Lo svezzamento, o alimentazione complementare, è una fase cruciale nello sviluppo del neonato, segnando il passaggio graduale da un'alimentazione esclusivamente a base di latte (materno o di formula) all'introduzione di cibi solidi. Questo processo, che idealmente inizia intorno al sesto mese di vita, non è solo un modo per soddisfare i crescenti bisogni nutrizionali del bambino, ma anche un'opportunità per esplorare nuovi sapori, consistenze e abitudini alimentari. Ma sono davvero necessarie guide e indicazioni su come procedere allo svezzamento del neonato? La risposta è sì, ma va approfondita.
L'Importanza dell'Alimentazione Complementare
Spesso si ha una visione miope del ruolo dell’alimentazione, focalizzata sulla crescita in peso e altezza e sulla salute a breve termine, eppure le prime fasi della vita hanno, in realtà, un’influenza significativa poi sulla salute dell’adulto che il bambino diventerà. L’introduzione di alimenti diversi dal latte non ha esclusivamente la funzione di soddisfare i suoi fabbisogni nutrizionali. Nel corso degli anni, le teorie sulla tempistica di introduzione dei cibi solidi e semisolidi hanno subito profonde modifiche. Le linee guida attuali sottolineano come non ci sia evidenza che confermi l’idea secondo cui posticipare l’inserimento degli alimenti oltre il sesto mese di vita sia utile nella prevenzione delle allergie, neppure per gli alimenti considerati più allergizzanti, quali pesce, uova e arachidi.
Possiamo quindi introdurre progressivamente i diversi alimenti dai 6 mesi compiuti, in base alla stagionalità e alla disponibilità dei prodotti, alle capacità del bambino, alle abitudini familiari o culturali, possibilmente senza interrompere l’allattamento al seno. Le tradizioni dei diversi Paesi del mondo ci mostrano come il bambino accompagnato all’abbandono del seno venga introdotto con gradualità alla tavola della famiglia attraverso l’assaggio dei piatti tipici del suo nucleo familiare e della cultura di appartenenza. Quando il piccolo mostra i primi segni di curiosità e di maturità viene accontentato con l’offerta di un frutto, di pane, di un boccone della pietanza preparata per gli adulti.
Svezzamento Tradizionale vs. Autosvezzamento
Esistono due approcci principali all'alimentazione complementare:
- Svezzamento tradizionale: Prevede l'introduzione di pappe preparate appositamente per il bambino, spesso a base di omogeneizzati e farine.
- Autosvezzamento (o alimentazione complementare a richiesta): Incoraggia il bambino a esplorare il cibo in autonomia, offrendo alimenti sani e adatti alla sua età che fanno parte del pasto familiare.
Le ricette dei bambini di tutto il mondo (prima dell’introduzione dei prodotti industriali per l’infanzia) avevano composizioni, gusti, colori e aspetto vari e sempre diversi e l’abbandono dell’alimentazione esclusivamente lattea era occasione di scoperta, gioco e sperimentazione, senza dosi prefissate e precise, senza scadenze da rispettare, senza sapori artefatti.
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Il "Metodo Classico" e l'Alimentazione Complementare a Richiesta
Il "metodo classico" di alimentazione complementare prevede l’introduzione di pappe preparate appositamente per il piccolo. L’alternativa, chiamata anche “alimentazione complementare a richiesta” prevede che sia il piccolo stesso a indicare alla famiglia cosa vuole a mano a mano mangiare. Secondo questa scuola di pensiero il bambino, una volta che è in grado di stare seduto da solo può tranquillamente condividere il pasto di famiglia assaggiando gli alimenti che può afferrare e portare alla bocca autonomamente ovviamente con il supporto e la supervisione dei genitori.
Autosvezzamento: Principi Fondamentali
Questo metodo in realtà è quello che si usava prima che venissero prodotti cibi liofilizzati e omogeneizzati, ed è tuttora utilizzato nel mondo meno industrializzato. Dunque con l’autosvezzamento il bambino può mangiare quello che cucinate per voi. Ma immagino abbiate qualche perplessità: «Anche le lasagne?… E la frittata con le cipolle?». Ricorda, ogni bambino è diverso, c’è quello famelico e onnivoro e quello neofobico e inappetente, quello che ama i sapori decisi e quello che vuole solo cose poco condite. Ultima accortezza, inderogabile: si cucina in modo sano, partendo da materie prime di qualità, evitando cibi precotti e un utilizzo eccessivo di sale.
Quando Iniziare con la Frutta?
Sempre per tradizione di fianco al termine svezzamento si trova molto spesso la parola frutta. Svezzamento e frutta sembra essere infatti un binomio indissolubile, per alcuni l’unico modo con cui iniziare a introdurre cibi solidi o semi solidi nell’alimentazione del piccolo o della piccola. Iniziamo dicendo che esistono dei segnali per capire che il bambino è pronto per passare all’alimentazione complementare, segni che mostrano al genitore che il bambino è maturo per mangiare cibi solidi. Se metterete il bambino a tavola con voi, inizierà ad assaggiare quello che ci sarà nei vostri piatti, gusti che già conosce dalla placenta e dal latte materno, se è allattato al seno. È importante sapere che i bambini sono naturalmente predisposti a preferire gli alimenti di sapore dolce, salato e umami (il gusto del glutammato che è presente nelle carni), mentre sono invece portati a diffidare del sapore amaro, che si trova principalmente nelle verdure, e del sapore acido di alcuni frutti.
Come Iniziare lo Svezzamento: Consigli Pratici
Indipendentemente dall'approccio scelto, alcuni principi fondamentali rimangono validi:
- Gradualità: Introduci un nuovo alimento alla volta, aspettando qualche giorno prima di offrirne un altro, per monitorare eventuali reazioni allergiche o intolleranze.
- Varietà: Offri una vasta gamma di alimenti per garantire un apporto nutrizionale completo e abituare il bambino a diversi sapori.
- Stagionalità: Prediligi frutta e verdura di stagione, più ricche di nutrienti e con un sapore migliore.
- Ascolta il tuo bambino: Osserva i suoi segnali di fame e sazietà, e non forzarlo a mangiare se non è interessato.
Segnali di Prontezza
Ci sono dei segnali per capire che il bambino è pronto per passare all’alimentazione complementare, segni che mostrano al genitore che il bambino è maturo per mangiare cibi solidi.
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La Prima Pappa: Un Passo Importante
La prima pappa segna l’inizio del divezzamento, ovvero il passaggio da un’alimentazione esclusivamente a base di latte ad una mista con cibi solidi. Lo svezzamento è un periodo di scoperta e novità durante il quale il bambino per la prima volta prova a gustare e a fare esperienza di alimenti che non siano latte. È un percorso graduale che ha inizio con piccoli assaggi attraverso i quali il bambino impara a gestire i cibi e si prepara a ricevere una quantità maggiore di pappa. Infatti, per arrivare a consumare l’intera pappa è necessario che il piccolo sviluppi in maniera graduale le abilità sensoriali e motorie della bocca.
Si inizia l’alimentazione complementare, perché il latte materno, o quello in formula, da solo progressivamente diventa insufficiente a soddisfare le richieste nutrizionali del bambino. Le prime settimane dall’introduzione della prima pappa servono per abituare il piccolo a questa novità. Trascorso circa un mese dall’introduzione della prima pappa, arriva poi il momento di iniziare anche la seconda pappa che andrà a sostituire la poppata della sera.
Come Deve Essere la Prima Pappa
È bene iniziare con piccole dosi da aumentare gradualmente man mano che il bimbo dimostra interesse per il nuovo cibo. Grazie ai primi assaggi il bambino imparerà a gestire quantità sempre più crescenti di cibo, arrivando così in poco tempo a consumare la sua prima pappa. La prima pappa servirà a far prendere confidenza al bambino con la novità dei cibi e con il cucchiaino.
Iniziate proponendo pappe dai gusti leggeri e delicati. Oltre al gusto, occorre prestare attenzione anche alla consistenza dei cibi. Le prime pappe devono essere cremose, pertanto si raccomanda di proporre cibo sottoforma di passati e di puree. Questo perché gli alimenti proposti devono essere compatibili con le particolari esigenze fisiologiche e abilità masticatorie del bambino, che intorno ai 6 mesi sono ancora limitate alla suzione e alla deglutizione.
Come Abituare il Bambino a Mangiare le Prime Pappe
È consigliabile introdurre la prima pappa in sostituzione del latte di mezzogiorno. Proponete la pappa all’incirca nella stessa fascia oraria, questo vi permetterà di instaurare una routine e abituare il bambino al momento della pappa. L’introduzione della prima pappa nella fascia di mezzogiorno è indicata soprattutto per verificare la risposta del bimbo agli alimenti, cosa che risulterebbe più difficile durante la notte dopo un pasto serale.
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È importante, soprattutto in questa fase, che il piccolo faccia esperienza anche con le mani e che si abitui a sporcarsi. Attraverso queste esperienze il bambino capirà che il momento del pasto è un momento divertente e positivo.
Come si Prepara la Prima Pappa
La prima pappa è un vero e proprio “piatto unico”: grazie ad un insieme di alimenti che si completano tra loro assicurerai al tuo bambino tutti i nutrienti di cui ha bisogno. È possibile iniziare con delle pappe sapide dai gusti leggeri e delicati.
La base fondamentale della prima pappa può essere la seguente:
- 180 - 200 ml di brodo vegetale senza sale ottenuto da verdure di stagione ottenuto facendo bollire per circa un’ora un 1 litro d’acqua, una patata, una carota e una zucchina di medie dimensioni. Dopo riduzione dell’acqua di bollitura a circa metà del volume, filtrare il brodo e passare le verdure con il passaverdure (si consiglia di non utilizzare il frullatore ad immersione per evitare che venga inglobata aria).
- 2-3 cucchiai (20 g) di crema di cereali per il divezzamento (riso o mais o tapioca o semolino o multi-cereali)
- 2-3 cucchiai (20 g) di verdure passate ottenute dalla preparazione del brodo oppure mezzo vasetto (40 g) di omogeneizzato di verdure. Solitamente per la prima pappa si impiega mezzo vasetto (40 g) di omogeneizzato di carne, ma è possibile proporre in alternativa mezzo vasetto di omogeneizzato di pesce, di formaggio, oppure di legumi decorticati.
- 1 cucchiaino (5 g) di olio extravergine di oliva
Dopo i pasti, o come spuntino di metà mattina o merenda pomeridiana, si può proporre mezzo vasetto di omogeneizzato di frutta (50 g) o in alternativa 40-50 g di frutta fresca grattugiata o frullata, precedentemente sbucciata e privata dei semi.
Quali Sono le Dosi per la Prima Pappa
Le dosi della prima pappa sono importanti per assicurare che il bambino riceva la giusta quantità di tutti i nutrienti. Assieme al brodo (circa 180-200 ml), la pappa viene composta con una porzione di cereali, che inizialmente dovrà presentarsi sottoforma di creme di cereali o semolino. La porzione di cereali dovrebbe essere di 20 g, ovvero 2-3 cucchiai circa di creme di cereali o semolino.
Assieme alla porzione di cereali è bene garantire una porzione di verdura: all’incirca 2-3 cucchiai (20 g) di verdure passate precedentemente ottenute dalla preparazione del brodo oppure è possibile proporre mezzo vasetto (40 g) di omogeneizzato di verdure. Da ultimo, non meno importante vi è la “fonte proteica”. Gli alimenti che appartengono a questo gruppo sono essenzialmente cinque: carne, pesce, formaggi, uova e legumi. Nella prima pappa viene generalmente offerta la carne e trascorsi 2-3 giorni con lo stesso schema, è importante poi introdurre progressivamente una nuova fonte proteica. Questo permette di alternare nella pappa le fonti proteiche, che non devono essere associate tra di loro.
Le porzioni di riferimento da impiegare in tutta la fascia di età 6-12 mesi sono le seguenti:
- Carne: ½ vasetto di Omogeneizzato (40 g) oppure 15 g di carne fresca.
- Pesce: ½ vasetto di Omogeneizzato (40 g) oppure 20 g di pesce fresco
- Formaggio: ½ vasetto di Omogeneizzato (40 g) oppure 5 g di parmigiano o 15 g di ricotta/formaggino
- Uovo: ½ uovo sodo schiacciato (si inizia con piccoli assaggi di tuorlo e progressivamente si aumenta la quantità andando ad integrare anche l’albume)
- Legumi: ½ vasetto di Omogeneizzato (40 g) oppure 10 g di legumi secchi decorticati, o 25 g di legumi freschi o surgelati decorticati
Completate la pappa aggiungendo sempre un cucchiaino (5 g) di olio di oliva extravergine a crudo, che rappresenta un’indispensabile fonte di grassi per il piccolo.
Durante l’introduzione della seconda pappa è importante imparare ad alternare le fonti proteiche del bambino seguendo uno schema vario e bilanciato. Le dosi degli ingredienti delle pappe rimangono le stesse ma si possono iniziare a introdurre nel brodo e a proporre come assaggio nuove verdure o nuovi gusti di omogeneizzati.
Introduzione dei Cibi Solidi: Come Abituare il Bambino a Mangiare i Cibi Solidi e Come Introdurre il Cibo a Pezzetti
Con l'introduzione dei cibi solidi, il bambino perde progressivamente la soddisfazione orale di tipo passivo-ricettiva, tipica del 'succhiare', per accedere alla soddisfazione orale di natura attivo-aggressiva, propria dell'addentare e del mordere. È fondamentale che, in questo delicato passaggio, la mamma e il papà possano accompagnare e sorreggere il bambino, aiutandolo a far fronte alle possibili difficoltà e ad accogliere le nuove conquiste. In una prospettiva psicoanalitica, le teorizzazioni di Melanie Klein in merito all'aggressività e alle fantasie orali dei bambini forniscono una cornice teorica utile alla comprensione della specificità di questo cambiamento. Secondo tale teoria, il bambino costruisce le proprie relazioni affettive sulla base di due correnti, amore e odio, entrambe sane e necessarie allo sviluppo del proprio mondo interiore. Mordere e masticare hanno più a che fare con l'odio e con l'aggressività poiché implicano la distruzione di un oggetto proveniente dall'esterno. Si tratta, a volte, di fenomeni che possono presentarsi occasionalmente in situazioni di transitoria difficoltà: l'aggressività suscitata dal venir meno dell'esperienza piacevole della suzione può accompagnarsi a reazioni inconsce oppositive di rabbia e di protesta.
Nel passaggio dalla pappa alla pasta si consolida inoltre il processo di soggettivazione dell'esperienza del gusto che, in realtà, inizia a svilupparsi già molto tempo prima: durante la gravidanza, infatti, comincia a prendere forma il sistema sensoriale dei nascituri, tra cui il senso dell'olfatto e quello del gusto. Il regime alimentare della mamma influisce sulla composizione del liquido amniotico: in esso passano le molecole aromatiche dei cibi e il feto, attraverso il liquido in cui è immerso, impara a conoscere un po' per volta, entrando in contatto con gli odori e i sapori della cultura alimentare materna, che ritroverà nel latte prima e nei cibi poi, dopo la nascita.
Tagli Sicuri e Consistenze Adatte
Intorno ai 8-9 mesi si può passare ad alimenti sminuzzati, più grandi, offerti con il cucchiaio o a un’autoalimentazione con finger food, ossia cibo a pezzi impugnabile con le mani con prensione palmare, anche in assenza di denti. La consistenza e il taglio con il quale offriamo i cibi sono importanti.
Spappola: con questa parola chiave voglio semplicemente ricordarvi di testare la consistenza ogni volta che si offre qualsiasi cosa in svezzamento. Lo stesso alimento (esempio una pera) potrebbe essere adeguato o non adeguato in base al grado di maturazione. La consistenza va quindi testata al momento della somministrazione del cibo. Se si smaciulla, spappola o sbriciola è cibo che il bimbo può riuscire a gestire con le sole gengive. Provate adesso invece a schiacciare un fusillo: la vostra forbice digitale (indice e medio) si infila nell’elica e lo spappola in due come nulla fosse.
Ricette Semplici e Veloci per Variare la Dieta del Tuo Piccolo
Se vogliamo preparare le pappe per bambini di 6 mesi, invece di affidarsi ai prodotti industriali proposti dalle aziende e pubblicizzati, perché non trovare il tempo di preparare un buon brodo di verdure fresche, proporre un frutto ridotto in purea, o frullare la carne preparata per tutta la famiglia? Perché non attingere alle ricette per bambini delle nostre nonne, che prevedevano (proprio nelle prime fasi dello svezzamento) del pane secco fatto in casa intinto nel brodo e verdure fresche lessate e passate?
Ecco alcune idee per arricchire la dieta del tuo bambino:
- Zucca, ricotta e crema di riso (o pastina): Ricetta perfetta per l’autunno, per grandi e piccoli. Preparala lessando la zucca con una mezza carota circa e mezza patata. Una volta morbide schiaccia il tutto con una forchetta e aggiungi un cucchiaio di crema di riso e della ricotta o anche del parmigiano andrà benissimo.
- Semolino e finocchio: Porta a bollore dell’acqua con dentro un finocchio e una patata. Falli cuocere per circa 20 minuti. Togli le verdure e stempera nella stessa acqua del semolino. Ottieni da questo una crema liscia.
- Broccolo e caprino: Si tratta di una preparazione altrettanto facile: pulisci e taglia il broccolo aggiungendo mezza patata circa e qualche pezzo di zucchina. Fai bollire il tutto e, una volta morbido, frullalo e aggiungi del riso o della crema di riso.
- Minestra con il pollo: Tra tutte le proteine, quelle derivate dalla carne bianca del pollo sono tra le prime ad venire introdotte. Lessa una coscia di pollo insieme a una carota e una patata. Una volta che il tutto sarà bello morbido, schiaccia con una forchetta. Se per il bimbo è già il momento adatto aggiungici anche della pastina. Leggi sempre attentamente le confezioni per capire di quanti minuti di cottura necessitano gli ingredienti.
- Salmone al vapore: Per quando il piccolo sarà pronto ad assumere anche il pesce a pezzetti prova a proporgli del salmone, ricco di Omega 3 e grassi (non esagerate con le quantità, bastano pochi cucchiai). Al vapore sarà perfetto.
- Lenticchie decorticate: Non avere paura di usare i legumi. È importante inserire anche le proteine vegetali nella dieta del neonato. Ad esempio cuoci delle lenticchie decorticate in acqua con carote e sedano per i minuti necessari.
Altre ricette:
- A 7 mesi il lattante è pronto a morsicare, schiacciando le sue gengive l’una sull’altra. Ecco una delle pappe per bimbi di 7 mesi proposte nel libro Aiutami a mangiare da solo! Aiutami a mangiare da solo!
- Ecco una delle ricette per neonati di 9 mesi, contenuta ancora nel libro Aiutami a mangiare da solo! e, come tutte le altre, proposta per favorire l’autonomia del bambino a tavola. Lessare e passare due patate, aggiungere 50 grammi di ricotta fresca, un pizzico di farina tostata (dorata appena sul fondo di un tegamino per renderla digeribile) e mezzo tuorlo d’uovo freschissimo. Formare con l’impasto dei bastoncini da tagliare a dadini o palline regolari. Gettarle in poca acqua bollente e lasciarle per 5 minuti, scolarle e lasciarle intiepidire.
- Ricetta: Crema di Broccoli, Patate e Speck Croccante: Tagliate il broccolo e la patata in piccoli pezzi e fateli lessare a fuoco basso nel brodo vegetale, coprendo con un coperchio. Ricordate di girare di tanto in tanto, il brodo non dovrà coprire del tutto le verdure, che cuoceranno con il vapore. Quando le verdure saranno diventate morbide, frullatele con un frullatore a immersione, aggiungete un pizzico di cumino e uno di curcuma e tenete in caldo a fuoco basso. La consistenza dovrà essere cremosa, quindi in caso fosse troppo densa, aggiungete un po’ di brodo vegetale. In un pentolino antiaderente fate rosolare con un filo di olio lo speck tagliato a striscioline e tenetelo da parte. Disponete nei piatti una fetta di pane tostato e grattugiate sopra l’Emmental, fino a c…
- La ricetta della prima pappa: Ingredienti: 1/4 di tazza di riso integrale a chicco tondo, 1/4 di tazza di riso dolce integrale Calmochi (oppure altro riso integrale), 2 cucchiai di lenticchie rosse, 2 cucchiai di un altro cereale integrale a scelta (consiglio di iniziare con miglio o avena), 1 cucchiaio di semi di sesamo, 1 pezzo di alga kombu grande come un francobollo, 8 tazze di acqua. Procedimento: Sciacquare uno a uno tutti gli ingredienti aiutandosi con un colino e lasciare in ammollo tutto insieme per 8-12 ore. Nella stessa acqua cuocere tutto in pentola a pressione per 90 minuti. Si può usare anche una pentola normale larga e dal fondo spesso, raddoppiando i tempi di cottura la quantità d’acqua di tanto in tanto. Terminata la cottura, fare sfiatare, aprire il coperchio e togliere l’alga kombu (si può utilizzare per un brodo vegetale o una zuppa). Prendere la scodella e applicare sopra il passaverdure, con applicato il filtro a buchi più piccoli. Versare la pappa a cucchiaiate, poi iniziare a girare il braccio. Schiacciare leggermente con il cucchiaio e ogni tanto rimuovere la fibra rimasta nel passaverdure. Continuare finché si è passata tutta la pappa.La pappa è già pronta per essere data al bambino! Puoi dolcificare con malto di riso (prova a farne assaggiare un cucchiaino prima di dolcificare, per verificare se è gradita già così).
Cosa NON Fare Durante lo Svezzamento
Con l’avvicinarsi del sesto mese, molti genitori iniziano a interrogarsi sullo svezzamento e a cercare ricette, proposte e consigli per iniziare questa nuova fase. A molti genitori sarà successo di ascoltare racconti come «Ho provato ogni ricetta per l’autosvezzamento ma non mangia nulla!» o «Appena messo il bavaglino comincia a strillare e dimenarsi» e di cominciare a temere per questa nuova fase dell’alimentazione del piccolo o della piccola.
- Non iniziare troppo presto: L'OMS raccomanda l'allattamento esclusivo al seno fino ai sei mesi.
- Non forzare il bambino: Rispetta i suoi tempi e i suoi gusti.
- Non aggiungere sale, zucchero o altri condimenti: Il bambino deve imparare ad apprezzare il sapore naturale degli alimenti.
- Non usare cibi precotti o industriali: Prepara tu stesso le pappe, scegliendo ingredienti freschi e di qualità.
Consigli Utili
- Non avere fretta di iniziare: non esiste un momento preciso e uguale per tutti i lattanti, dipende dalle esigenze e dallo sviluppo del tuo bambino che valuterà il pediatra
- Il momento della pappa deve essere un momento sereno e tranquillo, tenete lontane le tensioni che potrebbero influenzare negativamente l’occasione del pasto
- Incoraggiate precoci esperienze con più alimenti, fin da inizio divezzamento, senza tardare l’introduzione di alcun cibo
- Promuovete un’offerta varia di alimenti con differenti sapori e colori, che incuriosiscano il piccolo, e di una consistenza adeguata allo sviluppo del bambino
- Il bambino non ha gli stessi gusti di un adulto: non aggiungete sale, zucchero e salse alle preparazioni delle sue pappe
- Assicuratevi una postura adeguata e confortevole, che lo aiuti nell’esperienza della prima pappa
- Abituate il bambino al momento della pappa: instaurate una routine proponendo ad orari regolari delle pappe salutari e gustose
- Lasciate che il piccolo faccia esperienza anche con le mani, lo aiuterà a capire che il momento del pasto è un momento divertente e positivo
- Limitate le distrazioni e ricordatevi che schermi, cellulari e televisori dovranno essere spenti
- Non ti preoccupare se il tuo bambino rifiuta spesso alcuni cibi, riproponi lo stesso alimento in più occasioni: possono essere necessarie fino a 8-10 esposizioni per ottenere gradimento e accettazione di un alimento da parte del piccolo.
Cosa fare se il bambino rifiuta la pappa
Può capitare che dopo il compimento del sesto mese di età il bambino non sia ancora pronto, che non mostri alcun interesse verso cibi diversi dal latte. Importante: noi possiamo proporre, ma il bambino ha il diritto di provare, rifiutare e decidere quando basta. Quindi nessuna ansia da prestazione: è il piccolo che deve fare tutto da sé. Evitiamo di voler infilare un boccone in più.
Schemi troppo rigidi
È importante non fissare fin dall'inizio schemi troppo rigidi, per numero, quantità e orario dei pasti. La base per la classica "pappa" è il brodo vegetale. Mettere nella pentola a bollire 1 litro di acqua e verdure di stagione. Il passato delle verdure utilizzate per preparare il brodo potrà essere aggiunto dopo qualche giorno, oppure fin da subito.
- Una quota di carboidrati. Crema di riso o farina di mais e tapioca, da 1 a 3 cucchiai in totale. Non necessitano di cottura.
- Una quota di proteine. Si potranno utilizzare liofilizzati o omogeneizzati di carne o pesce (inizialmente mezza porzione, successivamente la porzione viene adattata alla crescita del bambino) oppure alimenti freschi.
- Una quota di grassi. Dalle creme si passerà alla pastina e poi alla pasta vera e propria. Dagli omogeneizzati si potrà passare gradualmente alla carne (ad esempio polpette da proporre a piccoli pezzi) o al pesce (cotto al vapore o al forno). Quanto al pesce è bene tener presente che le spine possono essere molto pericolose.
L'Importanza del Pediatra
Ricordati che non sarai sola in tutte le fasi dello svezzamento del tuo piccolo. Nel passaggio all’assunzione graduale di cibi solidi ci sarà sempre il tuo pediatra di fiducia a consigliarti e guidarti al bisogno.
Naturalmente la dieta familiare dovrà essere corretta sotto tutti i punti di vista, qualitativo e quantitativo (sarà bene controllarla con il pediatra). È bene anche verificare che vi sia un apporto adeguato di calcio, zinco e di proteine di alta qualità, fondamentali in questa fase di crescita.