Lo svezzamento è una fase cruciale nello sviluppo del bambino, un periodo di transizione dall'alimentazione esclusivamente a base di latte materno o formula all'introduzione di cibi solidi. Questa nuova fase porta con sé molte domande, soprattutto riguardo a quali alimenti introdurre e quando. Uno degli alimenti che spesso suscita interesse è la marmellata. Questo articolo mira a fornire una guida completa sull'introduzione della marmellata nello svezzamento, basandosi su consigli di esperti e informazioni pratiche.
Quando Iniziare lo Svezzamento?
In generale, rispetto allo svezzamento ci sono due imperativi categorici: non prima dei tre mesi, non dopo i sei mesi compiuti. La prima e più assoluta riguarda il latte materno, che dovrebbe essere l'unico alimento fino al sesto mese di età. Oggi si sa invece che da un lato le allergie alimentari sono davvero rare, dall'altro un'alimentazione il più possibile variata a partire dai sei mesi di vita diminuisce il rischio che il bambino ne sviluppi una. In sintesi, dai sei mesi in avanti il sistema gastrointestinale è perfettamente in grado di digerire tutti i cibi e il sistema immunitario di non reagire in modo avverso alla loro introduzione.
L'Importanza di una Dieta Varia
Il bambino dovrebbe cominciare a mangiare un po' di tutto perché è così che può abituarsi ai vari gusti e imparare ad apprezzarli. Uno schema dietetico che prevede l'introduzione di una buona varietà di alimenti limita, infatti, il rischio che uno o più principi nutritivi (carboidrati, grassi, proteine), vitamine o sali minerali vengano introdotti in quantità insufficienti.
Marmellata: Quando e Come Introdurla
Si può dare la marmellata ai bambini? Come posso fare la marmellata in casa? Quali marmellate posso preparare? Queste sono le domande che le mamme si fanno sull’argomento. La marmellata può essere introdotta nell'alimentazione del bambino durante lo svezzamento, generalmente dopo i sei mesi, quando si iniziano a offrire alimenti diversi dal latte. Oltre all’apporto di vitamine e minerali, la marmellata porta anche un grande contributo di energia, che aiuta i bambini a far fronte ai momenti della giornata con molta attività. Un’altra delle virtù della marmellata è che permette ai bambini di mangiare sia la polpa che la buccia quindi l’intero frutto (cosa che normalmente con i bambini è difficile fare).
Marmellata Fatta in Casa: Un'Opzione Genuina
Con la marmellata fatta in casa poi siamo sicuri di ottenere un prodotto davvero genuino. Possiamo usare frutta fresca e ottima qualità e possiamo anche provare ad abbinare insieme frutti diversi per ottenere marmellate dai gusti più insoliti. Fare la marmellata per i bambini e con i bambini è un ottimo sistema per fargli consumare la frutta e renderla più “interessante” ai loro agli occhi. Quale modo migliore c’è per spiegare ai bambini che la marmellata è buona e fa bene, se non insegnare loro come farla?
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Quantità di Zucchero: Un Aspetto Cruciale
quanto zucchero aggiungere. Sappiamo bene che nell’alimentazione dei bambini lo zucchero va usato davvero con moderazione, ma è anche vero che lo zucchero è uno degli ingredienti base oltre la frutta. Generalmente il rapporto è 1:1, cioè un chilo di zucchero per ogni chilo di frutta, ma non è una regola ferrea e nel caso di marmellate per bambini si può scendere a 5/600 grammi di zucchero per chilo di frutta. Volendo comunque si può fare anche una confettura senza zucchero, scegliendo di aggiungere dolcificanti naturali come la cannella o lo zenzero oppure frutti un po’ più maturi e naturalmente più ricchi di fruttosio come fragole, fichi, prugne, mele, albicocche e cachi.
Ricette di Marmellate Fatte in Casa per Bambini
Ecco alcune ricette semplici e adatte ai bambini per preparare marmellate fatte in casa:
Marmellata di Mele
Dopo aver lavato e sbucciato 1 kg di mele, mettere la polpa in una pentola capiente con il succo di mezzo limone e 500 gr di zucchero. Mettere la casseruola a fuoco medio e cuocere per 35-40 minuti, mescolando di tanto in tanto. Quando ha la giusta una consistenza, rimuovere la casseruola dal fuoco. Se piace una marmellata più fine e senza grumi, passare marmellata con il mixer. Versare la marmellata ancora calda in barattoli asciutti e sterilizzati. Lascia raffreddare e copri.
Marmellata di Pere
Sbucciare e tagliare 1 kg pere mature (se sono bio lasciare anche la buccia). Mettere in una casseruola e aggiungere il succo di 1 limone e un po ‘di zucchero in modo che le pere producano il loro succo. Lasciare riposare per 1 ora e 20 minuti. A questo punto aggiungere il resto dello zucchero (in totale 400 grammi), il bastoncino di cannella e portare a ebollizione per 30 / 40 minuti. Mescolare di tanto in tanto. Lasciare sul fuoco fino a quando i pezzi non si sfaldano e si ammorbidiscono o a consistenza voluta. Se non piace la marmellata di pere a pezzettoni, quando si raffredda, passarla al mixer.
Marmellata di Prugne
C’è bisogno di 1 chilo di prugne, 600 grammi di zucchero, il succo di un limone e una tazza d’acqua. Lavare bene le prugne, rimuovere la buccia e il nocciolo e tagliarla a pezzi. Aggiungere lo zucchero e il succo di limone. Mettere in frigorifero (coperto) e lasciare durante la notte. Il giorno successivo versare le prugne già macerate in una grande casseruola e aggiungere una tazza d’acqua. Abbassare il fuoco al minimo e cuocere per 45 minuti o fino a gradimento.
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Marmellata di Albicocche
Mettere in una ciotola 400 gr di zucchero, il succo di 1/2 limone, un cucchiaio di vaniglia e le albicocche tagliate a pezzetti. Mescolare e lasciate riposare per un paio d'ore. A questo punto mettere il composto in una casseruola e cuocere a fuoco medio-basso per 30/40 minuti. Togliere la schiuma con una schiumarola e mescolare di tanto in tanto. Quando le albicocche diventano dorate e morbide spegnere il fuoco e lasciare raffreddare. Passare tutto attraverso il mixer se non piace la marmellata a pezzi.
Marmellata di Fragole
Procurarsi 1 kg di fragole , 600 grammi di zucchero e 1 limone . Lavare molto bene le fragole e rimuovere l’interno verde. Mettere in una ciotola e aggiungere lo zucchero sopra . Coprilo bene e lascialo in frigorifero anche fino al giorno successivo. Trasferire in una pentola capiente e aggiungere il succo di 1 limone. Cuocere a fuoco lento con la pentola scoperta e mescolare di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. Con la schiumarola invece, rimuovere la schiuma che si forma. Il tempo di cottura può variare da una a tre ore o fino a consistenza voluta. Attendere che si raffreddi.
Conservazione
Raccomandazione→ quanto descritto sopra prevede che la vostra marmellata venga conservata in frigo e consumata a breve . Qui invece la spiegazione di →come pulire e sterilizzare i vasetti vuoti.
Marmellata a Colazione: Un'Ottima Opzione
Se il bambino non viene più allattato a colazione, può mangiare qualche fetta biscottata (o pane) con marmellata oppure qualche biscotto e/o un frutto. Ancora una volta la mamma deve affidarsi al proprio istinto fidandosi nello stesso tempo del bambino, cioè di cosa e quanto vuole mangiare.
Colazione nello Svezzamento: Cosa Proporre?
La colazione del bambino durante la delicata fase dello svezzamento è uno dei dubbi principali delle mamme. Quando inserirla? C’è un timing da rispettare rispetto agli altri pasti? Innanzitutto, voglio darti una bella notizia: la colazione, durante il periodo dello svezzamento, è l’ultimo pasto che dovrai cambiare e sai perché? Molti bambini si svegliano perfettamente sazi dalla notte proprio perché hanno preso del latte durante le prime ore del mattino.
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Pur svegliandosi sazi e non avendo bisogno di qualcosa di aggiuntivo, i bambini sono molto attratti da quello che mamma e papà hanno messo sul tavolo per la loro colazione! Quindi che fare? La risposta è ovviamente sì!
Alternative al Latte
Cosa proporre se i bambini non gradiscono troppo il latte? Prima di elencarvi qualche alternativa è fondamentale sottolineare quanto sia importante abituare i bambini a fare la prima colazione sin da piccolissimi.
Se il bambino assume latte formula, generalmente fino ai 6 mesi viene consigliato il tipo 1. In ogni caso, latte materno e latte formula non possono essere sostituiti dal latte vaccino o dal latte vegetale in quanto la loro composizione è del tutto inadeguata per un bambino al di sotto dei 12 mesi. Possono invece essere inseriti come ingredienti di qualche preparazione senza problemi.
Idee per la Colazione
Torniamo però alla colazione della mamma e papà. Cosa potremmo trovare sulla loro tavola che potrebbe andar bene per la colazione del loro bambino durante lo svezzamento?
- Yogurt: Perfetto dai sei mesi in su a patto che sia bianco intero. Al suo interno puoi mettere a tuo piacere (e in base ai gusti/età del bambino) dei cereali soffiati (come miglio/quinoa/riso soffiato) o fiocchi di avena e/o crema di frutta secca (100% mandorle o nocciole o una granella finissima di queste) e/o della frutta fresca!
- Pane: Un bambino dai sei mesi in su può quindi aggiungere al suo “latte” della mattina (ripeto sia materno che formula) delle striscioline di pane con sopra un velo di marmellata oppure della crema 100% frutta secca (ottima la crema di mandorle) oppure della ricotta freschissima! Sono delle ottime alternative anche del pane con un filo di olio sopra oppure un paté di olive fatto in casa (si frullano nel mixer semplicemente olive ed olio). Unica avvertenza che posso dare ad un genitore è di dividere il pane sempre a striscioline e di tostarlo leggermente qualora risultasse eccessivamente pieno di “mollica”.
- Frutta fresca: Nella colazione del bambino durante lo svezzamento sarebbe opportuno metterla non solo per una questione di “buone abitudini” ma anche e soprattutto per il fatto che i bimbi piccini a metà mattina fanno un riposino e quindi “saltano” lo spuntino.
- Pancake: Sopra i pancake per la colazione del bambino durante lo svezzamento potremmo spalmare la solita marmellata/crema di frutta secca 100% oppure nulla!
- Biscotti e fette biscottate: La loro consistenza li rende perfetti per la colazione di un bambino in fase di svezzamento ma bisognerebbe porre attenzione alla questione zucchero. Sebbene sia molto facile trovare delle fette biscottate senza zucchero, lo stesso non si potrebbe dire dei biscotti.
Porridge
Il porridge, la classica zuppa d'avena, è l'alimento principale delle prime colazioni inglesi (breakfast). Possiamo prepararlo seguendo questa ricetta di Giallozafferano: versiamo fiocchi d'avena in un pentolino insieme a latte e acqua, aggiungiamo sale e cuociamo a fuoco dolce per un paio di minuti.
Consigli Utili per lo Svezzamento
- Non avere fretta: Parti da piccoli assaggi per abituarlo al cucchiaino e alle nuove consistenze.
- Se il neonato non mangia, non insistere. Al riguardo si deve sapere che i bambini piccoli prima di accettare un sapore nuovo posso arrivare a rifiutarlo fino a 15 volte. Non bisogna dunque desistere al primo no, ma provare e riprovare a offrirgli i cibi nuovi, senza però forzarlo a mangiarli quando sputa. Ecco perché è importante che fin dall'inizio dello svezzamento gli venga data la possibilità di assaggiare di tutto. Il bambino deve essere lasciato libero di toccare il cibo, di portarlo alla bocca con le mani.
- Introdurre, a partire dall'inizio dello svezzamento, tutti gli alimenti, compresi quelli che fino a una decina di anni fa si offrivano solo dopo i 9-12 mesi, è la migliore strategia per indurre l'organismo del bambino a tollerarli bene.
- E' fondamentale che il momento dei pasti assuma il valore di una parentesi per stare insieme. A tavola si mangia e si chiacchiera, ma non si gioca né si guarda la televisione. A tavola si mangiano le pietanze di casa, che la nonna ha insegnato alla mamma a cucinare.
- Per quanto riguarda le quantità, è importante concedere al bambino di autoregolarsi, non insistendo mai affinché inghiotta altro cibo quando dice basta.
- Se la mamma allatta ancora, sarà la mamma a capire se può bastare il latte materno oppure se offrire anche altro, sia valutando se il bambino ha ancora fame sia tenendo conto del fatto che il bambino va educato a fare colazione, cioè a introdurre oltre al latte anche un alimento solido.
Errori Comuni da Evitare
Troppe calorie e troppa carne, poca frutta e verdura, poco sport. Sono questi alcuni degli errori più comuni commessi dai genitori nel corso della prima infanzia dei loro figli. Ma è proprio nel periodo successivo allo svezzamento che si consolidano le preferenze alimentari e gli stili di vita. Insegnare ai bambini ad alimentarsi correttamente e a fare una regolare attività fisica diventa allora decisivo per un sano sviluppo e per ridurre il rischio di malattie nell’età adulta.
Ecco alcuni errori da evitare:
- Eccesso di calorie: “Come no, è proprio così. Trovo però inutile dire di quante calorie di preciso abbiano bisogno i bambini, perché comporta un calcolo difficile da rispettare.
- Saltare la colazione: Molti genitori, però, si rassegnano al fatto che i loro figli non vogliano fare colazione. Così, però, si innesca un circolo vizioso, per cui si abbonda con lo spuntino.
- Spuntini confezionati: “Gran parte dei prodotti confezionati superano abbondantemente quel 5% del fabbisogno quotidiano di calorie, che dovrebbero dare spuntini e merende.
- Eccesso di carne: “La carne andrebbe mangiata non più di 3 volte a settimana, inclusi salumi e affettati. Un consumo eccessivo può contribuire allo sviluppo di tumori intestinali o il precoce ispessimento delle arterie, con tutte le conseguenze del caso. Andrebbero, invece, mangiati di più i legumi, che fanno bene e si prestano a essere cucinati in una gran varietà di modi.
- Carboidrati ad alto indice glicemico: “I carboidrati ad alto indice glicemico provocano un picco di insulina, che appesantisce e danneggia il pancreas, favorendo lo sviluppo di cellule cancerose. Bisogna, quindi, evitare i prodotti industriali che abbiano lo zucchero o il glucosio tra i primi tre ingredienti.
- Poca frutta e verdura: “Frutta e verdura andrebbero mangiate 5 volte al giorno. Quasi sempre, però, i genitori ne consumano meno, dando il cattivo esempio ai figli. Ma che ci vuole, soprattutto in estate, a preparare una macedonia, una spremuta o un centrifugato, magari per uno spuntino in spiaggia?
- Poco pesce: “Il pesce fa bene non solo perché è ricco di omega 3, ma perché amplia la gamma di sapori con cui i bambini vengono in contatto.
- Poca attività fisica: “Stare di più all’aria aperta farebbe bene non solo ai piccoli, ma anche agli adulti. Molti genitori si spaventano, però, che i bambini sudino e si possano raffreddare, ma vorrei ricordare che al raffreddore si sopravvive tranquillamente. Perché non approfittano della bella stagione per fare insieme una bella passeggiata o una partita a pallavolo?
Frutta e Microbiota
La frutta per il neonato è importante tanto quanto il latte. Ti sembra strano? Eppure, come vedremo più avanti, da un certo punto di vista, è proprio così. Il microbiota, o flora intestinale, è quell’insieme di microrganismi “buoni” che coabitano nel nostro intestino e che svolge numerose funzioni utili al benessere psicofisico. Nel primo anno di vita il metabolismo del bambino comincia ad assumere una propria identità che gli è conferita dall’allattamento e dallo svezzamento. Ti sembrerà strano, ma sin da quando è nella pancia il bambino impara a sentire i gusti dei cibi assunti dalla mamma.
Come Affrontare lo Svezzamento con la Frutta
Come affrontare lo svezzamento con la frutta per il neonato? Non avere fretta: parti da piccoli assaggi per abituarlo al cucchiaino e alle nuove consistenze. Se il neonato non mangia, non insistere. Gli esperti sottolineano che, per cominciare, possono essere proposte una o due porzioni di frutta al giorno prima di una poppata.
Quale Frutta Scegliere?
I primi frutti per neonati consigliati sono la pera, la mela, la banana. È bene scegliere frutta ricca di fibre, importanti per prevenire la stipsi del bimbo. Va prestata, invece, particolare attenzione alla frutta che potrebbe creare allergie come le fragole, i kiwi, le mandorle, le noci e le nocciole.
Quantità
I primi assaggini di frutta al neonato dovrebbero essere di circa 20 g per poi aumentare fino a 80 g al giorno entro il primo anno di vita.
Come Offrire la Frutta
Un’ottima proposta per la prima frutta nello svezzamento dei neonati sono pertanto gli omogeneizzati. Man mano che cresce, il bambino dimostra interesse per la frutta e impara a deglutire meglio i cibi con una consistenza più solida. Una valida alternativa è la frutta grattugiata finemente. Meglio non aggiungere lo zucchero, per non condizionare il neonato a preferire sapori troppo dolci. Un’altra soluzione è la purea di frutta. La si può preparare facilmente e in poco tempo. Basta ammorbidire la polpa del frutto con un po’ d’acqua per circa 15 minuti a fuoco lento. È consigliata anche la frutta frullata ma con moderazione.
Frutta: Frullata, Centrifugata o Estratta?
- Frullatore: Permette di frullare pezzi di frutta interi (compresa la buccia) e di aggiungere acqua o latte per rendere il frullato meno denso. L’alta velocità lo rende pratico ma genera molta aria (che insieme alle fibre della buccia può causare meteorismo).
- Centrifuga: Separa la buccia dalla polpa tramite centrifugazione ad alta velocità che genera calore (che tende ad ossidare alcune vitamine e sali minerali), non genera aria né sono presenti fibre.
- Estrattore: Separa la buccia dalla polpa tramite pressa “a freddo”, mantenendo inalterate le vitamine, (con movimenti simili alla masticazione), non sono presenti fibre e nel succo rimane molta polpa. E’ possibile mischiare, oltre a vari tipi di frutta, anche verdure a foglia larga e ortaggi. Un estrattore concentra in un sol bicchiere una notevole quantità di nutrienti altamente assimilabili e digeribili.
Frutta Secca
La frutta secca oleosa contiene una gran quantità di acidi grassi “buoni”, in particolare è ricca di grassi omega 3 e omega 6 che sono definiti essenziali perché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli. Da tener presente che proprio perché ricca in grassi è anche molto calorica e per questo motivo è importante non abusarne. E’ consigliabile, quando possibile, non usare prodotti confezionati in bustine perché spesso in questi casi viene aggiunto del sale.
Allergie e Soffocamento
La frutta fresca è un alimento fondamentale nell’alimentazione del bambino. Le reazioni allergiche nei soggetti sensibili possono avvenire immediatamente dopo ingestione o contatto, ma anche a distanza di 1-2 ore dalla assunzione. Pesca: in particolare la buccia contiene alcune sostanze allergeniche che possono causare una reazione anche potenzialmente grave.
La maggior parte dei casi di soffocamento avviene nei primi tre anni di vita: in particolare alimenti tondi e molli possono bloccare le vie aeree. Le arachidi e le nocciole, per le loro dimensioni e la forma arrotondata possono essere facilmente afferrate ed ingoiate, finendo nelle vie aeree, per cui bisogna stare molto attenti in presenza di un bambino piccolo. E’ molto importante che ogni genitore abbia delle nozioni di base sulla prevenzione del soffocamento e sulle manovre di disostruzione delle vie aeree da eseguire in caso di necessità.
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