Coltivazione del Pomodoro per Salsa: Dalla Semina alla Raccolta

Il pomodoro, ingrediente principe di numerose salse, è una coltura adattabile a diverse condizioni climatiche e tipologie di terreno. Per ottenere un raccolto abbondante e di qualità, è fondamentale seguire alcune pratiche agronomiche, dalla preparazione del terreno alla gestione dell'irrigazione e alla protezione dalle malattie. Questo articolo guida il coltivatore attraverso le varie fasi della coltivazione del pomodoro destinato alla produzione di salsa, fornendo consigli utili per ottimizzare la resa e la qualità del prodotto finale.

Preparazione del Terreno e Concimazione

Il pomodoro predilige terreni fertili, ben drenati e ricchi di sostanza organica. La lavorazione del terreno è un passaggio cruciale: si consiglia una vangatura profonda (30-40 cm) per favorire lo sviluppo radicale.

Terreno: Il pomodoro si adatta a diversi tipi di suolo, ma i migliori risultati si ottengono in quelli di medio impasto, ben drenati, neutri e ricchi di sostanza organica.

Concimazione di base: Almeno 20 giorni prima del trapianto, è necessario apportare concime organico (letame fermentato maturo, compost) e/o concimi minerali a lenta cessione con azoto, fosforo e potassio in rapporto equilibrato, incorporandoli nel terreno. Due o tre settimane prima del trapianto, è consigliabile distribuire un'abbondante quantità di sostanza organica (letame maturo o stallatico) e un fertilizzante NPK.

Esigenze Climatiche e Periodo di Coltivazione

Il pomodoro è una pianta che si adatta a climi variabili, prediligendo quelli temperato-caldi. La coltivazione in pieno campo avviene nel periodo primaverile-estivo. Temperature inferiori ai 5°C possono compromettere la crescita. Le temperature ideali per la crescita si situano tra i 20 e i 24°C. L'allegagione dei frutti è ottimale tra i 18 e i 27°C, mentre diventa difficoltosa sotto i 10°C e sopra i 35°C, specialmente per le varietà antiche e a bacche grosse. Temperature inferiori ai 13°C durante la fioritura possono causare deformazioni e cicatrici sui frutti.

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Trapianto e Distanze

Il trapianto delle piantine di pomodoro va effettuato nelle ore più fresche della giornata, preferibilmente al mattino presto o nel tardo pomeriggio. Prima del trapianto, è importante umettare bene la zolletta e irrigare leggermente il terreno per favorire l'attecchimento. Interrare solo la zolletta. La messa a dimora può avvenire da marzo (con l'ausilio di nylon protettivo) fino ad agosto.

Distanze: Sulla fila, lasciare 60-80 cm tra una pianta e l'altra; tra le file, lasciare 100 cm per facilitare il transito. Il sesto consigliato è di 40-50 cm sulle file e 100 cm tra le file.

Cure Colturali

È fondamentale eliminare costantemente le erbe spontanee in prossimità delle piante coltivate, in quanto possono essere fonte di malattie. Per prevenire la comparsa delle infestanti, è efficace utilizzare la pacciamatura con film plastico bianco sopra e nero sotto, oppure con strati di paglia.

Varietà a crescita determinata: Le varietà a crescita determinata formano cespugli alti 35-40 cm, ramificati con portamento eretto o strisciante. In questo caso, non sono necessari tutori di alcun tipo a sostegno della vegetazione, né operazioni di scacchiatura o sfemminellatura, che andrebbero a scapito della produzione.

Irrigazione: Un Fattore Chiave

L'irrigazione gioca un ruolo fondamentale nella coltivazione del pomodoro. Si consiglia l'utilizzo di un impianto a goccia con manichetta forata, gestito da un'elettrovalvola temporizzata, per una migliore gestione e un risparmio idrico. Questo sistema permette di annaffiare a intervalli regolari, evitando di bagnare la vegetazione e riducendo così i problemi fitosanitari. È importante evitare squilibri idrici e innaffiare nelle ore più fresche, preferibilmente al mattino.

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Il pomodoro è in grado di sopravvivere con apporti idrici limitati, ma la carenza cronica d'acqua porta a piante stentate e a una produzione inferiore. In primavera, si irriga di norma 2-3 volte a settimana, variando frequenza e quantità in base alle caratteristiche del suolo, alla fase di sviluppo delle piante e all'andamento climatico. Tra un intervento e l'altro, è bene lasciar asciugare lo strato superficiale di terreno intorno alle piante per evitare ristagni. Nelle prime fasi dopo l'attecchimento, se il clima è fresco e non piove, possono essere sufficienti 1-2 interventi settimanali. I quantitativi devono permettere all'acqua di penetrare in profondità, garantendo un'autonomia di alcuni giorni. Si bagnerà nuovamente quando il terreno sarà asciutto in superficie e le piante mostreranno un leggero stress, assumendo una colorazione opaca.

Dall'inizio della fioritura, le quantità aumenteranno, raggiungendo il picco quando più palchi saranno in fase di ingrossamento e le temperature elevate. In estate, è richiesta molta più acqua e interventi più frequenti, fino a 2-4 per settimana (fino a 4-6 litri al giorno con piante cariche di frutti, nei periodi più caldi e asciutti). In questa fase, le piante non devono andare in carenza idrica per produrre al meglio e ridurre i rischi di marciume apicale. Quando le bacche sono nelle fasi finali di maturazione, si ridurranno un po' i volumi di annaffiatura, ma senza stressare le piante.

Le varietà allungate e quelle più sensibili al marciume apicale richiedono irrigazioni più frequenti rispetto alle altre, in prossimità della maturazione, quando sono presenti anche bacche in fase di ingrossamento. Apporti idrici troppo scarsi possono determinare la produzione di bacche di calibro modesto, la caduta dei fiori e il marciume apicale dei frutti. Irrigare pomodori in fase di maturazione con quantitativi eccessivi di acqua, dopo periodi di siccità, può provocare spaccature dei frutti. Anche gli eccessi idrici possono causare problemi, come marciumi radicali, crescita eccessiva della vegetazione a discapito della produzione e maggiore sensibilità ai patogeni.

Concimazione di Copertura e di Soccorso

Ogni 7-10 giorni, è consigliabile nutrire la pianta con concimi minerali equilibrati contenenti azoto, fosforo, potassio, ferro, calcio, magnesio e microelementi, oppure con prodotti naturali stimolanti (sangue bovino, alghe, ecc.). Nella fase di ingrossamento e maturazione dei frutti, è preferibile un rapporto con un più alto titolo di potassio. Dopo la concimazione iniziale, si può intervenire ogni 3 settimane con fertilizzante minerale NPK (N:P:K 1:3:1 fino alla fioritura, N:P:K 1:1:3 da ingrossamento a maturazione), oppure alternando pollina, borlanda e agrogel.

La concimazione di soccorso è fondamentale qualora la crescita delle piante si arrestasse nelle prime fasi, a causa di stress ambientali o carenze.

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Consociazioni e Avvicendamenti

La coltivazione mista con sedano, prezzemolo, spinaci, cavoli, lattughe, cicorie, rape, porri, aglio e fagiolini è favorevole per il pomodoro. È importante evitare di coltivare il pomodoro sullo stesso terreno per almeno 3-4 anni, per prevenire la proliferazione dei parassiti. Da evitare la sua coltivazione dopo melanzana, peperone e patata.

Pacciamatura e Protezione con Nylon

La pacciamatura del terreno con nylon "fumè" o verde è utile soprattutto nei trapianti precoci e nelle zone collinari, mentre in quelli estivi è preferibile il nylon bianco o la paglia. La pacciamatura previene le infestazioni delle malerbe e mantiene più a lungo l'umidità del suolo. In caso di pacciamatura, è necessario ridurre gli apporti idrici nei periodi freschi. Nei terreni argillosi, è indispensabile associarvi la baulatura. L'utilizzo della pacciamatura con nylon rende più pratica l'irrigazione a goccia.

Nei trapianti precoci (da febbraio a fine marzo), la coltivazione sotto serra di nylon offre alcuni vantaggi, come l'anticipo della raccolta, la disponibilità del prodotto per un periodo più prolungato e un più agevole controllo della peronospora. Con l'aumento delle temperature diurne, è necessario arieggiare i tunnel durante il giorno e aprire i laterali in estate, per almeno 140 cm di altezza.

Sostegni e Potatura

Esistono diversi metodi per sostenere i pomodori a sviluppo indeterminato, capaci di crescere anche oltre 2 metri: dai sistemi tradizionali, con le classiche canne (o paletti, tondini di metallo, ecc.), a quelli più moderni, con corde di nylon. Quando la pianta supera i 30 cm di altezza, il fusto va fissato a un tutore (canna, paletto ecc.) di 180-220 cm, tramite un legaccio. Le canne vanno piantate nel terreno per almeno 20-30 cm e fissate tra loro in alto con fil di ferro o spago, per rendere più stabile la struttura.

Strutture di sostegno:

  • Struttura a piramide: Costituita da 4 canne incrociate e unite in alto, è semplice e stabile, perfetta se non ci si attende una produzione prolungata. Il limite maggiore è la difficoltà di arieggiamento della vegetazione, che può favorire attacchi fungini.
  • Struttura a canne verticali: Utilizzando canne di oltre 200 cm, è perfetta per sfruttare il potenziale produttivo delle piantine. Le canne andranno fissate, lungo la fila, con un tirante posto a 150-170 cm di altezza. Per dare stabilità, la cima di ogni canna sarà legata a quella della fila a fianco attraverso una canna più corta (di 80-100 cm). Quando le piante avranno raggiunto l'apice della canna, l'apice vegetativo potrà essere indirizzato lateralmente. Tra i vantaggi di questo sistema: l'arieggiamento della vegetazione, anche quando le piante sono già alte.
  • Struttura a capanna o cavalletto: Una sistemazione intermedia tra le due sopra descritte: più sicura di quella a "piramide", di più rapido allestimento rispetto alle canne verticali.
  • Appendere i pomodori a corde: Il sistema utilizzato dai professionisti. È anche un metodo economico, perché il filo di nylon costa poco e il supporto (sopra la coltivazione), a cui vanno fissati i fili, si può fabbricare facilmente anche con materiali a basso costo. Questa tecnica favorisce l'arieggiamento della vegetazione e quindi la sanità della pianta. Anche l'esposizione alla luce dei frutti è eccellente e rapida l'individuazione delle femminelle da eliminare. Non occorrendo effettuare continue legature, si velocizzano le operazioni: è sufficiente avvolgere settimanalmente il filo attorno al fusto della pianta, per mantenerla in ordine. L'avvolgimento del filo attorno al fusto va effettuato senza fretta.

Sostegni nei pomodori nani (determinati): Le varietà nane in realtà non richiedono supporti, ma volendo mantenere le bacche più sane, è possibile evitarne il contatto con il suolo, allevando le piante “a siepe” in file: sistemando dei paletti alti 100 cm, distanziati di 3 metri, le piante verranno legate, strette lateralmente con fili di corda, che le manterranno ordinate, impedendogli di adagiarsi sul terreno. Ogni 20 cm in altezza, si aggiungerà un nuovo spago.

Potatura delle femminelle: Mentre i pomodori nani non richiedono potature, in quelli “da palo”, bisogna togliere continuamente i germogli ascellari o “femminelle”, iniziando 2-3 settimane dopo il trapianto. Si tratta dei germogli che crescono nel punto di inserzione delle foglie sul fusto della pianta. Nelle varietà da impalare (indeterminate), vanno asportarti settimanalmente, lasciando sviluppare solo l'apice della pianta, che così prenderà più forza. Questa operazione favorisce una produzione più equilibrata e una migliore sanità di piante e bacche. L'operazione, detta di “castratura” (o scacchiatura) è molto semplice e si esegue strappando con le dita (o tagliando con le forbici) i germogli emessi dal fusto, alla lunghezza di 5-10 cm. Le femminelle torneranno a crescere, e andranno eliminate continuamente. Nei periodi di rapido accrescimento delle piante, si interverrà più volte alla settimana. Al momento del trapianto, è consigliabile lasciare crescere una o due femminelle, per un paio di settimane: la più forte fungerà da cima "di scorta", qualora si arrestasse l’accrescimento dell'apice principale della pianta.

Diradamento delle foglie: È bene sfoltire le foglie che coprono i grappoli in zone costantemente in ombra. Lasciare invece le foglie che riparano le bacche dal sole del pomeriggio, per evitare le scottature. Dopo la raccolta dei primi grappoli di pomodori, eliminare progressivamente le foglie basali della pianta, fino a 50 cm di altezza.

Cimatura delle piante: Nelle varietà da palo, quando la cima della pianta supera l’altezza dei tutori (170-200 cm), si può tagliare, se non si desidera proseguire con la raccolta (o se la pianta è visibilmente indebolita e “a fine corsa”). Ciò favorirà un maggior ingrossamento delle bacche presenti.

Diradamento dei frutti: Per i pomodori da palo a bacche di dimensioni medie e grandi, qualora fossero presenti troppi frutti per ogni grappolo (es. 7-10 in varietà tonde, cuor di bue e costoluti), ridurne il numero offre il vantaggio di ottenere calibro maggiore, più uniforme e maggiore qualità. Tra i frutti presenti verranno sacrificati i più piccoli e quelli deformi o con cicatrici, tagliandoli con le forbici e lasciando gli altri.

Ombreggiamento e Trattamenti

Le piante con frutti in maturazione gradiscono un leggero ombreggiamento nelle ore centrali della giornata, a partire dalla fine del mese di giugno. Una rete ombreggiante al 30-40% (o antigrandine) favorirà una maturazione più uniforme dei pomodori, senza scottature, riparando anche dai rischi della grandine.

Trattamenti: Per prevenire la Peronospora, nebulizzare prodotti a base di rame, ogni 15 giorni (Poltiglia bordolese, idrossido, ecc.). Con temperature inferiori agli 8°, sostituire il rame con la Propoli. Nei periodi piovosi, utilizzare chitosano e farina di roccia (oppure prodotti sistemici preventivi per la Peronospora).

Raccolta e Fisiopatologie

Il momento migliore per la raccolta dipende dalle varietà coltivate e dai gusti personali, poiché i frutti hanno caratteristiche diverse nei differenti stadi di maturazione. Le bacche, a inizio maturazione (quando sul fondo appaiono le prime tracce rosso-arancio), sono più sode e acidule e in pochi giorni raggiungono il sapore tipico della varietà matura. La polpa può ammorbidirsi molto rapidamente, come nelle varietà antiche, o restare soda, anche a lungo. Le varietà a bacche morbide e poco conservabili si raccolgono prima della completa maturità; nei periodi più caldi, conviene anticipare la raccolta appena i frutti iniziano a virare il colore al rosso, anticipando il decadimento della qualità.

Nelle varietà con frutti dal debole attacco al peduncolo, la raccolta si opera staccandoli delicatamente con le mani. Dal trapianto occorrono circa 60-80 giorni per iniziare la raccolta. Ogni pianta produce in un ciclo colturale da 2 a 5 kg di frutti.

Fisiopatologie: Le principali fisiopatologie del pomodoro sono il marciume apicale del frutto (dovuto a squilibri idrici e carenza di calcio), la spaccatura dei frutti (in seguito a irrigazioni abbondanti dopo un periodo secco) e l'asfissia radicale (per ristagni idrici).

Varietà "Siccagno"

Le varietà "siccagno" sono tolleranti allo stress idrico, ma in caso di siccità prolungata è consigliabile effettuare qualche intervento irriguo, così da sostenere le piante negli stadi più critici. Nelle prime settimane dopo il trapianto, effettuare bagnature diradate solo quando le piante si mostreranno sofferenti, per stimolare l’apparato radicale a esplorare il terreno in profondità. Nelle fasi di rapido accrescimento della vegetazione e ingrossamento dei frutti porre attenzione in particolare ai segni di stress idrico, irrigando in caso di necessità. Sospendere nelle settimane prima della raccolta.

Preparazione della Salsa

Dopo la raccolta, i pomodori destinati alla salsa possono essere preparati seguendo una semplice ricetta: tagliare a metà i pomodori ed eliminare i semi. Metterli in una pentola capiente e lasciarli appassire a fuoco basso coprendoli con un coperchio, finché si saranno afflosciati. Passarli con il passaverdura quindi unire delle foglie di basilico fresco.

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