Forza Panino: Un'analisi del significato di "Forza Panino" di Elio e le Storie Tese

Elio e le Storie Tese, un gruppo che ha fatto della complessità musicale e della comicità intelligente il suo marchio di fabbrica, si distingue nel panorama italiano per la sua capacità di intrattenere e far riflettere. La loro musica, ricca di armonie vocali, stacchi e geometrie sonore, è allo stesso tempo fluida, densa e filosoficamente leggera.

Nelle loro esibizioni dal vivo, i membri della band si cimentano in numeri comici, tra favole, virtuosismi e imitazioni sonore, creando un mondo di leggerezza salvifica. I loro fondali scenografici, che richiamano Basquiat, Matticchio e Crumb, contribuiscono a creare un'esperienza visiva unica.

"Tapparella": Un'analisi della canzone e del suo contesto

Questo articolo si propone di analizzare la canzone "Tapparella" di Elio e le Storie Tese, scritta nel 2006. La canzone affronta un evento marginale ma rilevante nella vita di molti: la festa delle medie. A differenza di altri eventi giovanili come la maturità o il "Prom" americano, la festa delle medie non ha mai ricevuto particolare attenzione culturale o mediatica.

Le medie rappresentano un limbo tra l'infanzia e l'adolescenza, un periodo che molti vorrebbero rivivere con la mentalità adulta. Tuttavia, durante le medie, si è soggetti a codici comportamentali specifici, come quelli che regolano le feste.

La Festa delle Medie: Un rito di passaggio

La festa delle medie si distingue dalle feste degli adulti per la sua innocenza e la ricchezza di passatempi. A differenza delle feste dei 18-20enni, dove l'alcol e la ricerca di partner sono centrali, la festa delle medie è un evento pomeridiano, supervisionato dai genitori, dove le tematiche sessuali sono affrontate in modo diverso e dove l'ingegno è messo alla prova per creare rituali alternativi.

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"Tapparella": Un'immersione nella festa delle medie

La canzone "Tapparella" inizia senza preamboli, catapultando l'ascoltatore nel vivo della festa. I "brufolazzi" simboleggiano la pubertà, mentre la "Tapparella giù" rappresenta sia la separazione dal mondo esterno che la barriera verso l'agognata festa. "Poltiglia" potrebbe essere il fango all'entrata o un miscuglio di bibite tipico di queste feste. "Più ascella purificata" evoca le tempeste ormonali pre-adolescenziali e il tentativo di mascherare l'odore con il deodorante.

Il dialogo tra gli "Amici Stronzi" e il protagonista riflette il rifiuto e l'emarginazione che spesso si verificano in questo contesto. Il protagonista, nel tentativo di essere accettato, offre i suoi dischi per ballare i lenti, ma viene respinto. La sua lagnanza esprime il desiderio di partecipare alla festa e alle sue implicazioni sociali, forse con la speranza di "limonare".

L'esperienza del protagonista alla festa

Il protagonista riesce a intrufolarsi alla festa, ma la sua presenza è segnata da goffaggine e imbarazzo. Si presenta con un rutto, "fa un vento e cambia il clima", e "temporeggia bevendo spuma" per darsi un tono. Chiede "Fonzie" (patatine al formaggio) ma riceve solo avanzi.

Il "gioco della bottiglia" offre una speranza di baciare o palpare, ma viene escluso. Di fronte al rifiuto, propone di ballare, ma riceve un'ulteriore risposta negativa. La sua reazione è di costernazione esistenziale.

La presa di coscienza e la svolta

Il protagonista, emarginato e impossibilitato a interagire, arriva a una presa di coscienza. Rifiuta l'"amarissima aranciata", simbolo della sua esclusione, e progetta una festa alternativa nella sua mente, dove non sarà emarginato e dove sarà presente "Panino".

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Il significato di "Forza Panino"

La canzone si conclude con la ripetizione ossessiva di "Forza Panino", diventato uno slogan dei fan di Elio e le Storie Tese. La canzone non fornisce informazioni su questo personaggio, ma nelle esibizioni dal vivo Elio lo descrive come un ragazzo capace di cambiare radicalmente l'atmosfera di una festa.

Nel video della canzone, il protagonista si vendica mettendo l'aspirina nella Coca-Cola, provocando reazioni acide negli altri invitati. Questo finale postmoderno sottolinea la frustrazione e il desiderio di rivalsa del protagonista.

"Forza Panino" e Paolo Panigada (Feiez)

"Forza Panino" è un omaggio a Paolo Panigada, detto Feiez, polistrumentista della band scomparso prematuramente nel 1998. Il coro "Forza Panino", presente nel finale di "Tapparella", è diventato un momento catartico e gioioso durante i concerti degli Elio e le Storie Tese.

Paolo Panigada era noto per la sua creatività e la sua capacità di inventare soprannomi e personaggi surreali. Il soprannome "Panino" era uno dei tanti che gli erano stati affibbiati nel corso degli anni, e simboleggiava la sua capacità di trasformare e arricchire la realtà.

L'eredità di Feiez e il significato di "Forza Panino"

La figura di Feiez, con la sua energia, il suo talento e la sua capacità di improvvisazione, ha lasciato un segno indelebile nella musica e nell'immaginario degli Elio e le Storie Tese. "Forza Panino" è un grido di incoraggiamento, un invito a superare le difficoltà e a trasformare la realtà con creatività e ironia. È un omaggio a un amico scomparso, ma anche un simbolo di speranza e di resilienza.

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La Terra dei Cachi: un successo sanremese

Nel 1996, Elio e le Storie Tese parteciparono al Festival di Sanremo con "La Terra dei Cachi", un brano che, pur non essendo considerato il migliore della band, permise loro di raggiungere un pubblico più ampio. La canzone, complessa ma apparentemente semplice, parodiava diversi generi musicali e affrontava temi sociali e politici con ironia e sarcasmo.

La performance del gruppo a Sanremo fu caratterizzata da travestimenti eccentrici e da un'esecuzione originale del brano nella serata dedicata ai pezzi corti, intitolata "Neanche un minuto di non caco". Nonostante le polemiche e le presunte irregolarità nel conteggio dei voti, "La Terra dei Cachi" ottenne un grande successo di pubblico e di critica.

Eat the Phikis: un album di successo

L'album "Eat the Phikis", pubblicato nel 1996, è considerato uno dei migliori della discografia degli Elio e le Storie Tese. Oltre a "La Terra dei Cachi" e "Tapparella", l'album contiene brani come "Burattino Senza Fichi", "Mio Cuggino", "El Pube" e "Li Immortacci", diventati dei classici del repertorio della band.

"Eat the Phikis" è un album ricco di citazioni musicali, di testi complessi e di arrangiamenti sofisticati. È un'opera che richiede ascolti ripetuti per essere apprezzata appieno, e che continua a divertire e a sorprendere anche a distanza di anni.

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