Le Angeliche Dolci al Volo: Un Viaggio nel Cuore della Pasticceria Siciliana

Ogni anno, l'8 dicembre, si celebra l'Immacolata Concezione di Maria, un evento spesso confuso con l'Immacolata Concezione di Gesù. Questa festa, come molte altre, è legata a tradizioni culinarie uniche, cibi "extra" ordinari preparati esclusivamente per l'occasione. Questi piatti simbolici diventano un'offerta alla divinità, consumata poi con devozione.

Le Feste Minori e l'Anticipo del Natale

L'8 e il 13 dicembre, in Europa e oltre, l'aria natalizia inizia a farsi sentire. Queste feste "minori", ma significative per alcune comunità, offrono un'anticipazione del Natale. A Castel Trione, l'Immacolata era particolarmente sentita, grazie alla vicinanza culturale con le Marche.

In questo periodo, alcuni animali venivano sacrificati, come il maiale, mentre altri portavano a termine le gravidanze, come le mucche. Il primissimo latte, denso e nutriente, chiamato colostro o "scolastica" in dialetto, veniva utilizzato per farcire ravioli dolci con cacao, un ingrediente speciale data la difficoltà nel reperirlo a 1141 metri sul livello del mare. I ravioli, fritti nello strutto e passati nello zucchero, venivano gustati caldi.

Il Fritto come Rito Festivo

La frittura, sia in grasso vegetale che animale, era una pratica riservata alle festività, come Carnevale e Natale, rappresentando un impegno economico significativo. Il colostro, ingrediente principale, era un dono prezioso, scambiato con un piatto di sale, simbolo di prosperità e conoscenza.

A mezzanotte, si usciva per ammirare le Geminidi, le stelle cadenti di dicembre, considerate di buon auspicio. Avvistarne una significava "Passa la Madonna", e si rientrava a casa per gustare i ravioli. In montagna, i fenomeni celesti erano interpretati come presagi, e il passaggio delle Geminidi era un segno di buon auspicio per il raccolto. La Madonna che passava sotto forma di stella cadente era quella dell'Immacolata, ma non lontano da Amatrice si trova Loreto, dove, secondo la leggenda, gli angeli trasportarono in volo la casa di Maria dalla Terra Santa.

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Le Angeliche: Un'Oasi di Sapori Siciliani nel Mercato del Capo

A Palermo, nel cuore del mercato del Capo, si trova Le Angeliche, un bistrot nato nel 2018 da un'idea di Veronica Schiera e delle sue socie Chiara Napolitano, Floriana Lo Bue e Barbara Sposito. Il nome, ironicamente, racchiude l'essenza delle donne siciliane, forti e determinate.

Il bistrot, situato in una palazzina popolare ristrutturata, offre un giardino che è solo la punta dell'iceberg di un progetto dalle molteplici sfaccettature. Circondato dai vicoli del mercato, Le Angeliche si inserisce in un contesto ricco di odori, sapori e voci, un suk in chiave siciliana che di sera si trasforma in un'isola del gusto.

Veronica, come Angelica del poema cavalleresco, è una donna determinata a seguire il suo istinto, senza compromessi. Nonostante le difficoltà iniziali, il quartiere ha accolto positivamente il progetto, soprattutto grazie alla riqualificazione del giardino, trasformato da discarica a cielo aperto in un'oasi verde.

Un Percorso Gastronomico tra Tradizione e Innovazione

Le Angeliche nasce dalla volontà di Veronica di raccontare la sua storia gastronomica e quella della sua terra. Dopo gli studi in antropologia e le esperienze nella cooperazione internazionale, Veronica ha deciso di dedicarsi alla cucina, raccogliendo ricette antiche da tutta la Sicilia.

La cucina de Le Angeliche è un diario della storia familiare e dell'isola, un omaggio alle donne che hanno trasmesso il loro sapere culinario. La farinata con il finocchietto, il pesto di tenerumi, il raviolo amaro, le panelle, la parmigiana con caciocavallo, lo sfincione all'antica con crema di latte, fegatini di pollo e piselli, sono solo alcuni dei piatti che raccontano la storia della Sicilia.

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Gli arredi del bistrot sono un inno all'artigianato siciliano: ricami preziosi, tavoli in legno realizzati da artigiani locali, paraventi con antiche mattonelle, una parete rivestita di carta da parati con erbe mediterranee. In un angolo, le "scialline" all'uncinetto della nonna di Floriana proteggono gli ospiti dall'umidità.

La Cucina delle Angeliche: Un Mix di Culture e Sapori

La cucina de Le Angeliche è un mix di culture e sapori, con influenze arabe, mediorientali ed ebraiche. Il menu segue lo scorrere delle stagioni, con particolare attenzione al pesce azzurro e ai legumi dimenticati. Non mancano mai la pasta ripiena, il pane e i grissini con grani autoctoni, e le olive in agrodolce.

Le tradizionali panelle sono arricchite dalle alici marinate, mentre i tenerumi sono protagonisti dei primi piatti. Su prenotazione, è possibile gustare il celebre Timballo del Gattopardo. Imperdibili le sarde "allinguate" con cipolla infornata e la cotoletta di spigola con "ammogghio" pantesco.

I dessert sono un omaggio all'isola, come il bacio pantesco, una frittella a forma di fiore farcita con crema di ricotta, il gelo d'anguria e la cassata con ricotta cremosissima e canditi home made.

Le Angeliche Dolci al Volo: Un Laboratorio di Dolci Antichi Siciliani

Nel cuore del mercato del Capo, Le Angeliche hanno aperto anche Le Angeliche Dolci al Volo, un laboratorio specializzato in dolci antichi siciliani. Qui è possibile degustare dolci da passeggio, preparati seguendo le ricette tramandate dalle nonne delle proprietarie.

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Il laboratorio è un invito a scoprire i sapori autentici della Sicilia, come il bacio pantesco, la testa di turco di Scicli, la siringata di Santa Margherita Belice, la pasta Elena di Favara, la cassatella sfigghiuliata di Montevago, il cannolo con la sfoglia fatta in casa e la cassata con il marzapane di pistacchio.

I Dolci Pasquali Siciliani: Un Trionfo di Sapori e Colori

In Sicilia, le feste religiose sono spesso celebrate con prelibatezze gastronomiche. Il periodo pasquale è un trionfo di sapori e colori, con specialità come la cassata, l'agnello pasquale, i pupi con l'uovo e le cassatelle.

La cassata, simbolo della Pasqua siciliana, è un tripudio di pasta reale e frutta candita. L'agnello pasquale, dolce di antica memoria, è un impasto di mandorle modellato a forma di agnellino, decorato con confettini e una bandierina di carta rossa. I pupi con l'uovo, dolci di pasta frolla con un uovo sodo al centro, assumono svariate forme e cambiano nome in base alla città. Le cassatelle, ripiene di ricotta e gocce di cioccolato, sono un dolce tipico del periodo pasquale.

Altri Dolci Tipici Siciliani

Oltre ai dolci pasquali, la Sicilia offre una vasta gamma di dolci tipici, come la cassatella di Agira, un pasticciotto di frolla con ripieno di cacao, mandorle, farina di ceci, scorze di limone e cannella, il tronchetto messinese, un pan di Spagna farcito di crema gianduia, e gli 'mpanatigghi, biscotti modicani con cioccolato e carne.

Le Chiavi di San Pietro: Un Omaggio al Patrono di Palermo

A Palermo, il 29 giugno si festeggiano i Santi Pietro e Paolo. Nel rione a lui intestato, si omaggia San Pietro con un biscotto friabile a forma di chiave, fatto con pasta di mandorle, miele, burro e tuorli, oppure con semplice pasta frolla, decorato con confettini all'anice colorati.

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