Oli vegetali usati per friggere: caratteristiche e guida alla scelta

La frittura è un metodo di cottura molto diffuso e apprezzato, ma la scelta dell'olio giusto è fondamentale per ottenere un risultato gustoso e salutare. Da sempre si discute su quale sia l'olio più adatto alla frittura, e la risposta non è univoca. Diversi fattori entrano in gioco, tra cui il punto di fumo, la composizione degli acidi grassi e il sapore.

Introduzione

L'articolo esplora le caratteristiche degli oli vegetali più comunemente usati per friggere, analizzando i loro vantaggi e svantaggi, e fornendo consigli utili per una frittura sana e gustosa. Si affronteranno temi come il punto di fumo, la composizione degli acidi grassi, l'importanza di non riutilizzare l'olio e le corrette modalità di smaltimento.

Il punto di fumo: un parametro fondamentale

Quando si parla di frittura, il punto di fumo è un parametro cruciale da considerare. Il punto di fumo indica la temperatura alla quale un grasso alimentare inizia a decomporsi, producendo fumo visibile e rilasciando sostanze potenzialmente dannose, come l'acroleina. È fondamentale scegliere un olio con un punto di fumo elevato per evitare la formazione di queste sostanze durante la frittura.

Tabella dei punti di fumo di alcuni oli alimentari:

Tipo di olioPunto di fumo (°C)
Olio di avocado (raffinato)270
Burro chiarificato250
Olio di arachidi (raffinato)232
Olio di cocco (raffinato)232
Olio di girasole (semiraffinato)232
Olio di sesamo (semiraffinato)232
Olio di mais (raffinato)230
Olio di oliva (raffinato)230
Olio di mandorle221
Olio extra vergine di oliva200
Olio di mais178
Olio di cocco177
Olio di sesamo177
Olio di girasole160
Olio di arachidi160
Burro150
Olio di lino107

Oli vegetali più comuni per la frittura

Esistono diversi oli vegetali utilizzati in cucina per friggere, ognuno con le sue peculiarità:

  • Olio di oliva: L'olio d'oliva, soprattutto se extra vergine, è un pilastro della dieta mediterranea. Ha un elevato punto di fumo e alcune caratteristiche che lo rendono adatto anche alla frittura. Tuttavia, il gusto dell'olio fritto cambia con l'aumentare della temperatura e in base alla cultivar delle olive. È importante scegliere un olio extra vergine di buona qualità, evitando prodotti di massa qualitativamente mediocri. L'olio di oliva extra vergine è la varietà di olio d'oliva di più alta qualità, ottenuta direttamente dalle olive e lavorata a freddo. Per friggere, è consigliabile utilizzare un olio d'oliva di categoria superiore rispetto a quelli utilizzati per condimenti o per cotture leggere.
  • Olio di arachidi: Molti considerano l'olio di arachidi come l'olio migliore per la frittura. Ha un sapore delicato e rende la frittura più digeribile e leggera. L'olio di arachidi raffinato ha un punto di fumo di 230°C, quindi è consentito per la frittura in alternativa all'olio d'oliva.
  • Olio di semi di girasole: È uno degli oli più diffusi e conosciuti dopo l'olio d'oliva. Ha un sapore neutro e viene spesso utilizzato per friggere, anche se questa pratica è sconsigliata a causa del suo basso punto di fumo (inferiore a 130°C). È preferibile utilizzarlo a crudo per condire insalate o preparare salse. Esiste anche l'olio di girasole alto oleico, con un punto di fumo più elevato (circa 232°C), che lo rende più adatto alla frittura.
  • Olio di mais: L'olio di mais raffinato ha un punto di fumo di 230°C, quindi può essere utilizzato per la frittura. Ha un gusto neutro e una bassa viscosità.
  • Olio di palma: L'olio di palma raffinato ha un punto di fumo di 240°C, il che lo rende idoneo alle fritture. Tuttavia, è un olio ricco di acidi grassi saturi, il cui consumo eccessivo è sconsigliato.
  • Olio di soia: Non è particolarmente adatto alla frittura e può essere utilizzato per condire a crudo o per cucinare.

Come friggere correttamente

Per ottenere un fritto perfetto e sicuro per la salute, è importante seguire alcune accortezze:

Leggi anche: Biscotti vegani per cani: la guida

  • Scegliere l'olio giusto: Optare per oli con un alto punto di fumo, come l'olio di arachidi, l'olio di oliva raffinato o l'olio di girasole alto oleico.
  • Mantenere la temperatura corretta: La temperatura ideale per la frittura è tra i 160 e i 180 gradi Celsius. Utilizzare un termometro da cucina per monitorare la temperatura ed evitare che si superi il punto di fumo dell'olio.
  • Non friggere troppo cibo contemporaneamente: Friggere pochi alimenti alla volta per evitare che la temperatura dell'olio si abbassi troppo.
  • Scolare bene gli alimenti: Dopo la frittura, scolare gli alimenti su carta assorbente per rimuovere l'olio in eccesso.
  • Non riutilizzare l'olio: L'olio utilizzato per la frittura non deve essere riutilizzato, poiché si degrada e può diventare dannoso per la salute. È sbagliato anche aggiungere olio nuovo all'olio già utilizzato.
  • Smaltire correttamente l'olio esausto: L'olio esausto è un rifiuto speciale che non deve essere smaltito nelle fognature. Deve essere conferito in appositi contenitori per essere riciclato.

Perché l'olio d'oliva extra vergine è così resistente al calore?

L'olio extra vergine è un olio particolarmente stabile ed è quello che si altera meno durante la frittura. Da un lato, infatti, l’extra vergine non viene raffinato e conserva le sostanze antiossidanti fenoliche.

Frittura e calorie

La frittura aumenta le calorie degli alimenti in modo esponenziale. Un cucchiaino di olio extra vergine crudo ha circa 40-45 calorie, un cucchiaio 100-110 calorie. 100 grammi di olio extra vergine, sempre crudo, a seconda del tipo di olio hanno circa 880-900 calorie. Per questo motivo è fondamentale rimuovere l’olio che rimane sugli alimenti a seguito della frittura con l’olio di oliva.

Oli e salute: quali scegliere?

Gli oli vegetali sono una fonte di acidi grassi essenziali, importanti per la salute. Tuttavia, è importante scegliere oli di buona qualità e consumarli con moderazione.

  • Gli oli ricchi di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6) sono ottimi per condire a crudo, ma vanno conservati attentamente.
  • L'olio extravergine d'oliva è ideale per un uso a crudo, anche per mantenere gli antiossidanti e le vitamine in esso contenute. Questo olio che contiene grassi prevalentemente monoinsaturi ha un punto di fumo relativamente alto, che si attesta a circa 230°.

Smaltimento dell'olio esausto: un gesto per l'ambiente

Lo smaltimento corretto dell'olio esausto è fondamentale per proteggere l'ambiente. L'olio versato nelle fognature può causare gravi danni, inquinando le acque e riducendo l'ossigeno disponibile per pesci e alghe. In Italia, il Dlgs 22 del 5 febbraio 1997, confluito poi nel Dlgs 3 Aprile 2006 n 152, prescrive l’obbligo della raccolta, del recupero e del riciclaggio degli oli e grassi vegetali e animali esausti (Codice rifiuti: codice cer 20.01.25).

Leggi anche: Valori Nutrizionali Hamburger Vegetali Granarolo

Leggi anche: Burger di fagioli: la ricetta

tags: #gli #oli #vegetali #usati #per #friggere