Si può mangiare sushi in gravidanza? Rischi e precauzioni

Negli ultimi anni, la passione per il sushi è esplosa anche in Italia, ma come ci si deve comportare con il sushi in gravidanza? Si può mangiare tranquillamente oppure deve essere considerato uno dei tanti alimenti vietati durante la gravidanza? Approfondiamo la questione.

Pesce in gravidanza: un elemento fondamentale

Il pesce è uno dei capisaldi della dieta mediterranea e non dovrebbe mai mancare, soprattutto durante la gravidanza. È una fonte di proteine "nobili", fondamentali in qualsiasi periodo della gestazione. L’apporto di proteine dovrebbe essere incrementato di un grammo al giorno nel primo trimestre, 8 nel secondo e ben 26 nel terzo. Inoltre, il pesce contiene elevate quantità di acidi grassi polinsaturi (Omega-3 e Omega-6), che prevengono le malattie infiammatorie e cardiovascolari e favoriscono la crescita cerebrale. Tra gli Omega-3, il DHA svolge un ruolo primario per lo sviluppo della retina e del sistema nervoso.

L’ideale sarebbe consumare pesce 2-3 volte a settimana, in porzioni comprese tra 150 e 200 grammi o secondo le istruzioni del proprio medico o nutrizionista. Le tipologie da preferire sono quello azzurro (sarde, alici, sgombri, aringhe, acciughe) e quello bianco (orata, spigola, merluzzo, nasello, sogliola, platessa). Va limitato invece il consumo di pesci grandi (tonno, pesce spada) per l’alto contenuto di mercurio.

Sushi in gravidanza: si può mangiare?

Il problema principale del sushi è il fatto che il pesce è crudo e, proprio per questo motivo, potrebbe nascondere qualche insidia. La cottura è sempre il metodo migliore per distruggere eventuali agenti patogeni (virus e batteri in primis) che potrebbero annidarsi nella carne del pesce e provocare tossinfezioni anche serie. Il sistema immunitario di una donna incinta è più vulnerabile ed è necessario prendere tutte le precauzioni possibili.

Inoltre, un aspetto non secondario è quello della preparazione, della conservazione e dell’eventuale possibilità di cross-contaminazioni tra alimenti diversi. L’igiene in cucina deve essere sempre rigorosissima.

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Abbattimento del pesce: una pratica essenziale

L’abbattimento del pesce è la prima essenziale cosa da fare per rendere il pesce più sicuro. Lo dice chiaramente anche il ministero della Salute che ha imposto ai venditori di esporre un cartello in cui si dice che, per poter essere consumato crudo, marinato o poco cotto, il pesce va congelato per almeno 96 ore a -18°C nel freezer di casa o in un abbattitore per almeno 24 ore a -20°C.

Per esempio, il pesce per preparare il sushi andrebbe scongelato in frigorifero, in maniera graduale. Il pesce tolto dal freezer va consumato in giornata e gli eventuali avanzi non si conservano.

Il sushi “casalingo” è meno rischioso, rispetto a quello mangiato fuori, perché è chiaro che vengono seguite tutte le regole, sia di preparazione (abbattimento, lavaggio accurato dei vegetali…) che di igiene (lavarsi molto bene le mani, pulire le superfici e gli utensili utilizzati…). Al ristorante è più difficile avere il controllo di tutto quindi sarebbe meglio evitare. Se però il ginecologo dà il via libera al sushi in gravidanza, scegliete locali rinomati per la loro qualità: meglio spendere qualcosa in più, ma stare tranquille, piuttosto che risparmiare e beccarsi qualche mal di pancia.

Rischi del sushi: cosa dice il Ministero della Salute

Il ministero della Salute ha messo nero su bianco i pericoli e le raccomandazioni per il consumo di pesce.

Pesce crudo, poco cotto, marinato: potenziale veicolo di Listeria monocytogenes e, se non adeguatamente congelato, Anisakis. Consumare dopo accurata cottura.Frutti di mare crudi: potenziale veicolo di Salmonella, virus dell’Epatite A e Norovirus. Consumare dopo accurata cottura.Prodotti pronti per il consumo a base di pesce affumicato: potenziale veicolo di Listeria monocytogenes. Preferibile non consumarli.

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Stando a queste precise avvertenze del ministero, si evince che il consumo di sushi in gravidanza non è consigliato. I rischi maggiori sono:

  • Salmonella: batterio responsabile della salmonellosi, una delle infezioni gastrointestinali più comuni.
  • Listeria monocytogenes: batterio, estremamente diffuso nel terreno e nell’acqua.
  • Epatite A: virus che può essere davvero molto insidioso. Esistono forme di epatite A fulminanti, rapidamente fatali.
  • Anisakis: parassita le cui larve si trovano in diversi pesci. L’infezione è molto diffusa in Giappone, non a caso il Paese con il consumo maggiore di sushi.
  • Norovirus: virus che rientra tra gli agenti più diffusi di gastroenteriti acute non batteriche.

Ovviamente si tratta di pericoli che riguardano chiunque mangi pesce crudo, ma le donne in gravidanza devono essere ancora più attente. I sintomi potrebbero essere più forti e soprattutto avere ripercussioni - anche gravi - sul feto. Se dopo aver mangiato sushi compare qualche disturbo, è opportuno contattare il proprio ginecologo.

Toxoplasmosi e sushi: cosa c'è da sapere

La toxoplasmosi non si prende con il sushi in gravidanza. Questa infezione, trasmessa dal protozoo Toxoplasma gondii, è il “nemico numero 1” di ogni gestante, ma nel caso del pesce crudo potete rincuorarvi. I principali veicoli di trasmissione della toxoplasmosi sono carni crude o poco cotte (compresi i salumi) oppure frutta e verdura non lavate. Per quanto riguarda il pesce, via libera senza paura. L’unico pericolo è quello di contaminazione incrociata, che si verificherebbe utilizzando, ad esempio, gli stessi utensili per tagliare verdure contaminate e pesce crudo.

Sushi cotto in gravidanza: la soluzione ideale

La soluzione ideale per deliziarsi con il sushi in gravidanza senza il minimo timore per la mamma e il bambino è scegliere sushi cotto! Certo è un po’ un “ripiego”, visto che il sushi per eccellenza è a base di pesce crudo. Ma è il modo migliore se non si vuole correre neanche un piccolissimo rischio.

A livello nutrizionale, il sushi sarebbe perfetto perché il pesce crudo mantiene inalterate alcune caratteristiche di questo alimento. La cottura fa disperdere la maggior parte delle proprietà dei cibi: nel caso del pesce questo avviene per esempio con gli Omega-3, i famosi acidi grassi polinsaturi che fanno così bene alla salute.

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Il sushi cotto in gravidanza però toglie ogni dubbio. I ristoranti offrono sempre qualche piatto cotto. Non è decisamente il caso di sashimi e nigiri, veri e propri “trionfi” del crudo. Esistono invece le versioni cotte di hosomaki e uramaki, mentre i futomaki sono sempre impanati e fritti.

Alternative al sushi tradizionale durante la gravidanza

Se sei un'amante del sushi ma sei preoccupata per i rischi associati al consumo di pesce crudo durante la gravidanza, ci sono molte alternative deliziose che puoi provare:

  1. Sushi Vegetariano: Opta per il sushi vegetariano, che include ingredienti come avocado, cetriolo, carote e altri vegetali freschi. Questa opzione è sicura e nutriente.

  2. Sushi con Pesce Cotto: Scegli rotoli di sushi che contengono pesce cotto, come gamberi cotti, granchio (surimi) o anguilla grigliata. Questi sono deliziosi e privi di rischi.

  3. Ramen: Goditi una ciotola di ramen, una zuppa giapponese con noodles, brodo saporito, carne (come pollo o maiale) e verdure. Assicurati che la carne sia ben cotta.

  4. Donburi: Prova il donburi, una ciotola di riso con proteine e verdure cotte sopra. Ci sono molte varianti tra cui scegliere, come il gyudon (manzo) o il katsudon (cotoletta di maiale).

  5. Tempura: Assapora la tempura, verdure o frutti di mare leggermente impanati e fritti. La tempura è croccante e gustosa.

  6. Okonomiyaki: Gusta l'okonomiyaki, una sorta di pancake salato giapponese con cavolo, carne e altri ingredienti.

  7. Gyoza: Assaggia i gyoza, ravioli cotti in padella con un ripieno di carne o verdure.

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