Batman: Il Lungo Halloween - Un'analisi approfondita

Spesso si dice che i sequel dei capolavori non siano all'altezza dei loro predecessori. Tuttavia, alcune opere riescono a catturare l'essenza dell'originale, pur esplorando nuove strade e approfondendo temi già affrontati. Batman: Il lungo Halloween e le opere ad esso collegate rientrano in questa categoria, offrendo una visione complessa e sfaccettata del Cavaliere Oscuro e del suo mondo.

Dark Victory: Solitudine e cambiamento a Gotham

L'epoca d'oro della mafia italiana a Gotham è tramontata, lasciando dietro di sé un vuoto spaventoso. Un inferno è morto, solo per generarne un altro. Sulle ceneri dei Falcone, del vecchio modo di concepire il crimine, ne sorge uno nuovo. Questo nuovo crimine non ha scopi, non ha obiettivi, non cerca il lusso, il potere, la fama. È un crimine rinnovato, più maestoso e meno ignorante. Non si nutre di acquisizioni materiali, ma filosofeggia, intende insegnare, mandare un messaggio. I suoi adepti rappresentano gli archetipi più laidi e perversi dell'animo umano: c'è chi crede che la vita sia un gioco crudele e senza significato, chi interpreta la sua stessa vita in funzione di una non meglio identificata divinità chiamata "caso", chi vive l'ossessione di un passato perduto ma a cui non si è mai rinunciato. Gotham diventa un gomitolo di nefandezze, un'intricata matassa di volontà, desideri, avversioni e deliri, un mosaico elaborato di strategie e vite che si intrecciano, senza sosta, senza significato. Il suo profumo inebria l'opera in ogni capitolo. Un fascino che non poteva non giungere ai sensi sempre allerta di un Pipistrello.

Protagonista di Dark Victory è il sentimento, nelle sue mille facce. L'epopea dei Falcone è il canto corale di un dramma collettivo, che tutti avvolge e che tutti rende partecipi: la solitudine.

Hush: Un ponte tra passato e futuro

Hush è stato uno spartiacque nella storia recente del Cavaliere Oscuro, contribuendo in modo decisivo a rilanciare Batman negli anni 2000. Jim Lee, uno dei disegnatori più amati degli anni '90, ha portato il suo stile inconfondibile sulle pagine di Batman, creando un'opera che ha conquistato i fan di tutto il mondo.

L'incontro tra Jim Lee e Batman sembrava inevitabile. Dopo una breve collaborazione su Batman Black & White, era chiaro che Lee voleva Batman e Batman aveva bisogno di Jim Lee. Serviva però un progetto adatto, e Jeph Loeb, uno degli scrittori di punta della DC, ha acceso il Bat-segnale. Loeb aveva già realizzato bellissime storie di Batman, come Il lungo Halloween e Vittoria Oscura, e sembrava la persona giusta per spiegare l'atmosfera di Gotham City a Jim Lee.

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Nel dicembre 2002, Batman #608 è arrivato nelle fumetterie americane, catapultando il Cavaliere Oscuro nel futuro. Con testi di Jeph Loeb, disegni di Jim Lee, chine di Scott Williams e colori di Alex Sinclair, il personaggio creato da Bob Kane è tornato a svettare in cima alla classifica dei comics più venduti negli USA. Hush, la saga che è durata 12 numeri, ha conquistato tutti.

Hush non è un capolavoro come Batman: Anno Uno o Killing Joke, ma è impossibile non restare affascinati dalla storia e dai disegni. Ti coinvolge in pieno, ti fa vedere un Cavaliere Oscuro glorioso, incredibile, forse persino invincibile, anche se in queste pagine lo vedremo anche cadere. Hush ha un qualcosa di magico, di ammaliante, che non ti lascia mai andare via veramente dalle strade di Gotham. Merito soprattutto delle tavole di un disegnatore che in quel momento aveva probabilmente raggiunto la piena maturazione artistica, arrivando a realizzare immagini di una potenza unica, che a distanza di tanti anni sono ancora impresse nell'immaginario collettivo. Non è un caso se Hush è diventato in breve tempo un classico moderno, una di quelle storie che sono state ristampate più e più volte.

Hush è un ponte perfetto tra passato e futuro, tra classico e moderno. La vecchia scuola indica la via ai più giovani, prendendoli per mano e mostrandogli come rilanciare un personaggio che in quel momento aveva un disperato bisogno di tornare ad alzare la testa. E grazie a Jeph Loeb e Jim Lee, lo ha fatto.

La storia di Hush

Ci troviamo di fronte a un nemico nuovo di zecca, ha il volto ricoperto da bende. Si fa chiamare Hush, che in italiano potremmo tradurlo con Silenzio. Questo nuovo personaggio sembra conoscere molto bene Bruce Wayne, forse persino da prima che quest'ultimo diventasse Batman. Ma perché ce l'ha così tanto con lui? Perché vuole rovinargli la vita? Nella nostra mente si formeranno domande su domande, mentre assisteremo all'intrigo orchestrato da Loeb, che numero dopo numero coinvolgerà tutti i personaggi che orbitano attorno al nostro eroe. Amici, criminali, alleati: sono tutti coinvolti in una trama che sembra quasi ricalcare quella di un videogioco arcade, in cui bisogna superare un livello dopo l'altro, soltanto per trovarsi di fronte a un altro nemico da sconfiggere.

La storia, benché ideata per essere un vero e proprio starting point per nuovi lettori, non manca di avere quella profondità che ogni storia del Cavaliere Oscuro dovrebbe avere. Faremo un viaggio nel passato di Bruce Wayne, vedendolo prima come bambino felice insieme ai suoi genitori e al suo migliore amico dell'epoca, il piccolo Thomas, e poi orfano solitario, segnato da una tragedia che nessuno dovrebbe vivere. Vedremo lo stupore negli occhi dei due bambini quando videro da vicino Lanterna Verde a Metropolis, pochi giorni prima della morte del padre di Bruce.

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Vedremo un burattinaio avvolto dalle bende e dagli enigmi dare del filo da torcere al nostro eroe, che dovrà essere bravo a tirare fuori il meglio da sé stesso. Dovrà scontrarsi con l'alleato più potente che abbia mai avuto, perché non saprà se fidarsi o meno di Selina, la donna che ha sempre amato e con la quale avrà sempre un rapporto complicato. Ma soprattutto, si ritroverà a guardare negli occhi qualcuno che credeva scomparso per sempre.

Hush coinvolgerà tutti i personaggi (da Nightwing a Robin/Tim Drake, passando ovviamente per Alfred, il GCPD, la Cacciatrice, Joker, Superman e tanti altri), ma soprattutto coinvolgerà il lettore.

Batman: Il lungo Halloween - Un classico moderno

In occasione del venticinquennale di Batman: Il lungo Halloween, gli autori hanno realizzato un albo speciale che fa da sequel della saga, uscito negli Stati Uniti il 12 ottobre 2021 e in Italia il 10 febbraio 2022 edito da Panini. La storia è talmente breve che rovinerebbe il gusto di scoprire il segreto che rischia di distruggere Batman, Due Facce e Jim Gordon, e di rientrare nelle atmosfere che ci aveva regalato "Il lungo Halloween". Tutti nella storia hanno qualche problema di salute mentale, e questo è un ottimo punto di partenza. Se aggiungiamo all'equazione Tim Sale, un artista che riesce a disegnare bene qualsiasi cosa, si sa di essere fortunati.

Era da diverso tempo che si voleva fare un articolo su Batman: The Long Halloween, sia perché è una delle basi narrative dell'ottimo film The Batman di Matt Reeves, ma soprattutto per onorare l'immenso talento di Tim Sale, prematuramente scomparso qualche mese fa. Si è riletta quella che è spesso una storia di Batman non così celebrata (almeno non quanto Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, Arkham Asylum, Batman: The Killing Joke o Anno Uno), ma che invece merita di stare accanto a quelle opere e che è sicuramente una delle migliori cinque storie mai pubblicate sul Pipistrellone.

Un po' di storia

Il sodalizio tra lo sceneggiatore Jeph Loeb e l'illustratore Tim Sale inizia con la miniserie del 1991 dedicata ai Challengers of the Unknown, personaggi minori della DC Comics che però sono considerati il modello a cui si è ispirato Stan Lee per la creazione dei Fantastici Quattro. Dopo una prima incursione di Sale nell'universo di Batman con lo story arc Lame sulla testata antologica Legends of the Dark Knight, il duo si rimette all'opera con uno speciale di Legends of the Dark Knight a tema Halloween, con protagonista lo Spaventapasseri. Si tratta di una vera e propria prova generale sia a livello di tematiche che di stile di disegno per quello che sarà Il Lungo Halloween. Lo speciale di Halloween ebbe un gran successo, tanto che l'esperienza venne replicata nei due anni successivi con una storia con protagonista il Cappellaio Matto e zeppa di riferimenti ad Alice nel Paese delle Meraviglie, e infine con una rilettura de Il Canto di Natale in salsa batmaniana. Al momento di realizzare un quarto speciale, Loeb e Sale presentano alla DC Comics un progetto molto più ambizioso, una maxiserie di 13 numeri con partenza e chiusura ad Halloween che esplori "in tempo reale" il secondo anno di attività di Batman a Gotham City, risultando così un sequel diretto del celeberrimo Anno Uno di Frank Miller e David Mazzucchelli, e andando così a sostituire nella continuità il non certo memorabile Anno Due di Mike W. Barr e Alan Davis. Ottenuto il benestare della DC comics e dello stesso Frank Miller, prende così vita una delle storie più memorabili dedicate a Batman.

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Una trama avvincente

La storia è ambientata nel secondo anno di attività di Batman, con il dominio delle attività criminali di Gotham City conteso da due famiglie mafiose, i Falcone e i Maroni. Per contrastare il potere delle due famiglie, Batman, il commissario Jim Gordon e il procuratore Harvey Dent stringono un patto nascosto di collaborazione, proprio mentre un misterioso serial killer, chiamato Holiday dalla stampa, ha preso di mira le due cosche mafiose, colpendo puntuale ad ogni festività e uccidendo vari componenti delle due famiglie. Tutte queste sottotrame si incroceranno fino ad arrivare a un finale che cambierà le carte in tavola per molti dei protagonisti, soprattutto Harvey Dent.

Un azzeccato miscuglio di generi

Uno dei punti di forza di questa miniserie è la commistione di generi cinematografici applicati all'universo e alla mitologia di Batman: oltre alla classica storia di formazione supereroistica, abbiamo il crime drama che cita dichiaratamente la trilogia de Il Padrino di Francis Ford Coppola, i continui omaggi ai film noir in bianco e nero (Il Falcone Maltese su tutti), per finire ai classici film gialli con il detective a scoprire l'identità dell'assassino (i cosiddetti "whodunnit", ovvero "Chi è stato?"), chiaramente ispirati ai libri di Agatha Christie. Questa commistione non solo esalta al massimo lo stile di disegno di Tim Sale, caratterizzato da eleganti contrasti tra chiari e scuri e da figure sinuose e plastiche, ma riesce a dare una maggiore profondità alla trama, regalandoci un importante scorcio al sottobosco criminale di Gotham, oltre i ben noti criminali variopinti, che comunque fanno giustamente più di un'apparizione nel corso della storia.

I tre protagonisti

Ancora di più del mistero riguardante l'identità di Holiday e i suoi delitti, il vero cuore pulsante della miniserie è il rapporto tra i tre protagonisti della storia: Batman, il commissario Jim Gordon e il procuratore Harvey Dent. Tutti e tre condividono la stessa ferrea determinazione nel ripulire Gotham dal crimine e condividono anche simili difficoltà nel conciliare questa attività con la loro vita privata. Loeb è molto bravo nel sottolineare anche le differenze nei caratteri: Batman è impulsivo e a volte avventato, ma guidato da valori morali ferrei, nonostante la sua attività da vigilante sopra la Legge. Gordon crede fermamente nel sistema e nella giustizia. Harvey Dent è talmente determinato nella sua lotta al crimine da rischiare di varcare la linea della legalità per ottenere giustizia. Tre personaggi così simili, ma anche così differenti che trovano un'intesa basata sul rispetto reciproco in una situazione drammatica come quella di Gotham in mano alla mafia. Un'intesa che crollerà quando un criminale sfigurerà la faccia di Harvey, scatenando i suoi demoni e dando vita a Due Facce.

Batman in progress

Loeb sfrutta la meglio la possibilità di ambientare la storia direttamente dopo gli avvenimenti di Anno Uno, potendo così presentare una versione di Batman ancora acerba e inesperta, lontana dalla ossessionata macchina da guerra che diverrà poi. In The Long Halloween Batman è ancora indeciso se buttarsi nella sua crociata di giustizia e vendetta o se vivere una vita normale nei panni di Bruce Wayne e costruirsi un futuro con Selina Kyle. Un Batman più reale e umano, lontano dagli eccessi psicanalitici che caratterizzavano il personaggio negli anni '90, apprezzabile per le sue fragilità e per il suo essere, alla fine, umano. È inoltre importante sottolineare come Loeb riesca a bilanciare sapientemente le classiche scene d'azione con la scene di investigazione, regalandoci finalmente un Batman sì combattente, ma anche fenomenale detective, un aspetto del personaggio troppo spesso dimenticato nelle storie del Pipistrellone.

Una sceneggiatura brillante

La bravura di Loeb sta nel riuscire a gestire al meglio tutti gli aspetti della storia: la trama scorre sempre in modo fluido, la sceneggiatura non è mai troppo pesante, i colpi di scena sempre ben giocati e calibrati, e lo scrittore preferisce non interrompere mai il ritmo sostenuto con didascalie troppo pesanti o con dialoghi troppo prolissi per esaltare al meglio i disegni di Sale. Ne esce una miniserie che, nonostante la sua lunghezza, si legge tutta di un fiato, immancabilmente avvinghiati a una storia affascinante e senza punti deboli: l'unico appunto che si può fare riguarda i capitoli centrali, con la sottotrama di Bruce Wayne controllato da Poison Ivy che pare più un riempitivo, oltre che una scusa per scatenare Sale con la raffigurazione di uno dei più affascinanti villain. The Long Halloween rappresenta il fumetto migliore di Loeb, una vera e propria gemma in una lunga carriera caratterizzata da alti e bassi.

L'arte di Tim Sale

Una storia ambiziosa come The Long Halloween non avrebbe potuto funzionare però senza un apparato artistico all'altezza e il lavoro di Tim Sale è letteralmente mostruoso. La sinergia con Loeb è totale, con lo scrittore che lascia spazio ai disegni spettacolari di Sale con scansioni dinamicissime delle vignette e il disegnatore che riesce ad interpretare in modo magistrale la sceneggiatura. A colpire è inoltre il tratto plastico dell'illustratore, l'utilizzo dei chiaroscuri marcatissimi che esalta al meglio l'atmosfera noir del fumetto, la quantità di dettagli e un character design ispiratissimo, che permette a Tim Sale di interpretare tutto l'immaginario batmaniano, grazie anche alla presenza, giustificata dalla trama, di tutti i maggiori villain del Pipistrellone. The Long Halloween non è quindi solo un fumetto da leggere e rileggere, ma anche da sfogliare e ammirare.

L'eredità di The Long Halloween

Anche se non celebrata come altri capolavori dedicati a Batman, The Long Halloween è una miniserie seminale per comprendere al meglio il personaggio e la cui importanza ha trasceso il mondo del fumetto. Alcuni elementi dell'opera di Loeb e Sale sono finiti nella trilogia cinematografica di Christopher Nolan, in particolare nel primissimo film, Batman Begins. Ancora più fondamentale e marcata l'ispirazione di The Long Halloween per l'ultimissima pellicola dedicata a Bruce Wayne, l'ottimo The Batman di Matt Reeves. Non solo il film ci mostra un Batman ancora inesperto, al suo secondo anno di attività a Gotham, ma si concentra soprattutto sulle capacità investigative di Bruce Wayne. Un Batman detective alle prese con una serie di delitti compiuti da un misterioso killer, mentre, sullo sfondo, la città è dominata dalle attività delle famiglie mafiose dei Falcone e dei Maroni. La pellicola prende inoltre di peso uno dei colpi di scena riguardante il personaggio di Selina Kyle proprio da The Long Halloween e dal suo seguito Dark Victory. Il fumetto ha avuto anche una trasposizione in un film animato diviso in due parti, uscito direttamente in VOD prima e in formato fisico poi. L'adattamento è caratterizzato sicuramente da animazione di ottimo livello, nonostante un character design non sempre efficace. La trama segue quella del fumetto in gran parte degli snodi principali, ma sacrifica decisamente la parte investigativa a scapito delle ovvie scene d'azione, in particolare sul finale, dove vengono infilati quasi tutti i villain. Un prodotto di livello più che discreto, che però non riesce a rendere completamente giustizia al materiale originale.

Il dinamico duo

Jeph Loeb e Tim Sale, dopo The Long Halloween, hanno continuato a collaborare a lungo. Innanzitutto con Dark Victory, un'altra maxiserie di 13 numeri, sequel diretto di The Long Halloween, che, purtroppo, non riesce a replicare la tempesta perfetta. Il fumetto, ambientato nel terzo anno di attività di Batman, è basato su un nuovo killer Holiday e riprende la struttura della serie precedente, narrando l'evoluzione di molti dei personaggi di The Long Halloween, ma risulta a tratti frustrante. Si tratta di una storia meno interessante, molto più prevedibile e decisamente meno memorabile; anche la decisione di inserire le origini di Robin risulta, alla fine, piuttosto forzata. A salvare la baracca ci pensano i disegni di Tim Sale, davvero straordinari. Loeb e Sale, alcuni anni più tardi, realizzeranno un'altra miniserie dedicata a Catwoman, When in Rome, e ambientata durante gli avvenimenti di Dark Victory: la storia, senza essere memorabile, è comunque carina e ci permette di vedere Selina Kyle agire sul suolo italiano.

Dopo avere terminato Dark Victory, Loeb e Sale iniziarono a lavorare a una serie di storie celebrative di alcuni dei personaggi maggiori del fumetto americano, iniziando con Superman: For All Seasons è un delizioso omaggio al mito di Superman, una bella storia leggera e solare caratterizzata da un'atmosfera totalmente opposta a quella delle storie dedicate a Batman. Da sottolineare anche il character design di Superman che sembra omaggiare i cartoni animati dei fratelli Fleischer e Tim Sale che opta per un tratto più pulito e ispirato alla "ligne claire" francese, per un'opera che gli è valso un meritatissimo Eisner Award.

In seguito i due autori si trasferirono in casa Marvel, per una serie di graphic novel dedicate ad alcuni dei momenti più importanti nella storia dei personaggi più famosi della Casa delle Idee: Spiderman, Capitan America, Hulk e Daredevil. Storie ben confezionate e disegnate sempre alla grande da Sale, ma che, francamente, sono solo dei buoni esercizi di stile, che non raggiungono certo la qualità di The Long Halloween e di Superman For All Seasons, ma che stanno comunque bene in una qualunque libreria di fumetti che si rispetti.

Il duo si riunì un'ultima volta nel 2021 per una nuova incursione nell'universo di The Long Halloween, uno speciale di 48 pagine che funge anche da epilogo della prima maxiserie. Sarà purtroppo l'ultima collaborazione, dal momento che, improvvisamente, Tim Sale è venuto a mancare all'inizio del 2022: se ne è andato così uno dei migliori disegnatori di comics degli ultimi trent'anni.

Three Jokers: Un'analisi complessa del male

Il Joker è uno dei supercattivi più famosi nella storia del fumetto e continua, nonostante la sua lunga storia editoriale, a trovare sempre spunti interessanti di sviluppo caratteriale. Un personaggio misterioso e dagli ideali anarchici, che è stato in grado di conquistare il pubblico attraverso indimenticabili graphic novel e le trasposizioni cinematografiche con Jack Nicholson, Heath Ledger e Joaquin Pheonix.

Si può affermare tranquillamente che il Joker è diventato un fenomeno culturale in piena regola. Dopo l'uscita della pellicola di Todd Philips, infatti, il pagliaccio principe del crimine è stato usato da diversi manifestanti in giro per il globo. Il più famoso esempio è da ricercare in Libano, più precisamente a Beirut. Nel 2019 diversi manifestanti hanno messo a ferro e fuoco la città similmente a quanto visto nel film vincitore del Leone d'oro al festival del cinema di Venezia, con l'intento di voler mettere pressione sul presidente Michel Aoun. Il tutto mentre erano truccati come Arthur Fleck, protagonista del film.

Dopo The Killing Joke, la storia editoriale del Joker ha vissuto incredibili sceneggiature e rappresentazioni, passando da Joker, l'uomo che ride (2005) di Ed Brubacker fino ad arrivare ad oggi con questa miniserie scritta da Geoff Johns e illustrata da Jason Fabok.

Uno, due, tre

Una notte a Gotham City, Joker compie tre crimini simultaneamente. Batman, Batgirl e Red Hood si mettono subito sulle tracce del pagliaccio, scoprendo loro malgrado che questo non sta agendo da solo. Esistono infatti tre Joker: il criminale, il comico e il clown. I tre, caotici ma organizzati, riescono a terrorizzare la città, prendendo anche ciò che a loro interessava.

Uno dei crimini da loro commessi nella notte coinvolge la Ace Chemicals: azienda chimica storica nel mondo del cavaliere oscuro. Questo è il luogo in cui Joker cadde nella vasca di prodotti chimici mentre indossava il costume di Cappuccio Rosso, figura criminale famosa a Gotham poiché si sospettava che ci fossero più persone a vestirne i panni. I Joker riescono a rubare un furgone dell'azienda sopracitata e cercano di attuare un piano per poter creare altri collaboratori emuli e allargare il proprio piccolo esercito attraverso un casting.

Gli eventi di Tre Joker si ambientano successivamente al fumetto The Killing Joke, scritto da Alan Moore e disegnato da Brian Bolland nel 1988. Ma non siamo di fronte ad un sequel diretto e ufficiale, bensì ad una reinterpretazione. Nonostante alcuni evidenti richiami all'opera di Moore, alcuni personaggi si sviluppano differentemente rispetto a quanto successo in The Killing Joke.

Barbara Gordon, ad esempio, non è costretta in sedia a rotelle a causa dei proiettili esplosi dal Joker. Barbara subisce l'attentato, ma i proiettili non la danneggiano gravemente, permettendo quindi al personaggio di intraprendere una sorta di rivincita personale nei confronti del pagliaccio e di vestire i panni di Batgirl. Gli avvenimenti di Tre Joker risultano quindi meta-narrativi sia nelle battute che negli avvenimenti.

Durante la lettura, inoltre, viene sollevato un altro tema molto caro alla narrativa sui supereroi. Si parla di una critica molto interessante sull'estrema violenza dei giustizieri, la cui identità è celata dietro una maschera ed un costume. I giustizieri risvegliano, nell'anonimato concesso della maschera, le proprie parti oscure e commettono atti di una violenza estrema contro dei personaggi che vengono comunemente connotati come cattivi. Combattono il crimine, con i loro stessi metodi moralmente opinabili. La domanda allora sorge spontanea: cosa rende i giustizieri migliori dei villain?

Platone nella Repubblica racconta la storia dell'anello di Gige, un oggetto magico che permette a chi lo indossa di diventare invisibile. Attraverso questa storia vuole dimostrare che nessun uomo può resistere a compiere degli atti deplorevoli quando a questo è garantito l'anonimato, nonché quindi la salvezza dal giudizio della società.

Geoff Johns, per il momento, non da una risposta a questo quesito, ma lo solleva con estrema maturità. Il conflitto morale tra Batgirl e Red Hood è la rappresentazione più chiara di questo dilemma. Da un lato Barbara incarna la saggezza e la giustizia morale, mentre Jason è la personificazione più plateale della rabbia viscerale e del desiderio di vendetta.

Per quanto riguarda il lato grafico, le tavole possiedono una realizzazione eccellente e la sceneggiatura racconta la storia senza troppi virtuosismi e con il tocco di un abile sceneggiatore come Geoff Johns, autore per la DC di tantissime storie di Batman, Aquaman, Flash e Lanterna Verde. I disegni sono ottimi e il montaggio delle scene scorre piacevolmente, regalando una lettura intensa e incredibilmente chiara nella sua realizzazione.

Jason Fabok utilizza uno stile di disegno incredibilmente realistico, delineando egregiamente le espressioni facciali. In questo modo la figura del Joker esterna profonda inquietudine e terrore. In ultima battuta, i colori delle tavole concretizzano in parte, a livello di sfumature e palette, l'ambientazione cupa, pulp e noir di questa miniserie. A ben vedere, proprio la colorazione avrebbe potuto godere di maggiore sperimentazione: creando quindi uno stile grafico unico per questo fumetto, che si ritrova invece ad avere una dei toni abbastanza standardizzati e poco ambiziosi.

Conclusioni

Tre Joker di Johns si prende molte responsabilità scomode e in questa sua prima parte non delude per nulla. Un fumetto crudo, cupo e inquietante, che saprà tenervi incollati fino all'ultima tavola. Non ci resta che aspettare le uscite successive per sapere quale sarà la vera identità del Joker e come i supereroi gestiranno la terribile minaccia che incombe sui cittadini di Gotham.

Panini DC Italia: Uscite di luglio 2025

Panini DC Italia ha diffuso il calendario completo delle uscite di luglio 2025, tra cui spiccano:

  • Lanterna Verde presenta Guy Gardner: Ai margini della guerra tra Rann e Thanagar, la Lanterna Verde G’Nort è in cerca di un mediatore per portare la pace e lo trova in… Guy Gardner?!
  • Batman/Tartarughe Ninja: Gli imperdibili crossover tra Batman e le Tartarughe Ninja raccolti in un unico volume!
  • Nightwing by Tom Taylor & Bruno Redondo: Continua la pluripremiata serie dedicata a Nightwing, il difensore di Blüdhaven!
  • Superman: Le quattro stagioni: Un racconto di formazione sulle esperienze che hanno trasformato un semplice ragazzo di campagna nel più grande eroe del mondo!
  • Batman: Un oscuro segreto sta per scuotere la vita di Bruce Wayne, tanto da fargli mettere in discussione ogni cosa.
  • Shazam! Batman/Scooby-Doo!

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