Hamburger ritirati dai supermercati: motivi e richiami recenti

Negli ultimi mesi, si è assistito a un aumento dei richiami di prodotti alimentari dai supermercati italiani, inclusi diversi lotti di hamburger. Questi richiami sono motivati da diverse non conformità, che vanno da errori di etichettatura alla presenza di allergeni non dichiarati, contaminazioni batteriche (come Salmonella e Listeria Monocytogenes) e altre sostanze non autorizzate. Questo articolo offre una panoramica dettagliata dei richiami di hamburger e altri prodotti alimentari, analizzando le cause e fornendo consigli ai consumatori.

Richiami di hamburger per errori di etichettatura

Uno dei motivi più comuni per il ritiro degli hamburger è l'errore di etichettatura. Ad esempio, il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo di un lotto di hamburger di filiera di scottona a marchio Tigros, prodotti dall'azienda Faccia Fratelli Srl, a causa di un errore nella data di scadenza indicata sull'etichetta. La data riportata era il 02/04/2023, mentre quella corretta era il 02/03/2023. In questi casi, il prodotto non presenta rischi se consumato entro la data di scadenza reale, ma non deve essere consumato oltre.

Anche i supermercati Il Gigante hanno diffuso un richiamo precauzionale riguardante un lotto di hamburger di bovino di razza chianina, prodotti dalla Coprocar S. Nicolò, a causa della mancanza della data di scadenza sull'etichetta.

Contaminazioni batteriche: Salmonella e Listeria

Un altro motivo di preoccupazione è la presenza di contaminazioni batteriche, come Salmonella e Listeria Monocytogenes. Il Ministero della Salute e alcuni supermercati hanno emesso diversi richiami di salumi e hamburger per la possibile presenza di questi batteri. La Salmonella è uno dei batteri più comuni responsabili di contaminazioni e infezioni alimentari, mentre la Listeria può causare gravi problemi di salute, soprattutto nelle persone vulnerabili come donne in gravidanza, neonati e anziani.

A ottobre 2025, è stato disposto un richiamo per la presenza di Salmonella in un prodotto a base di carne di cinghiale (lotto numero 05525, con scadenza prevista per il 6 ottobre 2025). Carrefour e Eataly hanno richiamato tramezzini e panini per sospetta presenza di Listeria.

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Allergeni non dichiarati

La presenza di allergeni non dichiarati è un'altra causa frequente di richiami alimentari. Ad esempio, un tipo di prosciutto cotto è stato ritirato per la presenza di soia non dichiarata tra gli allergeni. Questo tipo di richiamo è particolarmente importante per i soggetti allergici, che potrebbero sviluppare reazioni anche gravi se consumano il prodotto.

Carrefour ha richiamato diversi lotti di crackers e pane azzimo prodotti da Sottolestelle e a marchio Yukybio per possibili allergeni non dichiarati.

Altre non conformità e sostanze non autorizzate

Oltre alle cause già citate, i richiami possono essere dovuti alla presenza di sostanze non autorizzate o di corpi estranei. Ad esempio, Carrefour ha richiamato un infuso per non conformità, riscontrando la presenza di un fitofarmaco oltre i limiti consentiti. Sono scattati richiami anche per alcuni tipi di patatine a causa della contaminazione da olio minerale (Mosh e Moah), sostanze che derivano dalla raffinazione del petrolio e che, in alcuni casi, possono finire accidentalmente negli alimenti. Verdure in busta sono state richiamate per eccessivi livelli di acrillamide, una sostanza utilizzata in diversi processi industriali e contenuta anche nel fumo di tabacco.

Inoltre, sono stati segnalati richiami per la presenza di frammenti di vetro in fagioli al fiasco e per la possibile presenza di biotossine algali in vongole.

Cosa fare in caso di richiamo

Gli operatori del settore alimentare (OSA) hanno l'obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti messi in commercio e di ritirare il prodotto dal mercato. In caso di richiamo, è fondamentale seguire le indicazioni fornite dalle autorità e dai supermercati.

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Ecco alcuni consigli utili:

  • Controllare le etichette: Verificare sempre le date di scadenza e le informazioni sugli allergeni presenti sulle etichette dei prodotti.
  • Seguire gli avvisi di richiamo: Prestare attenzione agli avvisi di richiamo pubblicati dal Ministero della Salute, dai supermercati e dai media.
  • Non consumare prodotti sospetti: Se si è acquistato un prodotto oggetto di richiamo, non consumarlo e riportarlo al punto vendita dove è stato acquistato.
  • Consultare un medico: In caso di sintomi sospetti dopo aver consumato un alimento potenzialmente contaminato, consultare un medico.

Esempi specifici di richiami recenti

Per fornire un quadro più completo, ecco alcuni esempi specifici di richiami alimentari avvenuti negli ultimi mesi:

  • Torrone alle mandorle a marchio Torrone Marisa: Richiamo per possibile presenza di aflatossine.
  • Yogurt Kyr Parmalat ai gusti pappa reale, fragola e albicocca e miele: Richiamo per "fragilità del collo dei vasetti di vetro".
  • Dolci con marchio Mascherpa (tiramisù non vegani, mousse, cheesecake e brownie): Richiamo per rischio allergeni.
  • Salame “Il Morbido” senza glutine del Salumificio di Genga: Richiamo dei lotti 31, 32 e 33 in tranci da 350 g per rischio microbiologico.
  • Uova fresche “Le Coccoline” a marchio La Montanari: Richiamo del lotto 35 con scadenza 22/10/2025 per rischio di possibile contaminazione da Salmonella enteritidis.
  • Chiodi di garofano: Richiamo di diversi lotti per residui di pesticidi oltre i limiti di legge.
  • Lamponi interi surgelati del marchio Carrefour BIO: Richiamo di un lotto per possibile contaminazione da Norovirus.
  • Vongole Cuore (Cerastoderma spp) a marchio Nieddittas: Richiamo per motivi non precisati che rendono il prodotto “non idoneo al consumo“.
  • Latte con gusto anomalo prodotto da Latteria Soresina e commercializzato con i marchi Carrefour, Iper La Grande I e Migross.

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