La Casina di Cioccolato: Storia, Simbolismo e Significato Culturale

La "casina di cioccolato", resa celebre dalla fiaba di Hansel e Gretel, è molto più di un semplice elemento narrativo. Affonda le radici in un sapere popolare che esprime la tradizione di un popolo, proiettando elementi dell'inconscio personale e gli archetipi dell'inconscio collettivo.

Le Fiabe come Specchio della Psiche

Carl Gustav Jung sosteneva che le fiabe permettono di studiare l’anatomia comparata della psiche, in quanto espressione pura dei processi psichici dell’inconscio collettivo e rappresentazione degli archetipi in forma semplice e concisa. La storia narrata in una fiaba è quindi la storia della psiche che, attraverso una serie di eventi, a volte pieni di rischi e pericoli, raggiunge una meta, un traguardo, un obiettivo.

Hansel e Gretel: Un Viaggio di Individuazione

La fiaba di Hansel e Gretel, con la sua casina di marzapane e la strega, è un potente esempio di come le narrazioni popolari possano riflettere le dinamiche interne dell'individuo e della società.

I Protagonisti e la Loro Indifferenziazione

I protagonisti, Hansel e Gretel, sono bambini relativamente indifferenziati, sia dal punto di vista sessuale che psichico. Sono più vicini all’essere originario ermafrodita e perciò adatti a diventare simbolo del Sé, futura totalità interiore. Hansel e Gretel, inoltre, potrebbero non rappresentare solo un’età, una fase della vita, ma essere espressione degli elementi femminili e maschili, Animus e Anima, rappresentando i modelli della relazione umana, che scissi e immobilizzati nelle loro rispettive identità iniziali si apprestano a un viaggio che avrà come meta l’incontro e l’unione degli aspetti maschili-femminili.

La Struttura Quaternaria e il Sé

Oltre ai due protagonisti, la storia si apre con altri due personaggi: i genitori. All’inizio è presente, dunque, una struttura quaternaria, un centro autoregolatore, una totalità unificante. Come all’inizio della vita è presente un Sé, centro psichico regolatore dell’intera personalità, in cui non vi è differenziazione, all’inizio della fiaba i quattro elementi appaiono rinchiusi in unico nucleo.

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La Fame e l'Abbandono

La favola è percorsa dal grande tema della fame. In particolare Hansel e Gretel vivono la paura della fame, come timore di morte: la madre, che era stata nutrimento, li abbandona nel bosco. Una mamma è per un periodo nutrimento personificato per i bambini, provvede in tutto e per tutto a loro, dà il proprio latte. Ma ad un certo punto si rende necessaria una separazione, non è più tempo di allattare e di essere fonte di ogni gratificazione, perciò sarà necessario che i bambini imparino sempre più a provvedere a sé stessi. Nella fiaba ciò è simboleggiato dai genitori che allontanano i figli da sé portandoli nel bosco a sperimentare il senso dell’abbandono rispetto al cibo-amore. I bambini inoltre sono soli nella notte, ovvero in una dimensione sconosciuta, ignota, densa di paure nella quale entrare in una foresta, passarci la notte, è come imbattersi nella caverna che ognuno porta in sè, affrontare e riconoscere la propria ombra.

La Casina di Marzapane: Un Nido Illusorio

Persi nel bosco, Hansel e Gretel, trovano la casetta di marzapane con il tetto di cioccolato dove tutto si configura come il nido, la totalità dell’amore mediata dai simboli rappresentati dai dolci. Qui i bambini sono trascinati da un’avidità incontrollata, regrediscono a un momento della vita basato sulle soddisfazioni primitive, mangiano la casa che potrebbe dare loro rifugio ma che in realtà cela l’inganno: la strega che attira i due bambini e li mette all’ingrasso per poi mangiarli. Questo atteggiamento ricorda quelle madri che ingrassano i figli sostituendo con il cibo l’amore vero e reale del quale queste creature avrebbero bisogno ma che esse non riescono a dare.

La Crescita Attraverso la Separazione

Quando Hansel e Gretel cadono vittime dell’incontrollata oralità rischiano di essere distrutti. Come possono salvarsi? Uscendo dalla regressione infantile, separandosi dal mondo materno e progettando con intelligenza l’azione da intraprendere. Mostrandosi, cioè, più maturi. In parole più semplici: crescendo. Ed è proprio qui che la situazione si ribalta: i bambini gettano la strega nel forno. Quest’ultimo simbolicamente, in quanto luogo di trasformazione del cibo, rappresenta la dimensione corporea dello stomaco e dell’istinto della fame in cui cibo, sensazioni ed emozioni sono indissolubili e indistinte per i fanciulli. Con questo gesto essi si emancipano mettendo in atto quella separazione che gli permetterà l’individuazione.

Il Cioccolato nella Cultura e nella Gastronomia

Il cioccolato, elemento centrale nella rappresentazione della casina di Hansel e Gretel, riveste un ruolo significativo anche nella cultura e nella gastronomia.

CioccolaTò: Un Evento che Celebra il Legame di Torino con il Cioccolato

CioccolaTò è l'evento che celebra il legame della città di Torino con il cioccolato, i produttori, le aziende e le storie che abitano le strade, i palazzi e le piazze della città. La kermesse coinvolge prestigiose sedi museali e palazzi storici, ospitando eventi, workshop, incontri e dibattiti guidati da nomi importanti del panorama culturale e dolciario italiano.

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Abbinamenti Gastronomici: Cioccolato e Altro

Il cioccolato si presta a molteplici abbinamenti gastronomici. Rum e cioccolato è un classico, così come la birra, che con le sue sfumature si abbina a prodotti come carciofi, asparagi, preparazioni acide, caffè e cioccolato.

La Casina di Cioccolato nel Turismo

La casina di cioccolato non è solo un simbolo nelle fiabe e un elemento gastronomico, ma può anche diventare un'attrazione turistica.

La "Casina di Cioccolata" di Sovicille

A Sovicille, vicino Siena, esiste una "Casina di cioccolata", un bilocale con giardino dall’atmosfera fiabesca, che funge da base per esplorare le bellezze della zona.

Il Natale e i Sapori del Territorio

Il periodo natalizio è ricco di simboli e tradizioni, tra cui il presepe. In questo contesto, i sapori del territorio assumono un ruolo importante.

I Sapori del Territorio Trentino

La cultura enogastronomica del territorio trentino offre specialità come marroni, Vino Santo, Reboro, noci, formaggi di capra e di mucca, salumi e pane. All'interno dell'antica Osteria del Castello è possibile degustare infusi caldi, caffè e cioccolata calda, brulè di vino e di mela, accompagnati dai tipici dolci del Natale.

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Il Vino e la Real Casina di Caccia di Ficuzza

La Real Casina di Caccia di Ficuzza è legata alla storia del vino Salealto, prodotto con uve Insolia e Zibibbo.

Salealto: Il Vino del Re

Salealto è un vino bianco siciliano che racconta la storia di Re Ferdinando IV della Real Casina di Caccia di Ficuzza. Nel 1800, il sovrano conservava qui il proprio vino, prodotto con le uve dei vigneti situati nei dintorni della tenuta. Davide e Antonio, i fratelli che gestiscono la cantina Cusumano, hanno immaginato come poteva essere il vino bevuto ai tempi dal Re, creando così Salealto, un "vin de terroir", ottenuto da un blend di uve Insolia e Zibibbo vinificati separatamente e affinati insieme. Il vino presenta un giallo paglierino luminoso e intenso, un profumo intenso e ampio con richiami aromatici di salvia e macchia mediterranea, e un palato fresco e piacevolmente salato.

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