La pizza, simbolo indiscusso della gastronomia italiana, vanta riconoscimenti di prestigio come il titolo di Specialità Tradizionale Garantita (STG) conferito dall’Unione Europea nel 2010 e l'iscrizione dell'arte dei pizzaioli napoletani nel Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità UNESCO nel 2017. Un alimento che ha saputo conquistare il mondo, mantenendo vive le sue radici e, al contempo, evolvendosi in nuove forme e sapori.
Caselle Torinese: Un Palcoscenico per la Pizza Italiana
Tra il 4 e il 6 aprile 2025, Caselle Torinese si trasformerà in un epicentro del gusto per gli amanti della pizza, ospitando una grande rassegna dedicata a questa eccellenza italiana. L'evento si preannuncia come uno dei principali circuiti all'aperto dedicati alla pizza, offrendo un'ampia varietà di proposte, dalle pizze tradizionali napoletane alle creazioni gourmet, senza dimenticare le specialità fritte, tutte preparate con ingredienti selezionati con cura.
Ad animare questa celebrazione gastronomica saranno presenti alcuni tra i più rinomati pizzaioli italiani, tra cui Domenico Cinotti, Salvatore Greco e Antonio Romeo, campione d’Italia nel 2016. Spazio anche ai giovani talenti, come Vincenzo Romeo e Massimo Renzi, pronti a stupire il pubblico con la loro abilità e creatività.
L'iniziativa è pensata per coinvolgere un pubblico di tutte le età, con aree dedicate ai bambini, complete di laboratori creativi e gonfiabili ad ingresso gratuito, per garantire il divertimento dei più piccoli mentre gli adulti si godono le delizie della pizza.
Il programma delle tre giornate prevede anche intrattenimento musicale, con esibizioni live, dj set e la partecipazione di artisti come Gino Guarnieri e Giulio Prosperi. L'evento avrà inizio venerdì 4 aprile dalle 18:00 alle 24:00, proseguendo poi sabato 5 e domenica 6 aprile dalle 12:00 fino a tarda sera.
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La tappa di Caselle è solo l'inizio di un tour che toccherà diverse città italiane fino al mese di ottobre, diffondendo il profumo inconfondibile del pomodoro fresco e della pasta ben lievitata.
La Rivoluzione della Pizza e l'Ascesa dei Pizzaioli
Negli ultimi vent'anni, una vera e propria rivoluzione ha investito il mondo della pizza, grazie all'impegno di maestri pizzaioli come Enzo Coccia a Napoli e un gruppo di pionieri veneti. Questa trasformazione ha portato a un innalzamento della qualità generale delle pizze, ma anche a un cambiamento nella percezione e nello status sociale dei pizzaioli.
Tuttavia, in un contesto così competitivo, emergere nel panorama locale è diventato sempre più difficile. Le posizioni di vertice sembrano già consolidate, rendendo la sfida ancora più ardua per i nuovi talenti.
Cosimo Chiodi: Un Giovane Talento nella Terra della Pizza
La provincia di Caserta, situata nel cuore del fenomeno pizza, è rinomata per la sua alta concentrazione di pizzerie di qualità. In questo contesto, il giovane Cosimo Chiodi è riuscito a distinguersi, ritagliandosi uno spazio di rilievo nell'agone delle pizzerie casertane (e non solo).
La sua "ricetta" si basa su una filosofia consolidata: puntare sulla qualità e su numeri contenuti, prestando grande attenzione al servizio, ai dettagli e all'ambiente, che ricorda più un ristorante che una pizzeria tradizionale.
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Chiodi seleziona con cura i migliori prodotti del territorio e monitora attentamente l'intera filiera, dalla scelta delle farine all'impasto, dalla lievitazione alla maturazione, fino alla cottura nel forno a legna a vista, un elemento fondamentale per esaltare il sapore unico della pizza.
Unica concessione alle tendenze del momento è un accenno al cornicione a canotto, non esagerato ma appena accennato. Per il resto, le pizze di Cosimo Chiodi meritano il viaggio fino a Pietramelara, grazie a combinazioni di sapori e ingredienti territoriali ben studiati e mai casuali, frutto di un attento lavoro di costruzione del gusto.
La Focaccia di Mare e i Bun al Piatto: Un'Esperienza Sensoriale
Tra le creazioni di Cosimo Chiodi, la Focaccia di mare, con l'aggiunta di ricotta di bufala, carpaccio di polpo fatto in casa, pomodorini confit gialli e rossi, prezzemolo e scorze di arancia, pur essendo golosa e ben eseguita, presenta un bilancio sensoriale complessivo in cui i sentori del mollusco tendono a prevalere, entrando in contrasto con l'acidità dei pomodorini e il citrico delle scorze di agrumi.
Assolutamente riusciti e deliziosi sono invece i Bun al piatto tipico, realizzati senza zuccheri e grassi, ma solo con sale, farina, acqua e lievito. Dimenticate le solite proposte da pub, ricche di grassi, e lasciatevi conquistare da queste varianti del classico panino, realizzate con materie prime di alta qualità.
Il Bun "a Canistro", semplicemente perfetto al palato, si sposa alla perfezione con i sapori classici della tradizione: melanzane a funghetto e crema cacio e pepe della casa. Si tratta di una versione personalissima del più noto sù, che pur strizzando l'occhio alla tradizione e alla moda, conserva una sua identità e una decisa golosità, esaltata dai sentori bufalini della materia prima.
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La Pietra Azzurra: Un Riconoscimento all'Eccellenza Territoriale
Durante la presentazione nazionale della 35esima edizione della guida Osterie d’Italia di Slow Food, tenutasi a Torino, le pizzerie La Pietra Azzurra di Caselle in Pittari e Sala Consilina hanno ricevuto un prestigioso riconoscimento: la Chiocciola di Slow Food.
Questo premio, assegnato alle insegne che incarnano i valori di autenticità, qualità territoriale e sostenibilità, celebra la ristorazione che propone un'esperienza gastronomica di eccellenza e in sintonia con la filosofia di Slow Food.
Per il secondo anno consecutivo, La Pietra Azzurra conferma la sua presenza tra le migliori pizzerie italiane, mantenendo alto il nome della provincia di Salerno e distinguendosi come le uniche due realtà premiate nel Cilento e nel Vallo di Diano.
La guida, aperta anche alle pizzerie solo l’anno scorso, evidenzia il contributo unico di queste due sedi per la qualità dell’impasto, l’attenzione maniacale alla scelta delle materie prime e la perfetta sintonia tra cucina e territorio.
Le Donne e la Pizza: Un'Ascesa nel Mondo dell'Arte Bianca
Il mondo della pizza, spesso percepito come un dominio maschile, vede sempre più donne affermarsi con talento e passione. Nonostante la Federazione Italiana Pizzaioli conti solo 55 donne ogni 600 uomini, numerose pizzaiole stanno dimostrando di essere all'altezza del mestiere, portando la loro creatività e sensibilità in questo settore.
Tra queste, spiccano figure come Marzia Buzzanca, chef e pizzaiola che, dopo aver superato le difficoltà causate dal terremoto dell'Aquila, ha rilevato la pizzeria Hofstätter Garten in Trentino Alto Adige. Teresa Iorio, fin da piccola appassionata di pizza, ha iniziato a lavorare sotto la guida del padre Ernesto, costruendo una carriera di successo. Isabella de Cham, nonostante la giovane età, è già un'istituzione a Napoli con la sua pizza fritta, frutto di un'esperienza maturata al fianco di grandi maestri. Roberta Esposito, dopo un'esperienza in sala e come sommelier, ha deciso di dedicarsi alla pizza, proponendo creazioni semplici e con ingredienti selezionati. Francesca Gerbasio, originaria di Padula, ha iniziato a lavorare in sala nella pizzeria Caselle in Piattari, per poi diventare allieva e socia di Michele Croccia, aprendo la pizzeria La Pietra azzurra a Sala Consilina. Filomena Palmieri, con 35 anni di esperienza nella pizzeria di famiglia, ha sviluppato una passione per le eccellenze italiane e per il buon cibo, aprendo la sua pizzeria con il marito Massimo e dedicandosi alla sperimentazione sugli impasti e alla ricerca di prodotti di qualità a km 0. Valeria Abbonizio, appassionata di cibo e cucina, ha deciso di aprire la sua pizzeria, creando un impasto più sano, ricco di fibre e con un indice glicemico inferiore. Petra Antolini, nonostante il parere contrario della famiglia, ha frequentato un istituto alberghiero e ha iniziato a lavorare in un ristorante, proponendo nella sua Settimo Cielo due varianti di pizza: una d'ispirazione napoletana e una per abbinamenti gourmet. Maria Cacialli, legata alla famiglia e alla tradizione, ha aperto una pizzeria in pieno centro storico, dedicandola alla memoria del padre, noto per aver convinto Bill Clinton ad assaggiare la loro pizza. Paola Cappuccio, bis-nipote dei fondatori della famosa pizzeria napoletana Trianon, ha aperto una sua pizzeria, approfondendo la ricerca sugli impasti. Giorgia Caporuscio, trasferitasi a New York, ha imparato l'arte della pizza napoletana accanto al padre e ad Antonio Starita. Amelia Costantini, dopo aver scoperto la passione per la cucina e il mondo del lievito madre, ha aperto una sua pizzeria, dove propone sia pizze classiche che da degustazione. Marianna Iaquinto, conosciuta come Lady Anna, fa la pizzaiola dal 1990 e ha partecipato a numerose competizioni, vincendo il primo posto al PizzaFest di Napoli nel 2006. Jessica De vivo, nonostante la giovane età, ha deciso di aprire il suo locale Mary Rose, combinando la passione per il territorio con una rilettura della tradizione.
La determinazione e la grinta di queste donne hanno permesso loro di realizzare i propri sogni e di affermarsi in un panorama ancora prevalentemente maschile, dimostrando di essere all'altezza del mestiere. Il segreto del loro successo risiede nella passione, nella dedizione e nella capacità di portare un tocco di originalità e creatività nel mondo della pizza.