Introduzione
La musica italiana è ricca di frasi che, per la loro originalità, ambiguità o apparente assurdità, si sono impresse nella memoria collettiva. Tra queste, spicca indubbiamente "Non piangere salame dai capelli verde rame", un verso tratto dalla canzone "Eppur mi son scordato di te", interpretata dalla Formula 3 e scritta da Mogol su musica di Lucio Battisti. Questo articolo esplora la genesi, il significato e l'impatto culturale di questo verso enigmatico.
La Genesi del Verso: Un Errore Fortuito
Il testo di "Eppur mi son scordato di te" è opera di Giulio Rapetti, in arte Mogol, mentre la musica è di Lucio Battisti. Proprio Mogol ha rivelato che il celebre verso è nato da un errore. In realtà, avrebbe dovuto essere "Non piangere salame dai capelli rosso rame".
Mogol stesso ha ammesso di essersi reso conto dell'errore solo dopo che il brano era stato pubblicato. Si trovava a Silvano d’Orba quando gli venne in mente il verso, e solo in seguito si accorse che avrebbe dovuto essere "rosso rame" invece di "verde rame".
Interpretazioni e Significato: Oltre l'Errore
Nonostante l'origine accidentale, il verso "Non piangere salame dai capelli verde rame" ha suscitato diverse interpretazioni. Alcuni lo vedono come un'immagine surrealista e onirica, altri come un'esortazione a non prendersi troppo sul serio.
Il colore verde rame, descritto come un verde azzurrognolo, aggiunge un elemento di stranezza che stimola l'immaginazione. L'associazione tra il "salame" (termine colloquiale per indicare una persona ingenua o un po' sciocca) e i capelli "verde rame" crea un'immagine vivida e inusuale, che si discosta dalla tradizionale rappresentazione della bellezza femminile.
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Il verso potrebbe essere interpretato come un invito a non disperarsi per un amore perduto, suggerendo che la persona amata (dai capelli "verde rame") non merita le lacrime di chi soffre. In questo senso, il "salame" rappresenta la persona che si strugge per un amore non corrisposto, mentre l'immagine dei capelli "verde rame" simboleggia l'oggetto del desiderio, che forse non è così speciale come appare.
L'Impatto Culturale: Un Simbolo di un'Epoca
Il verso è diventato talmente famoso da essere citato quasi più del titolo del brano stesso. Ha attraversato le ere del pop tricolore, diventando un simbolo di un'epoca e di un modo di fare musica.
La sua originalità e il suo apparente nonsenso lo hanno reso un cult per generazioni di ascoltatori, che lo hanno interpretato e reinterpretato in modi diversi. "Non piangere salame dai capelli verde rame" è diventato un modo di dire, un'espressione gergale utilizzata per sdrammatizzare situazioni difficili o per consolare chi soffre per amore.
"Eppur mi son scordato di te": Un Classico della Musica Italiana
"Eppur mi son scordato di te" è molto più di un semplice tormentone. È una canzone che ha segnato la storia della musica italiana, grazie alla sua melodia accattivante, al suo testo originale e all'interpretazione intensa della Formula 3.
La canzone è stata reinterpretata da numerosi artisti, tra cui lo stesso Lucio Battisti, che ne ha eseguito una versione acustica al Teatro 10 nel 1971. Mina ha registrato una cover per l'album "…Finalmente ho conosciuto il Conte Dracula" del 1985, mentre i Pooh ne hanno realizzato una rilettura per il loro omaggio agli anni '60 e '70 Beat ReGeneration. Nel 1977 Battisti ha inciso una versione inglese del pezzo, rimasta però fino a oggi inedita.
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Il Rapporto Mogol-Battisti: Un'Alchimia Irripetibile
La collaborazione tra Mogol e Battisti è considerata una delle più importanti nella storia della musica italiana. Insieme hanno creato canzoni che sono diventate dei veri e propri classici, capaci di emozionare e far riflettere.
Mogol ricorda che, quando scriveva una canzone, non descriveva il paese, ma viveva in Italia ed evidentemente metteva qualcosa di riconoscibile. Testi come "La canzone del sole", "I giardini di marzo", "Emozioni", "Pensieri e parole" sono autobiografici.
L'alchimia tra Mogol e Battisti era unica e irripetibile. Mogol era un paroliere geniale, capace di creare testi originali e suggestivi, mentre Battisti era un musicista innovativo, in grado di comporre melodie indimenticabili. Insieme hanno dato vita a un connubio perfetto tra parole e musica, che ha segnato la storia della musica italiana.
"Non è Francesca" e l'Inizio di un Sogno
Prima di "Eppur mi son scordato di te", c'è un'altra canzone che lega Battisti al tema del tradimento e delle relazioni: "Non è Francesca". La storia di questa canzone è particolare. Inizialmente proposta ai Nomadi e ad altri gruppi, fu incisa dai Balordi. Questa prima versione presenta una differenza significativa: la bionda non è vestita di rosso, ma di bianco.
Nel 1969, Battisti, con l'aiuto di Mogol, ripesca la canzone e la lancia come retro del 45 giri contenente il brano presentato a Sanremo. "Non è Francesca" entra nella storia e suscita dibattiti tra gli ascoltatori, diventando un esempio della magica intesa tra Battisti e Mogol.
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Formula 3: La Band Che Ha Lanciato "Eppur mi son scordato di te"
La Formula 3, il gruppo guidato dal chitarrista Alberto Radius, ha avuto un ruolo fondamentale nel successo di "Eppur mi son scordato di te". La band ha accompagnato Lucio Battisti nei suoi concerti del 1969 e del 1970, contribuendo a diffondere la sua musica in tutta Italia.
Alberto Radius ha rivelato che il riff introduttivo di "Eppur mi son scordato di te" era stato ispirato da Jimi Hendrix. La versione della Formula 3 è caratterizzata da un suono rockeggiante e da un'energia travolgente, che ha contribuito a rendere la canzone un successo.
Mogol e il Monferrato: Un Legame Indissolubile
Il Monferrato, e in particolare Silvano d'Orba, ha rappresentato una fonte di ispirazione per Mogol. Proprio a Silvano d'Orba, Mogol trascorreva i weekend estivi con la famiglia e lì ha scritto la seconda parte di "Emozioni".
Inoltre, è sempre a Silvano d'Orba che gli venne in mente il verso "Non piangere salame dai capelli verde rame", anche se, come abbiamo visto, si trattò di un errore. Questo aneddoto dimostra il legame profondo tra Mogol e il Monferrato, un territorio che ha contribuito a plasmare la sua creatività.
Battisti: Un Artista Innovativo e Riservato
Lucio Battisti è stato uno dei più grandi, influenti e innovativi cantanti e musicisti italiani di sempre. È considerato una delle massime personalità nella storia della musica italiana sia come compositore e interprete dei suoi brani, sia come compositore per altri artisti.
Battisti ha sempre mantenuto una certa riservatezza, evitando i riflettori mediatici e concentrandosi sulla sua musica. Questa sua attitudine lo ha reso ancora più enigmatico e affascinante agli occhi del pubblico.