Nel vasto panorama del calcio, costellato di gesti atletici spettacolari, la rovesciata occupa un posto speciale nell'immaginario collettivo. Simbolo di audacia, coordinazione e bellezza, questo gesto tecnico ha affascinato generazioni di appassionati. Tra le innumerevoli rovesciate che hanno illuminato i campi da gioco, una in particolare è diventata un'icona intramontabile, un'immagine simbolo che ha trasceso i confini del calcio per entrare a far parte della cultura popolare italiana: la rovesciata Panini.
Le origini: Leonidas da Silva e Carlo Parola
La storia della rovesciata affonda le sue radici nel lontano passato. Sebbene non sia possibile stabilire con certezza chi sia stato il primo calciatore a eseguire questo gesto, molti attribuiscono a Leonidas da Silva, attaccante brasiliano, il merito di averlo portato alla ribalta. Il 24 aprile 1932, Leonidas realizzò un gol in rovesciata che, secondo molti, fu il primo della storia.
Tuttavia, la rovesciata che ha conquistato un posto d'onore nell'immaginario collettivo è quella eseguita da Carlo Parola, capitano della Juventus, durante la partita Fiorentina-Juventus del 15 gennaio 1950. In realtà, non si trattò di un gesto offensivo volto a segnare un gol, bensì di una spettacolare "spazzata difensiva" eseguita per respingere un pericoloso attacco avversario.
La partita Fiorentina-Juventus del 1950
Il 15 gennaio 1950, allo stadio Comunale di Firenze, si disputò la partita tra Fiorentina e Juventus. L'incontro, che terminò con un pareggio a reti inviolate, fu caratterizzato da un episodio destinato a entrare nella leggenda. All'80', su un lungo lancio del difensore viola Magli verso Egisto Pandolfini, Carlo Parola si elevò in cielo e, con una perfetta rovesciata, respinse il pallone, sventando la minaccia.
Quel gesto atletico, immortalato dal fotografo Corrado Banchi, divenne un simbolo di eleganza e potenza, incarnando l'essenza stessa del calcio. Banchi, che seguiva la Fiorentina da bordocampo, catturò l'immagine da una prospettiva insolita, scattando dal basso verso l'alto, esaltando così la plasticità del movimento di Parola.
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La rovesciata di Parola diventa un'icona Panini
La foto della rovesciata di Parola rimase per anni in un cassetto, insieme a molte altre immagini sportive. Tuttavia, all'inizio degli anni '60, Franco Cosimo Panini, fondatore dell'omonima azienda modenese, ebbe l'intuizione di utilizzarla come immagine simbolo per le sue figurine di calciatori.
Panini, che era solito acquistare i diritti delle foto scattate negli stadi, rimase affascinato dalla purezza e dall'eleganza del gesto di Parola. Nel 1965, la rovesciata del difensore juventino fece la sua prima apparizione sulla copertina dell'album di figurine Calciatori.
La stilizzazione di Wainer Vaccari
Nel 1970, Franco Panini decise di affidare all'illustratore Wainer Vaccari il compito di rielaborare l'immagine della rovesciata di Parola, decontestualizzandola e rendendola più adatta a rappresentare l'azienda. Vaccari creò un'immagine stilizzata del calciatore, vestendolo con una maglia rossa, pantaloncini bianchi e calzettoni neri con strisce gialle, colori che non rimandavano a nessuna squadra specifica del campionato italiano.
La rovesciata di Parola, così reinterpretata, divenne il secondo logo della Panini, affiancandosi all'immagine del paladino. Da quel momento in poi, l'iconica rovesciata comparve su tutti gli album e i pacchetti di figurine distribuiti in tutto il mondo, diventando un simbolo universale del calcio.
Carlo Parola: storia di un campione
Carlo Parola, nato a Torino il 20 settembre 1921, fu un calciatore di talento e un uomo di grande sportività. Cresciuto a Cuneo dopo la perdita del padre, si avvicinò al calcio dopo aver praticato il ciclismo. Entrato nelle giovanili della Juventus nel 1936, esordì in Serie A nel 1939, diventando un punto di riferimento per la squadra bianconera.
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Parola, che amava impostare l'azione dal basso e anticipare gli avversari in acrobazia, si distinse per la sua eleganza e la sua correttezza in campo. Con la Juventus vinse una Coppa Italia nel 1941/42 e due Scudetti (1949/50 e 1951/52), diventando un esempio per i giovani calciatori.
Il ricordo di un'icona
Carlo Parola morì il 22 marzo 2000, in ristrettezze economiche e dimenticato dal mondo del calcio. Tuttavia, la sua immagine continua a vivere attraverso la rovesciata Panini, un simbolo che ha accompagnato l'infanzia di milioni di persone in tutto il mondo.
La rovesciata di Parola è un'icona che rappresenta l'essenza del calcio: la bellezza del gesto atletico, la passione per lo sport e il sogno di raggiungere l'eccellenza. Un'immagine che, ancora oggi, suscita emozioni e ricordi indelebili.
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