Bugie Piemontesi: la Ricetta Originale per un Carnevale Indimenticabile

Le bugie, conosciute anche con molti altri nomi a seconda della regione d'Italia, come chiacchiere, frappe, cenci, crostoli o galani, sono il dolce simbolo del Carnevale. In Piemonte, queste deliziose sfoglie fritte prendono il nome di "bugie" e rappresentano una vera e propria istituzione culinaria durante il periodo carnevalesco. Questa guida esplora la ricetta originale delle bugie piemontesi, offrendo un viaggio nel gusto e nella tradizione di questa regione.

Origini e Tradizioni

Le bugie affondano le loro radici in tempi antichi, precisamente nei Saturnali romani, feste dedicate al dio Saturno che si celebravano con abbondanza di cibo e divertimento. Saturno era l’equivalente latino del dio greco Crono. Inizialmente i Saturnali si svolgevano il 17 dicembre, successivamente con l’imperatore Dominiziano questa festa venne prolungata fino al 23. Questa tradizione si è poi evoluta nel corso dei secoli, trasformandosi nei dolci carnevaleschi che conosciamo oggi. Ogni regione italiana ha sviluppato la propria variante, ma le bugie piemontesi conservano un fascino particolare grazie alla loro semplicità e al gusto inconfondibile.

La Ricetta Originale delle Bugie Piemontesi

La ricetta delle bugie piemontesi è un tesoro tramandato di generazione in generazione. La sua semplicità è la chiave del suo successo, con ingredienti facilmente reperibili e un procedimento alla portata di tutti.

Ingredienti

  • Farina 00: 500 g
  • Zucchero: 100 g
  • Tuorli: 3
  • Albumi: 2
  • Burro: 50 g
  • Rum (o vino bianco): un bicchierino
  • Olio di arachidi: q.b. per friggere
  • Zucchero a velo: q.b. per guarnire
  • Pizzico di sale

Preparazione

  1. Preparazione dell'Impasto: Sulla spianatoia, disponete la farina a fontana. Versate al centro lo zucchero, sgusciate le uova, aggiungete il burro fuso (sciolto a bagnomaria), il rum (o il vino bianco) e un pizzico di sale.
  2. Impasto: Impastate a lungo fino a ottenere un impasto liscio, omogeneo e compatto. Se utilizzate una planetaria, mettete tutti gli ingredienti nel cestello e impastate con la foglia fino ad ottenere un impasto granuloso, poi sostituite la foglia con il gancio e continuate ad impastare finché l’impasto non risulterà liscio e compatto. Trasferite l’impasto su una spianatoia e lavoratelo energicamente con le mani, rigirandolo su se stesso per 4-5 minuti, fino a formare un panetto liscio ed elastico.
  3. Riposo: Ricoprite la pasta con pellicola trasparente o un canovaccio e fatela riposare per almeno mezz'ora a temperatura ambiente. Questo passaggio è fondamentale per permettere al glutine di rilassarsi, rendendo l'impasto più facile da stendere.
  4. Stesura della Sfoglia: Trascorso il tempo di riposo, dividete la pasta e lavorate ogni sezione singolarmente. Con il matterello (o con la macchina per la pasta), stendete una sfoglia sottile, circa 1-2 mm. La sfoglia deve risultare quasi trasparente. Spolverizzatela con un po’ di farina, quindi appiattitela leggermente con le mani o con il matterello e passatela più volte nella macchina sfogliatrice iniziando dalla misura più larga e ripiegandola su se stessa ad ogni passaggio, fino a ridurre lo spessore della sfoglia a circa 2 mm. Eseguite lo stesso procedimento su tutte le porzioni di impasto e lasciate riposare qualche minuto la sfoglia tirata.
  5. Taglio: Con una rotella dentata (rotella tagliapasta), ritagliate la pasta in strisce larghe 2,5 cm o in altre forme a piacere: quadrati con il centro tagliato, rettangoli, triangoli o rombi. Praticate su ogni rettangolo uno o due tagli centrali.
  6. Frittura: In una padella capiente, scaldate abbondante olio di arachidi fino a raggiungere la temperatura di 170-180°C. Se non avete un termometro, fate una prova con un pezzetto di impasto: se torna a galla e sfrigola, l'olio è pronto. Immergetevi pochi pezzi di pasta alla volta e cuoceteli per circa 1 minuto e mezzo, girandoli spesso, finché non saranno dorati e croccanti.
  7. Scolatura e Guarnizione: Scolate le bugie con una schiumarola e adagiatele su carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso. Spolverizzatele abbondantemente con zucchero a velo prima di servirle.

Varianti e Consigli

  • Liquore: Alcune varianti prevedono l'aggiunta di un bicchierino di liquore all'anice o grappa all'impasto per aromatizzare le bugie.
  • Agrumi: La scorza grattugiata di limone o arancia può essere aggiunta all'impasto per un tocco di freschezza.
  • Cottura al Forno: Per una versione più leggera, le bugie possono essere cotte in forno a 180°C per circa 10-15 minuti, o fino a doratura. In questo caso, è consigliabile dare ai dolcetti un taglio un pochino più grande.
  • Bugie Ripiene: Per una versione più golosa, si possono farcire le bugie con marmellata, confettura, crema di nocciole o cioccolato. Disponete sulla parte inferiore della sfoglia (dal lato lungo e a 1 cm di distanza dal bordo) dei piccoli mucchietti di confettura, ben distanziati tra loro, e ripiegatevi sopra la metà superiore facendo un po’ di pressione con le mani attorno al ripieno per eliminare l’aria. Poi con una rotella tagliapasta ritagliate i bordi ottenendo dei quadrati simili ai tortelli.

Come Gustare al Meglio le Bugie Piemontesi

Le bugie piemontesi sono un dolce perfetto da gustare in compagnia, durante le feste di Carnevale o in qualsiasi momento si desideri concedersi un piccolo peccato di gola. Sono ottime da sole, ma si possono accompagnare con un bicchiere di Moscato d'Asti o un altro vino dolce piemontese.

Le Bugie nel Contesto del Carnevale

Il Carnevale è una festa ricca di significati e tradizioni, e le bugie ne sono un elemento fondamentale. La loro forma irregolare e il loro aspetto leggero e friabile simboleggiano la gioia e la spensieratezza di questo periodo dell'anno. Preparare e condividere le bugie con amici e familiari è un modo per celebrare insieme la bellezza del Carnevale e le sue antiche origini.

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Alternative alle Bugie Piemontesi

Ogni città ha il suo dolce a Carnevale, ma si può spaziare dalle frittelle alle chiacchiere. Le chiacchiere o frappe o bugie sono dei dolci tipici del Carnevale, buonissimi e molto semplici da preparare. Nonostante la varietà di nomi, si tratta degli stessi dolci a base di pasta all’uovo friabile e sottile e dai bordi irregolari, fritti in olio abbondante e guarniti con una spolverata generosa di zucchero a velo. Per le chiacchiere di Carnevale si deve realizzare una pasta all’uovo arricchita con liquore all’anice e con la buccia grattugiata di un limone. Per ottenere un ottimo risultato, è consigliabile iniziare a mescolare con le mani gli ingredienti nella ciotola, prima di spostarsi sul piano di lavoro infarinato e continuare a impastare. Dopodiché si stenderà l’impasto con il mattarello. La sfoglia deve risultare abbastanza sottile, quindi stendiamola bene con il mattarello e ogni tanto arrotoliamola intorno ad esso e srotoliamola in orizzontale.

La Variazione dei Nomi Regionali

Le bugie sono conosciute con una miriade di nomi diversi in tutta Italia, riflettendo la ricchezza e la diversità delle tradizioni regionali. Tra i nomi più comuni troviamo:

  • Chiacchiere: Nome diffuso in molte regioni del nord Italia.
  • Frappe: Tipico del Lazio e dell'Umbria.
  • Cenci: Comune in Toscana.
  • Galani: Utilizzato in Veneto.
  • Crostoli: Presente in Friuli Venezia Giulia.
  • Sfrappole: Diffuso in Emilia-Romagna.

Questa varietà di nomi testimonia la profonda connessione tra il dolce e la cultura locale, rendendo ogni assaggio un'esperienza unica e irripetibile.

Bugie per tutti i gusti: dalla ricetta tradizionale alle varianti più creative

La ricetta tradizionale delle bugie piemontesi è un ottimo punto di partenza per sperimentare e creare nuove varianti, adatte a tutti i gusti e le esigenze.

Bugie senza glutine

Per chi soffre di intolleranze al glutine, è possibile preparare delle deliziose bugie utilizzando farine alternative come la farina di riso, la farina di mais o un mix di farine senza glutine. In questo caso, è importante aggiungere un addensante come la gomma di xantano per migliorare la consistenza dell'impasto.

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Bugie vegane

Per una versione vegana delle bugie, è possibile sostituire le uova con latte vegetale e un cucchiaio di amido di mais. Il burro può essere sostituito con olio di cocco o margarina vegetale.

Bugie al cioccolato

Per gli amanti del cioccolato, è possibile aggiungere cacao amaro in polvere all'impasto delle bugie, oppure immergere le bugie fritte nel cioccolato fuso.

Consigli per una Frittura Perfetta

La frittura è un passaggio cruciale nella preparazione delle bugie. Per ottenere un risultato perfetto, è importante seguire alcuni accorgimenti:

  • Utilizzare una padella dai bordi alti e un termometro da cucina per controllare la temperatura dell'olio.
  • Friggere poche bugie alla volta per evitare di abbassare la temperatura dell'olio.
  • Scolare le bugie su carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso.
  • Servire le bugie calde o tiepide per apprezzarne al meglio la fragranza.

La Storia di Luca Gatti e il suo Amore per la Cucina Piemontese

Luca Gatti, laureato in chimica presso l’Università di Torino, è professore di chimica nelle scuole superiori. Da parecchi anni si dedica allo studio e alla ricerca nel campo della cucina, dei vini e dei formaggi, in particolare delle Langhe. Collabora alle guide del settore pubblicate dallo Slow Food ("Osteria d’Italia", "Le strade del Barolo", "Barolo e Barbaresco", "Guida delle Langhe e del Roero", "Le ricette delle osterie di Langa", "Formaggi d’Europa"). Per la Cantina Comunale di La Morra ha scritto i libri: "La cucina e i vini di La Morra", "La vigna in etichetta, storia del Barolo di La Morra". Su "Il grande libro della cucina di Alba", edito dalla Famija Albeisa, compare la sua monografia "La cucina di Alba nel Novecento". Scrive su alcune riviste (Barolo & Co.; Slowfood; L’Asssaggiatore; Itinerari in Piemonte). E’ Maestro Assaggiatore di formaggi e ricopre la carica di Vicepresidente dell’ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi); tiene lezioni di degustazione dei vini e dei formaggi, organizza corsi di scuola di cucina presso i ristoranti di Langa.

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