Farmaci Miorilassanti: Nomi, Tipi e Usi

I farmaci miorilassanti sono una categoria di medicinali impiegati per ridurre la tensione muscolare e gli spasmi. Agiscono a diversi livelli del sistema nervoso, sia centrale che periferico, e sono disponibili in diverse formulazioni, tra cui compresse, capsule, soluzioni iniettabili e sospensioni orali. È fondamentale sottolineare che l'uso di miorilassanti deve avvenire esclusivamente sotto prescrizione e stretta supervisione medica, seguendo scrupolosamente le indicazioni fornite dal medico curante riguardo alla posologia e alle modalità di assunzione.

Classificazione dei Miorilassanti

I miorilassanti possono essere suddivisi in tre categorie principali, in base al loro meccanismo d'azione:

  1. Miorilassanti Centrali: Questi farmaci agiscono principalmente a livello del sistema nervoso centrale, inibendo la contrazione muscolare. Alcuni miorilassanti, detti anche “miorilassanti centrali“, agiscono principalmente a livello del sistema nervoso centrale, inibendo la contrazione muscolare. La sonnolenza è un effetto collaterale più comune con questa tipologia di farmaci.
  2. Miorilassanti Periferici Competitivi (Non Depolarizzanti): Questi farmaci, noti anche come "miorilassanti competitivi" o "miorilassanti non depolarizzanti", agiscono a livello del sistema nervoso periferico interrompendo la trasmissione neuromuscolare. Interrompono la trasmissione neuromuscolare competendo con l’attività del neurotrasmettitore acetilcolina, riducendo la risposta dei recettori all’acetilcolina rilasciata in seguito all’impulso nervoso. Fanno parte di questo gruppo farmaci come alcuronio, atracurio, gallamina, metocurina, pancuronio, tubocurarina e vecuronio. Questi miorilassanti non depolarizzano la membrana delle cellule nervose, quindi non inducono fascicolazione muscolare prima di produrre l'effetto di rilassamento sulla muscolatura liscia. Vecuronio (Norcuron®), questo principio attivo, invece, possiede una durata d'azione intermedia. Rocuronio (Esmeron®), questo miorilassante possiede una durata d'azione simile a quella del vecuronio ma, rispetto a quest'ultimo, ha una più rapida insorgenza d'azione.
  3. Miorilassanti Periferici Depolarizzanti: Questi farmaci, noti come "miorilassanti depolarizzanti", agiscono a livello del sistema nervoso periferico bloccando la placca neuromuscolare. I composti depolarizzanti bloccano la trasmissione neuromuscolare producendo una parziale depolarizzazione sostenuta della placca motrice che rende i tessuti incapaci di rispondere al neurotrasmettitore. In genere, hanno una durata d'azione inferiore rispetto ai miorilassanti competitivi e vengono impiegati in operazioni minori e manipolazioni. Questo genere di miorilassanti ad azione periferica si lega ai recettori nicotinici presenti a livello della placca neuromuscolare, esercitando su di essi un'azione agonista che provoca una depolarizzazione della membrana plasmatica delle cellule nervose. Tale depolarizzazione porta a una conseguente fascicolazione muscolare. Appartiene a questa categoria di miorilassanti la succinilcolina. Questo principio attivo possiede una breve durata d'azione e viene impiegato nel caso in cui si renda necessario indurre un rapido blocco neuromuscolare per periodi relativamente brevi.

Nomi Commerciali di Miorilassanti

Sul mercato farmaceutico sono disponibili diversi miorilassanti con nomi commerciali specifici. Di seguito è riportato un elenco non esaustivo di alcuni di questi farmaci:

  • Alluzience
  • Azzalure
  • Baclofene Bioindustria L.I.M.
  • Baclofene Doc
  • Baclofene Mylan Generics
  • Bocouture
  • Botox
  • Cisatracurio Hikma
  • Cisatracurio Kalceks
  • Cisatracurio Mylan Pharma
  • Dysport
  • Expose
  • Flexiban
  • Letybo
  • Lioresal
  • Muscoril
  • Musrelan
  • Myditin
  • Navizan
  • Neteka
  • Nimbex 2
  • Nuceiva
  • Relfydess
  • Rocuronio B.

È importante consultare il proprio medico o farmacista per informazioni più dettagliate sui singoli farmaci e sulle loro specifiche indicazioni.

Indicazioni Terapeutiche

I miorilassanti sono utilizzati per trattare una varietà di condizioni mediche caratterizzate da spasmi muscolari, dolore e rigidità. Alcune delle principali indicazioni terapeutiche includono:

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  • Spasticità: Condizione caratterizzata da un aumento del tono muscolare, spesso causata da lesioni del sistema nervoso centrale come ictus, sclerosi multipla o paralisi cerebrale.
  • Dolore Muscoloscheletrico: Dolore associato a traumi muscolari, contratture, lombalgia, cervicalgia e altre condizioni simili.
  • Fibromialgia: Sindrome caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso, affaticamento e disturbi del sonno.
  • Torcicollo: Contrazione involontaria dei muscoli del collo, che causa dolore e difficoltà di movimento.
  • Interventi Chirurgici: Alcuni miorilassanti sono utilizzati durante interventi chirurgici per favorire il rilassamento muscolare e facilitare l'intubazione e la ventilazione controllata.
  • Terapia Intensiva: In terapia intensiva, i miorilassanti possono essere impiegati per gestire il respiro controllato e ridurre il consumo di ossigeno.
  • Ipertermia Maligna: Il dantrolene è un miorilassante specifico utilizzato per il trattamento dell'ipertermia maligna, una grave reazione a farmaci anestetici.

Modalità di Assunzione e Somministrazione

I miorilassanti sono disponibili in diverse forme farmaceutiche, tra cui:

  • Compresse e Capsule: Assunte per via orale con un bicchiere d'acqua.
  • Sospensioni Orali: Liquidi da ingerire, particolarmente adatti per pazienti con difficoltà di deglutizione.
  • Soluzioni Iniettabili: Somministrate per via sottocutanea, intramuscolare o endovenosa da personale medico qualificato.

La posologia e la durata del trattamento variano in base al tipo di miorilassante, alla gravità della condizione da trattare e alla risposta individuale del paziente. È fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni del medico e non modificare autonomamente la dose o la frequenza di assunzione.

Controindicazioni ed Effetti Collaterali

L'uso di miorilassanti è controindicato in alcune condizioni mediche, tra cui:

  • Allergia o Ipersensibilità: Reazione allergica nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti del farmaco.
  • Miastenia Gravis: Malattia autoimmune che causa debolezza muscolare.
  • Glaucoma: In particolare per i farmaci che agiscono sull'occhio, come l'omatropina e la tropicamide.
  • Ritenzione Urinaria o Gastrica: In particolare per farmaci come la darifenacina.
  • Gravi Malattie del Fegato: In particolare per farmaci come l'alfusozina.
  • Malattie Tiroidee e Cardiovascolari: In particolare per la ciclobenzaprina.

Gli effetti collaterali più comuni dei miorilassanti includono:

  • Sonnolenza e Sedazione: Particolarmente frequenti con i miorilassanti centrali.
  • Capogiri e Vertigini: Possono compromettere la capacità di guidare o utilizzare macchinari.
  • Secchezza delle Fauci: Causata dalla riduzione della produzione di saliva.
  • Stipsi: Dovuta al rallentamento della motilità intestinale.
  • Nausea e Vomito: Effetti indesiderati a livello gastrointestinale.
  • Ipotensione: Abbassamento della pressione arteriosa, che può causare vertigini e svenimenti.
  • Debolezza Muscolare: Effetto paradosso che può verificarsi con alcuni miorilassanti.
  • Reazioni Allergiche: Prurito, orticaria, eritemi, angioedema e difficoltà respiratorie.
  • Disturbi Cardiaci e Broncospasmo: In rari casi, possono verificarsi effetti collaterali a livello cardiovascolare e respiratorio.

È importante segnalare al medico qualsiasi effetto collaterale che si manifesti durante il trattamento con miorilassanti.

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Interazioni Farmacologiche

I miorilassanti possono interagire con altri farmaci, potenziandone o riducendone l'effetto. È fondamentale informare il medico di tutti i farmaci, integratori e prodotti erboristici che si stanno assumendo prima di iniziare un trattamento con miorilassanti. Alcune delle interazioni farmacologiche più comuni includono:

  • Alcool: L'alcool può aumentare l'effetto sedativo dei miorilassanti, causando sonnolenza e difficoltà di coordinazione.
  • Antidepressivi: Alcuni antidepressivi, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli inibitori della monoamino ossidasi (IMAO), possono interagire con i miorilassanti, aumentando il rischio di effetti collaterali.
  • Antistaminici: Gli antistaminici possono potenziare l'effetto sedativo dei miorilassanti.
  • Ansiolitici e Sedativi: L'uso concomitante di ansiolitici e sedativi può aumentare il rischio di sonnolenza e depressione respiratoria.
  • Oppioidi: Gli oppioidi possono potenziare l'effetto analgesico dei miorilassanti, ma anche aumentare il rischio di effetti collaterali come stipsi e depressione respiratoria.
  • Altri Miorilassanti: L'uso concomitante di diversi miorilassanti può aumentare il rischio di effetti collaterali.
  • Alfabloccanti: Da evitare l'assunzione concomitante con farmaci come l'alfusozina e la tamsulosina, utilizzati per l'ipertrofia prostatica benigna.

Miorilassanti e Condizioni Particolari

  • Gravidanza: L'uso di miorilassanti durante la gravidanza è generalmente sconsigliato, soprattutto nei primi tre mesi, a meno che non sia strettamente necessario e sotto stretto controllo medico. L'uso del rocuronio deve avvenire con particolare cautela durante la gravidanza. La succinilcolina è fortemente sconsigliata in gravidanza.
  • Allattamento: L'uso di miorilassanti durante l'allattamento è sconsigliato, poiché il farmaco assunto dalla mamma passa nel latte materno. Si sconsiglia l’uso dei farmaci durante l’allattamento, poiché il farmaco assunto dalla mamma passa attraverso il latte materno.
  • Anziani: Gli anziani sono più sensibili agli effetti collaterali dei miorilassanti, come sonnolenza, capogiri e ipotensione. È necessario prestare particolare attenzione alla posologia e alla durata del trattamento.
  • Insufficienza Renale o Epatica: Nei pazienti con insufficienza renale o epatica, la dose di miorilassanti deve essere ridotta per evitare l'accumulo del farmaco nell'organismo e il rischio di effetti collaterali.

Altri Farmaci con Azione Rilassante Muscolare

Oltre ai miorilassanti specifici, esistono altri farmaci che possono avere un'azione rilassante muscolare come effetto secondario. Alcuni esempi includono:

  • Alfusozina, Silodosina e Tamsulosina: Farmaci utilizzati per trattare i sintomi dell'ipertrofia prostatica benigna, che agiscono rilassando i muscoli della prostata e della vescica.
  • Alprostadil: Farmaco impiegato nei trattamenti della disfunzione erettile, che favorisce l'afflusso di sangue nel pene mediante dilatazione dei vasi.
  • Darifenacina e Oxibutinina: Medicinali utilizzati nei trattamenti dell'incontinenza urinaria, che agiscono rilassando i muscoli della vescica e delle vie urinarie.
  • Omatropina e Tropicamide: Farmaci che agiscono sul muscolo ciliare dell’occhio, provocando la dilatazione della pupilla e rilassando i muscoli oculari.

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