Fricandò Piemontese: Un Classico della Cucina Regionale Italiana

Il fricandò è un piatto tradizionale piemontese, ricco di storia e sapore, che affonda le sue radici nella cucina contadina. Si tratta di uno spezzatino, solitamente a base di vitello, arricchito da verdure, in particolare patate, e aromi che conferiscono al piatto un gusto avvolgente e confortante. Perfetto per le giornate più fresche, il fricandò rappresenta un vero e proprio comfort food, capace di riscaldare il corpo e l'anima.

Origini e Storia del Fricandò

L'origine del termine "fricandò" deriva dal francese "fricandeau", che indica un pezzo di carne di vitello steccato con pancetta e cotto con verdure, brodo o vino. La ricetta, come la conosciamo oggi, si presume sia nata nel XVIII secolo nelle cucine delle cascine piemontesi. Inizialmente, era un modo per utilizzare gli avanzi di carne, arricchendoli con verdure di stagione come patate, carote e cipolline, per creare un piatto unico e sostanzioso. Nel tempo, il fricandò si è evoluto, diventando un piatto tipico della cucina piemontese, preparato con cura e attenzione alla qualità degli ingredienti.

Ingredienti e Preparazione: Un Viaggio tra i Sapori del Piemonte

Il fricandò piemontese prevede diverse varianti, ma gli ingredienti fondamentali rimangono la carne di vitello, le patate e le verdure aromatiche. Ecco una possibile interpretazione della ricetta:

Ingredienti:

  • Carne di vitello (fesa o spalla) tagliata a cubetti
  • Patate tagliate a cubetti
  • Cipolla tritata
  • Carote a pezzettoni
  • Sedano a pezzettoni
  • Aglio
  • Alloro
  • Rosmarino
  • Prezzemolo tritato
  • Vino bianco secco
  • Brodo vegetale
  • Passata di pomodoro (facoltativa)
  • Olio extravergine d'oliva
  • Sale
  • Pepe
  • Pancetta (facoltativa)
  • Chiodi di garofano (facoltativi)
  • Erba cipollina tritata (per guarnire)

Preparazione:

  1. Preparazione della carne: Steccate la carne con il prosciutto tagliato a striscioline e con i filetti di acciuga. In alternativa, tagliate la carne a cubetti di circa 2 cm.
  2. Soffritto: In una padella di coccio o in un tegame capiente, fate soffriggere la cipolla tritata in olio extravergine d'oliva. Aggiungete l'aglio, l'alloro e il rosmarino.
  3. Rosolatura della carne: Aggiungete la carne a cubetti e fatela rosolare uniformemente su tutti i lati. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare l'alcool.
  4. Aggiunta delle verdure: Unite le carote, il sedano e, se lo gradite, un battuto di pancetta. Aggiungete anche la passata di pomodoro (se utilizzata) e i chiodi di garofano (se utilizzati).
  5. Cottura lenta: Aggiungete il brodo vegetale caldo fino a coprire la carne. Coprite il tegame e cuocete a fuoco basso per almeno un'ora e mezza, o fino a quando la carne sarà tenera e le patate cotte. Se necessario, aggiungete altro brodo durante la cottura per mantenere il fondo umido.
  6. Aggiunta delle patate : Se si preferisce, le patate possono essere aggiunte a metà cottura, circa 30 minuti prima della fine, per evitare che si disfino troppo.
  7. Mantecatura finale: A fine cottura, togliete la carne dal tegame e passate il fondo di cottura con le verdure al passaverdura oppure frullatelo per ottenere una salsa liscia e omogenea. Mantecate la salsa con una noce di burro (facoltativo) e aromatizzatela con prezzemolo fresco tritato.
  8. Servizio: Tagliate la carne a fettine o lasciatela a cubetti, disponetela sul piatto da portata e irroratela con la salsa. Guarnite con erba cipollina tritata.

Varianti e Consigli dello Chef

Come ogni piatto tradizionale, il fricandò piemontese presenta numerose varianti, che riflettono le diverse tradizioni familiari e le disponibilità degli ingredienti. Alcune varianti prevedono l'aggiunta di salsiccia a tronchetti, funghi porcini o altre verdure di stagione. Per un sapore più intenso, si può utilizzare un brodo di carne al posto del brodo vegetale.

Consigli utili:

  • Per una carne più tenera, è consigliabile utilizzare tagli di vitello come la fesa o la spalla, e lardellarla con del grasso.
  • La cottura lenta è fondamentale per ottenere un fricandò tenero e saporito.
  • Se utilizzate la passata di pomodoro, sceglietene una di alta qualità, per un sapore più autentico.
  • Potete preparare il fricandò in anticipo e riscaldarlo prima di servirlo. Anzi, spesso il fricandò è ancora più buono il giorno dopo, quando i sapori si sono amalgamati ulteriormente.
  • Il fricandò si conserva in frigorifero per un paio di giorni, in un contenitore ermetico.

Abbinamenti Gastronomici: Un Tripudio di Sapori

Il fricandò piemontese si abbina perfettamente a numerosi contorni e vini, creando un'esperienza gastronomica completa e appagante.

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Contorni:

  • Polenta: Un classico abbinamento, perfetto per raccogliere il sugo saporito del fricandò.
  • Purè di patate: Un contorno cremoso e delicato, che contrasta con la rusticità del fricandò.
  • Verdure di stagione: Spinaci saltati, piselli, fagiolini o altre verdure di stagione, per un tocco di freschezza.
  • Funghi trifolati: Un contorno aromatico e saporito, che esalta il gusto della carne.

Vini:

  • Barbera: Un vino rosso piemontese, dal sapore fruttato e leggermente acidulo, perfetto per accompagnare il fricandò.
  • Dolcetto: Un altro vino rosso piemontese, più leggero e fruttato del Barbera, ideale per chi preferisce un vino meno impegnativo.
  • Nebbiolo: Un vino rosso più strutturato e complesso, da abbinare al fricandò nelle occasioni speciali.

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