Sciroppo al THC: Effetti Collaterali, Usi Terapeutici e Informazioni Importanti

Lo sciroppo al THC è una preparazione liquida che sta guadagnando popolarità come alternativa senza fumo per l'assunzione di cannabis. Questo articolo esplora in dettaglio gli effetti collaterali potenziali, gli usi terapeutici supportati dalla scienza e le informazioni cruciali per un consumo sicuro e consapevole.

Cos'è lo Sciroppo al THC?

Lo sciroppo al THC Puffy è una soluzione concentrata di tetraidrocannabinolo (THC) mescolata con acqua purificata, zucchero di canna e aromi naturali. Gli sciroppi Sweet Life di Puffy offrono un'alternativa all'assunzione di cannabis senza fumo, con effetti che si manifestano rapidamente, generalmente entro 30 minuti. Questi sciroppi sono derivati dalla canapa e conformi alla legislazione europea, contenendo meno dello 0,3% di THC, rendendoli legali a livello internazionale. Tuttavia, è fondamentale verificare le normative locali, poiché le leggi possono variare da paese a paese.

Effetti Collaterali Potenziali dello Sciroppo al THC

Come con qualsiasi prodotto contenente THC, l'uso di sciroppo al THC può comportare alcuni effetti collaterali. È importante essere consapevoli di questi effetti, soprattutto per i nuovi consumatori o per coloro che hanno una bassa tolleranza al THC.

Effetti Psicoattivi

Il THC è il principale composto psicoattivo della cannabis. Gli effetti psicoattivi possono includere:

  • Euforia: Una sensazione di benessere e felicità.
  • Rilassamento: Una diminuzione dello stress e della tensione.
  • Alterazione della percezione: Cambiamenti nella percezione del tempo, dello spazio e dei sensi.
  • Ansia e paranoia: In alcuni casi, soprattutto a dosi elevate, il THC può indurre ansia, paranoia o attacchi di panico.
  • Disorientamento: Difficoltà a orientarsi nello spazio e nel tempo.

Effetti Fisici

Oltre agli effetti psicoattivi, lo sciroppo al THC può causare anche effetti fisici, tra cui:

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  • Secchezza delle fauci: Una sensazione di bocca asciutta.
  • Occhi rossi: Dilatazione dei vasi sanguigni negli occhi.
  • Vertigini: Una sensazione di instabilità o stordimento.
  • Aumento dell'appetito: Il THC è noto per stimolare l'appetito, causando la cosiddetta "fame chimica".
  • Alterazioni della pressione sanguigna: Il THC può influenzare la pressione sanguigna, causando in alcuni casi un aumento o una diminuzione.

Sovradosaggio

Un sovradosaggio di THC può portare a effetti collaterali spiacevoli e intensificati. È fondamentale evitare di consumare l'intero flacone di sciroppo in una sola volta e iniziare sempre con una dose bassa per valutare la propria tolleranza.

Uso Responsabile dello Sciroppo al THC

Per un'esperienza sicura e piacevole con lo sciroppo al THC, è essenziale seguire alcune linee guida:

  • Dosaggio: Iniziare sempre con una dose bassa, soprattutto se si è nuovi consumatori. Lo sciroppo Puffy al THC da 200 mg è estremamente potente e progettato per essere assunto in piccole dosi. Si raccomanda di dividere il flacone in 40 porzioni da 5 mg ciascuna per un uso più sicuro e appropriato.
  • Tempo di Attesa: Gli effetti compaiono generalmente tra i 30 e i 60 minuti dopo l'assunzione. Non assumere una dose aggiuntiva prima di aver sentito gli effetti della prima dose.
  • Modalità d'Uso: Mescolare una piccola porzione (circa 5 ml) di sciroppo con una bevanda come tè, succo o acqua.
  • Moderazione: Consumare con moderazione. L'uso quotidiano è possibile, ma è importante non eccedere.
  • Conservazione: Conservare lo sciroppo in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce, per mantenerne la freschezza e l'efficacia.
  • Guida: Non guidare o utilizzare macchinari pesanti dopo aver assunto lo sciroppo al THC.
  • Interazioni: Consultare un medico se si stanno assumendo altri farmaci, poiché il THC può interagire con alcune sostanze.

Usi Terapeutici Potenziali della Cannabis e dei Cannabinoidi

La cannabis medica ha dimostrato potenziale nel trattamento di vari disturbi patologici. Alcune condizioni per le quali la cannabis ha mostrato efficacia sono rimborsate dal Sistema Sanitario Regionale (SSR) in Italia, mentre per altre, i medici prendono decisioni basate sulle evidenze scientifiche disponibili.

Dolore Cronico e Neuropatico

La cannabis è stata utilizzata per trattare il dolore cronico per migliaia di anni. Studi preclinici indicano che i fitocannabinoidi possono essere efficaci come antidolorifici, in particolare per il dolore neuropatico, che è spesso difficile da trattare con le terapie convenzionali. Il THC è in grado di alleviare vari tipi di dolore, come la neuropatia diabetica, mentre il CBD può prevenire l'insorgenza di neuropatie periferiche in pazienti diabetici.

Gli studi sulle preferenze dei pazienti indicano che gli effetti collaterali dei cannabinoidi sono meglio tollerati rispetto ai farmaci a base di oppioidi. Inoltre, basse dosi di THC possono aumentare gli effetti analgesici della morfina e della codeina, consentendo una terapia combinata di oppioidi e cannabinoidi per produrre effetti antidolorifici a lungo termine con minori effetti collaterali.

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Sclerosi Multipla

Come dimostrato da numerose evidenze cliniche, i cannabinoidi possono aiutare a gestire i principali sintomi della Sclerosi Multipla.

Disturbi del Sonno

La cannabis può essere utile per trattare i disturbi del sonno.

Nausea e Vomito Indotti dalla Chemioterapia

Il THC e il CBD, quando testati in formulazione combinata (ad esempio, nella miscela spray nabiximols), possono ridurre l'incidenza di nausea e vomito in pazienti sottoposti a chemioterapia, rispetto a coloro che hanno utilizzato un placebo. Altri fitocannabinoidi non psicotropi come il CBDA, THCA, THCV, CBDV e CBG risultano anch'essi efficaci nel produrre simili effetti antiemetici.

Stimolazione dell'Appetito

La capacità dei preparati a base di Cannabis di stimolare l’appetito è stata documentata fin dal lontano 300 AC. L’azione iperfagica del THC (e del suo prodotto di degradazione Cannabinolo o CBN) è mediata dalla stimolazione dei recettori cannabinoidi CB1, che promuovono l’assimilazione calorica amplificando il piacere del cibo e diminuendo il tempo di intervallo per iniziare un nuovo pasto. Le preparazioni a base di cannabinoidi possono stimolare l’appetito aumentando l’attrattiva verso il piacere del cibo o riducendo gli effetti negativi sulle abitudini alimentari causati da altri interventi terapeutici. Nel caso dell’anoressia nervosa, si ipotizza che il Sistema Endocannabinoide sia disregolato e che l’utilizzo di preparati a base di CBD possa aiutare a diminuire l’ansia associata al consumo di cibo in sé.

Glaucoma

Il trattamento del glaucoma ha rappresentato il primo utilizzo medico della cannabis. Già nel 1971 fu riportata una diminuzione del 25-30% della pressione intra-oculare dovuta al fumare cannabis, confermata da altri studi proprio su pazienti di glaucoma. Inoltre, numerosi studi hanno documentato le proprietà neuroprotettive dei cannabinoidi nei confronti della retina.

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Sindrome di Gilles de la Tourette

È stato dimostrato che dosi orali di dronabinol (THC sintetico) in pazienti con Sindrome di Gilles de la Tourette, su un periodo di 6 settimane, riducono la frequenza dei tic.

Epilessia

L’utilizzo della pianta di cannabis per controllare gli attacchi epilettici è uno degli usi più antichi di questa pianta. Il CBD è sicuramente una molecola anticonvulsivante più affidabile del THC ed esibisce effetti benefici clinici rilevanti in bambini epilettici resistenti ai classici farmaci anti-epilettici. Inoltre, in contrasto agli anti-epilettici tradizionali, il CBD è meglio tollerato nei soggetti pediatrici e non induce effetti collaterali motori o neurotossici.

Malattie della Pelle

Nonostante non siano ancora stati condotti studi clinici direttamente sulla psoriasi, gli effetti antiproliferativi dei cannabinoidi e dell’Anandamide sui cheratinociti (cellule della pelle) suggeriscono che il Sistema Endocannabinoide sia coinvolto nell’eziologia della psoriasi. Studi hanno confermato la capacità dei fitocannabinoidi di inibire la proliferazione epidermica delle cellule della pelle. Per quanto riguarda il melanoma, studi hanno rivelato che gli attivatori dei recettori cannabinoidi diminuiscono la crescita, proliferazione, angiogenesi e metastasi del melanoma umano sia in vitro che in vivo, rivelando potenziali effetti benefici del Sistema Endocannabinoide in questo tipo di cancro.

Malattie Cardiovascolari

Il Cannabidiolo (CBD) risulterebbe benefico per proteggere dai danni causati dall’ischemia del miocardio, infarti, aritmie cardiache, ictus neonatale ed ad aiutare il recupero delle funzioni cognitive in seguito a questi traumi o in seguito ad ipossia neonatale. L’utilizzo della cannabis e dei cannabinoidi in caso di malattie cardiovascolari deve, però, essere valutato con attenzione da un medico esperto.

Diabete

Il CBD è stato studiato nel diabete di tipo I, dimostrando di ridurre l’incidenza dell’insorgere del diabete autoimmune. Inoltre, il CBD, somministrato dopo l’insorgere dei sintomi iniziali del diabete ereditario, arresta la progressione della malattia in topi non obesi. La tetraidrocannabivarina (THCV), un componente della cannabis, bloccando i recettori CB1 causa ipofagia mentre attiva i recettori CB2, considerati protettivi per l’obesità e le patologie metaboliche.

Problemi Gastrici

I cannabinoidi diminuiscono la secrezione di acidi gastrici negli animali tramite l’attivazione dei recettori CB1. Tale attivazione risulta protettiva in modelli animali di ulcere gastriche indotte dall’aspirina e dallo stress. Sia il THC, il CBD, il CBC che il CBG hanno tutti dimostrato di apportare benefici nelle cosiddette Malattie Intestinali Croniche dell’Intestino (MICI).

Cancro

I cannabinoidi sono riconosciuti per esercitare effetti palliativi nei pazienti di cancro, in particolare nell'inibizione della nausea e del vomito indotte dalla chemioterapia e per controllare il dolore associato con il cancro. Un altro potenziale uso palliativo dei cannabinoidi in oncologia include la stimolazione dell’appetito e la diminuzione della debilitazione (cachessia).

Come Viene Prescritta la Cannabis Terapeutica in Italia?

In Italia, l'utilizzo della cannabis come medicinale, o cannabis terapeutica, è stato introdotto negli ultimi anni. Si parla in particolare della “Cannabis FM-2” (contenente THC 5-8% e CBD 7,5-12%), prodotta in Italia in conformità alle direttive europee in materia di medicinali sulla base di un processo produttivo controllato ed eseguito in una officina farmaceutica autorizzata (l’Istituto militare di Firenze) dall’AIFA- Agenzia Italiana del Farmaco. La distribuzione è autorizzata dall’Organismo statale per la cannabis, attivo presso il Ministero della Salute.

Il trattamento può avvenire per via orale, come decotto o assunzione di olio, oppure per via inalatoria mediante dei vaporizzatori specifici. Pur essendo il dosaggio a discrezione del medico, si consiglia di cominciare sempre da dosi minime, per poi regolarsi in base alle reazioni del singolo individuo.

Si può ricorrere a questa possibilità quando si debbano alleviare dolore (oncologico e non) e disturbi cronici associati a sclerosi multipla o a lesioni del midollo spinale. Può essere indicata per far fronte ad alcuni effetti avversi della chemioterapia, della radioterapia o di alcune terapie per l'HIV. Può essere prescritta anche per malattie reumatiche (artriti, osteoartrosi, fibromialgia) o neuropatie. Inoltre la cannabis è efficace come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia o in pazienti oncologici. Allo stesso scopo può essere prescritta a pazienti affetti da AIDS. La cannabis a uso medicinale può essere impiegata anche per abbassare la pressione arteriosa in caso di glaucoma che resiste alle terapie convenzionali.

La cannabis terapeutica non è scevra da inefficacia e da effetti collaterali a livello sistemico come tutte le altre molecole. Inoltre i soggetti con profilo psicologico fragile con storie ed atteggiamenti compulsivi costituiscono un alert nella prescrizione. Per questo è necessaria cautela e uno scrupoloso monitoraggio relativo all'aderenza terapeutica.

Legislazione Italiana sulla Cannabis Terapeutica

La prescrizione e la dispensazione dei vari preparati di cannabis segue una stretta legislazione in quanto la cannabis terapeutica, in tutte le varietà disponibili, è considerata dal Ministero della Salute uno stupefacente. Il medico prescrittore deve ottenere il consenso del paziente al trattamento medico e specificare nella ricetta le esigenze particolari che giustificano il ricorso alla prescrizione estemporanea. Nella ricetta il medico dovrà trascrivere, senza riportare le generalità del paziente, un riferimento numerico o alfanumerico di collegamento a dati d’archivio in proprio possesso che consenta, in caso di richiesta da parte dell’autorità sanitaria, di risalire all’identità del paziente trattato.

Edibles alla Cannabis: Un'Alternativa all'Assunzione

Gli "edibles" alla cannabis sono prodotti alimentari che contengono cannabinoidi, in particolare il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Questi alimenti possono essere utilizzati sia a scopo ricreativo sia a scopo terapeutico. Gli edibles rilasciano composti di cannabis nel flusso sanguigno attraverso il sistema digestivo, impiegando più tempo per fare effetto rispetto alla cannabis fumata o vaporizzata. Questo metodo di assunzione cambia la struttura del THC e ne amplifica notevolmente la potenza.

Vantaggi degli Edibles

  • Effetti più duraturi e potenti: Gli effetti risultano più duraturi e più potenti rispetto all'inalazione.
  • Gestione dei dosaggi: Con gli edibili è possibile sapere con certezza le dosi assunte, soprattutto per i prodotti in commercio.
  • Maggiore discrezione: L'odore viene coperto dagli altri ingredienti utilizzati, garantendo una maggiore discrezione.
  • Non danneggiano le vie respiratorie: Non comportano l’inalazione del fumo, evitando danni alle vie respiratorie.
  • Accessibilità: Sono facili da preparare in casa.

Esempi di Edibles Comuni

  • Cannabutter: Burro con l’aggiunta di THC, utilizzato per preparare molti cibi alla cannabis.
  • Biscotti alla cannabis: Semplici da preparare e perfetti da gustare, con dosi di THC variabili.
  • Cioccolato alla cannabis: Creato utilizzando il cannabutter o l’olio di cannabis.
  • Caramelle alla cannabis: Disponibili in vari gusti e realizzate aggiungendo estratto di cannabis.
  • Bevanda alla cannabis: Contiene THC o altri cannabinoidi, tra cui tè, caffè, latte, limonate, bibite gassate ecc.

Tisana alla Cannabis: Preparazione e Considerazioni

La preparazione della tisana alla cannabis terapeutica richiede alcuni accorgimenti per massimizzare l'estrazione dei cannabinoidi. È fondamentale preparare un decotto, non un infuso, utilizzando acqua per un tempo di 15 minuti. Tuttavia, studi hanno dimostrato che i tempi di bollitura indicati dal Ministero della Salute potrebbero essere insufficienti per garantire una decarbossilazione efficace del THC e del CBD.

Ricetta Ottimizzata per la Tisana alla Cannabis

  • Materiali: Un pentolino dedicato, acqua fredda (250ml per dosi fino a 200mg di cannabis), cannabis grezza o micronizzata, latte intero (almeno 15 grammi per ogni 100 mg di cannabis).
  • Preparazione: Sminuzzare la cannabis, porre l'acqua fredda nel pentolino, scaldare fino a ebollizione intensa, coprire con coperchio e mantenere in bollore per 20 minuti, abbassare la fiamma per mantenere un blando bollore, aggiungere il latte, mescolare e continuare a far bollire per altri 20 minuti, filtrare il liquido con un colino per rimuovere i residui solidi.

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