Sagre del Pesce Fritto: Storia, Tradizioni e un Viaggio nel Gusto Italiano

Le sagre dedicate al pesce fritto rappresentano un appuntamento imperdibile per celebrare il legame tra l'uomo e il mare, unendo storia, tradizioni e sapori autentici. Queste feste popolari, spesso nate da antiche usanze pagane o cristiane, si sono evolute nel tempo, diventando importanti poli di attrazione turistica e culturale lungo le coste italiane.

Origini e Significato delle Sagre del Pesce

Le sagre e feste popolari, negli ultimi anni, hanno rappresentato un importante centro di attrazione. Quelle collegate al mare e al pesce hanno, a partire dalla tarda primavera, il loro momento magico. Da quelle dedicate a un particolare tipo di pesce, o ad uno specifico modo di cucinarlo, a quelle che lo sposano con il miglior vino di un determinato territorio, ecc… Insomma, una vera e propria inflazione. Feste e tradizioni popolari che spesso hanno un’origine pagana o cristiana, e che affondano le loro radici nel mondo dell’irrazionale e della concezione religiosa, espressione di quella forma di "ringraziamento" che lega comunque l’uomo e le sue attività alla natura che lo circonda.

Le origini delle feste marinare possono essere sia laiche che religiose. Alcune celebrano i momenti in cui i pescatori sfidavano il mare per assicurarsi gli appalti per scaricare le merci dalle navi in arrivo, mentre altre hanno uno scopo più turistico e attrattivo. Indipendentemente dalle loro origini, le sagre del pesce ripropongono e rinnovano ogni anno l’antico rapporto tra l’uomo e il mare.

Una vera e propria "cultura del mare", che, a partire dai nodi alla marinara fino alla sapiente lavorazione del pesce azzurro, accomunava e accomuna diverse comunità costiere, fornendo loro i mezzi di sostentamento.

Sagra del Pesce di Piombino: Un Abbraccio tra Terra e Mare

La città di Piombino celebra il suo rapporto con il mare attraverso una grande festa che si tiene ogni anno in Piazza Bovio, una terrazza che si protende verso l'Isola d'Elba. L’elemento centrale e attrattivo della festa è sicuramente costituito dalla grande padella che sfornerà anche quest’anno, nel week end a cavallo tra luglio ed agosto, fragranti porzioni di pesce fritto per la delizia di turisti e cittadini.

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La Sagra del Pesce di Piombino comincia ad avere un’età del tutto ragguardevole, tale che qualcuno sta pensando seriamente a festeggiarne l’anniversario. È, infatti, da oltre 30 anni che questa tradizione si ripete anche se non in modo continuativo. La prima iniziativa risale al 1969, quando l'avvocato piombinese Andrea Calderazzo lanciò l'idea di una festa per attrarre turisti, operando nell’ambito di una neonata Pro Loco.

Nonostante la città vivesse, in quegli anni, il grande boom siderurgico, tanto da voltare idealmente le spalle al suo mare, per pensare solo a fare acciaio, si ricordano ancora folle numerose giunte a Piombino anche dai paesi del circondario. La manifestazione si ripeté per altri due anni nel 1970 e nel 1971, con un discreto successo per poi essere dimenticata per un po’ di tempo, e ripresa in maniera stabile a partire dagli anni ‘80. Grazie infatti all’organizzazione del Centro Velico Piombinese, del locale circolo Il Porticciolo e successivamente del Comitato festeggiamenti, la padella tornò di nuovo a friggere pesce nella grande piazza sul mare e fu una festa che ritrovò subito il successo, con la frittura che veniva offerta gratuitamente ai presenti.

Oggi la "Sagra" è cresciuta, grazie all’attivo operato del Comitato festeggiamenti, con cui collabora il "Circolo Porticciolo", ma accanto alla tradizionale festa è nata anche una nuova iniziativa gastronomica, "Agosto con Gusto", curata dall’Assessorato al Turismo del Comune di Piombino. Una formula, quest’ultima, del tutto nuova, ideata dall’Assessore Stefano Ferrini, legata strettamente ai prodotti della zona da una nuova cultura del turismo che ritiene i prodotti tipici, primo tra tutti il vino, e la cucina, elementi nuovi dell’offerta turistica.

Dopo l’esordio del 2001, l’edizione del 2002 è stata dedicata al pesce povero, il solo che le popolazioni ed i pescatori del passato potevano permettersi, dopo aver venduto sul mercato alle classi più agiate il pesce di pregio. In tavola anche olio extravergine di oliva, salumi, formaggi e verdure della Val di Cornia ed in particolare il vino che, in queste terre, dopo il conseguimento del "Doc", ha fatto passi da gigante, per qualità e prestigio, in un territorio che a poche decine di chilometri a nord produce il Sassicaia ed a sud il Brunello di Montalcino.

Oltre alla sagra, Piombino offre un ricco patrimonio storico e naturalistico. Posta sul promontorio omonimo, capitale di un antico stato, legata da sempre all’industria metallurgica, conserva numerose testimonianze artistiche del suo passato che si perde nei tempi. Interessanti sono il centro storico, con il Torrione, il palazzo comunale e il Rivellino, imponente costruzione militare risalente al 1447, il porticciolo mediceo e Piazza Bovio, bellissimo balcone sul mar Tirreno, proprio di fronte all’Isola d’Elba, ideale per romantiche passeggiate notturne.

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L’antico porto di Falesia, di cui si ha notizia a partire dal V° secolo, è oggi il più importante porto-passeggeri della Toscana, collegato all’Elba, alla Sardegna, alla Corsica ed alle altre isole dell’Arcipelago Toscano ma, per valorizzare il turismo, nella zona di Salivoli è in fase di costruzione un moderno porticciolo turistico. Nei dintorni della città si trovano: il Parco Costiero della Sterpaia e sulla medesima strada, quasi di fronte, l’oasi del WWF "Orti-Bottagone", oggi l’ultima zona paludosa rimasta integra, mentre a nord, la zona di Salivoli ospita il Parco di Punta Falcone, con l’Osservatorio Astronomico. Da qui si dipartono molti itinerari naturalistici che, a piedi o in mountain bike ci consentono di raggiungere luoghi incantevoli. Una menzione particolare merita il Parco Archeologico di Baratti e Populonia, situato nel golfo omonimo, dove sono visibili tombe monumentali del VII-VI secolo a.C.

Semplici ed essenziali sono i sapori della cucina locale, che si basa principalmente sui prodotti genuini della terra e del mare, affondando le sue radici sia nella tradizione contadina sia nell’attività della pesca. Offre gustosi primi piatti: zuppe, minestre che valorizzano gli aromi naturali dei campi e dei boschi con uno straordinario assortimento di contorni, sformati e dolci semplici e gustosi. Ottima è l’ospitalità e l’accoglienza.

Sagra del Pesce di Chioggia: Un Evento Storico nel Cuore del Veneto

La Sagra del Pesce di Chioggia nasce nel 1938, quando proprio in quella città, su iniziativa governativa, si pensò di creare un evento promozionale che facesse da traino all’economia nazionale incentivando il consumo di pesce e la conseguente industria della pesca. Per rendere più interessante la manifestazione gastronomica, i popolani nei costumi caratteristici, animavano la piazza con rappresentazioni teatrali in dialetto, organizzavano concorsi per la dipintura della vela più bella e regate di voga alla veneta tra i rioni della città.

Nel corso degli anni, per soddisfare la crescente affluenza di turisti e visitatori, sono stati creati degli stands per la distribuzione del pesce fritto, con tipologie costruttive riproducenti le architetture popolari chioggiotte, con aggiunta di tavoli e panche. La maggior parte dei soggetti a cui viene affidata la gestione degli stands sono delle associazioni operanti nell’ambito della cultura, del volontariato, dello sport e della musica, tra cui alcune associazioni che vedono una partecipazione importante dei giovani: ad esempio gli scout del M.A.S.C.I. e gli atleti U.I.S.P.

Inoltre, alle valenze promozionali e gastronomiche, sempre più si sono aggiunte quelle di carattere informativo e culturale. Durante i 10 giorni della Sagra, infatti, lungo la pittoresca cornice del centro storico cittadino, vi è la possibilità di assistere a pregevoli performance teatrali, musicali, cabarettistiche e danzanti. Oggi l’evento, giunto alla sua 75° edizione rappresenta ormai una delle manifestazioni maggiormente rappresentative della regione Veneto in ambito folkloristico, gastronomico e turistico. Infatti la Sagra del pesce, nel rispetto delle finalità che le sono proprie, è occasione di diffusione della cultura veneta e del costume locale.

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Al suo interno trovano spazio: la promozione della tradizione culinaria; la diffusione dei prodotti tipici quali l’ittico, l’orticolo e la panificazione; mostre fotografiche a tema; punti informativi; promozione del territorio locale e regionale; esibizioni canore e teatrali; seminari e momenti di informazione e promozione turistica; momenti di promozione del territorio e della laguna veneta; occasioni di informazione in materia di salute.

A Chioggia però la Sagra è sopravvissuta, sia per il forte legame della sua gente con la tradizione e l’amore per il campanile, sia per motivi economici. Ogni anno attira decine di migliaia tra turisti e residenti, del resto è una delle manifestazioni più attese nel calendario chioggiotto, inserita tra le 100 meraviglie d’Italia. Durante i dieci giorni della Sagra si tengono anche vari spettacoli di intrattenimento popolare che rendono ancora più folcloristica la manifestazione.

La Sagra del Pesce Fritto: Un'Esperienza Gastronomica e Culturale

La Sagra del Pesce Fritto è una tradizione italiana che vanta più di cento anni di storia. Si tratta di una antica sagra gastronomica che si svolge nella regione del Veneto durante l’estate. La sagra è una festa popolare che celebra il pesce fritto, che è il piatto tradizionale della regione. Nel corso della sagra, i visitatori possono gustare varie specialità di pesce fritto, tra cui sarde, seppie, merluzzo e gamberi. La sagra è un’occasione ideale per assaggiare piatti deliziosi e intraprendere un viaggio culinario in una delle più antiche tradizioni italiane.

La Sagra del Pesce Fritto si svolge solitamente a fine luglio o inizio agosto. La data esatta può variare di anno in anno, ma di solito si svolge nel weekend più vicino alla prima settimana di agosto. La sagra dura in genere una settimana, ma può durare fino a due settimane. Durante questo lasso di tempo, i visitatori possono godere di una grande varietà di piatti di pesce fritto.

La Sagra del Pesce Fritto si svolge solitamente nella città di Redipuglia, una città di 11.000 abitanti situata nella provincia di Gorizia, in Friuli-Venezia Giulia. La sagra è organizzata dal Comune di Redipuglia in collaborazione con la Pro Loco. La sagra si svolge in una grande area all’aperto che si affaccia sul mare Adriatico, dove i visitatori possono gustare i piatti deliziosi e ammirare lo splendido panorama.

La Sagra del Pesce Fritto offre un’ampia varietà di piatti di pesce fritto, tra cui sarde, seppie, merluzzo, gamberi, calamari, polpi e altro ancora. Inoltre, ci sono anche deliziose ricette con altre specialità italiane, come gnocchi, polenta, involtini di carne e melanzane fritte. La sagra offre inoltre una grande varietà di piatti vegetariani, come insalate, verdure, frittelle e altro ancora. I visitatori possono gustare le specialità del luogo in un’atmosfera di festa, accompagnata da musica dal vivo e spettacoli tradizionali.

Durante la Sagra del Pesce Fritto si svolgono anche altri eventi, come concerti, spettacoli di arti circensi, giochi, esposizioni di artigianato locale, mostre di auto d’epoca e altro ancora. Si tratta di un’occasione ideale per ammirare la tradizione di questa antica sagra gastronomica e per scoprire le bellezze della regione.

Sagra del Pesce a Fiumicino: Un Omaggio alla Tradizione Marinara

La Sagra del Pesce a Fiumicino è un evento annuale che celebra la ricca tradizione marinara del territorio. Segna sul calendario le date della prossima edizione e preparati a vivere un’esperienza all’insegna dei sapori mediterranei e dell’ospitalità tipica di Fiumicino. La serata sarà animata da spettacoli musicali dal vivo e danze tradizionali, creando un’atmosfera di festa unica. Tra le prelibatezze da non perdere, troverete il celebre pesce fritto, simbolo della festa. Per i palati più curiosi, provate le zuppe di mare ricche di sapori intensi.

Raggiungere la Sagra del Pesce a Fiumicino è semplice e conveniente! Inoltre, autobus locali offrono un servizio regolare verso la zona della festa del pesce. Non perdere l’opportunità di ammirare il tramonto sulla spiaggia di Fregene, una vista che arricchirà ulteriormente la tua esperienza alla sagra. La sagra è organizzata dalla Pro Loco di Fiumicino. L’evento è nato nel 1970 con l’obiettivo di valorizzare le tradizioni marinare e la cultura enogastronomica della città, e il ricavato viene utilizzato per sostenere iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale del territorio.

Sagra del Pesce Fritto a Castro: Un Tuffo nel Passato Marinaro del Salento

La Sagra del Pesce Fritto rappresenta una delle manifestazioni più autentiche e radicate nel tessuto culturale di Castro, una pittoresca località costiera. Più che un semplice evento gastronomico, è una celebrazione delle tradizioni marinare, del legame indissolubile tra la comunità locale e il mare, e un'occasione imperdibile per immergersi nei sapori e nelle atmosfere uniche del Salento.

Per comprendere appieno il significato della Sagra del Pesce Fritto, è fondamentale esplorare le sue origini e il suo legame con la storia di Castro. Questo borgo, da sempre legato alla pesca, ha visto generazioni di pescatori solcare le acque dell'Adriatico, traendo sostentamento e identità dal mare. La sagra, quindi, nasce come un omaggio a questa tradizione, un modo per celebrare il frutto del loro lavoro e condividerlo con la comunità e i visitatori.

Nelle sue prime edizioni, la sagra era un evento semplice e spontaneo, organizzato direttamente dai pescatori e dalle loro famiglie. Il pesce fresco, appena pescato, veniva fritto in grandi padelle e offerto a tutti i partecipanti, accompagnato da vino locale e musica tradizionale. Con il passare degli anni, la sagra si è evoluta, arricchendosi di nuove iniziative e attirando un pubblico sempre più vasto, ma mantenendo intatto il suo spirito originario.

La Sagra del Pesce Fritto è un evento che coinvolge attivamente tutta la comunità di Castro. Dalle associazioni locali ai singoli cittadini, tutti contribuiscono alla sua realizzazione, mettendo a disposizione il proprio tempo, le proprie competenze e la propria passione. Questo forte senso di appartenenza e di collaborazione è uno degli elementi che rendono la sagra un'esperienza così autentica e coinvolgente.

Il cuore pulsante della Sagra del Pesce Fritto è, naturalmente, il pesce. La qualità e la freschezza del pescato sono elementi imprescindibili, garantiti dalla tradizione secolare dei pescatori di Castro e dalla loro profonda conoscenza del mare. Le specie più utilizzate sono il pesce azzurro (alici, sardine, sgombri), le triglie, i calamari e i gamberi, tutti rigorosamente freschi e locali.

La frittura è un'arte che viene tramandata di generazione in generazione. I segreti per ottenere un risultato perfetto sono molteplici: l'utilizzo di olio extravergine d'oliva di alta qualità, la temperatura ideale dell'olio, la panatura leggera e croccante, e soprattutto, la cura e l'attenzione nella preparazione del pesce. Il risultato è un piatto leggero, gustoso e fragrante, che esalta il sapore autentico del mare.

Sebbene il pesce fritto sia il protagonista indiscusso, la Sagra di Castro offre anche altre prelibatezze a base di pesce, preparate secondo le ricette tradizionali del Salento. Tra queste, spicca il "pesce a sarsa", un piatto a base di pesce fritto e marinato con mollica di pane raffermo, aceto, aglio e menta. Un'esplosione di sapori che racconta la storia e la cultura di questa terra.

Inoltre, è possibile gustare altre specialità locali, come le pittule (frittelle di pasta lievitata), le olive celline, i formaggi freschi e stagionati, e i dolci tipici del Salento. Il tutto accompagnato da vino locale, birra artigianale e altre bevande rinfrescanti.

La Sagra del Pesce Fritto non è solo un evento gastronomico, ma anche un'occasione per divertirsi e immergersi nella cultura locale. Il programma prevede una serie di eventi e iniziative che animano le serate della sagra, tra cui: musica dal vivo, spettacoli folkloristici, mercatini artigianali, giochi e animazione per bambini, eventi religiosi.

La Sagra del Pesce Fritto di Castro si svolge solitamente nel mese di agosto, in concomitanza con la festa del santo patrono dei pescatori. La sagra si svolge solitamente nelle ore serali, a partire dalle 19:00 circa, e prosegue fino a tarda notte.

La Sagra del Pesce Fritto a Castro è un'esperienza indimenticabile che combina sapori autentici, tradizioni secolari e un'atmosfera festosa e coinvolgente.

Sagra del Pesce di Camogli: Un Emblema della Cultura Marinara Ligure

Camogli è uno dei borghi liguri più fotogenici. Colori tenui, testimonianze medievali e una passeggiata dove trovare il meglio dei prodotti liguri sono fattori che giocano a favore della sua fama internazionale. Questo comune del Golfo Paradiso è caratterizzato da una particolare architettura che gioca con i colori delle abitazioni, i cosiddetti marcapiano, utili ai marinai per riconoscere la propria abitazione anche dal mare.

Camogli è da sempre attiva nel settore marittimo. Prima con la collaborazione dell’autorità della Repubblica di Genovese e successivamente in maniera autonoma dedicandosi ai commerci nel Mediterraneo. Molte delle abitudini legate alla navigazione dei camogliesi derivano dalle abilità apprese durante il periodo dominato da Napoleone in cui le grandi navi viaggiavano tutto l’anno, non limitandosi al solo periodo estivo. Un’evoluzione che fece sorgere la marineria camogliese e che diede il giusto impulso non solo alle missioni militari, ma anche a quelle legate alla pesca. Storiche erano le imbarcazioni che da Camogli partivano alla volta dell’isola della Gorgona in Toscana durante la stagione delle acciughe. Pescatori che da maggio ad agosto salpavano e si dedicavano alla pesca, alla pulizia, alla conservazione del pesce e alla conseguente vendita ai mercanti ebrei e del Nord Europa.

Tutto ebbe inizio nel 1952, forse sulla scia di quelle celebrazioni del passato o forse come campagna promozionale per il paese. L’avvocato Filippo Degregori con i suoi collaboratori pensarono che istituire una sagra in concomitanza con la celebrazione del patrono di Camogli, San Fortunato, potesse essere la giusta soluzione per attirare turisti. Il successo inaspettato di quell’iniziativa portò alla decisione di riproporla ogni anno. La chiave del successo definitivo arrivò alcuni anni dopo con l’idea di Lorenzo Viacava e Lorenzo Gelosi, due pescatori locali: costruire una padella dal diametro di 4 metri e dal peso di 11 quintali. A dir poco scenografica questa peculiarità è diventata un marchio di fabbrica. La padella attuale in acciaio inossidabile riesce a friggere in una giornata 30.000 piatti di pesce, utilizzando 3.000 litri di olio.

Questa manifestazione non solo ha contribuito a rendere Camogli famosa in tutto il mondo, ma a crearsi anche un’identità ben definita. Oggi la sagra del pesce blocca il borgo ligure, assalito in queste date da turisti provenienti da ogni parte del mondo che formano lunghe code pur di accaparrarsi la propria porzione di fritto, emblema di un territorio legato da sempre all’attività della pesca. L’evento ha anche fatto scaturire la corsa al guinness dei primati con la padella più grande al mondo. A Yokohama, in Giappone, esiste una replica della padella di Camogli, con autorizzazione del comune ligure, realizzata dall’Officina Torre di Rapallo. Una sorta di gemellaggio gastronomico internazionale.

La sagra del pesce è folclore e cultura. Spettacoli pirotecnici illuminano il cielo notturno la notte del 10 maggio, creando uno spettacolo memorabile. Intanto, le bancarelle presenti nelle vie principali abbondano di pesce fresco, proveniente dalle acque del Mar Ligure e dal famoso Porto di Camogli. Se desiderate vivere l’esperienza della sagra del Pesce in Liguria, pianificate la vostra visita dal 9 all’11 maggio 2025. La sagra del Pesce è molto più di una festa culinaria: è un’esperienza che celebra la ricchezza della cultura marittima e culinaria della regione.

Sagra del Pesce Fritto a Leuca: Un'Antica Tradizione Rinnovata

La sagra del Pesce fritto è una delle più belle ricorrenze che da anni si tengono a Leuca. Un evento che ha conservato nel tempo lo spirito originario rinnovandolo secondo le esigenze turistiche imposte dai tempi recenti. Si svolge oramai da diversi anni e rappresenta l’espressione tipica del prodotto più famoso di Leuca: il pesce. Quindi, come suggerito dal nome, la caratteristica di questa sagra è la valorizzazione del pescato nelle acque antistanti la costa del capo di Leuca.

La sagra di Leuca ripercorre quindi un’antica tradizione, quella della gente di Leuca e dei suoi pescatori da sempre legati alla vita del mare. Non solo saraghi, cernie ed occhiate, il mare del capo di Leuca è ricco di pesci meno pregiati ma di qualità, ai quali i salentini sono molto affezionati e ne consumano tantissimo. Intendiamo le zuppe di pesce di scoglio ed il sapore inconfondibile degli scorfanetti neri, e poi le spigole, le alici, le gallinelle, S. Pietro, i merluzzi. E poi ci sono i pupiddi e le vope da girare nella farina e consumare fritti ma anche arrostiti alla brace e conditi con olio, sale, aceto e limone. Un’autentica bontà tutta da gustare.

Per la sagra di Leuca non sono previsti soltanto piatti a base di Pesce. Ovviamente, la tradizione marinara secolare ha permesso ai leucani di perfezionarsi nella preparazione di tanti piatti il cui ingrediente principale era sempre il pescato del giorno e della stagione. Ma ci sono altre ricette preparate con ingredienti semplici che conquistano sempre tutti. Con tutti i tipi di pesce la donna salentina è capace di preparare delle gustose ricette, anche quando non è di prima scelta ma è un pesce “povero”. Ovviamente deve essere fresco. E la gente del posto lo sa riconoscere.

Quindi, la sagra di Leuca ha come base le vope e pupiddi, ma anche frittura mista e polpette di polpo. Inoltre anche molti primi piatti con pasta condita rigorosamente con la passata di pomodoro e pesce. Per tradizione sono sempre i volontari a friggere il pesce all’interno di enormi padelle ed il risultato è un tripudio di sapori e croccanti bocconi ai quali nessuno sa resistere.

Nelle ore precedenti l’inizio della sagra, i profumi delle fritture si espandono per arrivare fin sopra i vicoli della Leuca alta. Un invito irresistibile a scendere tra le bancarelle del lungomare e prendere un posto tra le file degli stand gastronomici allestiti per l’occasione. Non solo pesce fritto, ma anche pasta alla pescatora, polpo alla pignata, pittole al pesce e altre ricette tipiche della cucina salentina. Tutto intorno l’atmosfera è quella tipica delle sagre salentine, con la musica della Pizzica e delle bande locali, mostre, artigianato locale e prodotti a km0. L’ingresso alle manifestazioni è libero e gratuito e le consumazioni richiedono solitamente un contributo a parziale per coprire il costo dei prodotti.

La sagra del Pesce fritto a Leuca è organizzata dall‘Associazione Marinai d’Italia del gruppo di Castrignano del Capo, si svolge sul piazzale di Punta Ristola solitamente il 18 di agosto di ogni anno.

Il Contesto Storico delle Sagre del Pesce e l'Autarchia Fascista

Il regime fascista, negli anni Trenta, promosse una politica economica autarchica, volta a ridurre la dipendenza dell'Italia da altri paesi. In questo contesto, il consumo di pesce, soprattutto quello "povero" come alici, sarde e sgombri, fu incentivato come alternativa alla carne, considerata più costosa e dipendente dalle importazioni.

La metà del popolo italiano non consumava pesce di mare, veniva considerato un alimento per i poveri. Di pari passo, le popolazioni interne del Paese furono spronate al consumo del pesce, incalzate con insistenza dalla propaganda che si serviva di affermazioni create ad hoc: “La mancanza di iodio fa venire il gozzo; guardate nei paesi montani. La metà del popolo italiano che viveva nell’entroterra (il 50% degli italiani viveva lungo le coste) iniziò a scoprire ed a consumare il pesce di mare. Nella ricca Lombardia era rarissimo, prima del 1936, trovare una pescheria in città. Il pesce era praticamente sconosciuto ad ogni ceto, e veniva considerato un alimento per i poveri derelitti incapaci di procurarsi altro. A Venezia, nel 1936, un chilo di triglie o di sogliole non superava il costo di un etto di pane. Il pesce azzurro: sgombri, sarde, alici, veniva ributtato a mare dai pescatori! Il Fascismo puntò su questo alimento “autarchico” inaugurando a Milano, nel 1935, il Mercato del Pesce. Grandi divennero gli affari per i pescatori liguri, romagnoli, veneti. Il baccalà secco (merluzzo) costava solo 2,50 lire al chilo, e l’unica ditta che lo importava in monopolio dalla Norvegia aveva sede ad Ancona. Nel Veneto, il piatto principale divenne il baccalà, che aumenta di varie volte il proprio peso dopo essere stato reidratato: con sole 4 lire (tre per il baccalà ed una per la farina gialla da polenta) si poteva mangiare per una settimana.

In questo periodo, nacquero o si rafforzarono diverse sagre del pesce, come quella di Chioggia, che diventarono importanti vetrine per promuovere il consumo di prodotti ittici locali. La scelta autarchica diede un forte impulso all’economia collegata alla pesca, tanto che il prodotto commerciato passò dai 30.077 quintali del 1932 ai 39.082 del 1938, mentre il fatturato passò dai 9 milioni ai 12 milioni e mezzo per lo stesso periodo.

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