Cortisonici: Uso, Effetti e Alternative

I cortisonici sono farmaci potenti con un'ampia gamma di applicazioni terapeutiche, ma il loro utilizzo richiede attenzione e consapevolezza. Questo articolo esplora cosa sono i cortisonici, come funzionano, quando vengono utilizzati, i loro potenziali effetti collaterali e le alternative disponibili.

Cosa sono i Cortisonici?

I cortisonici, noti anche come antinfiammatori steroidei o corticosteroidi, sono farmaci che mimano l'azione dei corticosteroidi naturali prodotti dalle ghiandole surrenali. Il cortisone è un ormone naturale appartenente alla classe dei corticosteroidi, sostanze con una formula di struttura strettamente correlata al corticosterone. Corticosteroidi e adrenalina sono ormoni rilasciati nel sangue dalle ghiandole surrenali in situazioni di stress. I glucocorticoidi sono steroidi adrenocorticali, (cioè prodotti dalla corteccia delle ghiandole surrenali), si possono trovare sia in natura che sintetici e che sono prontamente assorbiti dal tratto gastrointestinale. Il cortisone - ormone prodotto naturalmente dal nostro organismo - fu scoperto per la prima volta da un chimico americano, Edward C. Kendall. Ciò gli permise di ottenere, insieme al medico statunitense Philip S.

I cortisonici di sintesi hanno una struttura simile a quelli endogeni e come tali si caratterizzano per la presenza di una struttura chimica simile a quella del colesterolo e degli ormoni steroidei. I corticosteroidi hanno diversi effetti, tra cui una modulazione del metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei lipidi. Intervengono nel mantenere il bilancio dei fluidi e degli elettroliti, oltre che nel preservare la normale funzione del sistema cardiovascolare, del sistema immunitario, dei reni, dei muscoli scheletrici, del sistema endocrino e nervoso. Inoltre, i corticosteroidi permettono all’organismo di resistere agli stimoli che generano stress e a quelli nocivi, oltre che di adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente circostante.

Come Funzionano i Cortisonici?

Il cortisone agisce imitando l'azione dei corticosteroidi naturali prodotti dalle ghiandole surrenali. I corticosteroidi si legano a specifici recettori proteici nei tessuti bersaglio e regolano l’espressione di geni che sono sensibili alla presenza dei corticosteroidi, modulando i livelli ed i tipi di proteine sintetizzate dai vari tessuti bersaglio. Molti degli effetti dei corticosteroidi non sono immediati ma diventano evidenti solo dopo diverse ore.

I cortisonici sono farmaci antinfiammatori e immunosoppressori, con struttura analoga ai corticosteroidi endogeni. Essi riducono l'infiammazione e sopprimono la risposta immunitaria, rendendoli utili nel trattamento di una vasta gamma di condizioni.

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Quando Vengono Utilizzati i Cortisonici?

Le indicazioni terapeutiche del cortisone quando viene utilizzato come farmaco sono numerose. Fra gli utilizzi più noti dei cortisonici ritroviamo sicuramente il trattamento di patologie autoimmuni, ma non solo. Il loro uso è previsto anche quando si tratta di far fronte a infiammazioni dovute a reazioni allergiche - tra cui anche asma, orticaria, dermatite atopica o rinite allergica - o associate a malattie autoimmuni, come artrite reumatoide o lupus eritematoso sistemico.

Il cortisone viene utilizzato nel trattamento di diversi disturbi. Compresse orali a diversi dosaggi (es. Soluzione per infusione endovenosa (es.

Cortisonici Senza Ricetta: Cosa Sapere

L’ordinamento italiano vieta la vendita online di farmaci con obbligo di prescrizione medica. La vendita di farmaci online è regolamentata dall’art. 112-quater del D.lgs. n.

In Italia, i cortisonici sono generalmente disponibili solo su prescrizione medica (Ricetta RR - ricetta medica ripetibile). È quindi un medicinale soggetto a prescrizione medica, che deve contenere data e firma del medico prescrivente. È stato inserito nella classe A = farmaci ritenuti indispensabili per le cure mediche (salvavita) e quelli per le malattie croniche, interamente rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), a meno che non sia presente una nota AIFA, che vincola la rimborsabilità a specifiche condizioni patologiche o terapeutiche in atto.

Tuttavia, esistono alcune eccezioni in situazioni di emergenza o necessità:

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  • Stato di necessità (art. 54 Codice Penale): Il farmacista può consegnare un medicinale senza ricetta in situazioni eccezionali, quando è necessario salvare il paziente da un danno grave e irreparabile alla salute. In questi casi, la condotta è legittima e il farmacista non può essere ritenuto responsabile.

  • Urgenza ed estrema necessità (D.M. 31 marzo 2008): Anche in assenza di pericolo immediato, il decreto consente la dispensazione senza prescrizione in casi specifici:

    • Patologie croniche (es. diabete, ipertensione, BPCO), con evidenze che confermino la terapia in corso.
    • Necessità di non interrompere un trattamento, ad esempio una terapia antibiotica già iniziata.
    • Dimissioni ospedaliere recenti, con documentazione che indichi la prosecuzione della terapia.

Esclusioni: Non è mai consentita la consegna senza ricetta di: medicinali stupefacenti (DPR 309/1990); medicinali a carico SSN; medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa.

Adempimenti del farmacista:

  • Consegna di una sola confezione (salvo antibiotici monodose).
  • Rilascio al paziente di una scheda per informare il medico curante.

Farmaci SOP e OTC

I farmaci SOP (Senza Obbligo di Prescrizione) sono i farmaci che si possono vendere senza l’obbligo della ricetta medica ma non possono essere sponsorizzati al pubblico ed esposti al banco, mentre i farmaci OTC (Over The Counter) sono i cosidetti farmaci da banco. La sezione “farmaci da banco” verrà ampliata ogni giorno.

Acquisto Online di Farmaci

Ogni pagina autorizzata è contraddistinta dal logo identificativo nazionale rilasciato dal Ministero della Salute. Se si acquista un farmaco su un sito online è consigliato sempre controllare la presenza del logo identificativo e verificare la sua attendibilità. Ma come si può verificare l’autenticità del logo? Basta semplicemente cliccare sul logo stesso.

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Dosaggio e Somministrazione

La dose del trattamento dipende dal tipo e dalla gravità della malattia e dalla risposta individuale del paziente. Di solito, la dose iniziale è di 20-90 mg (milligrammi) al giorno, come prescritto dal medico. Queste dosi iniziali saranno somministrate fino a che non si osserva una risposta soddisfacente. Le compresse devono essere prese intere con una sufficiente quantità di liquido. La dose giornaliera totale va divisa in tre o quattro somministrazioni, durante o dopo i pasti. In alcuni casi la dose prescritta può essere presa in una singola dose giornaliera, durante o dopo colazione. A volte, in particolare nei bambini, e solo su indicazione del medico, il trattamento deve essere assunto a giorni alterni.

La posologia di assunzione del cortisone non dipende tanto dalla diagnosi specifica, quanto dalla gravità, dalla prognosi, dalla durata prevedibile della malattia e dalla risposta individuale. Le compresse devono essere somministrate ripartite in 2-4 dosi al giorno. La prima dose va assunta durante o dopo la colazione. Dose di mantenimento: ridurre gradualmente a 100 mg o meno al giorno. Continuare indefinitamente o finché la remissione sembri probabile.

Interazioni Farmacologiche

I cortisonici possono instaurare interazioni farmacologiche con diversi medicinali. È possibile che, quando due o più farmaci vengono assunti in associazione, uno o più di questi farmaci interferiscano tra di loro causando effetti collaterali anche gravi. Questi sono eventi relativamente rari e non si verificano in tutti i pazienti. Inoltre, l’intensità e la gravità dell’interazione dipendono da diversi fattori: dosaggio utilizzato, durata del trattamento, contemporaneità della somministrazione, dieta e/o corredo genetico del paziente. Maggiori e più specifiche informazioni in merito a ciascun principio attivo cortisonico sono presenti nel foglietto illustrativo del medicinale che lo contiene.

Prednisone interagisce con Amfotericina B; antidiabetici; anticoagulanti orali; barbiturici, fenitoina, carbamazepina, rifampicina, diuretici, estrogeni, FANS, antireumatici, eritromicina, chetoconazolo, ritonavir, cobicistat, antiacidi (alluminio e magnesio), digitale, rilassanti muscolari, ciclosporina A, ciclofosfamide.

Esempi di interazioni significative includono:

  • Diuretici tiazidici: La co-somministrazione può causare una severa deplezione di potassio.
  • Acido salicilico (aspirina): L'uso dei corticosteroidi causa la diminuzione dell'esposizione all’acido salicilico (aspirina), con il rischio di compromettere l'effetto antipiastrinico di basse dosi di aspirina.
  • Farmaci che inibiscono gli enzimi epatici (troleandomicina, ketoconazolo): Possono ridurre l’eliminazione dei corticosteroidi.
  • Carbamazepina e Fenitoina: La co-somministrazione può causare una riduzione dei livelli sierici del corticosteroide, con rischio di diminuzione della risposta terapeutica.
  • Somatropina: Le dosi di corticosteroidi potrebbero eventualmente avere necessità di essere aumentate in concomitanza alla somministrazione di somatropina.
  • Pembrolizumab: I corticosteroidi e gli immunosoppressori possono interferire con l'efficacia e la farmacodinamica di pembrolizumab.
  • Vemurafenib: L'uso concomitante con vemurafenib, noto per prolungare l'intervallo QT, deve essere molto ben monitorato, onde evitare eventuali torsioni di punta che potrebbero essere fatali per il paziente.
  • Warfarin: L'uso concomitante con warfarin può aumentare il rischio di emorragie gastrointestinali, specialmente in pazienti con precedenti episodi emorragici.

Effetti Collaterali dei Cortisonici

In linea generale, i cortisonici utilizzati per brevi periodi di tempo dovrebbero essere ben tollerati, benché possano comunque causare effetti indesiderati. Da non dimenticare, inoltre, la possibile insorgenza di reazioni allergiche in individui sensibili. Infine, si segnala che l'assunzione di cortisonici per lunghi periodi di tempo può determinare una riduzione della produzione di cortisone endogeno da parte delle ghiandole surrenali. Cortisone effetti collaterali: quali sono? Prima di assumere il Cortisone cosa devo sapere?

L'uso del cortisone, nonostante sia efficace, può portare a una serie di effetti collaterali, alcuni dei quali possono essere gravi se il farmaco viene utilizzato per lunghi periodi o in dosi elevate.

Gli effetti collaterali più comuni includono:

  • Disturbi idroelettrolitici: ritenzione di sodio, ritenzione di liquidi, insufficienza cardiaca congestizia in pazienti predisposti, perdita di potassio con conseguente alcalosi ipokaliemica.
  • Disturbi endocrini: irregolarità mestruali, arresto della crescita nei bambini, ridotta tolleranza ai carboidrati, manifestazioni di diabete mellito latente.
  • Disturbi psichiatrici: Sono state osservate anche euforia, insonnia, variazioni dell'umore, alterazioni della personalità, depressione grave, e manifestazioni psicotiche vere e proprie.
  • Problemi oftalmici: L'impiego prolungato dei corticosteroidi può causare cataratta, glaucoma con possibile lesione dei nervi ottici e può favorire l'instaurarsi di infezioni oculari secondarie dovute a funghi o a virus.
  • Aumento di peso e dell'appetito: In caso di terapie prolungate, il cortisone potrebbe causare un aumento del peso corporeo dato che può aumentare l’appetito e la ritenzione di liquidi.
  • Reazioni cutanee: In caso di assunzione di cortisone è necessario fare attenzione all’esposizione al sole. Infatti, il cortisone può essere responsabile di reazioni ai raggi del sole che possono essere divise in tossiche e allergiche.

Precauzioni e Avvertenze

È opportuno impiegare sempre il dosaggio minimo di cortisone necessario per il controllo della malattia, attuando una graduale riduzione posologica non appena questa sia possibile. Dosaggi medi o alti di idrocortisone o di cortisone possono provocare un aumento della pressione arteriosa, ritenzione idrica e salina, o eccessiva deplezione di potassio. Tali effetti hanno minori probabilità di verificarsi con i derivati sintetici del cortisone, a meno che questi vengano impiegati ad alti dosaggi. Potrebbe essere necessario adottare un regime povero di sale ed un apporto supplementare di potassio. Tutti i corticosteroidi aumentano l'escrezione del calcio. Nei pazienti sotto terapia corticosteroidea esposti a notevole stress è indicato un aumento del dosaggio dei corticosteroidi a rapida azione, prima, durante e dopo la situazione di stress. Consultare sempre un medico prima di assumere il cortisone.

Una eventuale insufficienza corticosurrenalica secondaria indotta dal farmaco può essere ridotta al minimo attraverso una graduale riduzione del dosaggio del cortisone. Tuttavia, questo tipo di insufficienza relativa può persistere per qualche mese dopo la sospensione della terapia. Se il paziente è già sotto trattamento steroideo, può rendersi necessario un aumento del dosaggio. Dato che la secrezione di mineralcorticoidi potrebbe essere inadeguata, è opportuna la contemporanea somministrazione di un mineralcorticoide. Dopo una terapia a lungo termine, la sospensione dei corticosteroidi potrebbe causare una sindrome caratterizzata da febbre, mialgia, artralgia e senso di malessere.

In corso di terapia corticosteroidea i pazienti non dovrebbero essere vaccinati contro il vaiolo. Altre procedure che coinvolgono in sistema immunitario non dovrebbero essere attuate nei pazienti trattati con corticosteroidi, specie se ad alte dosi, dato il pericolo di una mancata risposta anticorpale. In presenza di ipoprotrombinemia l'acido acetilsalicilico dovrebbe essere impiegato con cautela in corso di terapia corticosteroidea. L'impiego del cortisone acetato in compresse nella tubercolosi in atto dovrebbe essere limitato ai casi di tubercolosi fulminante o disseminata nei quali il corticosteroide viene usato per il trattamento della malattia in associazione ad un appropriato regime antitubercolare. Quando i corticosteroidi sono indicati in pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, è necessario un rigoroso controllo, dato che può verificarsi una riattivazione della malattia. Sono stati descritti casi di emboli sistemici di tessuto adiposo quali possibili complicanze da iperdosaggio di cortisonici.

I corticosteroidi devono essere usati con cautela nei pazienti con herpes simplex oftalmico, dato il possibile rischio di perforazione corneale. Nei pazienti ipertiroidei e in quelli cirrotici gli effetti dei corticosteroidi risultano più marcati. Possono indurre un aumento nel metabolismo e nella clearance dei corticosteroidi; può di conseguenza essere necessario aumentare la posologia dello steroide. I corticosteroidi possono mascherare alcuni sintomi dell'infezione e durante il loro impiego possono manifestarsi infezioni sovrapposte. Quando presenti, l'instabilità psichica e le tendenze psicotiche possono essere aggravate dai corticosteroidi. Il tempo di protrombina dovrebbe essere controllato frequentemente in pazienti che ricevono corticosteroidi e anticoagulanti cumarinici contemporaneamente, poiché in alcuni casi si è visto che i corticosteroidi hanno alterato la risposta agli anticoagulanti.

È importante monitorare attentamente la terapia con cortisone e seguire rigorosamente le indicazioni del medico per ridurre il rischio di complicazioni.

Alternative ai Cortisonici

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A seconda della condizione da trattare, esistono diverse alternative ai cortisonici:

  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): i farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), oltre a combattere l’infiammazione hanno capacità anche antidolorifica e antipiretica. L’assunzione degli antinfiammatori varia a seconda della loro tipologia. Alcuni antinfiammatori, quelli per problematiche non gravi e che devono essere utilizzati in un tempo breve, possono essere acquistati senza prescrizione medica.
  • Terapie fisiche: Infiammazioni croniche dovute a traumi o uso eccessivo di muscoli, tendini o articolazioni.
  • Antistaminici: Reazioni allergiche.
  • Immunomodulatori: Malattie autoimmuni.

Bentelan

Il bentelan è un farmaco contenente betametasone, un antinfiammatorio steroideo, appartenente alla classe dei glucocorticoidi a lunga durata d'azione. È quindi un… i cortisonici (o antinfiammatori steroidei o corticosteroidi), che sono utilizzati per bloccare infiammazioni croniche dovute a traumi o uso eccessivo di muscoli, tendini o articolazioni. Il loro uso è previsto anche quando si tratta di far fronte a infiammazioni dovute a reazioni allergiche - tra cui anche asma, orticaria, dermatite atopica o rinite allergica - o associate a malattie autoimmuni, come artrite reumatoide o lupus eritematoso sistemico.

Controindicazioni

Le controindicazioni dei cortisonici dipendono soprattutto dal loro uso prolungato.

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