Il Veneto, terra di ricche tradizioni culinarie, vanta tra i suoi tesori gastronomici più preziosi il radicchio. Questo ortaggio, con le sue foglie croccanti e il caratteristico sapore amarognolo, è diventato nel corso degli anni un vero e proprio simbolo della cucina regionale. La sua versatilità in cucina lo rende un ingrediente amato da chef e appassionati di gastronomia, capace di arricchire con il suo gusto unico una vasta gamma di piatti.
Il Radicchio: Un'Orchidea nel Piatto
Spesso soprannominato "orchidea della cucina", il radicchio non è solo un ingrediente, ma un simbolo dell'identità culturale veneta. La sua storia affonda le radici in tempi antichi, evolvendosi da erba selvatica a protagonista indiscusso della gastronomia regionale. Il radicchio è diventato così un vero e proprio ambasciatore della cultura veneta nel mondo, simbolo di una tradizione culinaria che sa coniugare semplicità e raffinatezza, tradizione e innovazione.
Un fiore rosso in mezzo ai campi brulli d’inverno. Si dice sia nato per dare colore alle campagne incolte dei mesi freddi, il radicchio, uno degli ortaggi più pregiati ad arrivare sulla tavola. I greci e i romani consumavano il radicchio crudo a scopi terapeutici: si diceva avesse proprietà distensive e che aiutasse a combattere l’insonnia.
La Storia del Radicchio Veneto
Il radicchio, ortaggio dalle origini antiche, ha una storia profondamente radicata nella tradizione agricola e culinaria del Veneto. Le sue prime tracce risalgono all’epoca romana, quando veniva già apprezzato per le sue proprietà nutritive e il suo sapore particolare. Nel Medioevo, il radicchio era considerato principalmente un’erba selvatica, raccolta nei campi e consumata dalle classi meno abbienti. Con il passare del tempo, però, le sue qualità iniziarono ad essere riconosciute anche dalle classi più elevate, e la sua coltivazione divenne sempre più diffusa e organizzata. Il vero salto di qualità nella produzione del radicchio avvenne nel XIX secolo, quando si svilupparono le tecniche di imbiancamento che conferiscono alle foglie il caratteristico colore rosso intenso e ne addolciscono il sapore. Nel corso del XX secolo, il radicchio si è affermato come uno degli ingredienti più rappresentativi della cucina veneta.
La coltivazione, soprattutto in Veneto, si diffuse nella seconda metà del XIX secolo, consacrandolo in tutto il mondo come materia prima prelibata e parecchio versatile in cucina.
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Oggi, il radicchio veneto è tutelato da marchi di qualità come l’IGP (Indicazione Geografica Protetta), che ne garantiscono l’autenticità e il legame con il territorio di origine. La produzione del radicchio non rappresenta solo un’importante risorsa economica per il Veneto, ma è anche un elemento fondamentale dell’identità culturale della regione. Numerose sagre e manifestazioni vengono organizzate ogni anno per celebrare questo ortaggio, attirando turisti e appassionati di gastronomia da ogni parte d’Italia e dall’estero.
Varietà di Radicchio Veneto
Il Veneto vanta diverse varietà di radicchio, ciascuna con caratteristiche uniche che la rendono adatta a specifiche preparazioni culinarie. Dieci radicchi per me posson bastare. Esistono almeno una decina di varietà di radicchio note e diffuse in Italia. Le tipologie principali sono comunque la rossa, la variegata e la bianca. Compare sui banchi dell’ortolano a partire da fine ottobre, e sino a marzo lo si può facilmente trovare. Che arrivi da Treviso, Chioggia, Verona o Gorizia, il radicchio è un concentrato di vitamine, sali minerali e fibre. Le regioni in cui il radicchio è particolarmente diffuso, come è noto, sono quelle del Nord Est, per via delle condizioni climatiche e dei terreni generosi. Il Veneto, ovviamente, detiene il primato della produzione con ben cinque varietà di Igp.
- Radicchio Rosso di Treviso IGP: Considerato il “re dei radicchi”, si distingue per la sua forma allungata e le foglie di un rosso intenso con nervature bianche. A Treviso è un’istituzione: il radicchio rosso di Treviso IGP è il più famoso delle varietà coltivate, e tra quelli maggiormente apprezzati dagli chef e nelle cucine casalinghe. Lo si riconosce subito: foglie strette e lanceolate, che tendono a incurvarsi e chiudersi alla punta. Bello (e buono) somiglia quasi a un fiore di campo, e dopotutto lo è. Il sapore? Anche quello non ha eguali: amarognolo, persistente con piacevoli note dolciastre. Ne esistono due tipologie: uno precoce (più amaro) e uno tardivo (decisamente più delicato). Da disciplinare, non si produce solo a Treviso ma anche nelle province di Padova e Venezia, ed è tutelato dal marchio IGP e dal Consorzio che ne garantisce la provenienza.
- Radicchio Variegato di Castelfranco IGP: Noto come la “rosa che si mangia”, questo radicchio ha una forma tondeggiante e foglie screziate di rosso su fondo crema. Sembra frutto di un’opera di pittori divisionisti, il radicchio variegato di Castelfranco IGP, nato dall’incrocio tra il rosso di Treviso e la scarola, è caratterizzato dalle ampie foglie verde chiaro tendente al giallo puntinate di rosso e rosa. Ha la forma di orchidea (infatti è chiamato “fiore da mangiare”), ed è prodotto in venticinque comuni tra le province di Treviso e Padova.
- Radicchio di Chioggia IGP: Di forma rotonda e compatta, con foglie rosse e costole bianche, il Radicchio di Chioggia IGP ha un sapore leggermente amarognolo che lo rende versatile in cucina. Il radicchio rosso di Chioggia IGP è una varietà di cicoria tondeggiante e compatta, con foglie di colore rosso e nervature bianche. L’ampia stagionalità permette di poterlo reperire quasi per tutto l’anno: il radicchio di Chioggia IGP in varietà precoce si trova da aprile a luglio, mentre il tardivo da settembre a fine marzo. Chiamato anche “l’oro rosso della Bassa”, può essere a sua volta sia precoce o tardivo.
- Radicchio di Verona IGP: Simile al Radicchio di Treviso ma con foglie più corte e compatte, il Radicchio di Verona IGP ha un sapore deciso e leggermente piccante. Dalla forma allungata, ha foglie larghe dal colore rosso scuro intenso con nervatura principale bianca molto sviluppata e cespo chiuso e compatto.
- Radicchio variegato di Lusia: A sua volta derivato dal radicchio di Castelfranco, anche il variegato di Lusia ha cespo rotondeggiante e compatto con foglie esterne abbastanza ampie e sviluppate, screziate di rosso su fondo bianco-giallo. Viene raccolto da settembre fino a gennaio e in cucina è ideale da gustare in insalata o scottato, come si fa con le foglie di verze.
- Radicchio bianco fior di Maserà: Cugino del variegato di Castelfranco, il radicchio bianco fior di Maserà ha un cespo piccolo e leggero che non arriva ai 100 grammi e la forma tonda che ricorda quella di un’orchidea, con la parte centrale compatta e con foglie esterne dilatate, consistenti e seghettate. Dal colore bianco crema, presenta una caratteristica variegatura che va dal viola chiaro al rosso violaceo fino al al rosso vivo. Croccante, ha un sapore che varia dal dolce all’amarognolo, pur restando sempre ma molto delicato.
- Rosa di Gorizia: La Rosa di Gorizia è una delle varietà di radicchio più apprezzate (e costose) al mondo. Famoso per la sua caratteristica bellezza, questo radicchio ha un colore rosso intenso o rosso con sfumature che portano al rosa. Le foglie sono larghe e disposte come i petali di una rosa aperta. Al palato risulta croccante e il suo sapore è fresco e delicato, leggermente amarognolo e aromatico. Delizioso sia crudo sia cotto come ingrediente in vellutate o risotti, è un radicchio ottimo anche in abbinamento con secondi piatti a base di carne. La varietà della Rosa di Gorizia dal gusto più delicato e dolce è detta Canarino per il suo colore giallo-canarino e può presentare variegature e sfumature che portano verso il rosa o il rosso.
- Radicchio Canarino: In provincia di Gorizia, troviamo invece il radicchio Canarino che, come suggerisce il nome, è di colore giallo, con qualche venatura rosa.
Oltre al Castelfranco c’è anche il Lusia, da Rovigo e Padova: il colore delle sue foglie è verde chiaro; il gusto, invece, amabile e dolce. In questa varietà il tipico sentore amaro non è pervenuto. Elegante e dal gusto raffinato è il radicchio bianco fior di Maserà, con le sue foglie larghe, carnose e tondeggianti, il cui colore vira dal giallo al verde con venature bordeaux.
Il Radicchio in Cucina: Versatilità e Creatività
Il radicchio, con il suo sapore unico e la sua versatilità, ha conquistato un posto d’onore nella cucina veneta e italiana. Mangiare il radicchio aiuta l’organismo a mantenersi in salute. La sua composizione è una miniera di principi nutritivi: fibre, beta-carotene, sali minerali come potassio, zinco, magnesio, rame, fosforo, ferro, sodio, calcio e manganese. Per non parlare delle vitamine, le contiene quasi tutte: A, quelle del gruppo B, la C, la E, la K e la J. Un alimento detox, leggero e digeribile che aiuta anche le funzioni biliari ed epatiche.
Di radicchio, come già raccontato, esistono diverse varianti di larga diffusione, ma anche minuscole produzioni. La maggior differenza riguarda la sua colorazione - rosso, variegato e verde - e quando si acquista è fondamentale far caso alle foglie, che devono essere turgide e fresche, non appassite o troppo bagnate. Dopo aver tolto le foglie esterne e aver tagliato il cespo a metà, si passa sotto l’acqua fredda corrente per eliminare eventuali residui terrosi. Il radicchio, come abbiamo già spiegato, semplifica la vita in cucina assicurando risultati sorprendenti e creativi.
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Tutte le varietà del radicchio si possono gustare crude: così facendo non si disperderanno in cottura le valide proprietà nutritive che vanta. Buono anche in padella con un filo di olio extravergine d'oliva e sale per 10 minuti, il radicchio diventa un contorno a secondi di carne e pesce o formaggio. Anche prepararlo al microonde è molto semplice: si taglia il radicchio a listarelle, si mette in ammollo per un paio d’ore e dopo averlo ben scolato, si inserisce in un contenitore adatto alla cottura in microonde. Un altro metodo di cottura, pratico e veloce, per questo ortaggio che non richiede tempi di preparazione particolarmente lunghi qualsiasi sia la scelta, è quello in forno: si taglia il radicchio a metà o a spicchi, si sistema il tutto su una teglia rivestita di carta da forno, e si condisce con olio, sale e pepe. Il risotto al radicchio, è forse il piatto più famoso e cucinato anche ai fornelli di casa, che ha come protagonista “il fiore invernale” dell’orto. In realtà, esistono ricette sfiziose e di facile esecuzione, che conquisteranno il palato degli invitati a cena, con pochi passaggi.
Dal sapore inconfondibile e piacevolmente amarognolo e pungente, il radicchio è uno dei principali ortaggi che colorano l’inverno. Appartenente alla grande famiglia delle cicorie, è caratterizzato da foglie che dal rosso digradano verso toni più chiari, a seconda delle varietà, con forma più o meno allungata e coste croccanti.Crudo o cotto, è sempre buonoSapore, colore e croccantezza lo rendono capace di adattarsi a svariate preparazioni, sia crudo sia cotto e con abbinamenti sia classici sia sorprendenti. Perfetto con i piatti di pesce o di carne, si sposa magnificamente al riso nel classico risotto alla trevisana ma non sfigura neppure nei sughi per condire la pasta, né nei ripieni delle torte salate. Con inedite puntate perfino tra i dessert.
Come Pulire e Cucinare il Radicchio
Pulire il radicchio non richiede particolari abilità e si discosta di poco dalla tecnica usata per le insalate e le verdure a cespo. L’attrezzatura richiesta è altrettanto semplice, dato che vi sarà sufficiente procurarvi un coltello - e, se volete, un pelapatate - e un tagliere.
- Per la cottura in padella: tagliatelo a spicchi, che potrete legare con refe da cucina per mantenerli compatti, oppure a fettine se preferite una cottura più rapida.
- Per l'insalata: sfruttatene tutto il cespo, tagliando tutto il resto (compresa la radice) a tocchetti o fettine sottili. Questo sistema è adatto anche per la cottura in padella.
Grazie al suo sapore particolare il radicchio è una verdura versatile che si presta a essere gustata sia cruda sia cotta, da solo o come ingrediente di tantissime ricette.
- Crudo: pulite con cura il cespo come fareste con la comune verdura a foglia, lavatelo sotto l’acqua fresca corrente, asciugatelo e spezzettatelo o tagliatelo come più vi piace. Mescolatelo quindi con altre qualità di insalata aggiungendo a vostro gradimento frutta fresca o secca, formaggi, salumi, o altre verdure.
- Stufato: tagliate le foglie a listarelle o lasciatele a tocchi più grandi o addirittura intere, come nel caso del tardivo di Treviso, particolarmente decorativo. Rosolate uno spicchio di aglio con un filo di olio extravergine d’oliva, aggiungete il radicchio e lasciatelo appassire per qualche istante. Regolate quindi di sale e di pepe e versate un mestolo scarso di acqua bollente o di brodo caldo, incoperchiate e cuocete per circa 10 minuti su fiamma bassa. Togliete il coperchio, alzate la fiamma e lasciate evaporare il liquido in eccesso.
- Al microonde: tagliate a listarelle un cespo di radicchio rosso di tipo lungo o tondo di media grandezza e ponetele in ammollo per 1-2 ore per smorzarne il gusto amaro. Trascorso il tempo indicato, scolate e riunite il radicchio in un contenitore adatto alla cottura a microonde. Aggiungete poco sale e un filo di olio extravergine d'oliva, coprite con un coperchio e cuocete in forno a microonde a potenza massima per 5-8 minuti, controllando e mescolando a metà cottura. Condite quindi a piacere.
- In padella: tagliatelo in sottili listarelle. Fate soffriggere in poco olio extravergine d’oliva della cipolla affettata o uno spicchio di aglio in una padella antiaderente, poi aggiungete il radicchio. Cuocete circa 5 minuti su fiamma moderata mescolando di tanto in tanto. A termine della cottura, salate e servite con pepe nero macinato al momento.
- Al forno: tagliatene i cespi a metà o a spicchi grandi e sistemateli in una teglia. Condite a piacere con un filo di olio extravergine d’oliva, sale e pepe, poi cuocete in forno a 180° per circa 15 minuti. A piacere, potrete arricchire la portata con fiocchetti o cubetti di formaggio fresco o filante o una spolverizzata di parmigiano, di pecorino o di grana grattugiato.
- A vapore: tagliateli a metà, nel senso della lunghezza. Disponete il cestello per la cottura a vapore nella pentola adatta e riempite con una quantità di acqua sufficiente a sfiorare il fondo del cestello. Portate l’acqua a ebollizione, poi disponete nel cestello il radicchio e cuocetelo per 6-7 minuti. Condite poi con una salsina a piacere.
Ricette con il Radicchio
Rosso o bianco, precoce o tardivo, il radicchio offre innumerevoli possibilità di preparazione e abbinamento. Si va dagli antipasti alle torte salate, dai primi a base di pasta o riso ai secondi di terra o di mare. Ottimo crudo, da gustare in insalate sfiziose per apprezzarne tutta l'aromaticità e la croccantezza, il radicchio può essere anche saltato in padella, stufato, grigliato, per contorni da abbinare a qualunque secondo di carne e di pesce; può trasformarsi nel condimento di un risotto ben mantecato, di una tagliatella all'uovo o ancora nella farcia di ravioli, crêpes e tortelli. Il caratteristico sapore amarognolo, raffinato e inconfondibile, lo rende perfetto per tante preparazioni diverse e sublime compagno di accostamenti più o meno collaudati: come nel risotto gorgonzola e noci, esaltato dalla sapidità del formaggio erborinato e dalla nota crunchy della frutta a guscio; in un rustico di pasta sfoglia, che cela al suo interno un ripieno cremoso di radicchio saltato in padella, ricotta e pancetta croccante; e ancora con un salume fresco, sfruttando le foglie per avvolgerlo e comporre degli involtini super saporiti.
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Ecco alcune idee sfiziose e di facile esecuzione con protagonista il radicchio:
- Torta salata con radicchio: Un rustico di pasta sfoglia semplice e saporito, arricchito da un ripieno cremoso a base di ricotta, uova, pancetta e radicchio.
- Tortini invernali: Un antipasto semplice e goloso con protagonista il radicchio rosso, perfetto da servire in apertura di una cena con ospiti o per un buffet di festa.
- Involtini di prosciutto crudo: Un antipasto sfizioso, veloce e fresco, perfetto anche per un aperitivo o un buffet. Le fette di prosciutto vengono farcite con una crema a base di noci e radicchio e arrotolate.
- Pasta al radicchio: Un primo piatto adatto a qualunque pranzo e cena di famiglia, preparato con il radicchio stufato in padella con scalogno e noci.
- Pasta con funghi e radicchio: Un primo piatto facile e veloce, perfetto per le giornate autunnali e i pranzi domenicali trascorsi in famiglia.
- Lasagne al radicchio: Un primo semplice e goloso, ideale da preparare durante la stagione invernale, con strati di pasta all'uovo, besciamella, provola e radicchio stufato.
- Crespelle radicchio e noci: Un primo piatto vegan, preparato senza latte, uova o derivati animali, perfetto per il pranzo della domenica o un'occasione di festa.
- Pesto di radicchio: Un condimento dal retrogusto leggermente amarognolo, preparato a crudo frullando il radicchio con pinoli, olio, parmigiano grattugiato e uno spicchio d'aglio.
- Involtini di radicchio: Un secondo facile e gustoso: le foglie vengono scottate in acqua bollente, farcite con un morbido ripieno a base di patate lesse e fontina, quindi chiuse a rotolino e passate in forno a gratinare con una spolverizzata di parmigiano grattugiato.
- Radicchio in padella: Un contorno facile e saporito pronto in pochi minuti, preparato con un cespo di radicchio a listerelle, aglio, olio, aceto di vino rosso e succo di limone.
- Radicchio al forno: Un contorno invernale semplice e gustoso, preparato con radicchio tagliato in spicchi e cotto in forno con olio, sale, pepe, parmigiano grattugiato e pangrattato.
- Radicchio alla piastra: Un contorno semplice e gustoso, perfetto per la stagione fredda, ideale per accompagnare secondi di carne, pesce e uova.
Radicchio in Padella: Una Ricetta Semplice e Saporita
Il radicchio in padella è un contorno facile e saporito, preparato con un cespo di radicchio, tagliato qui a listerelle, messo poi a bagno in una miscela di acqua, aceto di vino rosso e succo di limone, e lasciato quindi stufare dolcemente sul fuoco con un fondo di aglio e olio. Dal sentore lievemente amarognolo, mitigato qui dal passaggio in acqua acidulata, il radicchio in padella è perfetto per accompagnare arrosti di carne, pesci al forno e formaggi alla griglia, ma anche per farcire panini, torte salate, omelette e focacce. Per questa ricetta, a seconda dei gusti personali e della stagionalità, puoi scegliere il radicchio di Verona Igp, varietà pregiata e dal sapore equilibrato conosciuta anche come "oro rosso della Bassa", oppure puoi optare per quello tondo di Chioggia o per il variegato di Castelfranco: l'importante è che sia freschissimo e di ottima qualità.
Preparazione:
- Monda per prima cosa il radicchio e taglialo in striscioline.
- Metti a bagno il radicchio in una ciotola con dell'acqua fredda e versa il succo del limone filtrato.
- Mescola con un mestolo di legno e fai riposare a temperatura ambiente per una mezz'ora.
- Trascorso il tempo di riposo, lascia dorare l'aglio in un tegame antiaderente con un filo generoso d'olio extravergine di oliva.
- Copri quindi con un coperchio e lascia cuocere per circa 15 minuti.
- Al termine, spegni la fiamma, elimina il coperchio e aggiusta di sale.
- Trasferisci il radicchio su un piatto da portata e servi.
Se dovesse avanzare, il radicchio in padella si conserva in frigo, in un contenitore a chiusura ermetica, per 1-2 giorni massimo.
L'Insalata di Enrico Crippa: Un'Esplosione di Sapori
L'insalata di Enrico Crippa, chef del ristorante Piazza Duomo ad Alba, è un'icona della cucina contemporanea. Un piatto creativo, estremamente complesso, sorprendentemente fresco ed equilibrato e armonioso e pieno di sapori diversi che uno dopo l'altro si avvicendano in bocca. Tutto, incredibilmente, in un'insalata.
«È un piatto sempre in evoluzione, composto da più di cento erbe diverse, utilizzate in diversi periodi dell'anno. Ogni stagione ha il suo gusto e la sua particolarità», prosegue Crippa. «Può cambiare anche da un piatto all'altro nella medesima tavola, non è mai uguale a se stessa. E può aprire ricordi d'infanzia: spesso capita che le persone si commuovano, mangiandola, perché all'improvviso il sapore di quell'erba o di quel fiore rimanda alla passeggiata con i genitori, o con i nonni, a quella giornata in campagna di quando eri bambino».
Come prepararla:
È un piatto che viene consumato verticalmente: si parte dall'alto, dove ci sono i petali di fiori, i germogli freschi, e tutto è scondito. Man mano che si scende iniziano i mix di insalata conditi con sesamo e zenzero candito, fino ad arrivare a svuotare il contenitore con le insalate condite con sesamo, alghe, aceto di Barolo e olio extravergine di oliva. In una bastardella condire il misto d’insalata ed erbe con aceto, gomasio, olio, sale, zenzero a julienne con un poco della sua acqua. Assemblare l'insalata condita nell'apposito piatto e guarnire con il misto di germogli, le nocciole, gli alchechengi, le cialde di amaranto e guarnire per ultimo con il misto di fiori.
Il Radicchio e la Pizza: Un Abbinamento Innovativo
L’utilizzo del radicchio come ingrediente per la pizza rappresenta una delle innovazioni più interessanti degli ultimi anni. Il Ristorante Pizzeria Da Michele a Mestre ha saputo cogliere questa opportunità, creando tre pizze speciali che celebrano il radicchio in tutte le sue sfumature.
- Pizza Crema Radicchio: Questa pizza offre un’esperienza gustativa complessa e avvolgente. La crema di radicchio, preparata con cura, regala una base dolce e leggermente amara che si sposa perfettamente con la cremosità della mozzarella fior di latte. La salsiccia aggiunge una nota sapida e rustica, mentre le olive leccino portano un tocco di mediterraneità.
- Pizza Trevigiana: Questa pizza rappresenta un perfetto equilibrio tra la tradizione della pizza margherita e l’eccellenza del radicchio trevigiano. La base classica di pomodoro e mozzarella fior di latte accoglie il radicchio, il cui sapore leggermente amarognolo si sposa alla perfezione con la sapidità del parmigiano. Alcuni ingredienti, come la sopressa veneta nella Pizza Trevigiana, vengono aggiunti a fine cottura per preservarne il sapore e la consistenza.
- Pizza Veggie: Questa creazione è un tripudio di colori e sapori che celebra la freschezza delle verdure di stagione. La crema di radicchio fa da base, unendosi armoniosamente alle melanzane, zucchine e pomodorini ciliegini.
La creazione delle pizze al radicchio di Michele non è solo una questione di ingredienti di qualità, ma anche di tecnica e passione. L’impasto della pizza è il risultato di una lunga lievitazione naturale, che può durare fino a 48 ore. Le pizze vengono cotte in un forno a legna, che raggiunge temperature elevate (circa 400°C) e garantisce una cottura rapida e uniforme. Ogni pizza viene assemblata al momento dell’ordine, garantendo la massima freschezza degli ingredienti.
Per esaltare al meglio i sapori delle pizze al radicchio, Michele propone una selezione di vini locali e birre artigianali.
Mangiare una pizza al radicchio da Michele non è solo un’esperienza gastronomica, ma un vero e proprio viaggio nei sapori e nella cultura del Veneto.
Il Ristorante Pizzeria Da Michele a Mestre si distingue per la sua atmosfera accogliente e familiare. Gli interni, curati nei minimi dettagli, richiamano la tradizione veneta con un tocco di modernità. Il personale di sala, formato e appassionato, è sempre pronto a guidare i clienti nella scelta delle pizze, spiegando le caratteristiche di ogni creazione e consigliando gli abbinamenti migliori. Michele pone grande attenzione anche all’aspetto della sostenibilità ambientale. L’utilizzo di ingredienti locali e di stagione non solo garantisce la massima freschezza, ma contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale legato ai trasporti.