Nel complesso e affascinante mondo della vinificazione, diversi elementi concorrono a determinare la qualità e l'unicità di un vino. Tra questi, i lieviti svolgono un ruolo fondamentale, spesso sottovalutato, nella trasformazione del mosto in vino. In particolare, l'utilizzo di lieviti naturali, o indigeni, sta guadagnando sempre più attenzione, soprattutto nel contesto della produzione di vini naturali.
L'importanza dei Lieviti nel Processo di Vinificazione
I lieviti sono microrganismi unicellulari che si trovano naturalmente sulla buccia dell'acino d'uva. Essi sono i principali responsabili della fermentazione alcolica, il processo attraverso il quale gli zuccheri presenti nel mosto vengono convertiti in alcol etilico e anidride carbonica. La quantità di lieviti "sani e salvi" che raggiunge il momento della vendemmia dipende da diversi fattori, tra cui le condizioni climatiche, nutrizionali, fitosanitarie e microbiologiche.
Durante le operazioni di vendemmia e pigiatura, i lieviti trovano un ambiente ideale per il loro sviluppo, caratterizzato da un alto tenore zuccherino e un pH compreso tra 3,20 e 3,80. Tra i vari tipi di lievito presenti sull'uva, il Saccharomyces cerevisiae è il principale responsabile della fermentazione alcolica.
Oltre a produrre alcol etilico e anidride carbonica, i lieviti generano anche altre molecole secondarie che possono influenzare positivamente o negativamente il profilo aromatico del vino. Per questo motivo, i lieviti, insieme ai batteri, sono considerati i principali responsabili del terroir, ovvero della tipicità di un vino.
Lieviti Indigeni vs. Lieviti Selezionati
Nel mondo dell'enologia, si distinguono principalmente due tipi di lieviti: i lieviti indigeni e i lieviti selezionati.
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I lieviti indigeni, o autoctoni, sono quelli naturalmente presenti sull'uva e nell'ambiente circostante (vigna e cantina). L'utilizzo di questi lieviti induce la fermentazione spontanea, un processo che non prevede l'aggiunta di lieviti selezionati.
I lieviti selezionati, invece, sono ceppi isolati in laboratorio, riprodotti industrialmente e venduti in bustine. Si tratta di lieviti naturali al 100%, scelti e isolati appositamente per compiere determinate attività enologiche, senza danneggiare la qualità del vino, anzi talvolta migliorandola. Questi lieviti vengono lasciati essiccare prima di essere venduti e sono disponibili in diverse varianti, ognuna con un profilo aromatico unico, in modo da contribuire alle diverse sfumature del vino.
La scelta tra l'utilizzo di lieviti indigeni o selezionati dipende dalla filosofia del produttore e dagli obiettivi che si intendono raggiungere.
Vantaggi e Svantaggi dei Lieviti Indigeni
L'utilizzo di lieviti indigeni offre diversi vantaggi, tra cui:
- Maggiore complessità aromatica: I vini ottenuti da fermentazione spontanea tendono ad essere più complessi e sfaccettati dal punto di vista aromatico, in quanto i lieviti indigeni sono in grado di esprimere al meglio le caratteristiche del terroir e del vitigno.
- Unicità: Ogni fermentazione indigena è unica e irripetibile, conferendo al vino un carattere distintivo e originale.
- Rispetto per l'ambiente: L'utilizzo di lieviti indigeni si inserisce in una filosofia di produzione più naturale e sostenibile, che mira a preservare la biodiversità e a ridurre l'impatto ambientale.
Tuttavia, la fermentazione spontanea presenta anche alcune sfide e potenziali svantaggi:
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- Maggiore imprevedibilità: La fermentazione spontanea è un processo meno controllabile rispetto all'utilizzo di lieviti selezionati, e può portare a risultati inaspettati o indesiderati.
- Rischio di deviazioni: La presenza di lieviti indesiderati o contaminanti può causare deviazioni organolettiche nel vino, come la produzione di acido acetico o altri composti sgradevoli.
- Necessità di un attento monitoraggio: La fermentazione spontanea richiede un monitoraggio costante e accurato da parte dell'enologo, al fine di prevenire o correggere eventuali problemi.
Gestione della Fermentazione Spontanea
Per gestire al meglio la fermentazione spontanea e minimizzare i rischi, è fondamentale adottare alcune precauzioni:
- Uve sane e di alta qualità: L'utilizzo di uve sane e mature è essenziale per garantire una fermentazione corretta e un vino di qualità.
- Igiene rigorosa: La pulizia e la sanificazione delle attrezzature e dei recipienti sono fondamentali per prevenire la proliferazione di lieviti indesiderati.
- Controllo della temperatura: La temperatura di fermentazione deve essere attentamente controllata per favorire l'attività dei lieviti desiderati e inibire la crescita di quelli indesiderati.
- Nutrimento dei lieviti: L'aggiunta di nutrienti specifici per i lieviti può favorire una fermentazione completa e regolare, prevenendo arresti fermentativi e la produzione di composti indesiderati.
- Monitoraggio analitico: Il monitoraggio costante dei parametri analitici del mosto (zuccheri, alcol, acidità, SO2) permette di seguire l'andamento della fermentazione e di intervenire tempestivamente in caso di problemi.
Lieviti Selezionati: Controllo e Prevedibilità
L'utilizzo di lieviti selezionati offre un maggiore controllo sul processo di fermentazione e una maggiore prevedibilità dei risultati. Tra i principali vantaggi di questa pratica, si possono citare:
- Fermentazione più rapida e completa: I lieviti selezionati sono in grado di avviare e completare la fermentazione in modo più rapido ed efficiente rispetto ai lieviti indigeni.
- Minore rischio di deviazioni: L'utilizzo di ceppi selezionati riduce il rischio di deviazioni organolettiche e di produzione di composti indesiderati.
- Maggiore uniformità: I vini ottenuti con lieviti selezionati tendono ad essere più uniformi e consistenti nel tempo, rispondendo meglio alle esigenze del mercato.
- Possibilità di esaltare specifici aromi: Esistono lieviti selezionati in grado di esaltare specifici aromi nel vino, come quelli fruttati, floreali o speziati.
Tuttavia, l'utilizzo di lieviti selezionati può anche presentare alcuni svantaggi:
- Minore complessità aromatica: I vini ottenuti con lieviti selezionati possono risultare meno complessi e sfaccettati dal punto di vista aromatico rispetto a quelli ottenuti da fermentazione spontanea.
- Omologazione del gusto: L'utilizzo di lieviti selezionati può contribuire all'omologazione del gusto dei vini, riducendo la diversità e l'originalità.
- Dipendenza dalla tecnologia: L'utilizzo di lieviti selezionati implica una maggiore dipendenza dalla tecnologia e dai prodotti commerciali, allontanandosi da una filosofia di produzione più naturale e artigianale.
Tipologie di Lieviti e Loro Impatto sul Vino
Esistono diverse tipologie di lieviti, ognuna con caratteristiche e proprietà specifiche che possono influenzare il profilo organolettico del vino. Tra i principali tipi di lievito, si possono citare:
- Saccharomyces cerevisiae: È il lievito più comunemente utilizzato nella vinificazione, sia per le fermentazioni spontanee che per l'inoculo di lieviti selezionati. È in grado di fermentare rapidamente e completamente gli zuccheri, producendo alcol etilico e anidride carbonica.
- Lieviti apiculati: Sono lieviti indigeni caratterizzati da una forma a mezzaluna e da una crescita molto rapida. Tuttavia, la loro attività fermentativa è limitata e tendono a produrre quantità elevate di acido acetico.
- Lieviti ossidativi: Si sviluppano solo in presenza di ossigeno e possono causare alterazioni nel vino, come la formazione di velo di flor e l'aumento dell'acidità volatile.
- Brettanomyces: È un lievito indesiderato che può svilupparsi nel vino durante l'affinamento, producendo aromi sgradevoli di cuoio, stalla o medicinale.
Inoltre, i lieviti possono essere classificati in base alla loro destinazione d'uso:
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- Lieviti per vino bianco: Tendono a produrre note fresche e fruttate, o note aromatiche tipiche dei vini bianchi. Di solito hanno una buona resistenza a basse temperature di fermentazione (16-20°C).
- Lieviti per vino rosso: Tendono a produrre note fruttate e intense, tipiche dei vini rossi. Hanno una buona resistenza alle gradazioni alcoliche alte e non inibiscono lo sviluppo dei batteri lattici.
- Lieviti per vino frizzante: Si adattano a condizioni estreme di fermentazione, come la spumantizzazione in autoclave (metodo Charmat o Martinotti) e in bottiglia (metodo Champenoise o metodo Classico).
- Lieviti per vino passito: Devono sopportare alte gradazioni alcoliche (anche fino a 18°C).
L'Importanza della Nutrizione dei Lieviti
La corretta nutrizione dei lieviti è essenziale per una fermentazione sana e di successo. Senza un adeguato apporto di nutrienti, i lieviti possono essere sottoposti a stress e produrre effetti indesiderati, come arresti fermentativi, produzione di composti solforati o alterazioni aromatiche.
I lieviti necessitano principalmente di azoto, vitamine e minerali per svolgere correttamente la loro attività fermentativa. L'azoto è un fattore nutrizionale fondamentale per la sopravvivenza del lievito e per evitare arresti di fermentazione. Un tenore adeguato di azoto prontamente assimilabile (APA) serve per:
- Moltiplicazione cellulare: Durante la fermentazione, le cellule di lievito muoiono e la moltiplicazione sarà sempre più inibita mano a mano che viene prodotto alcol etilico. L'azoto viene incorporato nelle proteine strutturali, necessarie alla creazione di nuove cellule.
- Garantire una corretta cinetica fermentativa: La fermentazione deve avere sempre una fase iniziale più esplosiva e una seconda fase stazionaria, più regolare.
- Regolare la produzione di composti solforati.
- Regolare la produzione di composti aromatici (esteri).
In commercio sono disponibili diversi attivanti di fermentazione, che possono essere aggiunti al mosto per fornire ai lieviti i nutrienti necessari. Tra questi, si possono citare:
- Fosfato di ammonio bibasico: Apporta azoto prontamente assimilabile (APA) per il lievito.
- Scorze di lievito: Integratore nutritivo a base di scorze di lievito biologico certificato biologico.
- Autolisati di lievito: Apportano aminoacidi, peptidi, vitamine e minerali.
- Cellulosa: Favorisce la flocculazione dei lieviti e la chiarifica del vino.
- Tiamina: Vitamina essenziale per il metabolismo dei lieviti.
È importante scegliere l'attivante di fermentazione più appropriato in base alle caratteristiche del mosto e alle esigenze dei lieviti.
Lieviti Secchi Attivi: Preparazione e Inoculo
I lieviti secchi attivi (LSA) sono lieviti naturali selezionati negli anni in ambiente enologico per le loro caratteristiche peculiari. Sono venduti come prodotto liofilizzato in confezioni sottovuoto e richiedono una preparazione specifica prima dell'inoculo nel mosto.
La procedura di preparazione dei LSA prevede le seguenti fasi:
- Reidratazione: Sciogliere la quantità di lievito necessaria in un volume di acqua 10 volte il peso del lievito. L'acqua deve essere non clorata e ad una temperatura di 35-38°C. Mescolare delicatamente e attendere 10-15 minuti.
- Acclimatazione: In questa fase, il lievito deve essere acclimatato ad un ambiente con una concentrazione zuccherina alta e una temperatura più bassa rispetto alla temperatura di reidratazione. Aggiungere gradualmente mosto al lievito reidratato, mescolando delicatamente e attendendo 10-15 minuti tra un'aggiunta e l'altra. Proseguire con queste operazioni per circa 1-1,5 ore, fino ad ottenere una piccola massa di mosto e lievito che ha iniziato la fermentazione.
- Inoculo: Controllare che la differenza di temperatura tra la vasca di fermentazione e la massa di lievito preparata sia inferiore a 10°C. Se la differenza di temperatura è accettabile, aggiungere la massa di lievito alla vasca di fermentazione, mescolando bene.