Azienda Agricola Panini: Storia, Produzione del Parmigiano Reggiano Biologico e Passione per i Motori

L'azienda agricola Panini, situata nelle fertili campagne modenesi, rappresenta un esempio di eccellenza italiana che unisce la tradizione casearia con la passione per i motori. La sua storia affonda le radici in un passato agricolo, per poi evolversi in un'impresa innovativa capace di distinguersi nel panorama agroalimentare e motoristico.

Dalle Origini Contadine al Successo Internazionale

La storia dell'azienda agricola Panini inizia in tempi lontani, ma è alla fine degli anni Settanta che la famiglia Panini ne acquisisce la proprietà. Si tratta, in un certo senso, di un ritorno alle origini, dato che i Panini vantano un passato da mezzadri. Tuttavia, Umberto Panini, dopo aver intrapreso strade diverse e aver raggiunto la fama vendendo milioni di figurine di calciatori, decide di ritornare alla terra.

All'inizio degli anni Ottanta, Umberto avvia la produzione di Parmigiano Reggiano, convertendola all'agricoltura biologica nel 1992 e ottenendo il marchio Bio Hombre. Questa scelta, come spiega Matteo Panini, amministratore delegato dell'azienda e figlio di Umberto, nasce dalla volontà di distinguersi dalle grandi cooperative casearie e di apportare un contributo innovativo al settore.

La Produzione del Parmigiano Reggiano Biologico: Un'Eccellenza Sostenibile

La produzione del Parmigiano Reggiano è regolamentata da un rigido disciplinare stabilito dal Consorzio dei produttori. Tuttavia, l'azienda agricola Panini, nella sua produzione biologica, si distingue per alcune peculiarità che ne esaltano la qualità e la sostenibilità.

Le principali differenze tra la filiera del Reggiano biologico e quella convenzionale risiedono nella produzione dei mangimi e nelle condizioni di allevamento delle bovine. Uno dei principali ostacoli per la zootecnia biologica è il reperimento di soia non geneticamente modificata. Il disciplinare del Parmigiano Reggiano prevede che il 35% del mangime sia di produzione aziendale e che il 75% provenga dal Comprensorio del Reggiano. L'azienda agricola Panini, già prima della conversione al biologico, aveva scelto di puntare al 100% di produzione aziendale, perseguendo l'autosufficienza attraverso l'acquisto di terreni.

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Attualmente, l'azienda dispone di 310 ettari, di cui 200 costituiscono un corpo unico al centro del quale si trovano gli edifici aziendali. Su questi terreni vengono coltivati, secondo i principi dell'agricoltura biologica, fieno, orzo e tutti gli altri ingredienti necessari per la produzione dei mangimi.

Un altro aspetto fondamentale riguarda le condizioni di allevamento delle bovine. A differenza della produzione convenzionale, il latte utilizzato per il Parmigiano Reggiano biologico proviene da mucche che, almeno in determinati periodi dell'anno (circa 60-80 giorni), pascolano liberamente. In media, su 500 mucche, 250 sono in lattazione e vengono munte.

La qualità del formaggio dipende in gran parte dall'alimentazione delle mucche. Il disciplinare del Reggiano stabilisce cosa possono mangiare e cosa no. L'azienda agricola Panini studia attentamente la razione alimentare per garantire un Parmigiano Reggiano dalle qualità desiderate. Un pascolo incontrollato non permetterebbe di raggiungere questi obiettivi, poiché le mucche sceglierebbero autonomamente cosa mangiare.

Grazie alle tecnologie moderne, l'azienda è in grado di stagionare le forme di Parmigiano Reggiano per due anni e oltre, un risultato difficile da raggiungere in passato. Uno dei fattori chiave per ottenere questa lunga stagionatura è fornire agli animali la migliore alimentazione possibile, controllandone costantemente la produzione.

L'azienda agricola Panini, grazie al suo ciclo produttivo completamente interno, dalla produzione del foraggio alla stagionatura delle forme, ha ottenuto il riconoscimento dello standard "Biologico di fattoria", certificato da Icea. Questa filiera chiusa apporta ulteriori benefici alla qualità del prodotto. Ad esempio, il latte appena munto viene immediatamente portato al caseificio per iniziare il processo di caseificazione, a partire dall'affioramento naturale.

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La posizione dell'azienda, un tempo immersa nella campagna, è stata progressivamente circondata dall'espansione urbana. Per questo motivo, una delle principali sfide per Matteo Panini è proteggere l'azienda dagli inquinanti esterni, destinando il 10% del terreno alla creazione di barriere naturali con alberi e siepi.

La produzione di Parmigiano Reggiano Biohombre si distingue per la qualità del bestiame, frutto di piani genetici volti a migliorare le caratteristiche lattifere e morfologiche degli animali. Oltre alle frisone italiane, che costituiscono il 70% dell'allevamento, sono state introdotte anche le Pezzate Rosse.

Grande attenzione è riservata alla cura e al benessere degli animali. I vitellini vengono allevati in micro stalle (massimo 6-7 capi ciascuna) per 45-60 giorni, per poi passare all'aperto in stabulazione libera. L'area pascolo estiva di 30 ettari è suddivisa in tre zone: per i vitellini, le manzette e le vacche in asciutta. Le vacche in produzione dispongono di cuccette singole e di sistemi di termoregolazione dell'aria. Vengono utilizzati esclusivamente prodotti veterinari omeopatici.

La razione giornaliera delle bovine è composta da un "piatto unico" a base di colture biologiche di produzione propria, tra cui erba medica, sorgo, avena e orzo. Solo il mais viene acquistato all'esterno. Sia la lavorazione che la stagionatura, che dura circa 20-22 mesi, seguono rigorosamente il disciplinare del Consorzio.

Il successo del Parmigiano Reggiano Biohombre è legato alla capacità di valorizzare il prodotto, puntando sull'estero e accorciando le distanze tra il cliente e la realtà produttiva. La lavorazione "on line" permette di mostrare l'autenticità del processo produttivo, vendendo il valore di una storia. La posizione strategica dell'azienda, vicino alla città, favorisce la vendita diretta, che copre la metà della quota destinata al mercato interno (il 30% del totale). Quasi due terzi del fatturato complessivo sono realizzati all'estero, con clienti provenienti da Hong Kong che acquistano esclusivamente dall'azienda.

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La Collezione Panini: Un Omaggio alla Passione per i Motori

L'azienda agricola Panini non è solo sinonimo di Parmigiano Reggiano biologico di alta qualità, ma anche di passione per i motori. Umberto Panini, infatti, era un grande appassionato di automobili e motociclette. Nel 1996, acquistò una collezione di 19 auto d'epoca Maserati, salvandola da un'asta in Inghilterra.

Questa collezione, inizialmente ospitata all'interno dell'azienda agricola Hombre, è stata poi trasferita in una nuova sede a Marzaglia, presso un ex hangar dell'aeroporto di proprietà della famiglia Panini. La nuova sede, caratterizzata dal blu Maserati, è dedicata esclusivamente al Tridente e ospita 22 vetture, che coprono un arco temporale che va dal 1934 al 2020.

Tra i modelli esposti spiccano la 6C/34, la 420 M/58 Eldorado, la 250F e diverse vetture che hanno fatto la storia del marchio, come la Ghibli, la Khamsin e la Bora. La collezione comprende anche una Ligier spinta da un motore Maserati.

Oltre alle automobili, la collezione Panini comprende anche un'esposizione di motori e tre motociclette prodotte negli anni '60 dalla divisione Maserati che si occupava delle candele e delle batterie.

La Collezione Panini rappresenta un omaggio alla passione per i motori e un importante tassello del patrimonio culturale modenese.

La Cessione dell'Azienda Agricola e il Futuro della Collezione

Recentemente, la famiglia Panini ha ceduto l'azienda agricola Hombre alla famiglia Raguzzoni, originaria di Formigine. La decisione è stata presa con l'obiettivo di garantire la continuità della produzione e la valorizzazione di un prodotto unico e fortemente identificativo del territorio.

La famiglia Raguzzoni ha acquisito l'azienda agricola e i 210 ettari che la compongono, mentre la famiglia Panini ha mantenuto la proprietà della collezione di automobili, continuando a gestirla.

Nonostante il cambio di proprietà, la produzione di Parmigiano Reggiano biologico continuerà a seguire gli stessi standard di qualità che hanno contraddistinto l'azienda agricola Panini nel corso degli anni.

iXOOST: Quando i Motori si Trasformano in Musica

La creatività e l'intraprendenza della famiglia Panini si sono concretizzate anche nella creazione di iXOOST, una start-up nata nel 2012 che trasforma i tubi di scarico e le marmitte delle supercar da competizione in impianti acustici originali.

iXOOST crea pezzi unici e di design, disegnati su misura, che sono al tempo stesso impianti hi-fi ad alta fedeltà e dock station per riprodurre musica con il proprio smartphone.

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