Il cremino è un cioccolatino iconico, simbolo della tradizione dolciaria italiana, in particolare piemontese e torinese. Si presenta come un cubetto di cioccolato a strati, un piccolo gioiello di cioccolateria destinato a conquistare gli amanti del gianduia. La sua storia è ricca di aneddoti e curiosità, strettamente legata alla città di Torino e, inaspettatamente, al mondo dell'automobile.
Nascita di un'Icona: Baratti & Milano e l'Arte del Cremino
La nascita del cremino è legata a doppio filo alla città di Torino e, più precisamente, alla liquoreria Baratti & Milano. È qui, infatti, che nasce, a metà Ottocento, grazie all’inventiva e alla passione per la dolcezza dei titolari, Ferdinando Baratti e Edoardo Milano, questo piccolo gioiello di cioccolateria. Nel 1858, Ferdinando Baratti, che già nel 1853 lavorava come cameriere in uno dei più importanti caffè di Ivrea (e che era così svelto da essere soprannominato familiarmente dagli avventori "friciulin"), conobbe a Torino Edoardo Milano e, insieme, decisero di aprire una confetterie-liquoreria in Via Dora Grossa.
I due amici, grazie al patrimonio ricevuto da Edoardo Milano in dote dalla moglie, dopo aver acquistato macchinari più moderni ed aver studiato nuove ricette, iniziarono la produzione di prodotti che sarebbero stati legati alla storia del Piemonte, tra i quali si annoverano i "Cioccolatini Cremini". Sull'onda dei successi ottenuti, nel 1875 fu inaugurato a Torino, in Piazza Castello, il salone pubblico di gusto tardo liberty tutt'ora esistente.
Il cremino nasce dall'intuizione di unire tre morbidi strati di cioccolato in una forma unica per l'epoca: un cubetto elegante e pratico. Originariamente, era composto da tre strati di cioccolato alternati a pasta di nocciola, gianduia o caffè. È così che i due amici elaborarono l’elegante “mattoncino” dagli inconfondibili tre strati, due al cioccolato gianduia e uno di crema di nocciola Tonda Gentile. Il nome deriva dalla parola "crema", che fa riferimento al ripieno cremoso che caratterizza questo cioccolatino e suggerisce l'idea di una dolcezza e morbidezza.
Grazie alla presenza di nocciole del Piemonte Igp di alta qualità, la città di Torino ha contribuito significativamente alla storia della cioccolateria, dando vita a prelibatezze come boeri, gianduiotti e varie praline.
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Il Cremino e la Fiat: Un Legame Inaspettato
All'inizio del Novecento, in un periodo di significativa trasformazione industriale in Italia, il cioccolatino cubico acquisì un ulteriore livello di prestigio grazie all'Esposizione Generale Italiana di Torino del 1911. In questo contesto, venne creato il "Cremino Fiat" come tributo all'avanzamento tecnologico e alla capacità innovativa, rappresentando simbolicamente l'eccellenza di Torino sia nel campo dolciario che in quello automobilistico.
Il rapporto tra il cremino e la Fiat si intensificò ulteriormente nel 1911, quando la casa automobilistica organizzò un concorso rivolto ai cioccolatieri italiani con l'obiettivo di creare una versione del cioccolatino che celebrasse il lancio del modello Fiat Tipo 4. Questo evento segnò anche l'inizio di una collaborazione esclusiva tra la Majani e la Fiat: la casa automobilistica infatti permise alla cioccolateria di utilizzare il marchio Fiat nel packaging, ancora oggi riconosciuto come un'icona di tale partnership storica. Il simbolo era rappresentato da un disco azzurro incrociato da striature luminose che si uniscono nella parte inferiore. Nel mezzo è presente il nome "Fiat" mentre la combinazione di azzurro e giallo, insieme alle striature luminose, ricordava il logo Fiat del primo Novecento.
A sbaragliare la concorrenza fu l’azienda bolognese Majani, guidata dal pasticcere Aldo Majani, che propose un cremino non a 3 strati bensì a 4, in onore del nuovo modello della FIAT. Il cremino venne venduto esclusivamente dalla casa automobilistica per i primi anni, poi fu concesso a Majani di proporlo nella propria pasticceria. Ancora oggi in vendita, il cremino FIAT rappresenta l’unico prodotto di terzi a cui la Fiat consente l’utilizzo di un proprio marchio.
L'idea di abbinare un cioccolatino al lancio di un nuovo prodotto fu suggerita da Gabriele D’Annunzio alla famiglia Agnelli, una delle prime strategie di marketing in Italia. La FIAT voleva un cioccolatino da regalare a ogni cliente che avesse comprato la loro nuova macchina, come cadeau esclusivo. Da allora, ebbe talmente tanto successo che la Fiat fu felice di proseguire questo “gentlemen agreement”.
La Ricetta Originale del Cremino
La ricetta originale del cremino prevede l'utilizzo di ingredienti di alta qualità e una preparazione meticolosa per garantire la consistenza cremosa e il sapore ricco che lo contraddistinguono.
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Ingredienti Principali:
- Cioccolato gianduia
- Cioccolato bianco aromatizzato alla nocciola
- Pasta di nocciole di alta qualità (Tonda Gentile delle Langhe)
Preparazione:
- Preparazione della pasta di nocciole: Se non si acquista già pronta, tostare le nocciole (preferibilmente Tonde e Gentili trilobate di collina) in forno o in una padella antiaderente e frullarle con un cutter potente fino ad ottenere una pasta liscia.
- Sciogliere il cioccolato: Sciogliere a bagnomaria il cioccolato al latte e il cioccolato bianco separatamente.
- Unire la pasta di nocciole: Aggiungere la pasta di nocciole al cioccolato fuso, mescolando bene per amalgamare il tutto.
- Creazione degli strati: Versare il primo strato di cioccolato gianduia in un contenitore quadrato o rettangolare rivestito di carta forno o pellicola. Lasciare raffreddare in frigorifero per circa 30 minuti.
- Aggiunta dello strato centrale: Versare lo strato di cioccolato bianco aromatizzato alla nocciola sopra il primo strato solidificato e rimettere in frigorifero per altri 30 minuti.
- Completamento con l'ultimo strato: Versare l'ultimo strato di cioccolato gianduia sopra lo strato centrale e livellare la superficie.
- Raffreddamento finale: Riporre il contenitore in frigorifero per almeno 12 ore, o finché il composto non sarà completamente solidificato.
- Taglio e conservazione: Tagliare il cremino a cubetti e conservare in un luogo fresco e asciutto, o in frigorifero durante la stagione estiva.
Il Cremino si Reinventa: Nuovi Gusti per un Classico Senza Tempo
Nel corso degli anni, la formula base del cioccolatino è diventata di dominio pubblico, permettendo a vari produttori di offrire la propria versione del cremino. Le varianti del cremino prodotte da diverse marche riflettono la ricchezza della tradizione cioccolatiera italiana e la capacità degli artigiani di reinterpretare ricette classiche in modi che rispettino la tradizione pur offrendo qualcosa di unico.
La versione classica è caratterizzata dall'alternanza di strati di gianduia, un incantevole blend di cioccolato al latte e nocciole finemente macinate, circondati da due strati esterni di cioccolato bianco o al latte, una combinazione che crea un equilibrio perfetto tra dolcezza e intensità.
Il cremino ha però saputo evolversi introducendo nuovi sapori e combinazioni, come variazioni al pistacchio, alla mandorla, e persino versioni senza lattosio o vegane. Alcune delle varianti più popolari includono:
- Cremino al pistacchio: Sostituire la pasta di nocciole con pasta di pistacchio per un sapore più esotico e raffinato.
- Cremino fondente: Utilizzare cioccolato fondente al posto del cioccolato al latte per un gusto più intenso e deciso.
- Cremino al caffè: Aggiungere un estratto di caffè allo strato centrale per richiamare la ricetta originale di Baratti & Milano.
- Cremino con frutta secca: Arricchire gli strati con frutta secca tritata, come mandorle, noci o nocciole intere, per una consistenza più croccante e un sapore più complesso.
Nonostante queste numerose variazioni, introdotte dai cioccolatieri per adattarsi ai palati moderni, lo storico bon bon conserva il suo posto d'onore nella tradizione dolciaria, dimostrando un equilibrio unico tra innovazione e rispetto per la storia. L'artigianalità del cremino si riflette nell'uso di ingredienti di alta qualità e nella cura del processo produttivo, mantenendo la struttura a strati distintiva che è diventata sinonimo della sua identità.
Il Cremino Giraudi
Il Cremino Giraudi è un'altra interpretazione di questo classico cioccolatino. È prodotto rigorosamente con pregiati cacao e Nocciole Tonde e Gentili trilobate di collina, regine del territorio piemontese. Questo cremino è composto da tre strati ed è realizzato con nocciole Piemonte I.G.P.
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Ingredienti:
- Cioccolato al latte
- Cioccolato bianco
- Pasta di nocciole
Preparazione:
- Sciogliere separatamente il cioccolato al latte e il cioccolato bianco a bagnomaria.
- Aggiungere la pasta di nocciole al cioccolato fuso, mescolando bene per amalgamare il tutto.
- Versare il primo strato di cioccolato al latte in uno stampo quadrato o rettangolare rivestito di carta forno e mettere in freezer per 10 minuti.
- Versare lo strato di cioccolato bianco sopra il primo strato solidificato e rimettere in freezer per altri 10 minuti.
- Completare con l'ultimo strato di cioccolato al latte e trasferire il tutto in freezer per ulteriori 15 minuti.
- Tagliare il cremino a cubetti e servire.
Consigli e Trucchi per un Cremino Perfetto
- Utilizzare cioccolato di alta qualità per un sapore più ricco e intenso.
- Scegliere una pasta di nocciole al 100% per un gusto autentico e genuino.
- Rispettare i tempi di raffreddamento in frigorifero per garantire la giusta consistenza degli strati.
- Tagliare il cremino con un coltello affilato per ottenere cubetti perfetti.
- Conservare il cremino in un luogo fresco e asciutto, o in frigorifero durante la stagione estiva, per preservarne la freschezza e la consistenza.
Il Cremino Oggi: Un Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Piemonte
Il cremino è oggi riconosciuto come "Prodotto agroalimentare tradizionale del Piemonte", ai sensi dell’art. 8 del D.lgs. 30 aprile 1998, n. 173, del Decreto Ministeriale n. 350 dell’8 settembre 1999 e dell’Allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte del 16 aprile 2013.
Ogni anno ne produciamo all’incirca 5 milioni, solo nel gusto classico.
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