiche siciliane. Con la loro fragranza gli involtini di pesce spada alla siciliana evocano le antiche litanie con cui i pescatori incantavano i pesci per poterli catturare.
  • Tortino di alici alla siciliana richiama alla memoria storie, aneddoti, racconti di un tempo lontano.

Vini Siciliani: Un Patrimonio Enologico

Per noi vignaioli, l’inizio della vendemmia è il periodo più atteso dell’anno. Un momento cruciale che abbiamo vissuto, in queste settimane, con frenesia e un pizzico di ansia. La natura, come sempre, ha dettato le sue regole e ci ha spinto ad anticipare di qualche giorno la tabella di marcia per la raccolta dell’uva. C’era una volta il Nero d’Avola, straordinario vitigno siciliano autoctono, oggi coltivato in tutta la Sicilia e apprezzato in tutto il mondo. Dopo l’exploit al recente Concours Mondial De Bruxelles, che ha incoronato miglior vino al mondo proprio un vino rosé italiano, i vini rosati continuano a conquistare gli appassionati di vino con la loro delicata colorazione e il gusto fresco e fruttato. Cosa li rende così speciali e, soprattutto, quali sono le origini di questa particolare tipologia di vini? Viticoltura e mare, mare e vino.

I Vitigni Siciliani

Il vitigno Grillo è una varietà di uva bianca originaria della Sicilia che sta guadagnando grande popolarità tra gli amanti del vino in tutto il mondo, protagonista dell’enologia siciliana con un posto di tutto rispetto tra i vini bianchi prodotti nell’isola. In questo articolo, esploreremo le origini e la storia di questo vitigno, dalle sue radici antiche alle sue declinazioni moderne.

In Sicilia, il vitigno Albanello era quasi scomparso. Fu riscoperto - se così si può dire - da Mario Soldati negli anni ‘60: mentre viaggiava alla scoperta dei vitigni italiani tipici e delle tradizioni vinicole del nostro paese, fece tappa a Siracusa, dove s’imbattè nei due famosi “carichi”, il Moscato di Siracusa e l’Albanello, vitigni di pregio della nostra isola insieme al Nero d’Avola.

Conosciuto, coltivato e diffuso in tutto il mondo, il Syrah è un vitigno a bacca nera da cui hanno origine vini dalla intrigante personalità e dalla decisa componente aromatica. Alzi la mano chi non conosce i vini Chardonnay. Vini bianchi eleganti e sofisticati che nascono dalle uve Chardonnay, il vitigno francese da cui, insieme a Pinot Noir e Pinot Meunier, si produce lo Champagne.

Abbinamenti Cibo-Vino

Vino bianco per pesce? Il nostro consiglio di abbinamento tra cibo e vino unisce l’essenzialità di un piatto povero all’eleganza di un vino che nasce da vitigno aristocratico e antico, le cui origini sono avvolte nel mistero. C’è chi pensa che l’abbinamento cibo vino sia un compito riservato solo ai più appassionati ed esperti; chi, invece, si affida ai più diffusi luoghi comuni sull’accostamento tra pietanze e vino, ottenendo a volte l’effetto contrario. Abbinamento vino pizza: e se, in alternativa alla classica birra, provassimo ad abbinare un calice di vino? Abbiamo scelto, come abbinamento vino, un ottimo Chardonnay.

Siracusa: Un Tesoro di Storia e Sapori

Com’è il mare di Siracusa? Qual è la spiaggia più bella della città? Acque cristalline, sfumature turchesi e azzurre, fondali ricchi di vita, scogli e spiagge dorate rendono il mare siracusano una meta ideale per chi visita la città. Siracusa è una città che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Magna Grecia. Nel giorno in cui i Siracusani celebrano la loro patrona, Santa Lucia, rivive un antico miracolo attribuito alla Santa nel lontano 1700. Fede e devozione, tradizione e folklore si mescolano all’atmosfera della festa e si traducono in una pietanza tipica siracusana, la cuccia di Santa Lucia.

Degustazione vini siciliani: dove andare? Ci sono luoghi, nella nostra Sicilia, in cui degustare il vino è come bere un sorso di storia, perché il vino è storia di un territorio. Una splendida mattinata di sole. Uno dei punti più belli della città di Siracusa, con la costa rocciosa a picco sul mare, una pista ciclabile che si immerge nel verde verso l’antica tonnara, un panorama mozzafiato. Un gruppo di impavidi volontari pieni di energia e voglia di fare. Di rendere la propria città un po’ più pulita, raccogliendo i rifiuti in plastica lasciati in giro per incuria. Il risultato? 400 kg raccolti in una mattinata.

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