La valeriana selvatica, in particolare la Valeriana officinalis, è una pianta erbacea perenne con una lunga storia di utilizzo per le sue proprietà officinali. Appartenente alla famiglia delle Valerianacee, questa pianta è apprezzata per i suoi effetti sedativi e calmanti. Non va confusa con la valeriana insalata (Valerianella locusta), che invece è utilizzata in ambito alimentare.
Descrizione Botanica
La Valeriana officinalis è una pianta erbacea e perenne, caratterizzata da un fusto eretto che può superare il metro di altezza in condizioni ottimali. Le foglie sono di un bel colore verde intenso. Le foglie basali, disposte a rosetta, sono picciolate, mentre quelle lungo il fusto sono più rade e sessili. Le singole foglioline sono di forma ovale-oblunga, con margine intero o dentellato. La fioritura avviene dalla primavera all'estate, con fiori riuniti in corimbi posti all'estremità dei fusti. I fiori, di colore rosaceo, hanno una corolla tubulare divisa in cinque lobi. Il frutto è un achenio ovoidale con un pappo piumoso. L'apparato radicale è costituito da un rizoma ovoidale di colore giallo-bruno, dal quale si dipartono numerose radici secondarie.
Habitat e Coltivazione
L’ambiente ideale per la Valeriana officinalis sono le zone ricche di umidità, come i margini dei boschi e i prati ombreggiati, fino a 1400 metri di altitudine. Tuttavia, si può coltivare con successo anche negli orti domestici, poiché non presenta particolari esigenze. Il clima ottimale è quello temperato, ma la pianta resiste anche a temperature fino a -15°C. La Valeriana officinalis è adatta a vivere in giardini naturali e in maniera selvatica.
Coltivazione in Giardino
La valeriana cresce spontanea, ma può essere anche coltivata in giardino. È una pianta perenne, anche se i fusti in inverno disseccano. Per questo motivo, le andrebbe riservato un angolo del giardino in cui non entri in competizione con altre piante. La si può riprodurre facilmente da seme, con la semente che si reperisce nei negozi specializzati. Il terreno ideale per la coltivazione dovrebbe essere sciolto, fresco e profondo, in modo da permettere alla radice di espandersi. L’esposizione migliore è quella ombreggiata. La semina della valeriana si effettua a fine inverno, interrando i semi a 1-2 cm di profondità. La semina diretta può essere effettuare a spaglio, con successivo diradamento, o, in alternativa, a file regolari.
Cure Colturali
Le piante di valeriana in giardino non hanno particolari necessità. Con periodiche sarchiature si manterranno i giovani getti liberi dalle erbe infestanti nel postemergenza dopo la semina. Se non vi sono sufficienti precipitazioni naturali, occorre inoltre provvedere alle irrigazioni della pianta bagnando regolarmente il terreno quando è secco in superficie. La valeriana officinalis è una specie rustica e, una volta attecchita, non ha bisogno di altro e non soffre, ad esempio, di attacchi da parte di insetti parassiti.
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Partendo direttamente con la coltivazione dalla piantina e non dai semi, di norma in primavera, si eviterà il delicato momento della germinazione. Si consiglia di utilizzare un vaso con uno strato di argilla espansa sul fondo per prevenire ristagni d'acqua. Le innaffiature devono essere gestite con attenzione, intervenendo solo quando il terreno è asciutto.
Raccolta e Conservazione
Il rizoma con le radici secondarie è la parte utilizzata in fitoterapia. La radice va raccolta in autunno o primavera, estirpando piante di almeno 2-3 anni di età. Va poi ripulita dalla terra, tagliata in pezzettini e fatta essiccare al sole o vicino a una stufa con calore moderato (max 40°C). Infine, va conservata al riparo dalla luce, in vasi di vetro. La radice di valeriana emana un odore sgradevole e penetrante, caratteristica del tutto normale.
Proprietà e Principi Attivi
La valeriana deve le sue proprietà alla presenza di acidi valerenici, alcuni alcaloidi e olio essenziale. La radice è ricca di principi attivi, tra cui:
- Olio essenziale (acido valerianico, valerianato di bornile, aldeide valerianica, pinene, borneolo)
- Alcaloide catenina
- Resine
- Tannini
Questi principi attivi conferiscono alla valeriana proprietà sedative del sistema nervoso, antispasmodiche, antinevralgiche e leggermente ipnotiche.
Usi e Benefici
La Valeriana officinalis è un rimedio naturale largamente utilizzato per favorire il sonno e dormire. Viene utilizzata anche per trattare i disturbi provocati da ansia, nervosismo e di tipo spasmolitico: uno dei migliori sedativi naturali contro gli squilibri nervosi. In erboristeria molto spesso si può trovare la valeriana in gocce proprio per questo tipo di esigenze.
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Indicazioni Terapeutiche
Grazie alle sue proprietà sedative, la valeriana è utile in caso di:
- Disturbi nervosi
- Insonnia
- Stati d’ansia
- Convulsioni
- Eccitazione nervosa
- Palpitazioni cardiache
- Turbe della menopausa
- Dolori spastici addominali
- Nevralgie
- Emicranie
- Dolori intestinali di lieve entità
La polvere ricavata da radice secca si assume per uso interno al dosaggio di 1-4 g al giorno, mentre il succo dal rizoma fresco si prende a 2-5 g al giorno.
Uso Esterno
La valeriana può essere utilizzata esternamente per alleviare gli effetti di contusioni e distorsioni, dolori muscolari e nevralgie. Si può preparare un decotto con 10 g di radice secca in 100 ml d’acqua, da applicare in compresse sulle parti interessate. La tintura madre è un altro preparato valido, reperibile in farmacia o erboristeria. La pianta intera può essere immersa nell’acqua del bagno per un effetto lenitivo e calmante.
Valeriana Rossa (Centranthus ruber)
La valeriana rossa (Centranthus ruber) è un'altra pianta appartenente alla famiglia delle Valerianacee, spesso confusa con la Valeriana officinalis. Si distingue per i suoi fiori di colore lilla intenso e per la sua predilezione per ambienti impervi come muri a secco e terreni rocciosi.
Caratteristiche Botaniche
La valeriana rossa è una pianta cespugliosa perenne, con fusti che possono raggiungere i 2 metri di lunghezza. Le foglie sono di colore verde-azzurrino, di forma ovale-lanceolata. I fiori, riuniti in corimbi, sono di colore lilla intenso. La fioritura è prolungata, da aprile a novembre.
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Coltivazione
La valeriana rossa non viene coltivata in giardino molto spesso, poiché considerata troppo invasiva. Può essere un’ottima soluzione per ricoprire zone difficili, dove le altre piante hanno difficoltà ad attecchire, come scarpate, terreni sassosi e rocciosi, muri a secco. La pianta ha un elevato pregio ornamentale e, inoltre, non richiede cure, in quanto rustica e resistente agli attacchi dei parassiti.
Per riprodurla si può procedere con la disseminazione, raccogliendo i semi a fine fioritura e mettendoli subito nel terreno. Un’altra tecnica di semina interessante è simile a quella che abbiamo visto per la pianta di capperi, cioè fare una pallottola di argilla e sabbia, riempirla di semi e posizionarla nelle fessure del muro. Il seme ha un ottimo grado di germinabilità e si mette a dimora in autunno. Altra tecnica di riproduzione della valeriana rossa è la suddivisione dei cespi, che si può fare all’inizio della primavera. Oppure (sempre in primavera) si può tentare la talea semilegnosa, un po’ come abbiamo visto per il rosmarino. Per l’attecchimento e la crescita, il terreno deve essere di natura calcarea, quindi meglio un terreno povero, che uno fertile. La pianta non ha bisogno d’irrigazione.
Proprietà e Usi
Le radici della valeriana rossa possiedono proprietà sedative, antispasmodiche e antinevralgiche, simili a quelle della Valeriana officinalis. Le foglie sono commestibili e possono essere usate in insalate miste, anche se hanno un gusto amarognolo. In antichità, i semi venivano usati per ricavare unguenti usati nell’imbalsamazione.
Valeriana Insalata (Valerianella locusta)
L'insalata valeriana, nota anche come valerianella o songino, è una pianta erbacea annuale utilizzata in cucina per le sue foglie tenere e saporite.
Caratteristiche Botaniche
La valerianella si presenta come un cespuglietto privo di stelo, con foglie a forma di spatola, di colore verde brillante. Nei mesi tardo-primaverili produce uno stelo fiorale diramato in vari mazzetti di piccoli fiori color bianco-azzurro. Ne esistono due varietà: una con semi grossi e foglie allungate ("d’Olanda a Seme Grosso") e una con semi più piccoli ("Verde Cuore Pieno").
Coltivazione
L'insalata valeriana può essere facilmente coltivata, poiché non necessita accorgimenti particolari. Resiste brillantemente sia in pianura che in montagna e predilige terreni soleggiati, ben drenanti e azotati. La coltivazione può essere fatta per semina diretta (a spaglio) in file distanti 15-24cm. A temperatura di 15-20°C i semi germinano in circa 7 giorni; la semina può essere svolta nel periodo compreso tra la primavera e l'autunno, considerando un ciclo vitale produttivo di circa 2-3 mesi. È fondamentale il diserbo. L'innaffiatura è da praticare con suolo ben asciutto e mai nelle ore più calde.
Usi in Cucina
L'impiego culinario dell'insalata valeriana è sovrapponibile a quello degli altri ortaggi a foglia. Si consuma cruda in insalate miste o come contorno.
Proprietà Nutrizionali
La valerianella ha un apporto energetico molto ridotto e la sua funzione nutrizionale è di aumentare principalmente gli apporti di fibra, sali minerali e vitamine nella dieta. I sali minerali più rilevanti sono ferro e potassio, mentre per quel che riguarda le vitamine spiccano le concentrazioni di carotenoidi (pro-vitamina A), acido ascorbico (vitamina C) e tocoferoli (vitamina E).
Controindicazioni
Non ci sono delle vere e proprie controindicazioni, ma questo ortaggio è sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento, oltre che in combinazione con barbiturici e altri farmaci con effetto depressivo sul sistema nervoso centrale. La valeriana si può tranquillamente consumare cotta, magari nella passata di verdura o nel minestrone.