Pomodoro Nano da Salsa: Varietà, Coltivazione e Cura

Il pomodoro è indubbiamente una delle solanacee più coltivate negli orti domestici, specialmente durante la primavera e l'estate. Apprezzato sia per la bontà dei suoi frutti sia per l'elevato numero di varietà disponibili, si presta a molteplici usi, dalle conserve (pelati, "salsa") al consumo fresco. Tra le diverse tipologie, il pomodoro nano da salsa rappresenta una scelta ideale per chi dispone di spazi limitati o preferisce una coltivazione più semplice e gestibile.

Varietà di Pomodori Nani da Salsa

Il Giardino delle Meraviglie seleziona per il tuo orto le migliori varietà di piante di pomodori nani a crescita determinata, così da far crescere pomodori perfetti per passate, conserve ed essiccati. Esistono numerose varietà di pomodori nani (a crescita determinata) adatte alla produzione di salsa. Queste varietà si distinguono per la dimensione contenuta della pianta e per la concentrazione della produzione in un periodo limitato, il che le rende perfette per la trasformazione in conserve. Tra le varietà più apprezzate troviamo:

  • Pomodoro San Marzano Nano: Varietà nana senza bisogno di sostegni, produce bei frutti allungati e pieni da 100-120 gr. e dalla polpa carnosa.
  • Pomodoro Siccagno: Ideale per passate, conserve ed essiccati.
  • Ciliegino Nano (Pachino): Perfetto per insalate e conserve.
  • Datterino Nano: Ottimo per salse dal sapore dolce.
  • Pizzutello: Adatto per conserve dal gusto intenso.

Caratteristiche delle Piante di Pomodori Nani

Le piante di pomodori nani sono varietà a crescita determinata, ideali per orti urbani. I pomodori maturano nello stesso periodo, permettendo una raccolta concentrata. Queste piante richiedono sistemi di irrigazione semplici e riducono i lavori colturali, offrendo un'abbondante produzione per conserve e sughi gustosi.

  • Crescita Determinata: I frutti giungono a maturazione nello stesso periodo, permettendo di raccogliere i frutti in un arco di tempo limitato.
  • Adatte agli Orti Urbani: Perfette per coltivazioni in spazi ristretti.
  • Ridotta Necessità di Irrigazione: Non necessitano di sistemi di irrigazione complessi.
  • Facilità di Coltivazione: Permettono di ridurre i lavori colturali.
  • Abbondante Produzione: Capaci di regalare un raccolto abbondante per conserve e sughi.

Esigenze Ambientali e Preparazione del Terreno

Per una crescita ottimale, il pomodoro necessita di esposizione in pieno sole. Le temperature ideali di crescita sono tra 20-24°C. L'allegagione dei frutti è ottimale tra 18-27°C, ma difficoltosa sotto i 10°C e sopra i 35°C, specialmente per le varietà antiche e a bacche grosse. Temperature inferiori a 13°C in fioritura possono causare frutti deformi e con cicatrici.

Il pomodoro si adatta a qualsiasi tipo di terreno, preferendo quelli di medio impasto, fertili e ben drenati, con un pH tra 6-7. È consigliabile una lavorazione profonda del suolo (30-40 cm) e l'apporto di sostanza organica.

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  • Esposizione Solare: Il pomodoro necessita di esposizione in pieno sole.
  • Temperature Ideali: Le temperature ideali di crescita sono tra 20-24°C.
  • Terreno: Si adatta a qualsiasi tipo di terreno, preferendo quelli di medio impasto, fertili e ben drenati.
  • pH: Gradisce pH preferibilmente tra 6-7.
  • Lavorazione del Suolo: Nella preparazione del suolo è consigliata una lavorazione profonda (30-40 cm).

Preparazione del Terreno

Il terreno deve essere lavorato ad una profondità di almeno 30 cm. Nella coltivazione in vaso, questi devono avere un diametro minimo di 25 cm e l’altezza deve essere relativamente abbondante: Altezza vaso = Diametro x 1,60. Concimare con letame maturo o concime organico pellettato (compost, ecc…): Dosaggio = 4-8 kg/mq. Il concime va incorporato bene nel corso della lavorazione profonda. Successivamente il terreno va affinato, perché troppo zolloso, ed eventualmente irrigato quanto basta prima di effettuare il trapianto.

Messa a Dimora e Distanze

La messa a dimora delle piante di pomodoro nano va da marzo (con nylon) ad agosto. Il sesto consigliato è di 40-50 cm sulle file e 100 cm tra le file. Quasi tutti i pomodori vanno trapiantati a distanza di 40 cm sulla fila e 100 cm tra le file, creando nel terreno piccole buche e avendo cura di accostare bene la terra alla radice della pianta, fino al colletto, senza coprire il punto d’innesto, nel caso di piante innestate! Le varietà di pomodoro a crescita indeterminata vanno da subito legate ad un tutore, poco dopo il trapianto, mentre quelle a crescita determinata non necessitano di alcun tutore. Subito dopo il trapianto irrigare abbondantemente le piante per favorire l’accostamento della terra alla radice e quindi garantire un buon l’attecchimento.

Pacciamatura

Tra le buone pratiche di gestione della pianta va ricordata la pacciamatura del terreno che consiste nella copertura con teli di polietilene nero o colorato a seconda delle tipologie presenti in commercio, o materiali organici naturali (paglia, corteccia di pino, ecc…). Se si usano teli di plastica, questa operazione va fatta prima del trapianto, utilizzando strisce larghe circa 1 metro, forate oppure no, o teli di copertura totale. Su questi poi vanno creati i fori e le buche nel terreno dove mettere a dimora le piantine.

La pacciamatura del terreno con nylon "fumè" o verdi è utile soprattutto nei trapianti precoci e nelle zone collinari, mentre in quelli estivi è meglio il nylon bianco, oppure la paglia. La pacciamatura permette di prevenire le infestazioni delle malerbe e di mantenere più a lungo l’umidità del suolo. Utilizzando la pacciamatura con nylon, diventa più pratica l’irrigazione a goccia. Indispensabile associarvi la baulatura, nei terreni argillosi.

Vantaggi della Pacciamatura

  • Contenimento delle erbe infestanti
  • Ridotto consumo di acqua per irrigare
  • Maggiore precocità di raccolta
  • Produzioni più abbondanti
  • Frutti puliti
  • Minore incidenza di malattie

Nutrizione e Concimazione

Una nutrizione equilibrata e distribuita nel tempo permette di ottenere la massima produzione dalla coltivazione del pomodoro.

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  • Concimazione di Fondo: 2-3 settimane prima del trapianto, apportare un’abbondante quantità di sostanza organica (se non la si è distribuita in autunno): letame maturo (o stallatico) e un fertilizzante NPK.
  • Concimazione di Copertura: Dopo la concimazione iniziale, si potrà intervenire ogni 3 settimane con fertilizzante minerale NPK (N:P:K 1:3:1 fino alla fioritura, N:P:K 1:1:3 da ingrossamento a maturazione), oppure alternando pollina, borlanda e agrogel.
  • Concimazione di Soccorso: È fondamentale qualora la crescita delle piante si arrestasse nelle prime fasi, a causa di stress ambientali o carenze.

Iniziate a concimare quando i primi frutti cominciano ad ingrossarsi, usate un buon fertilizzante di tipo adatto, meglio se idrosolubile, attenendovi alle istruzioni indicate sul prodotto. Se avete preparato bene il terreno della coltura, le piante nane o a cespuglio non dovrebbero avere bisogno di concimazione; in particolare, se si esagera con i concimi, le piante a cespuglio tenderanno a produrre molto fogliame a discapito dei frutti.

Irrigazione

Il pomodoro è in grado di sopravvivere con apporti idrici limitati, ma la carenza di acqua cronica dà luogo a piante stentate, con produzione molto inferiore rispetto al reale potenziale delle varietà. Di norma il pomodoro in primavera si irriga 2-3 volte a settimana: frequenza e quantità variano in base alle caratteristiche del suolo, alla fase di sviluppo delle piante e all’andamento climatico. Tra un intervento e il successivo si lasci asciugare lo strato superficiale di terreno intorno alle piante, per evitare i ristagni. Nelle prime fasi dopo l’attecchimento, se il clima è fresco, ma non piove, saranno sufficienti 1-2 interventi settimanali. I quantitativi devono permettere all’acqua di penetrare in profondità, per garantire un’autonomia di alcuni giorni. Si bagnerà nuovamente quando il terreno sarà asciutto in superficie e le piante manifesteranno un leggero stress, assumendo una colorazione opaca.

Dall’inizio della fioritura, le quantità aumenteranno e la massima necessità si raggiungerà quando più palchi saranno in fase di ingrossamento e le temperature elevate. In estate, è richiesta molta più acqua e interventi più frequenti, fino a 2-4 per settimana (fino a 4-6 litri al giorno con piante cariche di frutti, nei periodi più caldi e asciutti). In questa fase le piante non dovranno andare in carenza idrica, per produrre al meglio e ridurre i rischi di marciume apicale. Quando più le bacche sono nelle fasi finali di maturazione, si ridurranno un po’ i volumi di annaffiatura, ma senza stressare le piante. Le varietà allungate e quelle più sensibili a marciume apicale, richiedono irrigazioni più frequenti rispetto alle altre, in prossimità della maturazione, quando sono presenti anche bacche in fase di ingrossamento.

Apporti idrici troppo scarsi, possono determinare produzione di bacche di calibro modesto, caduta dei fiori e marciume apicale dei frutti. Irrigando pomodori in fase di maturazione con quantitativi eccessivi di acqua, dopo periodi di siccità, provoca facilmente spaccature dei frutti. Anche gli eccessi idrici possono creare problemi, come marciumi radicali, crescita eccessiva della vegetazione a discapito della produzione e maggiore sensibilità ai patogeni. Irrigare possibilmente al mattino in primavera, senza bagnare la vegetazione.

Sostegni e Potatura

Le varietà nane non richiedono supporti, ma per mantenere le bacche più sane, è possibile evitarne il contatto con il suolo, allevando le piante “a siepe” in file: sistemando dei paletti alti 100 cm, distanziati di 3 metri, le piante verranno legate, strette lateralmente con fili di corda, che le manterranno ordinate, impedendogli di adagiarsi sul terreno. Ogni 20 cm in altezza, si aggiungerà un nuovo spago.

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Mentre i pomodori nani non richiedono potature, in quelli “da palo”, bisogna togliere continuamente i germogli ascellari o “femminelle”, iniziando 2.-3 settimane dopo il trapianto. Si tratta dei germogli che crescono nel punto di inserzione delle foglie sul fusto della pianta. Nelle varietà da impalare (indeterminate), vanno asportarti settimanalmente, lasciando sviluppare solo l'apice della pianta, che così prenderà più forza. Questa operazione favorisce una produzione più equilibrata ed una migliore sanità di piante e bacche.

Gestione della Pianta

Un’operazione fondamentale è la cosiddetta sfemminellatura, che consiste nello staccare i getti che si formano alle ascelle delle foglie (ossia dove le foglie si inseriscono sul fusto), in tal modo viene aumentata la produttività delle piante. Se siete un fumatore e le vostre dita sono sporche di tabacco lavatele bene prima di iniziare il lavoro oppure usate un coltello a serramanico. I pomodori sono molto sensibili al virus del tabacco e c’è pericolo che lo trasmettiate con le vostre dita. Alcune delle piante tenute a cespuglio tendono a produrre più foglie di quanto sia necessario, particolarmente quando si trovano in un buon terreno. Pressappoco all’inizio di luglio, controllatele attentamente perché potrebbe essere necessario defogliare i fusti che stanno producendo ancora fiori, spuntando anche gli steli perché essi non potrebbero ulteriormente dare frutti che matureranno prima della fine della stagione.

Diradamento delle Foglie e Cimatura

È bene sfoltire le foglie che coprono i grappoli in zone costantemente in ombra. Lasciare invece le foglie che riparano le bacche dal sole del pomeriggio, per evitare le scottature. Dopo la raccolta dei primi grappoli di pomodori, eliminare progressivamente le foglie basali della pianta, fino a 50 cm di altezza. Nelle varietà da palo, quando la cima della pianta supera l’altezza dei tutori (170-200 cm), si può tagliare, se non si desidera proseguire con la raccolta (o se la pianta è visibilmente indebolita e “a fine corsa”). Ciò favorirà un maggior ingrossamento delle bacche presenti.

Ombreggiamento

Le piante con frutti in maturazione, gradiscono un leggero ombreggiamento nelle ore centrali della giornata, a partire dalla fine del mese di giugno. Una rete ombreggiante al 30-40% (o anti grandine) favorirà una maturazione più uniforme dei pomodori, senza scottature, riparando anche dai rischi della grandine.

Malattie e Parassiti

Le piante di pomodoro possono essere soggette a diverse malattie e attacchi parassitari. Tra i più comuni troviamo:

  • Malattie: Peronospora, Oidio, Sclerotinia, Cladosporiosi.
  • Parassiti: Afidi, Ragnetto rosso, Tripidi ed aleurodidi, Larve di lepidotteri, nematodi, mosca bianca ed acaro rosso.

Peronospora

Colpisce tutti gli organi della pianta, foglie e frutti. La comparsa dei primi sintomi si presenta nella pagina superiore delle foglie, sotto forma di macchie irregolari, decolorate e traslucide. Sul fusto, sui piccioli e sul rachide del grappolo la malattia si presenta sotto forma di macchie longitudinali scure più o meno estese. L’attacco sui frutti interessa soprattutto le bacche verdi, dove compaiono inizialmente delle macchie traslucide, che progressivamente si estendono, assumendo colorazioni tra il verde oliva e il bruno. I frutti colpiti difficilmente giungono a maturazione, cadono al suolo e marciscono.

Le condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo della malattia sono:

  • Elevata umidità (>90% Umidità Relativa)
  • Bagnatura dei tessuti vegetali (foglie e fusto)
  • Temperatura dell’aria superiore ai 10°C

Sono consigliabili trattamenti preventivi a base di prodotti rameici, che vanno utilizzati periodicamente durante tutto il ciclo colturale. Nei casi più gravi, è possibile intervenire con prodotti chimici stoppanti o curativi, ma è bene farsi consigliare da un tecnico o dal rivenditore di fiducia.

Oidio

Attacca soprattutto le foglie, sulla cui pagina superiore compaiono macchie giallastre a contorno sfumato, che poi seccano. Sulla pagina inferiore, in corrispondenza delle macchie, si nota una caratteristica muffetta bianca. In genere questo fungo colpisce la parte bassa della pianta, ovvero le foglie più vecchie e può comparire a qualsiasi stadio. Sono consigliabili trattamenti preventivi a base di zolfo in polvere o bagnabile, che vanno utilizzati periodicamente durante tutto il ciclo colturale. Anche i fiori possono essere colpiti, ma il danno è molto più grave quando l’attacco è a carico dei frutti, sui quali provoca marcescenza molle. Lo sviluppo del fungo è, come detto, favorito da elevati tenori d’umidità quindi è molto utile arieggiare l’ambiente di coltivazione ed intervenire repentinamente alla comparsa dei primi sintomi con prodotti rameici e zolfo. Nei casi più gravi, è possibile intervenire con prodotti chimici stoppanti o curativi, ma è bene farsi consigliare da un tecnico o dal rivenditore di fiducia.

Sclerotinia

Si tratta di una malattia di origine fungina che attacca prevalentemente il fusto, alla base, su cui si formano tacche leggermente depresse di colore bruno. I tessuti colpiti appaiono imbruniti, sfibrati e successivamente si ricoprono di una muffetta bianca. Per evitare l’insorgere della malattia bisogna evitare gli eccessi idrici, garantire una buona areazione all’apparato radicale ed evitare concimazioni azotate troppo spinte.

Cladosporiosi

Malattia di origine fungina che colpisce soprattutto le foglie, provocando sulla pagine superiore delle macchie decolorate dove, in corrispondenza delle stesse, sulla pagina inferiore si sviluppa poi una muffa bruno-olivastra. La malattia insorge con elevata umidità dell’aria (>90%) ed elevata temperatura (10-28°C), favorita dalla bagnatura prolungata, soprattutto nelle prime ore del mattino.

Afidi

Sono visibili soprattutto sulle parti più tenere (germogli) della pianta dove gli individui verdi o bruni formano cospicue colonie. I danni ascrivibili a tali insetti sono sia l’indebolimento della pianta per sottrazione di linfa, sia lo sviluppo di fumaggini come conseguenza della produzione di melata. E’ importante intervenire alla comparsa dei primi individui a causa della loro elevata prolificità (in condizioni ambientali a loro favorevoli riescono a compiere oltre 10 generazioni l’anno); impiegare prodotti specifici: pricipio attivo Imidacloprid.

Ragnetto Rosso

L’attacco si manifesta con punteggiature rugginose e scolorimenti sia sulle foglie che sui frutti; in caso di forti infestazioni si può assistere ad un rallentamento o addirittura ad un blocco della vegetazione. Alla comparsa dei sintomi utilizzare in miscela prodotti acaricidi specifici miscelando unovicida (principio attivo Lufenuron) con un adulticida (principio attivo Tebufenpirad), l’importante che lo spray raggiunga anche la pagina inferiore delle foglie.

Tripidi ed Aleurodidi

Sono dei piccolissimi insetti appartenenti all’ordine dei Rincoti, insetti dotati di apparato boccale pungente succhiatore, temuti sia per le punture d’alimentazione inflitte alle piante (in caso di attacchi pesanti si ha anche l’accartocciamento fogliare) ma soprattutto per la trasmissione di pericolosissimi virus in grado di alterare irreversibilmente la normale fisiologia vegetale.

Larve di Lepidotteri

Aggrediscono soprattutto le foglie ma non disdegnano né il fusto, né tanto meno i frutti, dove determinano rosure. Quando si vedono i primi individui allontanarli anche manualmente, se in numero ridotto, oppure con prodotti chimici specifici (principi attivi Spinosad, Deltametrina, piretroidi, Metaflumizone).

Trattamenti

Per prevenire la Peronospora, nebulizzare prodotti a base di rame, ogni 15 giorni. (Poltiglia bordolese, idrossido, ecc.). Con temperature inferiori agli 8°, sostituire il rame con la Propoli. Nei periodi piovosi, utilizzare chitosano e farina di roccia (oppure prodotti sistemici preventivi per la Peronospora). Potrete evitare molti problemi con una buona ventilazione tra le piante.

Raccolta

Il momento migliore per la raccolta si può decidere considerando le varietà coltivate e i propri gusti personali, perché i frutti hanno caratteristiche diverse nei differenti stadi di maturazione. Le bacche, a inizio maturazione (quando sul fondo appaiono le prime tracce rosso-arancio), sono più sode e acidule e in pochi giorni raggiungono il sapore tipico della varietà matura. La polpa, può ammorbidirsi molto rapidamente, come nelle varietà antiche, o restare soda, anche a lungo. Le varietà a bacche morbide e poco conservabili, si raccolgono prima della completa maturità; nei periodi più caldi, converrà anticipare la raccolta appena i frutti iniziano a virare il colore al rosso, anticipando il decadimento della qualità. Nelle varietà con frutti dal debole attacco al peduncolo, la raccolta si opera staccandoli delicatamente con le mani.

Tecniche di Coltivazione "Siccagno"

Le varietà “siccagno” Orto Mio sono tolleranti allo stress idrico ma in caso di siccità prolungata è consigliabile effettuare qualche intervento irriguo, così da sostenere le piante negli stadi più critici. Nelle prime settimane dopo il trapianto, effettuare bagnature diradate solo quando le piante si mostreranno sofferenti, per stimolare l’apparato radicale a esplorare il terreno in profondità. Nelle fasi di rapido accrescimento della vegetazione e ingrossamento dei frutti porre attenzione in particolare ai segni di stress idrico, irrigando in caso di necessità. Sospendere nelle settimane prima della raccolta.

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