Il mirto bianco è una prelibatezza sarda, un liquore dal sapore delicato e dal profumo inconfondibile, diverso dal più comune mirto rosso. Questa guida esplora la ricetta originale del mirto bianco, le sue varianti regionali e le proprietà uniche di questa bevanda tradizionale.
La pianta del mirto
Il mirto (Myrtus communis) è un arbusto tipico della macchia mediterranea, diffuso in Sardegna, nel Sud Italia e lungo le coste del Mediterraneo. Questa pianta rustica si adatta a terreni poveri e resiste bene alla siccità, producendo un gran numero di bacche. Teme solo il freddo.
Le dimensioni del mirto variano tra i 50 cm e i 3 metri di altezza, ma alcuni esemplari anziani possono raggiungere anche i 4-5 metri. Le foglie sono lanceolate, di colore verde acceso in tutte le stagioni. Tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate, i cespugli si adornano di piccoli fiori bianchi profumati.
Tra novembre e dicembre maturano le bacche blu-violacee o rossicce, in sardo "murta", ma anche le rarissime bacche bianche, da cui si ricava il mirto bianco. È importante non confondere il mirto bianco, ottenuto dalla macerazione delle bacche bianche, con il liquore omonimo che si ottiene dalla macerazione delle foglie.
In sardo, il mirto è conosciuto con diversi nomi: Murta, muta, mutta, murta durci, murtaurci, murtaucci.
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Proprietà del mirto
Il mirto possiede notevoli virtù benefiche. Le foglie, i fiori e le bacche sono ricchi di proprietà antinfiammatorie, balsamiche, astringenti e leggermente antisettiche. Per questo motivo, il mirto è ampiamente utilizzato in erboristeria e farmaceutica per il trattamento di problemi dell'apparato respiratorio.
Le foglie possono essere utilizzate per preparare decotti salutari per la laringe e i bronchi. Nella tradizione popolare, le bacche erano considerate un rimedio per indigestioni, cistite e problemi gengivali.
Le bacche di mirto sono commestibili e aromatiche, ma anche molto tanniche. Contengono fino al 10% di zuccheri e solo 20 Kcal per 100 grammi. Sono ricche di sostanze antiossidanti, tra cui acidi organici (acido citrico, acido malico e vitamina C) e polifenoli (acidi fenolici, tannini, flavonoidi e antocianine).
L'olio essenziale di mirto contenuto nelle bacche, il mirtolo, è ricco di principi attivi con effetti benefici sulla salute. Contrasta l'invecchiamento e le malattie neurodegenerative, ed è anche antisettico. Il mirto contiene anche un composto chiamato myrtucommulone-A, che sembra agire attivamente sulle cellule tumorali ed è oggetto di studi scientifici.
Grazie ai tannini, le bacche di mirto facilitano la digestione ed esercitano un'azione astringente utile in caso di diarrea, ferite ed emorroidi. Sono balsamiche e aiutano l'apparato respiratorio, oltre ad essere antinfiammatorie e diuretiche, con un'azione positiva sugli organi urogenitali.
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È importante non esagerare con il consumo di bacche di mirto, poiché in grandi dosi potrebbero causare cefalea, vomiti, allergie cutanee e contrazioni dell'utero. Per questo motivo, sono sconsigliate ai bambini sotto i due anni e alle donne in gravidanza.
Usi del mirto
Il mirto ha molteplici utilizzi, grazie alle diverse proprietà di bacche, foglie e fiori. Tuttavia, è famoso soprattutto per il liquore di mirto sardo, un infuso alcolico ottenuto dalla macerazione delle bacche. Il profumo e il sapore inconfondibili hanno reso questo superalcolico un prodotto iconico della Sardegna, tanto che la pianta di mirto è stata inserita ufficialmente nell'elenco dei prodotti tipici della regione. Ricette tradizionali del liquore si trovano anche nel Sud Italia, in Corsica e nell'Isola di Capraia.
Nella cucina sarda e mediterranea, il mirto si usa spesso per aromatizzare i cibi. Le foglie e i rametti di mirto accompagnano piatti di pesce o carne, come il famoso maialetto sardo. In Sardegna, il mirto è utilizzato anche come condimento per "sa taccula", un piatto a base di selvaggina.
Negli ultimi anni, bacche e foglie hanno trovato nuovi utilizzi, in parte incentivati dalla presenza di turisti. Alcune aziende hanno sperimentato nuovi usi in cucina, creando marmellate, dolci, formaggi e olio extra vergine d'oliva aromatizzati al mirto. Altre aziende cosmetiche propongono prodotti per la cura del corpo che sfruttano il profumo e le proprietà del mirto. Un altro uso diffuso è quello di pianta ornamentale, grazie al suo aspetto gradevole e alla sua capacità di vivere con poca acqua.
Storia del liquore di mirto
La storia del liquore di mirto è avvolta nel mistero. Si narra che un tempo, al posto dell'acquavite, si usasse il vino per la macerazione delle bacche. Nel tempo, questa ricetta si sarebbe trasformata in quella che conosciamo oggi. Una leggenda racconta che dei banditi galluresi in fuga dalla giustizia in Corsica portarono con sé questo liquore, facendolo conoscere anche nella vicina isola.
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Come fare il liquore di mirto in casa
Il liquore di mirto si può preparare in casa con le bacche rosse, con le bacche bianche (rarissime) oppure con le foglie della pianta di mirto. Esistono diverse ricette, a seconda della famiglia e della regione. Tutte prevedono la macerazione di bacche o foglie in alcool o acquavite.
La ricetta del mirto sardo (rosso)
Il mirto rosso, o "murta" in sardo, è fatto con le bacche di mirto blu-viola o rosso cupo, le più diffuse. In Sardegna, è un classico digestivo servito dopo i pranzi importanti.
Ingredienti:
- Bacche di mirto: 1 kg
- Alcol a 95°: 2,5 litri
- Acqua: 2,5 litri
- Zucchero: 600 grammi (oppure miele: 480 grammi)
Procedimento:
- Raccogliere le bacche tra metà novembre e i primi di gennaio, preferibilmente con un pettine per non danneggiare la pianta.
- Lavare e asciugare accuratamente le bacche.
- Mettere le bacche a macerare in un contenitore ermetico con l'alcol a 95°, assicurandosi che siano completamente coperte.
- Lasciare riposare il composto in un luogo asciutto e buio per circa 30-40 giorni.
- Preparare lo sciroppo sciogliendo lo zucchero nell'acqua (a caldo o a freddo). In alternativa, si può usare il miele.
- Separare le bacche dal composto e schiacciarle con un torchietto, evitando di esercitare troppa forza per non ottenere un estratto amaro.
- Unire l'estratto con lo sciroppo e mescolare lentamente.
- Prima di consumare il liquore, è bene aspettare almeno 30-40 giorni, mescolando di tanto in tanto per evitare la formazione di depositi.
- Filtrare più volte il liquore per eliminare eventuali impurità.
La ricetta del mirto bianco da bacche bianche
Esiste una varietà di mirto dai frutti bianchi, chiamata mirto bianco o "murta bianca" in sardo. È un tipo più raro, da cui si ottiene un liquore di colore chiaro e dal sapore più delicato. La ricetta è la stessa del mirto rosso, ma si sostituisce l'ingrediente principale con le bacche bianche.
La ricetta del mirto bianco dalle foglie
Il mirto bianco può essere prodotto anche tramite la macerazione delle foglie della pianta. Questo liquore ha un sapore più delicato di quello rosso e potrebbe essere più gradito da chi non apprezza molto i superalcolici. Si prepara come il mirto rosso, regolando la quantità di zucchero o miele per ottenere un gusto più dolce, oppure aumentando l'alcol o diminuendo l'acqua per un sapore più forte e deciso.
Ingredienti:
- 50-70 foglie di mirto (Myrtus communis)
- 198 g di alcool 96° (equivalenti a 250 ml)
- 325 g di acqua
- 55 g di zucchero
Procedimento:
- Lavare e asciugare le foglie di mirto.
- Mettere le foglie a macerare nell'alcool per 7-10 giorni, in un contenitore di vetro chiuso.
- Verificare che le foglie siano totalmente scolorite.
- Preparare lo sciroppo sciogliendo lo zucchero in acqua minerale senza portare a bollore.
- Filtrare il liquore ottenuto dalla macerazione delle foglie con un canovaccio bianco di cotone o un filtro apposito.
- Unire lo sciroppo (a temperatura ambiente) all'alcool e amalgamare.
- Imbottigliare il liquore.
Mirto in altre regioni italiane
Oltre alla Sardegna, il mirto è utilizzato con frequenza nel Sud Italia, soprattutto in Puglia e in Campania. In Campania, nel basso Cilento, è celebre la "mozzarella co' a mortedda", un formaggio a pasta filata adagiato nei ramoscelli di mirto e legato con la ginestra.
In Puglia, in particolare nel Salento e a Taranto, le foglie accompagnano spesso la carne alla brace, mentre i fiori sono usati nella macedonia. Le bacche vengono impiegate per la preparazione delle olive nere in salamoia, assieme al finocchio selvatico.
Il liquore di mirto si prepara anche nell'isola di Capraia, in provincia di Livorno, e in Salento.
La ricetta del liquore di mirto salentino
Il procedimento del liquore di mirto salentino si differenzia da quello sardo per alcuni particolari.
Ingredienti:
- Bacche di mirto: 600 grammi
- Alcol a 95°: 1 litro
- Acqua: 1 litro
- Zucchero: 600 grammi
Procedimento:
- Lavare e asciugare le bacche e metterle in un contenitore aperto per circa 2-3 giorni, per farle riposare.
- Mettere le bacche in un contenitore ermetico e riempire con l'alcol.
- Lasciare a riposo per circa 40-50 giorni in un luogo asciutto e buio.
- Trascorso il tempo, passare le bacche in un passaverdura e filtrare più volte con un panno di lino, in modo da raccogliere il succo e scartare la polpa.
- Preparare lo sciroppo con acqua e zucchero.
- Una volta raffreddato lo sciroppo, unirlo al composto alcolico e imbottigliare.
- Prima di assaggiare il liquore, aspettare circa 2 mesi.
Una variante consiste nell'aggiungere nelle bottiglie qualche bacca intera di mirto oppure una bacca di vaniglia e una stecca di cannella.
Il Mirto di Mirto Bianco® Originale del Liquorificio Pacini
Il Mirto di Mirto Bianco® Originale è un liquore di mirto di Sardegna prodotto dallo storico Liquorificio Pacini di Elmas da rare bacche di mirto bianco spontanee provenienti dalla riserva naturalistica di Monte Arcosu, Oasi del WWF in Sardegna.
Le bacche di mirto bianco vengono raccolte a mano durante la fine di dicembre e i primi giorni di gennaio, attraverso un particolare pettine e riposte in grandi ceste, certificate e trasferite in sacchi di juta nello stabilimento del Liquorificio Pacini a Elmas.
Successivamente, viene verificata freschezza, aroma e colore, selezionando le migliori e mettendole a macerare nell'alcol, lontano da luce e fonti di calore. A macerazione ultimata, l'infusione è pronta per essere trasformata in liquore.
Il Mirto di Mirto Bianco® del Liquorificio Pacini si presenta alla vista di colore ambrato con riflessi verde-oro. Al naso è delicato con sentori balsamici di macchia mediterranea che richiamano i profumi delle sere d'estate in Sardegna. In bocca è vellutato e avvolgente, sprigionando note armoniche al palato.
È ideale nel dopo cena, come base per cocktail e per profumare dolci al cucchiaio, gelati e torte. Si consiglia di degustarlo liscio e ben ghiacciato.
Il Mirto Bianco del Liquorificio Pacini di Elmas ha ottenuto il riconoscimento scientifico della presenza di proprietà antiossidanti da Plant Food for Human Nutrition nell'anno 2017. Inoltre, è certificato all'origine in quanto prodotto unicamente con bacche raccolte a mano nella riserva di Monte Arcosu in Sardegna.
Il Mirto di Mirto Bianco® viene racchiuso nell'iconica bottiglia rettangolare che all'interno racchiude delle rare bacche di mirto bianche inserite a mano.
La storia del Liquorificio Pacini
La storia del Liquorificio Pacini comincia in Sardegna durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, nel 1944, quando il fondatore Bruno Olinto Pacini diede inizio alla sua avventura nel mondo dei liquori. L'azienda Pacini ha attualmente sede a Elmas, vicino a Cagliari, dove produce il famoso liquore di Mirto, in due versioni: il più conosciuto da bacche rosse e il rarissimo liquore di mirto di Sardegna da bacche bianche, oltre ad amari, creme e grappe di qualità.
Conservazione del mirto
Per quanto riguarda la conservazione del mirto e degli altri liquori aromatici, è consigliabile utilizzare bottiglie a chiusura ermetica per preservare al meglio gli aromi e i profumi. Alcuni utilizzano tappi di sughero, ma l'esperienza nella conservazione della bottiglia in freezer e in contatto con il sughero può variare. In generale, è preferibile non conservare il mirto nel freezer.