La Pizza di Pasqua di Civitavecchia, ben più di un semplice dolce, rappresenta un pilastro della tradizione culinaria laziale e, in particolare, di questa città portuale. È un simbolo di rinascita, di festa, e un legame indissolubile con il territorio. Con il suo irresistibile profumo di anice e cannella, la Pizza di Pasqua di Civitavecchia, importante città portuale della provincia di Roma, si distingue dagli altri pani dolci pasquali delle regioni centrali italiane e racconta una lunga storia fatta di antiche usanze e rituali familiari da proteggere e salvaguardare. Questo articolo si propone di esplorare a fondo questa specialità, dalla sua storia alle ricette più autentiche, fino ai luoghi dove è possibile gustarla nella sua forma più genuina.
Un Viaggio nella Storia e nelle Origini
Le origini della Pizza di Pasqua di Civitavecchia si perdono nella notte dei tempi, intrecciandosi con le usanze contadine e le celebrazioni religiose. Non esistono testimonianze documentali che permettano di ricostruire la storia delle origini della Pizza di Pasqua di Civitavecchia. Si pensa che derivi da antichi pani rituali, preparati per celebrare il ritorno della primavera e la fertilità della terra. La sua forma rotonda, spesso decorata con croci di pasta, rimanda al simbolismo pasquale della resurrezione e della nuova vita.
In passato, la preparazione della Pizza di Pasqua era un rito familiare, tramandato di generazione in generazione, con ogni famiglia che custodiva gelosamente la propria ricetta. I numerosi quaderni e i ricettari tramandati nelle famiglie di generazione in generazione hanno permesso di apprenderne la ricetta, seppure con qualche piccola variante, ed attestarne la presenza nella tradizione gastronomica locale già da lungo tempo, così come alcuni componimenti poetici in cui viene citata ne dimostrano l'esistenza almeno dalla fine del XIX secolo.
Usanza vuole che questa profumatissima torta pasquale, differente da quelle più note e diffuse in diverse regioni del Centro Italia, venga preparata esclusivamente nel periodo immediatamente antecedente alla Pasqua e consumata fino al massimo una settimana dopo la ricorrenza.
La pizza di Pasqua civitavecchiese era un dolce particolarmente apprezzato e ben conosciuto già nell’Ottocento soprattutto a Roma.
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La Denominazione e il Riconoscimento
Con il nome di Pizza di Pasqua si fa riferimento a differenti ricette della tradizione di varie regioni italiane. A Civitavecchia il nome identifica una specialità unica che, non a caso, a meritato la tutela della Fondazione Slow Food e della sua Arca del Gusto. E questa unicità le ha garantito anche un biglietto per una crociera sull’Arca del Gusto di Slow Food.
Caratteristiche Uniche e Inconfondibili
Preparata, in genere, nei formati un chilo o, più raramente, da mezzo chilo, la Pizza di Pasqua di Civitavecchia si presenta come una sorta di soffice pane dolce di forma cilindrica con la superficie bombata di diametro compreso tra i 15 e i 21 centimetri e di altezza di circa 10. La crosta è morbida, sottile e di colore marrone scuro, la mollica è, invece, più chiara, compatta e a grana sottile.
Ingredienti e Preparazione: Un'Analisi Dettagliata
La Pizza di Pasqua di Civitavecchia si distingue per la sua ricchezza di ingredienti e la sua preparazione laboriosa, che richiede tempo e pazienza. Non esiste una sola ricetta "ufficiale", ma diverse varianti che riflettono le tradizioni familiari e i gusti personali. Tuttavia, alcuni ingredienti sono imprescindibili:
- Farina: La farina di grano tenero è la base, ma alcune ricette prevedono l'aggiunta di una piccola percentuale di farina di grano duro per conferire maggiore consistenza. La scelta della farina è cruciale per la riuscita del dolce.
- Zucchero: Lo zucchero semolato è utilizzato in quantità generosa, conferendo dolcezza e contribuendo alla morbidezza dell'impasto.
- Uova: Le uova fresche sono essenziali per legare gli ingredienti e arricchire il sapore. La loro dimensione può variare leggermente, influenzando la consistenza finale.
- Burro: Il burro, possibilmente di alta qualità, dona fragranza e sofficità. Alcune ricette lo sostituiscono parzialmente con olio extravergine d'oliva, per un sapore più rustico.
- Anice: L'anice è l'aroma distintivo della Pizza di Pasqua di Civitavecchia. I semi di anice vengono solitamente pestati o macinati per sprigionare al meglio il loro profumo intenso. Alcune varianti utilizzano anche liquore all'anice.
- Cannella: La cannella aggiunge una nota calda e speziata, che si sposa perfettamente con l'anice. La quantità di cannella può essere regolata in base al gusto personale.
- Cacao: Il cacao amaro in polvere conferisce un colore scuro e un sapore leggermente amarognolo, che bilancia la dolcezza degli altri ingredienti. Alcune ricette omettono il cacao.
- Cioccolato: Il cioccolato fondente a scaglie o a pezzetti è un ingrediente facoltativo, ma molto apprezzato. Aggiunge una nota croccante e golosa.
- Ricotta di Pecora: La ricotta di pecora è un ingrediente tradizionale, che conferisce umidità e un sapore unico. In alcune varianti, può essere sostituita con ricotta vaccina, ma il risultato sarà diverso.
- Lievito: Il lievito di birra fresco o secco è utilizzato per far lievitare l'impasto. È fondamentale utilizzare un lievito di buona qualità e rispettare i tempi di lievitazione.
- Vino Liquoroso: Alcune ricette prevedono l'aggiunta di vino liquoroso, come la Sambuca, per aromatizzare l'impasto e conferire maggiore morbidezza.
Il processo di preparazione è altrettanto importante degli ingredienti. Generalmente, si procede in questo modo:
- Preparazione del lievitino: Si scioglie il lievito in poca acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero e un po' di farina. Si lascia riposare fino a quando non raddoppia di volume.
- Preparazione dell'impasto: Si mescolano le uova con lo zucchero, si aggiunge il burro fuso (o l'olio), la ricotta, gli aromi (anice, cannella, cacao), il cioccolato (se utilizzato) e il lievitino. Si aggiunge gradualmente la farina, impastando fino ad ottenere un impasto omogeneo e morbido.
- Lievitazione: Si ripone l'impasto in una ciotola, coperto con un panno, e si lascia lievitare in un luogo caldo per diverse ore, fino a quando non raddoppia di volume.
- Formatura: Si divide l'impasto in porzioni, si formano delle pagnotte rotonde e si adagiano in stampi per pizza di pasqua (o in teglie rotonde).
- Seconda lievitazione: Si lasciano lievitare le pagnotte per un'altra ora circa.
- Cottura: Si spennellano le pagnotte con uovo sbattuto e si cuociono in forno preriscaldato a 180°C per circa 40-50 minuti, o fino a quando non sono dorate.
La chiave per una Pizza di Pasqua perfetta è la pazienza. I tempi di lievitazione sono fondamentali per ottenere un dolce soffice e ben alveolato. Inoltre, è importante utilizzare ingredienti di alta qualità e seguire attentamente le istruzioni della ricetta.
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Ricetta Dettagliata della Pizza di Pasqua di Civitavecchia
Ecco una ricetta tradizionale per preparare la Pizza di Pasqua di Civitavecchia:
Ingredienti:
- 1 kg di farina tipo 00
- 700 g di zucchero
- 300 ml di vino liquoroso (Marsala o Sambuca)
- 10 g di cannella in polvere
- 50 g di semi di anice
- 300 g di ricotta di pecora
- 5 uova intere
- 1 cubetto di lievito di birra fresco (25g)
- Scaglie di cioccolato fondente (facoltativo)
Preparazione:
- Preparare il lievitino: Sciogliere il lievito in un po' di acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero e 100g di farina presi dal totale. Lasciare riposare per circa 30 minuti, finché non si forma una schiuma in superficie.
- Ammorbidire i semi di anice: Mettere i semi di anice in ammollo nel vino liquoroso per almeno un'ora, in modo che si ammorbidiscano e rilascino il loro aroma.
- Lavorare gli ingredienti: In una ciotola capiente, sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungere la ricotta setacciata e i semi di anice ammorbiditi nel vino.
- Aggiungere i liquidi: Aggiungere il vino liquoroso rimanente e mescolare bene.
- Incorporare le farine: Aggiungere gradualmente la farina setacciata con la cannella, alternando con il lievitino. Impastare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Se si desidera, aggiungere le scaglie di cioccolato fondente.
- Prima lievitazione: Trasferire l'impasto in una ciotola leggermente oliata, coprire con un panno umido e lasciare lievitare in un luogo caldo per almeno 3 ore, o finché non raddoppia di volume.
- Formare le pizze: Dividere l'impasto in due o tre parti, a seconda della dimensione degli stampi. Formare delle palle e adagiarle negli stampi per pizza di Pasqua (o in teglie rotonde) precedentemente imburrati ed infarinati. Riempire gli stampi per circa 2/3.
- Seconda lievitazione: Coprire gli stampi con un panno e lasciare lievitare per un'altra ora.
- Cottura: Preriscaldare il forno a 180°C. Spennellare la superficie delle pizze con un uovo sbattuto. Infornare e cuocere per circa 45-60 minuti, o finché non sono dorate e uno stecchino inserito al centro esce pulito.
- Raffreddamento: Sfornare le pizze e lasciarle raffreddare completamente prima di sformarle.
Varianti Regionali e Personali
Come accennato, esistono diverse varianti della Pizza di Pasqua di Civitavecchia, che si differenziano per gli ingredienti, le proporzioni e le tecniche di preparazione. Alcune varianti prevedono l'aggiunta di canditi, uvetta o scorza di agrumi. Altre utilizzano farine alternative, come la farina di farro o di kamut. Ogni famiglia ha la propria ricetta segreta, tramandata di generazione in generazione, che rende ogni Pizza di Pasqua unica e speciale.
Oltre alle varianti regionali, esistono anche varianti personali, create da appassionati di cucina che sperimentano nuovi ingredienti e tecniche. Ad esempio, è possibile trovare Pizze di Pasqua con gocce di cioccolato bianco, con pistacchi tritati o con un ripieno di crema pasticcera.
Dove Trovare la Pizza di Pasqua a Civitavecchia
La Pizza di Pasqua di Civitavecchia è un dolce tipico che si trova facilmente in tutte le pasticcerie e i panifici della città, soprattutto nel periodo pasquale. Tuttavia, non tutte le Pizze di Pasqua sono uguali. Per gustare una Pizza di Pasqua autentica e di alta qualità, è consigliabile rivolgersi a pasticcerie artigianali che utilizzano ingredienti freschi e seguono le ricette tradizionali.
Ecco alcuni luoghi dove è possibile trovare la Pizza di Pasqua di Civitavecchia:
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- Pasticcerie storiche: Le pasticcerie storiche di Civitavecchia, spesso a conduzione familiare, sono un punto di riferimento per chi cerca la tradizione e la qualità. Questi locali custodiscono le ricette originali e utilizzano ingredienti selezionati.
- Panifici artigianali: Anche i panifici artigianali offrono spesso una Pizza di Pasqua di buona qualità, preparata con lievito madre e ingredienti genuini.
- Mercati locali: Durante il periodo pasquale, i mercati locali si riempiono di bancarelle che vendono Pizze di Pasqua fatte in casa, preparate da privati o da piccole aziende agricole.
- Online: Alcune pasticcerie e panifici offrono la possibilità di acquistare la Pizza di Pasqua online, con spedizione in tutta Italia.
Prima di acquistare una Pizza di Pasqua, è consigliabile informarsi sugli ingredienti utilizzati e sulla provenienza. Un buon indicatore di qualità è la presenza di ricotta di pecora fresca e di aromi naturali, come i semi di anice e la cannella in polvere.
Consigli per la Degustazione e l'Abbinamento
La Pizza di Pasqua di Civitavecchia è un dolce versatile, che si presta a diverse modalità di degustazione. Tradizionalmente, viene consumata a colazione o a merenda, accompagnata da un caffè o da un bicchiere di vino liquoroso. Può essere gustata da sola o farcita con salumi e formaggi, creando un contrasto di sapori interessante. È la base della tradizionale colazione della mattina di Pasqua (ma anche del primo maggio) per accompagnare uova sode, salame, coratella d’agnello, carciofi alla romana, ricotta salata, ma la sua aromaticità la fa felicemente sposare anche con il cioccolato, sia al latte che nero.
Ecco alcuni consigli per la degustazione e l'abbinamento:
- Temperatura: La Pizza di Pasqua va servita a temperatura ambiente, per apprezzare al meglio i suoi aromi e la sua consistenza.
- Taglio: Si consiglia di tagliare la Pizza di Pasqua a fette spesse, per assaporare la sua morbidezza e la sua ricchezza di ingredienti.
- Abbinamenti: La Pizza di Pasqua si abbina bene con vini liquorosi, come la Sambuca o il Vin Santo. Può essere accompagnata anche da un caffè espresso o da un cappuccino. Per un abbinamento salato, si consiglia di provare la Pizza di Pasqua con salumi tipici laziali, come la coppa o il salame romano, e formaggi stagionati, come il pecorino romano.
- Conservazione: La Pizza di Pasqua si conserva per diversi giorni, se avvolta in un panno di cotone o in un sacchetto di plastica per alimenti. Per mantenerla fresca e morbida, si consiglia di riporla in un luogo fresco e asciutto.
La Pizza di Pasqua di Civitavecchia nel Contesto Turistico
La Pizza di Pasqua di Civitavecchia rappresenta un'attrazione turistica a tutti gli effetti. Molti visitatori, attratti dalla sua fama e dalla sua bontà, si recano in città appositamente per gustarla. Le pasticcerie e i panifici locali, consapevoli dell'importanza di questo dolce per l'economia turistica, si impegnano a preservarne la tradizione e a promuoverne la conoscenza.
La Pizza di Pasqua di Civitavecchia è spesso presente in eventi e manifestazioni dedicate alla gastronomia locale.
L'Ipotesi sulle Origini: Un Viaggio nel Tempo
CIVITAVECCHIA - Recentemente mi è stata chiesta la data di nascita della pizza di Pasqua, una delle specialità gastronomiche cittadine più amate da noi Civitavecchiesi, ingrediente insostituibile quando si imbandisce la tavola dell’identità della nostra Comunità, la cosiddetta “civitavecchiesità”.
Se nel XIX secolo e nei primi decenni del successivo, la pizza di Pasqua civitavecchiese registrava un così alto gradimento, tanto da essere attestata come assidua presenza sulle tavole dei romani ed inserita nel catalogo dei dolci italiani più noti, dobbiamo presumere che le sue origini affondino addirittura nel XVI o XVII secolo. Notizie certe le abbiamo per il Settecento. In quel secolo a Civitavecchia non scarseggiavano le materie prime alimentari. Lo scalo cittadino forniva a Roma buona parte del grano necessario ai suoi consumi, i bastimenti che giungevano in darsena da paesi europei o extraeuropei, trasportavano spezie e generi coloniali d’ogni genere utilizzati anche nella produzione dolciaria.
Le materie prime venivano scaricate nello scalo cittadino e se buona parte di esse prendeva la strada di Roma o di altre località dello Stato pontificio, una certa quantità era intercettata dai commercianti di Civitavecchia, che le lavoravano producendo così il dolce tanto apprezzato dai romani.
Basiamo la nostra ipotesi sulle origini della pizza di Pasqua civitavecchiese su sicuri dati storici, rivolgendo la nostra attenzione a quanto scritto da uno dei maggiori storici di Civitavecchia: padre Alberto Guglielmotti nella sua Storia della marina pontificia.
Il nostro Mario Fani (omonimo e lontano avo di colui a cui è intestata la via che fu assurta nel 1978 alla storia nazionale per le tragiche vicende che vi accaddero) originario di Tuscania, era nato nel 1530 circa e morì nel 1603, fu imprenditore agricolo, mercante e banchiere. Fani produceva il grano e gestiva l’appalto dei forni di Civitavecchia che fornivano principalmente il pane e il biscotto alla flotta pontificia.
La “qualità che oggi fa Mario Fani” sono l’indiscutibile testimonianza, confermata a distanza di un secolo da “il pane è bianchissimo, ben fatto”, di una solida e sapiente arte della lavorazione del pane che, dalla certezza storica passiamo all’ipotesi, poteva estendersi anche alla produzione di dolci semplici e tradizionali da consumare nelle feste comandate.
Mario Fani era uomo della Tuscia, la sua ricchezza nasceva dal grano e dalla sua lavorazione. Nei suoi forni civitavecchiesi poteva impiegare manovalanza d’origine viterbese o di altri luoghi della Tuscia. Oltre al segreto del buon pane, questi “fornari” possono aver trasmesso ai Civitavecchiesi (e soprattutto alle donne civitavecchiesi) la tradizione della pizza dolce pasquale che le fonti storiche di Viterbo assicurano di antichissima origine.
Tradizionalmente la pizza di Pasqua è un prodotto originario dell’Italia centrale e soprattutto è più conosciuta nella versione salata, insaporita dal formaggio, famosa è quella realizzata a Terni.
Civitavecchia subì e beneficiò di continue e secolari migrazioni che coinvolsero migliaia di persone che custodivano nella testa e nel cuore le usanze, la memoria culturale e spirituale ma anche le tradizioni gastronomiche dei territori d’origine. Nella nostra Città fu inevitabile che le diverse espressioni regionali si mescolassero e si amalgamassero, anche tramite i numerosi matrimoni fra forestieri e locali. Nacque così un impasto di culture e tradizioni da cui, sempre ipotizzo, trasse origine la nostra pizza di Pasqua dolce che sì ricorda le specialità similari della Tuscia, dell’Umbria e delle Marche ma che rivendica orgogliosamente la sua squisita originalità.
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