Il Palazzo della Pizza: Un Viaggio Culinario nella Storia di Frattamaggiore

Napoli, culla della pizza, è universalmente riconosciuta come città ricca di storia, cultura e tradizioni culinarie, offrendo un'esperienza indimenticabile ai visitatori. Tra le sue eccellenze gastronomiche spicca la pizza napoletana, famosa in tutto il mondo. In questo contesto, PalaPizza, il Palazzo della Pizza di Frattamaggiore, si distingue come una delle pizzerie più autentiche della provincia di Napoli.

PalaPizza: Un'Esperienza tra Storia e Modernità

PalaPizza non è solo un ristorante, ma un luogo dove storia e modernità si incontrano, offrendo un'esperienza culinaria unica. L'importanza del palazzo storico in cui è situato aggiunge un tocco di fascino e autenticità, invitando i clienti a scoprire e riscoprire i sapori della tradizione partenopea.

L'offerta del Palazzo si è ampliata ad ogni aspetto della ristorazione grazie all’incontro con lo chef Alfonso Somma, con l’eccellenza dei primi piatti e dei pregiati tagli di carne, che esaltano i sapori della tradizione partenopea, la qualità sempre elevata e la capacità di innovare.

Un "Documentario Fiction" tra Archeologia e Gastronomia

Si potrebbe configurare un documentario fiction in cui le parti in corsivo rappresentano la descrizione della parte storica da ricostruire e fare recitare. E’ questo un piccolo percorso archeologico tra due capisaldi legati ad un capolavoro della civiltà gastronomica napoletana: la pizza Margherita. Il primo caposaldo si trova all’incrocio tra Vico Sant’Anna di Palazzo e Via Chiaia. Il secondo è nei giardini della Reggia di Capodimonte.

Qualcuno aveva pensato che per preparare la pizza per il Re e la Regina si fossero utilizzate le fornaci dove, a Capodimonte, si cuocevano le famose porcellane. Il forno per le pizze, in realtà, già c’era, nei giardini della Reggia, dal 1835. Non troppo lontano, né troppo vicino agli ingressi del palazzo e ai suoi grandi cortili. Per immaginare la scena e leggere il racconto, potreste mettervi sull’estremo spigolo a destra della facciata e guardare il possibile punto del forno, lì dove i sentieri tra le aiuole verso la fabbrica delle porcellane, formano un piccolo spiazzo.

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L'Evento: Pizza e Cultura si Incontrano

Il binomio pizza e cultura è stato protagonista di una serata speciale al PalaPizza di Frattamaggiore, dove il patron Enrico Di Pietro, figlio d'arte, ha voluto omaggiare la città con quattro pizze dedicate ai suoi monumenti più significativi. L'iniziativa, frutto della collaborazione con il professor Francesco Montanaro, presidente dell'Istituto di Studi Atellani, ha visto l'utilizzo di ingredienti selezionati in base al periodo storico di riferimento di ciascun palazzo, per ricreare i sapori e le abitudini alimentari dell'epoca.

La Pizza del Vicario: Un Omaggio al XV Secolo

La serata è iniziata con la Pizza del Vicario, un omaggio al Palazzo del Vicario, l'unico edificio non ecclesiastico di Frattamaggiore dichiarato di interesse storico. Questa pizza, condita con nzogna e pepe, rappresenta i sapori semplici e autentici del XV secolo. Il Palazzo del Vicario, nel 1493, fu sede del Vicario del Re a causa di un'epidemia di peste a Napoli, e doveva essere in grado di accogliere il Vicario, i cancellieri, le guardie e i prigionieri.

La scelta di questo condimento è motivata dal fatto che la nzogna e il pepe rappresentano i primi sapori utilizzati come condimento per la pizza. Ancora oggi, nonostante le tendenze salutiste che ne limitano l'uso, la nzogna continua a riscuotere successo nella cucina napoletana.

La Pizza del Vescovo: Un Tributo al Settecento

Il viaggio nel tempo è proseguito con la Pizza del Vescovo, dedicata all'omonimo palazzo settecentesco di proprietà della famiglia Lupoli, una famiglia di commercianti di vino con tradizioni ecclesiastiche. Questa pizza è caratterizzata dall'uso di salsa di datterini gialli e provolone del Monaco DOP.

Gli ingredienti sono stati scelti poiché i primi pomodori arrivati dalle Americhe erano proprio quelli gialli dei quali si temeva la commestibilità: addirittura si pensava fossero velenosi per cui venivano utilizzati come piante ornamentali. Il Palazzo del Vescovo è legato alla figura di tre vescovi della famiglia Lupoli, tra cui Vincenzo, teologo e giurista, e Raffaele e Michele Arcangelo, entrambi vescovi.

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La Pizza del Cannavaro: Un'Esplosione di Sapori Campani

La Pizza del Cannavaro, dedicata al palazzo di proprietà della famiglia Ferro, antica famiglia frattese, si distingue per l'utilizzo di farina di canapa nell'impasto, in ricordo della lavorazione della canapa che avveniva proprio in questo edificio. L'impasto è poi arricchito con salsiccia di maialino nero casertano e provola di Agerola.

La famiglia Ferro, originaria di Napoli e Terra di Lavoro, godette di favori e stima da parte dei Normanni, degli Svevi, degli Angioini e degli Aragonesi. La presenza dei Ferro è documentata a Frattamaggiore già nel 1522 e nel 1577, con Troiano e Giovan Domenico Ferro.

La Pizza del Borghese: Un Salto nel Novecento

Infine, la Pizza del Borghese, dedicata a Villa Cirillo, esempio di architettura del Novecento a Frattamaggiore, è una pizza napoletana condita con pomodorini freschi, mozzarella di bufala a fette e basilico. Villa Cirillo, costruita nel 1937 in stile neorinascimentale con inserti liberty, rappresenta la modernità e l'eleganza del XX secolo.

L'Arte della Pizza Napoletana: Un Patrimonio da Tutelare

La pizza napoletana è un'arte che si tramanda di generazione in generazione, un simbolo di Napoli e della Campania. La scelta degli ingredienti, la lavorazione dell'impasto, la cottura nel forno a legna sono tutti elementi che contribuiscono a creare un prodotto unico e inimitabile.

Il Ruolo del Pizzaiolo

Il pizzaiolo napoletano è un artigiano, un custode di antichi saperi e tradizioni. La sua maestria si esprime nella capacità di trasformare ingredienti semplici in un'esperienza di gusto straordinaria.

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L'Importanza degli Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati nella pizza napoletana sono rigorosamente selezionati, privilegiando i prodotti del territorio campano. Il pomodoro San Marzano, la mozzarella di bufala campana DOP, l'olio extravergine di oliva, il basilico fresco sono solo alcuni degli elementi che rendono la pizza napoletana un'eccellenza gastronomica.

PalaPizza: Un Punto di Riferimento per gli Amanti della Pizza

PalaPizza, con la sua atmosfera accogliente, la qualità dei suoi ingredienti e la maestria dei suoi pizzaioli, è diventato un punto di riferimento per gli amanti della pizza napoletana. Il locale offre una vasta scelta di gusti, dai classici alle creazioni più originali, per soddisfare tutti i palati.

L'Impegno per la Tradizione e l'Innovazione

Enrico Di Pietro, con la sua passione per la pizza e la sua attenzione alla qualità, continua a portare avanti la tradizione napoletana, senza rinunciare all'innovazione e alla sperimentazione. Il suo obiettivo è quello di offrire ai clienti un'esperienza di gusto autentica e indimenticabile.

La Pizza Margherita: Una Storia di Regalità e Tricolore

La storia della pizza Margherita è intrisa di leggenda e aneddoti storici. Si narra che nel 1889, in occasione della visita a Napoli della regina Margherita di Savoia, il pizzaiolo Raffaele Esposito della pizzeria Brandi creò una pizza con i colori della bandiera italiana: pomodoro (rosso), mozzarella (bianco) e basilico (verde). La regina apprezzò talmente tanto questa pizza che il pizzaiolo decise di chiamarla Margherita in suo onore.

Il Forno Reale di Capodimonte: Un Luogo Magico

La storia della pizza Margherita è legata anche al forno reale di Capodimonte, fatto costruire da Ferdinando IV per far assaggiare la pizza alla sua consorte, Maria Carolina. Questo forno, dimenticato per lungo tempo, è stato recentemente restaurato e diventerà un'attrazione turistica.

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