Il "Talismano della Felicità" di Ada Boni è più di un semplice libro di ricette; è un'istituzione culturale, un pilastro della cucina italiana che ha influenzato generazioni di cuochi casalinghi. Pubblicato per la prima volta nel 1925, questo volume ha rappresentato per molte spose e signorine dell'epoca un'ancora di salvezza per destreggiarsi tra i fornelli e raggiungere la felicità coniugale attraverso l'arte culinaria. A quasi cent'anni dalla sua prima uscita, "Il Talismano della Felicità" rimane un regalo di nozze tradizionale e un simbolo di buon auspicio per una vita domestica felice.
Ada Boni: La Signora della Cucina Italiana
Ada Giaquinto Boni, nata a Roma nel 1881 e scomparsa nella stessa città nel 1973, non era una cuoca professionista, ma una donna colta e appassionata di cucina. Laureata in lettere con indirizzo storico-geografico, Ada trasformò il suo hobby in una professione, fondando insieme al marito una scuola di cucina per l’aristocrazia romana. Il successo di questa iniziativa la spinse a raccogliere le ricette migliori in un libro, dando vita al "Talismano della Felicità".
Oltre al libro, Ada Boni ebbe modo di trasmettere la sua esperienza culinaria attraverso la rivista mensile «Preziosa», che curò dagli anni Venti fino alla sua morte, e una rubrica radiofonica. Verso la fine degli anni Cinquanta, Ada Boni iniziò a collaborare con la rivista «Arianna» dell’Editore Mondadori, curandone la rubrica “Il talismano di Arianna”, con un evidente richiamo nel titolo al suo famoso ricettario.
"Preziosa": La Rivista che Anticipò i Tempi
Nel febbraio del 1915, Ada fondò la rivista «Preziosa», diventandone la direttrice-proprietaria. Rivolta soprattutto alle signore della borghesia, «Preziosa» si presentava come una rivista moderna per l’epoca, ricca di indicazioni, spunti e consigli di economia domestica, utili per poter governare personalmente la casa senza affidarsi al personale di servizio.
Il mensile bandiva anche dei concorsi per le migliori ricette, con l’onore della pubblicazione sulla rivista, accompagnata dalla foto della vincitrice. Proprio le ricette pubblicate su «Preziosa» negli anni precedenti confluirono poi nel "Talismano della Felicità".
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Un Manuale di Cucina per la Felicità Coniugale
Ada si rivolgeva alle destinatarie del suo libro come «dame di fine eleganza e di impeccabile buon gusto» della borghesia e dell’aristocrazia italiana, appena sposate o prossime alle nozze, del tutto, o quasi, inesperte in cucina. Nella prefazione, intitolata “Alle lettrici”, Ada promuoveva il "Talismano" come un prezioso aiuto per raggiungere la felicità coniugale, sottolineando l'importanza dell'alimentazione nella vita quotidiana.
Ada Boni scriveva: "Di Voi, Signore e Signorine, molte sanno suonare bene il pianoforte o cantare con grazia squisita, molte altre hanno ambitissimi titoli di studi superiori, conoscono le lingue moderne, sono piacevoli letterate o fini pittrici, ed altre ancora sono esperte nel tennis o nel golf, o guidano con salda mano il volante di una lussuosa automobile. Ma, ahimè, non certo tutte, facendo un piccolo esame di coscienza, potreste affermare di saper cuocere alla perfezione due uova al guscio."
E continuava: "Pensate che non vi può essere una vera felicità là dove viene trascurata una parte così essenziale della nostra vita di tutti i giorni: l’alimentazione. […] Con piena coscienza noi vi diciamo: Signore, perfezionate sempre più le vostre cognizioni di cucina; Signorine, imparate a ben cucinare."
La Struttura del "Talismano": Un Viaggio Gastronomico Completo
Il "Talismano della Felicità" è un manuale di cucina completo e ben strutturato. Nelle prime edizioni, il libro si apriva con un Proemio scritto da Enrico, il marito di Ada, nel quale si tessevano le lodi del grande amico cuoco francese Augusto Escoffier, autore della “Guide culinaire” e, fra gli italiani, di Adolfo Giaquinto, lo zio della stessa Boni.
Dopo una sezione dedicata alle “Nozioni fondamentali di cucina”, si passa al ricettario vero e proprio, diviso per argomenti. Il "Talismano della felicità" è probabilmente il primo manuale di cucina in lingua italiana che raccoglie le ricette ordinate per argomento iniziando dagli antipasti, per passare ai primi, alle carni e ai pesci, agli intermezzi, per proseguire con le verdure e concludere con la frutta ed i dolci offrendo un'esposizione esaustiva, chiara e ben ordinata della materia trattata. Si dà grande spazio alle carni, ai primi piatti (minestre, minestroni, maccheroni, risotti ecc.), agli “erbaggi”, ma ancora più numerose sono le indicazioni e le ricette dedicate ai dolci.
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Il libro non è solo una raccolta di ricette con l’indicazione degli ingredienti da utilizzare, è anche una collezione di preziosi consigli (posti all’inizio di ogni capitolo) sugli utensili e le modalità di cottura, proprio come farebbe un moderno manuale.
Lo Stile di Ada Boni: Eleganza e Passione in Cucina
Ada sa appassionare e raccontare la cucina e i suoi ingredienti, le consistenze, gli aromi, i sapori, e lo fa con uno stile tutto suo, elegante, appassionato, forse a volte un pò ridondante, dimenticando però volutamente i francesismi allora in voga.
L'Amatriciana "Controversa" del Talismano
Un esempio della ricchezza e, a volte, della "controversia" del "Talismano" è la ricetta degli spaghetti all'amatriciana. In molti si stupiscono nello scoprire che, secondo Ada Boni, questo piatto si prepara con la cipolla. Nel lungo elenco di ricette che compone il Talismano, non mancano i piatti romani, tra cui gli spaghetti all'amatriciana e, sorpresa, per Ada Boni con guanciale, pecorino e pomodoro ci va anche la cipolla.
La ricetta prevede di tagliuzzare sul tagliere la cipolla col guanciale e mettere il trito in un tegame con una cucchiaiata di strutto; quando sarà rosolato ma non troppo, unire nel tegame i pomodori spellati, tagliati a pezzi e privati dei semi. Condire con sale e pepe abbondante - regolatevi col sale, ché il guanciale è alquanto salato - e condurre la cottura a fuoco brillante, durante pochi minuti, fino a che il pomodoro sarà cotto, ma non sfatto. Fare cuocere gli spaghetti in abbondante acqua leggermente salata e, appena arrivati di cottura, conditeli con la salsa preparata e il pecorino romano grattato.
Questa interpretazione, che include la cipolla, si discosta dalla ricetta tradizionale, che prevede l'utilizzo esclusivo di guanciale, pecorino romano, pomodoro e pepe. Anni fa lo chef stellato e star della tv Carlo Cracco, aveva preparato l'amatriciana soffriggendo uno spicchio d'aglio e scatenando un putiferio, e anche la cipolla per i puristi non fa che snaturare l'originale ricetta di una delle salse più famose al mondo e che prevede di soffriggere da solo il guanciale, per poi aggiungervi il pomodoro, pepe e pecorino.
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