Le sottilette sono un ingrediente versatile e pratico, particolarmente apprezzato per la preparazione di hamburger e altre pietanze veloci. Questo articolo esplora le caratteristiche, le origini, le varietà, l'uso culinario, i benefici e i limiti delle sottilette gialle, offrendo una panoramica completa per un utilizzo consapevole in cucina.
Origini e Diffusione delle Sottilette
Le sottilette, formaggio fuso in fette, hanno una storia relativamente recente. La loro nascita risale al XX secolo, quando le industrie alimentari iniziarono a sviluppare nuovi metodi per rendere il formaggio più pratico e facilmente conservabile. Grazie alla fusione e pastorizzazione, questo prodotto ha acquisito una consistenza morbida e uniforme, perfetta per sciogliersi rapidamente su panini e piatti caldi. L’idea di creare il formaggio in fette pre-confezionate si diffuse rapidamente, trasformando le sottilette in un elemento immancabile nelle cucine moderne.
Un ruolo chiave nella loro diffusione lo ebbe la Kraft Foods, che negli anni '40 introdusse negli Stati Uniti le prime versioni di processed cheese slices, utilizzate soprattutto nei cheeseburger e nei sandwich. In Europa, il formato si affermò successivamente, diventando un ingrediente fondamentale per toast, tramezzini e preparazioni gratinate. In Italia, il termine “sottiletta” è diventato quasi sinonimo di formaggio fuso in fetta, anche se esistono molte varianti e marchi differenti.
Caratteristiche Principali delle Sottilette
Le sottilette sono fette sottili di formaggio fuso, confezionate singolarmente e pronte all’uso. Si tratta di un prodotto industriale ottenuto da una miscela di formaggi, emulsionanti, latte e altri ingredienti, poi fuso e modellato in porzioni regolari. Pratiche e versatili, le sottilette si sciolgono facilmente con il calore, diventando ideali per panini, toast, hamburger e piatti gratinati. Hanno un sapore morbido e delicato, con una consistenza liscia e cremosa una volta sciolte.
Ecco le caratteristiche principali:
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- Formato: Fette quadrate, solitamente da 20 g l’una.
- Confezionamento: Incartate singolarmente in pellicola alimentare.
- Sapore: Delicato, leggermente salato e tendente al dolce.
- Consistenza: Morbida a freddo, cremosa e filante a caldo.
- Colore: Giallo chiaro o beige, uniforme.
Sono studiate per sciogliersi velocemente, senza separarsi o bruciare, mantenendo una consistenza omogenea.
Ingredienti
Le sottilette sono un prodotto industriale ottenuto dalla fusione controllata di più componenti. Generalmente, gli ingredienti principali includono:
- Formaggi: Come emmental, gouda, cheddar o altri formaggi stagionati.
- Latte e derivati: Latte scremato in polvere, proteine del latte.
- Sali emulsionanti: Come citrato di sodio o fosfati, utili per rendere la consistenza omogenea.
- Burro o panna: Per aumentare la cremosità.
- Aromi naturali: Per esaltare il gusto del formaggio.
- Addensanti o amidi: (In alcune versioni light o vegetali).
- Coloranti naturali: Come il carotene, per un colore più invitante.
- Sale e, talvolta, zucchero.
Le versioni più semplici tendono a contenere una maggior quantità di formaggio vero, mentre i prodotti economici o vegetali usano oli vegetali e amidi al posto del latte.
Varietà e Tipologie di Sottilette
Oggi trovi diverse varianti di sottilette, tra cui:
- Classiche: A base di formaggi a pasta dura (tipo Emmental o Gouda).
- Light: Con meno grassi e calorie.
- Senza lattosio: Adatte a intolleranti.
- Affumicate: Con aroma di affumicatura.
- Gusto cheddar o mozzarella.
- Vegetali: Per diete vegane, a base di oli vegetali e amidi.
Ogni tipo ha una funzione specifica in cucina, dalla farcitura dei panini alla fusione in forno.
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Sottilette al Cheddar
Kraft ha lanciato una linea di sottilette al cheddar, un formaggio inglese dal sapore unico. Questo alimento è diventato comune anche in Italia ed è ideale per preparare hamburger gustosi. Le sottilette Kraft burger sono prodotte con cheddar, un formaggio a pasta dura semicotta e pressata, ricavato da latte di mucca. Grazie al sapore unico di questo formaggio, le sottilette Kraft sono perfette per dare un tocco di sapore in più agli hamburger.
Come Scegliere le Sottilette
Quando acquisti le sottilette, controlla:
- Etichetta: Valuta la percentuale di formaggio e il tipo di ingredienti usati.
- Tipo di grassi: Preferisci prodotti con grassi del latte e non vegetali idrogenati.
- Data di scadenza: Da rispettare, anche se le confezioni sono sigillate.
- Presenza di allergeni: Come latte o soia, se sensibile.
Per un uso quotidiano, meglio scegliere varianti semplici e senza additivi inutili.
Come Conservare le Sottilette
Le sottilette devono essere conservate:
- In frigorifero tra 0 e 4 °C.
- Nella confezione originale chiusa, lontano da umidità.
- Una volta aperta la confezione multipla, consumare le fette entro 5-6 giorni.
Essendo confezionate singolarmente, mantengono una buona igiene e durata anche dopo l’apertura.
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Come Usare le Sottilette in Cucina
Le sottilette sono ideali per molte preparazioni:
- Toast e tramezzini caldi, per un effetto filante.
- Hamburger, come fetta centrale sciolta tra carne e pane.
- Frittate ripiene, da sciogliere all’interno.
- Pasta al forno o riso, per arricchire la cremosità.
- Gratinature, mescolate con pangrattato e besciamella.
- Polpette, per creare un cuore filante.
Sono anche comode per bambini o in situazioni dove serve praticità e velocità.
Abbinamenti Consigliati
Le sottilette si abbinano bene a:
- Pane integrale, bianco o ai cereali.
- Salumi, come prosciutto cotto, speck, bresaola.
- Verdure grigliate, soprattutto zucchine e melanzane.
- Carne di pollo o tacchino, nelle versioni leggere.
- Uova, in omelette o crepes salate.
- Salse leggere, come maionese o yogurt greco.
Possono essere anche usate per personalizzare snack salati o finger food.
Benefici e Limiti delle Sottilette
Benefici:
- Facili da usare, già porzionate.
- Si sciolgono uniformemente.
- Buona fonte di calcio e proteine.
- Versatili in cucina, per piatti veloci.
- Lunga conservazione.
Limiti:
- Alto contenuto di sodio e grassi, in alcune versioni.
- Possono contenere additivi e aromi artificiali.
- Meno nutrienti rispetto a formaggi freschi o stagionati naturali.
Sono perfette per un uso occasionale e pratico, da alternare con altri formaggi più naturali.
Proprietà Nutrizionali
Valori medi per 100 g di prodotto (5 fette da 20 g):
- Energia: 260 kcal
- Proteine: 13 g
- Grassi: 21 g
- di cui saturi: 14 g
- Carboidrati: 3.5 g
- di cui zuccheri: 1.8 g
- Calcio: 550 mg
- Sodio: 1200 mg
Differenze con Altri Formaggi Fusi
- Rispetto ai formaggini: Entrambi sono prodotti fusi, ma i formaggini hanno una consistenza cremosa e si usano principalmente da spalmare.
- Rispetto ai formaggi a fette naturali: Quelli come scamorza o provola non sono fusi, ma stagionati e affettati, e mantengono una struttura più compatta.
- Rispetto al cheddar: Si tratta di un formaggio vero, non processato, più saporito e stagionato, spesso usato in cucina per il suo gusto deciso.
Le sottilette sono nate per comodità d’uso, non per sostituire il formaggio vero e proprio.
Curiosità
- Il nome “Sottiletta” è un marchio registrato, divenuto sinonimo del prodotto.
- Le prime versioni risalgono agli anni ’50, come evoluzione del formaggio fuso in porzioni.
- In alcuni paesi europei, le sottilette sono considerate “cheese food”, ovvero preparazioni a base di formaggio ma con altri ingredienti.
- Sono molto popolari nei fast food, nei toast bar e nelle mense scolastiche.
Il Formaggio Cheddar: Un Approfondimento
Il formaggio Cheddar, dal sapore particolare, è conosciuto per le sue intense tonalità di colore, dal giallo tenue all’arancione. Si pensa erroneamente che sia un formaggio di origine americana, ma in realtà è nato in Inghilterra. Negli anni il consumo di formaggio Cheddar si è diffuso in molti altri paesi di cultura anglosassone come la Scozia, il Nord America, l’Australia e la Nuova Zelanda. Oggi la sua disponibilità è globale ed è possibile trovare il Cheddar nei banchi di molti supermercati.
Storia del Cheddar
Come per molti altri formaggi famosi, anche per il Cheddar vale il principio della serendipità. Si narra che nel 1100 d.c. una lattaia di un piccolo paesino inglese si dimenticò per un giorno intero di andare a prendere un secchio di latte lasciato in una grotta allo scopo di tenerlo al fresco e conservarlo. Il giorno dopo trovò del latte indurito che rappresenta, a tutti gli effetti, il primo cheddar della storia. Ufficialmente, questo formaggio fu prodotto per la prima volta nel XII secolo nel paese di Cheddar, nel Somerset a sud ovest dell’Inghilterra.
Inizialmente il Cheddar, lavorato a mano da contadini locali, era destinato alle fattorie o a produttori limitrofi. Attraverso gli anni, questo formaggio ha acquisito una forte popolarità tra re e regine. Nel XII secolo, il suo successo è stato favorito dai monarchi inglesi Enrico II e suo figlio il Principe Giovanni, che imposero il suo acquisto a corte. Nel XVII secolo, il Cheddar è entrato ufficialmente nei grandi banchetti di corte grazie a re Carlo I.
Più recentemente, Joseph Harding, casaro del Somerset del XIX secolo e inventore della “formula definitiva” del Cheddar, realizzando il primo caseificio della zona con nuove tecniche di produzione, ha rappresentato il punto di svolta per tale formaggio. Per questo motivo gli venne conferito il soprannome di padre del formaggio Cheddar.
La sua produzione aumentò decisamente durante la Seconda Guerra Mondiale poiché veniva usato per alimentare le truppe inglesi. In seguito alla Grande Guerra, il governo inglese omologò la produzione di Cheddar imponendo alcune leggi; attualmente solo il 5% dei 400 caseifici presenti prima della guerra continuano la sua produzione e pochissimi casari mantengono la tecnica tradizionale originale. Nel tempo, infatti, il grande aumento della domanda ha fatto sì che la produzione del Cheddar sia diventata anche di tipo industriale.
Caratteristiche del Formaggio Cheddar
Il Cheddar è un formaggio a pasta dura e semidura con un colore che cambia notevolmente a seconda del periodo dell’anno o delle abitudini di pascolo delle mucche. Un tempo i produttori, allo scopo di rendere il suo colore più uniforme e brillante, aggiungevano alla sua ricetta semi di annatto dal colore rosso scuro. Tali semi, già utilizzati nell’antichità dagli Atzechi, sono coloranti naturali provenienti dalla pianta amazzonica Bixa orellana.
Il Cheddar ha una stagionatura che va da 6 mesi a 2 anni. Il suo gusto e il suo colore sono più intensi all’aumentare dei mesi di stagionatura: più è stagionato, più è arancione. Il Cheddar di buona qualità più giovane e delicato (circa 6 mesi di stagionatura) ha il gusto dolce e la consistenza simili a quelli del burro. Il Cheddar con la stagionatura di un anno ha una struttura più dura, il gusto si fa più intenso e il colore è giallo dorato. A 18-20 mesi di stagionatura la struttura è dura e asciutta e il colore è sempre più vicino alle tonalità di arancione. A questa età, il suo aroma, complesso e deciso, assume note leggermente piccanti.
La forma del formaggio Cheddar può essere variabile, ma generalmente è cilindrica con un diametro di circa 40 centimetri. Le sue dimensioni variano da circa 4 o 6 chilogrammi fino a raggiungere anche i 60 chilogrammi. Generalmente non viene venduto a forme intere, ma in diversi tagli conservati sottovuoto, pronti per essere utilizzati in cucina.
In commercio si possono trovare alcune varianti con note di caramello, noci, frutta e spezie che ne esaltano la complessità del gusto. Sono state realizzate anche aromatizzazioni particolari come quella al Whisky o alla birra.
La sua conservazione deve avvenire in frigorifero avvolto in una pellicola trasparente per mantenere intatte le sue proprietà e la sua freschezza. Con tali accortezze il formaggio può essere conservato anche per uno o due mesi. La consumazione deve avvenire più velocemente nel caso in cui il formaggio sia stato grattugiato e riposto in un contenitore di vetro.
Produzione Artigianale e Industriale del Formaggio Cheddar
I migliori Cheddar in commercio sono quelli prodotti a mano artigianalmente, realizzati con latte crudo non pastorizzato. Pochissimi casari producono Cheddar che rientra nella certificazione D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta), utilizzando metodi tradizionali.
Il Cheddar originale è realizzato con latte di qualità eccellente e caglio animale. Dopo il processo del chaddering, cioè la fase artigianale della produzione in cui la cagliata viene impastata, tagliata a cubetti e girata rigorosamente a mano, vi è una fase di maturazione dentro un panno di stoffa per un periodo inferiore a 24 mesi. In fase di maturazione si crea il tipico strato sottile di muffa grigia sulla crosta del formaggio.
La fase del chaddering è l’unica fase in comune tra un formaggio realizzato artigianalmente e uno creato industrialmente.
Proprietà Nutrizionali del Formaggio Cheddar
Il Cheddar è un formaggio calorico realizzato con latte di mucca, ricco di grassi e con alto contenuto di colesterolo. Nello specifico, la composizione chimica del Cheddar è data da circa 95% tra acqua (40%), proteine (25%) e grassi (30%). Il restante 5% è dato da carboidrati, sali minerali (calcio, sodio, fosforo, potassio e ferro), vitamine del gruppo B e vitamina A.
Brevemente, il calcio è un minerale importante per l’organismo perché irrobustisce le ossa, favorisce la coagulazione, la pressione del sangue e la contrazione muscolare. Il sodio, a sua volta, apporta benefici quali alleviare i crampi muscolari e potenziare il sistema nervoso centrale. Il fosforo partecipa alla crescita e rigenerazione dei tessuti e rappresenta una riserva di energia disponibile rapidamente. Il potassio regolarizza la pressione, partecipa alla regolazione dell’attività e della contrattilità muscolare. Il ferro, decisamente in minor quantità rispetto agli altri sali, è un minerale essenziale per la produzione di emoglobina (proteina presente nei globuli rossi) e la costruzione di mioglobina (proteina utile per le funzioni metaboliche).
Per quanto riguarda le vitamine, quelle del gruppo B contribuiscono alla produzione di globuli rossi nel sangue e di ormoni, intervengono nel funzionamento del sistema nervoso e contribuiscono alla crescita e riparazione di tessuti. Sono essenziali inoltre per prevenire disturbi dell’umore. La vitamina A è un antiossidante, mantiene la pelle in buona salute e la protegge da infezioni. Inoltre, interviene nella crescita di ossa, unghie e capelli.
Il Cheddar, se prodotto con ingredienti alternativi al caglio animale, è perfettamente tollerato in caso di celiachia e rispetta le scelte alimentari dei latto ovo vegetariani. Non è adatto invece alle diete vegane, crudiste e kosher. Per ottenere un formaggio idoneo all’alimentazione vegetariana e kosher devono essere utilizzati specifici batteri e lieviti.
Per completezza di informazione, il Cheddar non è consigliabile a soggetti in sovrappeso poiché è molto grasso; è da evitare anche in caso di ipercolesterolemia o di ipertensione arteriosa per l’elevato contenuto di sale.
Utilizzo del Cheddar in Cucina
Nel Regno Unito il Cheddar è il formaggio più popolare e rappresenta il 51% del mercato nazionale, per un valore totale di 1,9 miliardi di sterline all’anno. Il Cheddar viene utilizzato praticamente a tutto pasto sia nella preparazione di primi e secondi piatti sia nella creazione di dolci. Questo formaggio è l’ingrediente perfetto per toast e panini; assolutamente d’obbligo utilizzarlo per il cheeseburger. È inoltre molto utilizzato per condire carni grigliate ed è un ingrediente chiave in alcune ricette della tradizione inglese: potato soup con bacon e Cheddar, gratin di patate con Cheddar, Jacket Potatoes e patate e cavolfiore gratinate al Cheddar.
Negli Stati Uniti, il Cheddar è il formaggio più popolare e più venduto dopo la mozzarella, con un consumo medio annuo di circa quattro chili pro capite. Nella cucina americana il Cheddar viene usato per farcire e arricchire hamburger e toast, per insaporire insalate, salse e patatine fritte e perfino sulla pizza al posto della mozzarella. Il Mac N’Cheese (maccheroni al formaggio), tipico piatto americano, viene condito con il formaggio Cheddar.
Nella tradizione gastronomica italiana il Cheddar non ha un posto privilegiato. Negli anni comunque si è fatto spazio nelle cucine italiane per condire la pasta, insaporire i fagiolini, preparare la torta al formaggio sostituendo la fontina o per completare gustose insalate estive a base di olive, pomodori e mais. L’abbinamento perfetto prevede anche un buon vino fresco leggermente frizzante.
Curiosità sul Cheddar
Ci sono moltissime curiosità legate al Cheddar, alcune “regali” altre semplicemente particolari.
- Nel 1170, re Enrico II acquistò 4650 chilogrammi di Cheddar per un quarto di penny alla libbra: costo totale di circa 11 sterline.
- Ai tempi del trono di Carlo I, la domanda di formaggio superava di molto l’offerta; conseguentemente il Cheddar era disponibile solo per la corte del re che per ottenerlo pagava in anticipo la sua produzione.
- La regina Vittoria ricevette una forma di Cheddar dal peso di 450 chilogrammi come regalo di nozze.
- Nel 1901, durante la sua spedizione in Antartide, l’esploratore britannico Robert Falcon Scott portò con sé circa 1600 chili di Cheddar come provvista.
- Non è sufficiente assaggiare un pezzo di formaggio Cheddar: è necessario spremerne un pezzetto tra l’indice e il pollice scaldandolo un pochino, per sentire completamente il suo aroma.
- Nel 2008 il Regno Unito ha prodotto 258 tonnellate di formaggio Cheddar. Nel 2010, gli Stati Uniti ne hanno erogato addirittura 1.466.640 tonnellate.
- Il Wyke Farms Cheddar è un particolarissimo formaggio Cheddar da 400 euro al kg a cui viene aggiunto tartufo bianco e scaglie d’oro commestibili.
- Nel 2012 sono state trovate, in una cella frigorifera, tre scatole in legno risalenti a circa una quarantina di anni prima con all’interno tre forme di Cheddar stagionato in modo naturale. Ad oggi rappresentano il formaggio più vecchio al mondo e per questo motivo hanno un grande valore.
- Ancora oggi, dopo secoli, una piccola quantità di Cheddar viene conservato dentro le grotte di Wookey Hole e Cheddar Gorge nel Somerset.
Conclusioni
Le sottilette sono una soluzione pratica, veloce e versatile per arricchire moltissime preparazioni salate. Hanno una buona resa in fusione, si adattano a ogni tipo di panino e si conservano a lungo. Da usare con moderazione, sono perfette quando serve comodità e sapore in pochi minuti.
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