Vendita di Marmellata Fatta in Casa: Normative, Definizioni e Aspetti Chiave

La produzione e vendita di marmellata fatta in casa rappresentano un'opportunità per valorizzare i prodotti agricoli, ridurre gli sprechi alimentari e, potenzialmente, creare una piccola attività. Tuttavia, è fondamentale conoscere e rispettare le normative vigenti per operare in modo legale e sicuro.

Definizioni e Classificazioni: Cosa Dice la Legge

Il Decreto Legislativo del 20 febbraio 2004 n° 50 definisce le denominazioni di vendita e le caratteristiche merceologiche di marmellate, confetture e prodotti simili. È essenziale comprendere queste definizioni per etichettare correttamente i propri prodotti.

  • Confettura: Mescolanza gelificata ottenuta dalla lavorazione di polpa, purea di uno o più frutti, zuccheri e acqua. La quantità di polpa di frutta deve essere mediamente superiore al 35%, con percentuali specifiche per alcuni tipi di frutta.
  • Confettura Extra: Simile alla confettura, ma ottenuta dalla lavorazione di polpa NON concentrata di uno o più frutti, con una quantità mediamente superiore al 45%. Alcuni frutti, come mele, pere e meloni, non possono essere mescolati per la produzione di confettura extra.
  • Gelatina: Mescolanza gelificata ottenuta dalla lavorazione di zuccheri, succo ed estratti acquosi di una o più specie di frutti.
  • Gelatina Extra: Simile alla gelatina, ma con quantità di succo o estratti acquosi analoga a quella della confettura extra. Valgono le stesse restrizioni sui frutti utilizzabili.
  • Marmellata: Mescolanza gelificata ottenuta dalla lavorazione di polpa, purea, succo, estratti acquosi e scorza di AGRUMI, con una quantità di frutta superiore al 20%, di cui almeno il 7,5% deve provenire dall'endocarpo del frutto.
  • Marmellata Gelatina: Prodotto privo di sostanze INSOLUBILI, eccetto piccole quantità di scorza di agrumi finemente tagliata.
  • Crema di Marroni: Mescolanza gelificata ottenuta dalla lavorazione di acqua, zucchero e purea di marroni in percentuale superiore al 38%.

Requisiti delle Materie Prime: Frutta e Zuccheri

La frutta utilizzata per la produzione di marmellate e confetture deve essere fresca, salubre, priva di alterazioni, nello stato di maturazione ottimale, pulita, mondata e spuntata. Gli zuccheri utilizzabili includono sciroppo di fruttosio, zucchero granulare di barbabietola o di canna, zucchero bruno e fruttosio granulare.

Ingredienti Facoltativi e Trattamenti Consentiti

Oltre agli ingredienti base, è possibile aggiungere miele, alcol, succhi di frutta o di agrumi, oli essenziali, a seconda del tipo di marmellata o confettura. Durante il processo di lavorazione, le materie prime possono essere sottoposte a pastorizzazione, riduzione dell'acqua alimentare (liofilizzazione o concentrazione) e aggiunta di antiossidanti e antimicrobici (quest'ultima non ammessa per le confetture extra).

Normative Igienico-Sanitarie e HACCP

La normativa igienico-sanitaria è un aspetto cruciale per chi produce marmellate. In base alla direttiva 2001/113/CE, è obbligatorio garantire la sicurezza alimentare lungo tutta la filiera produttiva. Questo implica:

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  • Richiesta di autorizzazione all’ASL.
  • Presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune.
  • Ottenimento delle necessarie certificazioni HACCP.
  • Apertura della partita Iva e iscrizione dell’attività alla Camera di Commercio (in caso di attività abituale).
  • Formazione del personale: Il personale impiegato nella produzione deve seguire corsi di formazione specifici in materia di igiene alimentare, con aggiornamenti periodici.
  • Verifica ispettiva: Prima dell’avvio, l’AULSS effettua una verifica ispettiva per accertare il rispetto dei requisiti strutturali e organizzativi.
  • Manuale HACCP: Per la redazione del manuale HACCP, è consigliabile affidarsi a un consulente esperto. Il manuale deve includere le procedure, la politica di gestione della microimpresa e le logiche che governano le indicazioni di igiene e sicurezza degli alimenti.

Produzione Biologica

Per produrre marmellate biologiche e mantenere la certificazione bio, è necessario rispettare alcune regole fondamentali:

  • Il prodotto trasformato deve essere composto principalmente da ingredienti di origine agricola (più del 50% in peso del totale degli ingredienti, escludendo sale e acqua).
  • Possono essere utilizzati solo additivi e ausiliari di fabbricazione consentiti per il biologico.
  • Un ingrediente biologico non può essere contenuto insieme allo stesso ingrediente non biologico o proveniente dalla conversione.
  • Non è consentito l’uso di sostanze o tecniche che servono a ripristinare le proprietà perdute nella trasformazione e nell’immagazzinamento dei prodotti biologici o ad ovviare a negligenze nella trasformazione.
  • L’etichetta deve indicare l’origine degli ingredienti (“Agricoltura UE”, “Agricoltura non UE”, “Agricoltura UE/non UE” o “Agricoltura Italia” se tutti gli ingredienti sono italiani).

Aspetti Fiscali: IVA e IRPEF

  • IVA: L’attività di produzione e commercializzazione di marmellata effettuata utilizzando esclusivamente frutti di propria coltivazione è soggetta alle modalità ordinarie proprie del regime analitico, con applicazione dell’Iva sui corrispettivi con aliquota del 10%.
  • IRPEF: Le attività di produzione e commercializzazione di marmellata, ottenuta esclusivamente con frutti derivanti dalla coltivazione del proprio fondo, devono essere tassate su base catastale, rientrando nell’ambito di applicazione dell’articolo 32, comma 2, lettera c), del TUIR.
  • IRAP: Non sono soggetti passivi IRAP i soggetti che esercitano un’attività agricola ai sensi dell’articolo 32 TUIR.

Forme Giuridiche: Laboratorio Artigianale o Società Agricola

Chi desidera avviare una produzione di marmellate può scegliere tra due principali forme giuridiche:

  • Laboratorio artigianale: Indicato per chi intende trasformare materie prime acquistate da terzi e vendere il prodotto finito sia al dettaglio che all’ingrosso.
  • Società agricola: Riservata a chi coltiva direttamente la frutta utilizzata nella produzione. In questo caso, la normativa consente alcune semplificazioni, come la possibilità di vendere i prodotti trasformati direttamente in azienda o nei mercati locali.

Locali e Attrezzature: Requisiti Essenziali

I laboratori alimentari destinati alla produzione di marmellate devono rispettare precisi requisiti strutturali e igienico-sanitari. È necessario prevedere almeno tre zone distinte: area di ricezione e stoccaggio materie prime, zona di lavorazione/cottura e area di confezionamento. I locali devono essere dotati di sistemi di ventilazione efficaci per garantire il ricambio d’aria e il controllo dell’umidità.

Le attrezzature indispensabili includono:

  • Cuocitori: Per la cottura della frutta e dello zucchero.
  • Pastorizzatori: Per garantire la sicurezza alimentare e prolungare la shelf-life del prodotto.
  • Riempitrici: Per dosare la marmellata nei vasetti in modo preciso e igienico.
  • Tappatrici: Per assicurare la chiusura ermetica dei vasetti.

Gestione delle Materie Prime e Processo Produttivo

La scelta della frutta è il primo passo cruciale. È essenziale utilizzare frutti maturi, sani e privi di difetti. Il processo produttivo comprende diverse fasi:

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  • Preparazione: La frutta viene lavata, pelata e tagliata.
  • Cottura: La miscela di frutta, zucchero e pectina viene cotta a temperature controllate fino al raggiungimento della consistenza desiderata.
  • Pastorizzazione: Per garantire la conservazione del prodotto.
  • Confezionamento: In vasetti idonei al contatto alimentare.

Marketing e Vendita: Strategie per il Successo

Per avere successo nel settore della produzione di marmellate, è fondamentale adottare strategie di marketing e vendita moderne:

  • Brand identity: Creare un marchio che trasmetta valori come artigianalità, genuinità e attenzione alla salute.
  • Packaging: Utilizzare un barattolo ben progettato e conforme alle normative sull’etichettatura.
  • Canali di vendita: Diversificare i canali di vendita, includendo negozi locali, mercati, e-commerce e social media.
  • Social media: Mantenere una presenza attiva sui social media per promuovere i prodotti e interagire con i clienti.
  • Analisi dei dati: Utilizzare strumenti digitali per monitorare le performance di vendita e adattare l’offerta alle tendenze di mercato.

Microimpresa Domestica Alimentare (MID-A): Un'Opportunità per Piccole Produzioni

La Microimpresa Domestica Alimentare (MID-A) rappresenta un'opportunità per chi desidera produrre piccole quantità di marmellata fatta in casa. Per avviare una MID-A, è necessario:

  • Seguire le norme di corretta prassi igienica.
  • Avere una cucina separata dagli altri locali.
  • Rivestire i muri del locale con materiale lavabile fino a 1,80 mt di altezza.
  • Avere rubinetti con apertura non manuale.
  • Avere lo spazio sufficiente per contenere utensili e vasellame.
  • Apertura partita Iva, Inoltro SCIA al comune di competenza, Iscrizione alla camera di commercio, apertura posizione INPS e Inail.
  • Avere un Manuale di autocontrollo.

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