Almanacco Figurine Panini: Storia, Curiosità e Passione di un Fenomeno Italiano

Introduzione

L'almanacco delle figurine Panini è più di un semplice album da collezione; è un vero e proprio viaggio nella storia del calcio italiano e un fenomeno culturale che ha segnato generazioni. Dalle prime intuizioni dei fratelli Panini fino alle edizioni più moderne, le figurine hanno saputo evolversi, mantenendo intatto il loro fascino e la loro capacità di unire persone di ogni età.

Le Origini del Collezionismo e l'Intuizione dei Fratelli Panini

Il successo dell'Azienda Panini è strettamente legato all'intuizione dei suoi fondatori, i fratelli Panini, che seppero interpretare una rivoluzione del collezionismo. Sebbene si consideri la prima figurina quella della Litografia Bognard di Parigi per i magazzini "Au bon Marché" nel 1867, essa aveva un fine pubblicitario, raffigurando i padiglioni dell'Esposizione Universale di quell'anno. I produttori non compresero subito che le figurine sarebbero diventate più utili come raccolta che come strumento di promozione commerciale. Inizialmente, le figurine avevano uno scopo commemorativo, rendendole un prodotto di nicchia.

Un passo avanti si ebbe nel 1872 con le figurine del barone Justus Von Liebig, nate come regalo per chi acquistava carne. Queste figurine divennero famose per la loro bellezza e venivano vendute in pacchetti da 6, rappresentavano scene e soggetti diversi, diventando più famose del prodotto acquistato.

L'Arrivo dei Panini e la Rivoluzione nel Mondo del Calcio

Negli anni '30, l'Italia aveva vinto due mondiali, ma il calcio rimaneva un argomento di nicchia. Bisognò attendere gli anni '60 per assistere a un grande cambiamento grazie ai Fratelli Panini, che avevano un'edicola a Modena. Vendendo figurine, compresero che vi erano troppe mini-serie e quasi nessuna aveva album dedicati. I Fratelli Panini misero in secondo piano l'edicola e iniziarono a seguire le squadre di Serie A durante il campionato. Scattarono varie fotografie dei giocatori, in bianco e nero, che poi coloravano. I giovani potevano avere delle figurine colorate dei propri campioni, che la televisione dava purtroppo ancora in bianco e nero.

La Prima Edizione e l'Ascesa del Fenomeno Panini

Nel 1961, Panini acquisisce vecchie figurine sportive invendute delle edizioni Nannina. I fratelli decisero di creare confezioni dal design molto simile alle rimanenze della concorrenza, contenenti due figurine, e di venderle a 10 Lire. Il successo è straordinario, arrivano a venderne 3 milioni. La figurina zero firmata Panini è quella che raffigura il volto di Bruno Bolchi, il mediano dell'Inter detto "Maciste", è l'unica immagine in possesso dei fratelli ed è proprio quell'immagine a segnare la storia della "rivoluzione Panini". Bolchi diventa un personaggio mitico, sia in campo che negli album di figurine. La produzione richiede molto materiale, così la Panini comincia a seguire le squadre di serie A durante il campionato.

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"Calciatori": Un Album che Racconta la Storia del Calcio Italiano

La grande mostra a Roma delle figurine “Calciatori”, intitolata “Calciatori50. Storia e passione di 50 anni di figurine Panini sul calcio italiano”, è stata un'occasione unica per chi ha raccolto le figurine dei calciatori. Un viaggio nella storia del calcio italiano degli ultimi 50 anni, raccontato con gli album, le bustine e le figurine storiche. La mostra ha dedicato spazio anche alla S.S. Lazio e alla A.S. Roma. Chi portava con sé un album “Calciatori” (relativo agli anni 1961-1990), in buono stato di conservazione, riceveva uno speciale diploma onorario di “Collezionista Panini”.

Evoluzione Grafica e Contenutistica dell'Album Calciatori

La prima edizione dei Calciatori Panini presenta ogni stemma ovale riportato alla forma di un cerchio. La struttura dei ritratti dei giocatori cambia nel corso del tempo: nel 1969-70 venivano ritratti a figura intera, nel 1971-72 si passa al classico mezzobusto, mentre nell’edizione 1972-73 ci furono le foto dei calciatori in azione, ripresa quattro anni più tardi.

Nel 1970 un altro oggetto entra a far parte delle collezioni di figurine Panini, ovvero l’Almanacco illustrato del Calcio, un oggetto prezioso che raccoglie le mascotte delle squadre, i grandi campioni del passato, il ritiro della Nazionale Azzurra, le coreografie del tifo e il regolamento del gioco del calcio, oltre che le iniziative benefiche in collaborazione con UNICEF e l’Unione Italiana Ciechi.

L'Impatto Culturale e Sociale delle Figurine Panini

Prima della seconda metà degli Anni ’60, le figurine vengono impiegate come tattica pubblicitaria, per far vendere di più i prodotti. In Italia abbiamo l’esempio di Buitoni, Perugina e Lavazza, ma così era in tutto il mondo. Con l’avvento dei nuovi mezzi pubblicitari le figurine perdono questo potere e vengono vendute come oggetto singolo. Gli occhi si incrociano, le mani sudano, i battiti vanno sempre più veloci. È un momento di tensione, misto ad eccitazione. È un campo di battaglia, il campo in cui cominciamo a metterci alla prova nella pratica della negoziazione. È un rito. Che sia tra i banchi di scuola, al parchetto o in casa con gli amici, durante questo scambio tiriamo fuori i nostri lati diplomatici, duri, persuasivi. La popolarità che iniziò ad ottenere la collezioni Panini spinse molti club ad appropriarsi di un vero e proprio logo, lungi però dall’essere concepito come marchio registrato e veicolo di guadagno. Per di più, le squadre che, prima degli anni ’80, decisero di portare sul petto un simbolo cucito si potevano contare sulle dita di una mano.

Aneddoti e Curiosità: La Figurinadi Faustino Goffi e gli Errori "Autentici"

Ci sono figurine, poi, che hanno segnato la nostra storia di adolescenti e adulti, e ci sono anche quelle figurine snobbate diventate invece le più costose di sempre, come il caso Faustino Goffi, con un carriera tra serie B e serie C, giocatore del Padova nel ’67-’68 con in capo 18 partite e 4 goal, un giocatore quasi anonimo eppure la sua figurina è la più cara nella storia delle figurine Panini, 121€ per una sola figurina. Dal suo primo successo, ogni anno, la nuova edizione dell’album Calciatori Panini è attesa con eccitazione, chissà quali novità raccoglierà questo oggetto ambito e chissà quali imperfezioni. L’errore Panini, infatti, rappresenta ormai un marchio di autenticità, se non ce n’è uno, non è un vero album Panini. Così, come la ricerca delle figurine mancanti è un rito, lo diventa anche la ricerca del prossimo errore.

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Panini nel Nuovo Millennio: Innovazione e Diversificazione

La Panini ha saputo espandersi oltre le figurine, diventando un importante editore nel settore dei ragazzi e sviluppando iniziative nei nuovi media con il marchio Panini Interactive. La Panini Comics è diventata una delle case editrici di fumetti più influenti in Europa, consolidando il suo ruolo con l'acquisizione del ramo di azienda dei periodici Disney in Italia.

L'Edizione Anniversario e le Novità del 2021-2022

748 figurine, 132 pagine, copertina realizzata con verniciatura ibrida e inserti metal, con l’iconica immagine della rovesciata di Carlo Parola, simbolo delle collezioni “Calciatori” e infine, a completare il tutto, il numero 60 color oro. Nel nuovo album trovano spazio la Seria A e B di calcio femminile e la celebrazione dei 40 anni della Nazionale cantanti in doppia pagina. Per festeggiare il 60esimo anniversario, invece, l’album presenta quattro pagine dedicate alle storiche copertine della raccolta, il calendario della Serie Tim e gli scudetti della Serie C. Ci sono anche novità, come la sezione dedicata alla Top Team: una sezione dedicata alle figurine più votate dai collezionisti.

Dalla Gestione Familiare a Leader Mondiale: La Storia Economica di Panini

Alla fine del 1960 Giuseppe Panini trovò, a Milano, un lotto di vecchie figurine sfuse, invendute, delle edizioni 'Nannina’ di Milano che acquistò, confezionò in bustine bianche con cornicette rosse contenenti ognuna due figurine e mise in vendita a 10 lire l'una. Fu un successo: tre milioni di bustine vendute. L'anno successivo i quattro fratelli Panini decisero di 'fare tutto in casa’, stampando le figurine e realizzando anche il primo album, con in copertina il grande giocatore del Milan Nils Liedholm: 15 milioni di bustine. Da allora fino al 1988, l'azienda è stata gestita dalla famiglia Panini, ampliandosi di anno in anno sino a raggiungere fatturati nell'ordine dei 100 miliardi di lire.

Nel 1988, viene ceduta al Gruppo Maxwell che impone un nuovo management straniero ai vertici della società. Dopo anni di difficoltà, la Panini viene nuovamente ceduta e acquistata, nel 1992, da Bain Gallo Cuneo e dalla De Agostini. In poco tempo torna a essere un’azienda florida e dinamica. Nel 1999, la Panini torna nuovamente e definitivamente italiana a tutti gli effetti, grazie a una cordata guidata dalla Fineldo Spa, finanziaria di Vittorio Merloni, insieme con il top management della Panini. Attualmente il gruppo, con un fatturato dichiarato di 620 milioni di euro nel 2009, rappresenta il leader mondiale nel settore delle figurine da collezione.

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